FACOLT DI SCIENZE POLITICHE SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE

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FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE 2014 -2015 A. A. 2012 -2013

FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE 2014 -2015 A. A. 2012 -2013 RELAZIONI ISTITUZIONALI E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 1

GLI OBIETTIVI DEL CORSO Far comprendere cosa è la Responsabilità Sociale (RSI) Fornire esempi

GLI OBIETTIVI DEL CORSO Far comprendere cosa è la Responsabilità Sociale (RSI) Fornire esempi e casi di studio di RSI Chiarire il concetto di corporate social performance (CSP) Mettere in correlazione la social performance alla financial performance • Fornire I principali strumenti di rendicontazione della performance sociale, in particolar modo il Bilancio Sociale, il Bilancio di sostenibilità e il Bilancio Integrato • • Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 2

L’Europa a un bivio La globalizzazione dell’economia e della finanza ha rivoluzionato gli scenari

L’Europa a un bivio La globalizzazione dell’economia e della finanza ha rivoluzionato gli scenari della competizione internazionale con il progressivo affermarsi di Paesi emergenti. COSA FARE? Restare fermi nelle proprie posizioni cercando di difendere i livelli di benessere Non sostenibile nel tempo Cambiare per adeguarsi ai nuovi scenari Erodere i sistemi di welfare per accrescere la competitività Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa Costruire nuovi vantaggi competitivi di lungo termine | Prof. Claudio Cipollini 3

La scelta di Lisbona • Varata a Lisbona nel 2000 dai capi di stato

La scelta di Lisbona • Varata a Lisbona nel 2000 dai capi di stato e di governo dell’Unione Europea • Obiettivo fare dell’Unione Europea la più competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010 • La strategia è stata valutata, corretta e rilanciata nel 2005 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 4

La scelta di Lisbona SFIDE STRATEGICHE I RISCHI PRIORITA’ STRATEGICHE Globalizzazione Società della conoscenza

La scelta di Lisbona SFIDE STRATEGICHE I RISCHI PRIORITA’ STRATEGICHE Globalizzazione Società della conoscenza Perdita di quote di mercato Cambiamento tecnologico (new Rallentamento della produttività Approfondire il mercato comune economy) Invecchiamento della popolazione Insostenibilità del sistema di welfare Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Creare un contesto favorevole agli imprenditori Riformare il mercato del lavoro ed il welfare state L’ambiente come vincolo ed opportunità Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 5

Sfide strategiche • La globalizzazione – La Cina cresce non solo nel manifatturiero tradizionale

Sfide strategiche • La globalizzazione – La Cina cresce non solo nel manifatturiero tradizionale ma anche in segmenti industriali ad alto valore aggiunto – L’India si specializza nel terziario avanzato grazie ad un capitale umano anglofono di alta qualità – Gli Stati Uniti dominano nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 6

Sfide strategiche • L’invecchiamento della popolazione – Il rapporto di dipendenza cresce velocemente –

Sfide strategiche • L’invecchiamento della popolazione – Il rapporto di dipendenza cresce velocemente – Il modello di previdenza sociale diventa sempre più oneroso e difficile da finanziare Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 7

Sfide strategiche • Il cambiamento nel paradigma tecnologico – L’Europa è in ritardo nell’adozione

Sfide strategiche • Il cambiamento nel paradigma tecnologico – L’Europa è in ritardo nell’adozione e diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 8

I rischi • A rischio in sintesi è il modello sociale europeo basato su

I rischi • A rischio in sintesi è il modello sociale europeo basato su – Crescita – Elevata occupazione – Elevata coesione sociale – Rispetto e valorizzazione dell’ambiente Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 9

Le priorità strategiche • Società della conoscenza: investimenti in ricerca e sviluppo per l’innovazione

Le priorità strategiche • Società della conoscenza: investimenti in ricerca e sviluppo per l’innovazione • Contesto favorevole agli imprenditori: creare condizioni amministrative, fiscali e finanziare favorevoli alla nascita di nuove imprese • Riforma del mercato del lavoro e del welfare state: aumento del tasso di occupazione, flessibilità, adattabilità ed occupabilità, riforma del sistema previdenziale • Approfondire il mercato comune: crescita del mercato, specializzazione ed economie di scala, liberalizzazione • L’ambiente come vincolo ed opportunità: puntare ad uno sviluppo sostenibile ma anche sfruttare le opportunità economiche (tecnologie ambientali) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 10

EUROPA 2020 • Europa 2020 viene dopo la strategia di Lisbona. La strategia di

EUROPA 2020 • Europa 2020 viene dopo la strategia di Lisbona. La strategia di Lisbona aveva come principali obiettivi accelerare la crescita dell’Unione Europea e elevare il tasso di occupazione. Questi obiettivi non sono stati raggiunti anche per l’esplodere della crisi alla fine del decennio che ha interrotto i processi di crescita Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 11

EUROPA 2020 • Europa 2020 è la denominazione della strategia di crescita dell’Unione europea

EUROPA 2020 • Europa 2020 è la denominazione della strategia di crescita dell’Unione europea dal 2010 al 2020. Essa indica gli obiettivi prioritari da perseguire, i target da raggiungere, gli strumenti da utilizzare e il metodo di governance da adottare da qui al 2020 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 12

EUROPA 2020 • Europa 2020 si pone gli stessi obiettivi di crescita, competitività ed

EUROPA 2020 • Europa 2020 si pone gli stessi obiettivi di crescita, competitività ed occupazione della strategia di Lisbona e si fonda sulla stessa analisi delle cause di fondo delle difficoltà economiche dell’Unione europea Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 13

EUROPA 2020 • Le sfide che l’Unione Europea deve affrontare sono quelle già individuate

EUROPA 2020 • Le sfide che l’Unione Europea deve affrontare sono quelle già individuate dalla strategia di Lisbona. La sfida della globalizzazione che deriva dalla sempre più agguerrita dei paesi emergenti. La sfida dell’innovazione, legata in particolare ai ritardi nell’introduzione e diffusione delle tecnologie dell’informazione e comunicazione. La sfida in campo energetico ed ambientale relativa ad un uso più efficiente e più sostenibile delle risorse. La sfida dell’occupazione legata ai processi di invecchiamento della popolazione, alle difficoltà di una piena inclusione sociale, alla crisi dei modelli di welfare. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 14

EUROPA 2020 • Europa 2020 individua tre priorità: – crescita intelligente- sviluppare un’economia basata

EUROPA 2020 • Europa 2020 individua tre priorità: – crescita intelligente- sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione – crescita sostenibile- promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva – crescita inclusiva- promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 15

“La misurazione delle performance economiche e del progresso sociale”(Dossier sul rapporto della Commissione Stiglitz-Sen-Fitoussi,

“La misurazione delle performance economiche e del progresso sociale”(Dossier sul rapporto della Commissione Stiglitz-Sen-Fitoussi, 2009) La Commissione ha individuato una serie di dimensioni che dovrebbero essere considerate: I. condizioni di vita materiale; II. salute; III. istruzione; IV. attività personali incluso il lavoro; V. partecipazione alla vita politica e governance; VI. legami e relazioni sociali; VII. ambiente (stato attuale e futuro); VIII. insicurezza, sia economica sia fisica. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 16

RSI: DEFINIZIONE Libro Verde della Commissione Europea (2001): RSI “… integrazione volontaria delle preoccupazioni

RSI: DEFINIZIONE Libro Verde della Commissione Europea (2001): RSI “… integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là, investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le parti interessate” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 17

IL DIBATTITO ISTITUZIONALE SULLA RSI Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione –

IL DIBATTITO ISTITUZIONALE SULLA RSI Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 18

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 1993 Il Libro Bianco di Delors Crescita, competitività,

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 1993 Il Libro Bianco di Delors Crescita, competitività, occupazione- Le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo-Libro bianco, COM n. 700 del 5/12/1993 2000 Conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23 -24 marzo 2000, ”Bollettino UE”, n. 3, 2000: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” 2001 Approvazione, da parte dell’Assemblea azionale francese, delle Nouvelles régulations économiques, un corpus organico di norme intese a riformare i diritto commerciale e societario francese Assemblea Nazionale, Loi no 2001 -420 du 15 mai 2001 relative aux Nouvelles régulations économiques e successivi decreti interpretativi ed attuativi Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 19

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 2001 Commissione delle Comunità Europee, Libro Verde. Promuovere

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 2001 Commissione delle Comunità Europee, Libro Verde. Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese, Bruxelles, 18 Luglio, 2001. “l’integrazione volontaria della preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate 2001 Conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23 -24 marzo 2000, ”Bollettino UE”, n. 3, 2000: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 20

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 2001 Commissione delle Comunità Europee, Libro Verde. Promuovere

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 2001 Commissione delle Comunità Europee, Libro Verde. Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese, Bruxelles, 18 Luglio, 2001. “l’integrazione volontaria della preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate 2001 Conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23 -24 marzo 2000, ”Bollettino UE”, n. 3, 2000: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 21

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 2002 Sarbanes- Oxley Act of 2002, Pub. L.

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI 2002 Sarbanes- Oxley Act of 2002, Pub. L. No. 107 -204, 116 Stat. 745 da parte del Congresso degli Stati Uniti, in seguito ai noti scandali finanziari avvenuti egli anni 2000 e 2001. Si tratta di un complesso di norme che ha inteso disciplinare in modo più stringente l’operato delle imprese, degli amministratori e di coloro che pur avendo grande influenza nella gestione finanziari delle società statunitensi non dovevano in precedenza rendere conto del modo in cui la esercitavo 2003 Organizzazione delle Nazioni Unite, Commissione sui Diritti Umani, Norms on the responsibilities of ttransnational corporations and other business enterprises with regard to human rights, E/CN. 4/Sub. 2/2003/12/Rev. 2 del 26. 08. 2003. Con essa si intendeva ribadire l’esistenza di una serie di obbligazioni in capo alle imprese in materia di tutela, rispetto e salvaguardia dei fondamentali diritti umani 2006 Parlamento del Regno Unito, Companies Act 2006 2007 Parlamento europeo, Risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2007 sulla responsabilità sociale delle imprese: un nuovo partenariato, P 6 -TA (2007) 0062 del 13. 03. 2007 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 22

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI Altri documenti di riferimento 25/3/2011 25/10/2011 u Direttiva

Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI Altri documenti di riferimento 25/3/2011 25/10/2011 u Direttiva 2003/51/CE: importante sensibilizzare maggiormente circa le disposizioni in materia di informazione sociale e ambientale nel quadro della sulla modernizzazione contabile u Com (2009) 400: integrare lo sviluppo sostenibile nelle politiche UE u Com (2009) 433: non solo PIL, misurare il progresso in un mondo in cambiamento u Risoluzione PE -13/3/2007 u Dlgs. 32/07 – attuazione direttiva modernizzazione contabile u DDL 386 – DDL 1753 Senato Italia: disposizioni e misure per lo sviluppo della responsabilità sociale d’impresa u. Senato - Presentato disegno di legge S. 2647 Istituzione del marchio etico per il riconoscimento delle imprese socialmente responsabili u. COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS, “A renewed EU strategy 2011 -14 for Corporate Social Responsibility” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 23

Le due dimensioni della RSI Dimensione interna • • Gestione delle risorse umane Salute

Le due dimensioni della RSI Dimensione interna • • Gestione delle risorse umane Salute e sicurezza sul lavoro Adattamento alle trasformazioni Gestione degli effetti sull’ambiente e delle risorse naturali Dimensione esterna • • Comunità locali Partnership commerciali, fornitori e consumatori Diritti dell’uomo Preoccupazioni ambientali a livello planetario • • Fonte: Commissione Europea, 2001 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 24

PERCHÉ PARLARE DI CSR Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A.

PERCHÉ PARLARE DI CSR Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 25

Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 |

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PERCHÉ PARLARE DI CSR Scelte e vincoli derivanti dall’ordinamento giuridico-politico in relazione a determinati

PERCHÉ PARLARE DI CSR Scelte e vincoli derivanti dall’ordinamento giuridico-politico in relazione a determinati aspetti: grado di libertà economica, disciplina dell’economia, regolamentazione pubblica, imposizione fiscale, norme a tutela del lavoro, ecc. AMBIENTE POLITICOISTITUZIONALE Struttura della popolazione e AMBIENTE SOCIOtendenze DEMOGRAFICO demografiche, ripartizione per strati sociali e grado di mobilità sociale IMPRESA AMBIENTE CULTURALETECNOLOGICO AMBIENTE ECONOMICO La tecnologia influenza l’impiego delle risorse, mentre la cultura si riflette soprattutto sul consumo di beni e servizi Modello di funzionamento del sistema economico prevalente nell’ambito territoriale di riferimento: economia di mercato, economia di piano, ecc. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 27

PERCHÉ PARLARE DI CSR MODELLI DI CAPITALISMO A CONFRONTO Per comprendere appieno dove e

PERCHÉ PARLARE DI CSR MODELLI DI CAPITALISMO A CONFRONTO Per comprendere appieno dove e perché la CSR si sia diffusa e quali forme abbia assunto a seconda del modello economico-sociale di riferimento, occorre differenziare i diversi modelli di capitalismo in Europa e in America a partire dagli anni ’ 80. E’ possibile distinguere tre ‘ideal-tipi’ di capitalismo a seconda del ruolo più o meno esclusivo giocato dal mercato rispetto allo Stato e ad altre istituzioni pubbliche e private: market driver, renano e autoritario. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 28

MODELLI DI CAPITALISMO A CONFRONTO 1/2 Tipo di modello e caratteristiche Market driver Renano

MODELLI DI CAPITALISMO A CONFRONTO 1/2 Tipo di modello e caratteristiche Market driver Renano Autoritario asiatico Governance Public companies, centralità degli shareholders, ruolo della borsa, logica di breve periodo Finanza oligopolistica, gruppi con assetti proprietari integrati, centralità degli stakeholders, ruolo delle banche, logica di lungo periodo Finanza oligopolistica, relazioni particolaristiche, debolezza degli stakeholders, logica di lungo periodo nel ruolo di programmazione dello Stato Modalità di coordinamento Mercato e gerarchia, bassa pressione fiscale, ruolo dell’apparato militare industriale Ruolo redistributivo dello Stato, importanza delle associazioni e dei network, centralità del coordinamento settoriale Ruolo propulsivo dello Stato (developmental state) e riduzione della concorrenza domestica a favore della competitività sul mercato internazionale Regimi di welfare Residuale: promozione di soluzioni di mercato che si basano sull’assunzione individuale dei rischi Welfare pubblico, basato sul riconoscimento universalistico dei diritti di cittadinanza, e offerta di servizi pubblici o di trasferimenti alle famiglie Welfare debole e incompleto a carattere aziendale, limitato ai lavoratori delle grandi imprese, ma accompagnato da interventi statali relativi alle infrastrutture sociali ( case e trasporti) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 29

MODELLI DI CAPITALISMO A CONFRONTO 2/2 Tipo di modello e caratteristiche Market driver Renano

MODELLI DI CAPITALISMO A CONFRONTO 2/2 Tipo di modello e caratteristiche Market driver Renano Autoritario asiatico Formazione del capitale umano Lasciata al mercato e conseguenti problemi di produzione del bene collettivo Servizio pubblico basato sulla collaborazione tra Stato e associazioni Specializzazione nella produzione ad alta intensità di manodopera e tecnologia matura, ruolo centrale dello Stato, in funzione dei bisogni delle imprese Relazioni industriali Sindacato debole e uso della flessibilità numerica Sindacato forte e uso della flessibilità funzionale Controllo politico della forza lavoro Meccanismo di contenimento salariale Ruolo della disoccupazione in un mercato del lavoro flessibile Controllo mediante accordi neocorporativi macro o accordi aziendali Tenore di vita modesto e conseguente basso costo della manodopera, massiccio utilizzo del dumping sociale come vantaggio competitivo globale Fonte: Chiesi A. M. , Modelli di capitalismo, in Sacconi (a cura di), 2005 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 30

RASSEGNA DI ALCUNE TEORIE ECONOMICHE Dopo il 1870 Economisti neoclassici (Walras, Marshall, Pareto, …)

RASSEGNA DI ALCUNE TEORIE ECONOMICHE Dopo il 1870 Economisti neoclassici (Walras, Marshall, Pareto, …) ü Equilibrio del mercato attraverso il modello domanda/offerta ü “Marginalismo” massimizzazione dell’utilità per imprenditori e consumatori XX secolo Milton Friedman John M. Keynes (scuola monetarista) ü Studi sulla teoria quantitativa della ü In caso di crisi (insufficiente moneta Inflazione come fenomeno monetario, non utile per risolvere la disoccupazione nel lungo periodo Controllo della crescita della massa monetaria domanda) necessità di un intervento pubblico in economia (politiche fiscali e monetarie) per garantire la piena occupazione ü Ispirazione al new deal di ü Libero mercato rifiuto di qualsiasi Roosevelt per uscire dalla grande crisi del ‘ 29 intervento dello Stato in economia ü Rifiuto della teoria degli stakeholder e della responsabilità sociale d’impresa “La responsabilità sociale di un’impresa è generare profitti” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 31

Responsabilità Sociale d’Impresa Concetti introduttivi Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione –

Responsabilità Sociale d’Impresa Concetti introduttivi Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 32

RSI: DEFINIZIONE Libro Verde della Commissione Europea (2001): RSI “… integrazione volontaria delle preoccupazioni

RSI: DEFINIZIONE Libro Verde della Commissione Europea (2001): RSI “… integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là, investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le parti interessate” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 33

Il SIGNIFICATO di RESPONSABILITA’ La parola RESPONSABILITA’ nasce nella seconda metà del 18° secolo

Il SIGNIFICATO di RESPONSABILITA’ La parola RESPONSABILITA’ nasce nella seconda metà del 18° secolo sul modello del francese responsabilité Deriva da RESPONSABILE: “ che risponde di”, che è garante di” derivato dal participio passato del latino “respondere”: rispondere impegnandosi solennemente” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 34

Il SIGNIFICATO di RESPONSABILITA’ La teoria morale, oggi maggiormente in auge negli studi di

Il SIGNIFICATO di RESPONSABILITA’ La teoria morale, oggi maggiormente in auge negli studi di RSI, è l’etica della responsabilità, così come essa interpretata dal modello analitico degli stakeholder. Ai nostri tempi, si può attribuire la paternità di tale teoria a Max Weber che, nel celebre saggio La politica come professione, la indicazione come l’etica che deve caratterizzare chi “vuole mettere le mani negli ingranaggi della storia” (1969, p. 101). Aggiungendo, poche pagine più avanti, che la responsabilità “è la disponbilità a rispondere delle conseguenze prevedibili delle proprie azioni” (p. 109). Alla formulazione weberiana dell’etica della responsabilità, Jonas (1990) aggiungerà poi una qualificazione importante. Basandosi su “un’euristica delle paura”, Jonas non considera sufficiente soffermarsi sulle sole conseguenze prevedibili; occorre spingersi fino a prendere in conto le conseguenze possibili delle azioni. L’imperativo adeguato al nuovo tipo di agire umano è, per Jonas: “agisci in modo tale che gli effetti della tua azione siano compatibili con la continuazione di una vita autenticamente umana”. Dall’imperativo Kantiano “puoi, perché devi” si passa così al “devi, perché puoi” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 35

Il SIGNIFICATO di RESPONSABILITA’ GIURIDICA RESPONSABILITA’ MORALE FILOSOFIA RESPONSABILITA’ SOCIALE Facoltà di Scienze politiche,

Il SIGNIFICATO di RESPONSABILITA’ GIURIDICA RESPONSABILITA’ MORALE FILOSOFIA RESPONSABILITA’ SOCIALE Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 36

RESPONSABILITÀ SOCIALE COME FENOMENO VOLONTARIO Responsabilità sociale =ƒ ( economia, ambiente, etica ) Frontiera

RESPONSABILITÀ SOCIALE COME FENOMENO VOLONTARIO Responsabilità sociale =ƒ ( economia, ambiente, etica ) Frontiera etica L’etica è lo spazio del non esigibile per norma. È condizionata da diversi elementi: religiosi, politici, culturali, ecc. Area del non esigibile, dove si colloca la responsabilità sociale SPAZIO DEL COMPORTAMENTO ETICO Frontiera giuridica Rispetto delle norme Fuori dalla norma SPAZIO DELLE NORME Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 37

IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE La responsabilità sociale Non è una responsabilità giuridica –

IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE La responsabilità sociale Non è una responsabilità giuridica – imputata Non è una responsabilità morale - scelta È una responsabilità etica – condivisa Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 39

IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE Responsabilità sociale d’impresa Responsabilitàa mbientale Responsabilità economico finanziaria Responsabilità

IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE Responsabilità sociale d’impresa Responsabilitàa mbientale Responsabilità economico finanziaria Responsabilità etico-sociale Sostenibilità (sviluppo sostenibile) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 40

La libertà d’impresa VALORE D’IMPRESA VALORE SOCIALE Art. 41 Cost L'iniziativa economica privata è

La libertà d’impresa VALORE D’IMPRESA VALORE SOCIALE Art. 41 Cost L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. (programmazione democratica dello Stato…) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 41

Impresa e socialità Il concetto di “impresa” implica di per sé un aspetto sociale.

Impresa e socialità Il concetto di “impresa” implica di per sé un aspetto sociale. Molti precursori dell’economia aziendale, nel definire il fenomeno dell’impresa, ne riconoscono peculiarità non solo strettamente economiche ma anche attinenti a tematiche della socialità e dell’eticità. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 42

Impresa e socialità Se la vera “fonte legittimante” dell’attività d’impresa risiede nello svolgimento della

Impresa e socialità Se la vera “fonte legittimante” dell’attività d’impresa risiede nello svolgimento della sua intrinseca funzione sociale, e se è l’etica a garantirne il corretto assolvimento, allora la stretta osservanza delle leggi sarebbe di per sé inadeguata ad assicurare all’impresa quell’indispensabile “diritto di cittadinanza” che si pone ormai come precondizione che porta all’esistenza dell’impresa stessa e, al medesimo tempo, come l’attributo che ne assicura la sopravvivenza (SCIARELLI S. , Responsabilità sociale ed etica d’impresa: una relazione finalizzata allo sviluppo aziendale, Finanza, Marketing e Produzione, n° 1, 1999 ) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 43

Impresa e socialità «La nozione di azienda, mentre è tutta costruita sul solo aspetto

Impresa e socialità «La nozione di azienda, mentre è tutta costruita sul solo aspetto economico della vita umana, non contrasta con la necessaria visione di tutti gli aspetti non economici di tale vita, religioso, etico, sociale, politico, giuridico, tecnico, …» . (G. Zappa, Le produzioni nell’economia delle imprese , Giuffrè, Milano, 1956, p. 51). Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 44

Impresa e socialità «Le aziende si costituiscono ed operano in ordine alla soddisfazione dei

Impresa e socialità «Le aziende si costituiscono ed operano in ordine alla soddisfazione dei bisogni umani (…). I peculiari ed essenziali problemi dell’azienda sono quindi produzione, scambio, acquisizione e consumo di beni economici. In questo senso e soltanto in questo senso si può dire che l’azienda abbia oggetto economico. L’affermazione non significa che la sua vita ponga soltanto problemi economici. Come istituto sociale l’azienda serve ad elevare il benessere dell’uomo, a favorire lo sviluppo della sua personalità ed a far meglio realizzare i fini della vita umana associata che sono essenzialmente di natura etica. La concreta condotta delle aziende è fondamentalmente subordinata a tali fini, e quindi all’etica» . (P. Onida, Economia d’azienda, Utet, Torino, 1965, p. 44). Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 45

RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA OBIETTIVO VALORE SOCIALE Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione

RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA OBIETTIVO VALORE SOCIALE Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 VALORE D’IMPRESA | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 46

La nascita della CSR o RSI: Friedman contro Freeman �Shareholder Model “C’è una ed

La nascita della CSR o RSI: Friedman contro Freeman �Shareholder Model “C’è una ed una sola responsabilità sociale dell’impresa: utilizzare risorse e intraprendere attività in modo da aumentare il profitto, a condizione di rispettare le regole del gioco di un libero mercato, cioè evitando l’inganno e la frode” M. Friedman, The Social Responsibility of Business is to Increase Profits, 1970 �Stakeholder Model “Ogni impresa può essere intesa come un insieme di relazioni tra soggetti (individui e/o gruppi) che hanno un interesse nei confronti delle attività che essa svolge, in quanto sono in grado di influenzarne gli obiettivi e le scelte o possono subirne gli effetti. L’impresa pertanto deve farsi carico degli interessi di tutti questi soggetti. ” Ed Freeman, Strategic Management: A Stakeholder Approach, 1984 Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 47

Impresa e socialità Si sono delineati così diversi orientamenti: 1) negazione dell’approccio etico nelle

Impresa e socialità Si sono delineati così diversi orientamenti: 1) negazione dell’approccio etico nelle scelte economiche dell’impresa (obiettivo: efficiente produzione di ricchezza sufficiente a generare benessere per l’intera collettività); 2) i problemi economici e la forte competizione internazionale non permettono di pensare all’etica e alla RSI; 3) la RSI è un lusso per le poche imprese che hanno tempo e risorse da investire; 4) il ruolo sociale delle imprese è fondamentale ma lo stesso deve essere inserito nella visione sistematica dell’impresa al momento della definizione delle sue strategie. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 49

Impresa e socialità Tutti questi approcci sottointendono una concezione semplificata della realtà delle imprese,

Impresa e socialità Tutti questi approcci sottointendono una concezione semplificata della realtà delle imprese, oggi più che mai complessa. È necessario che il perseguimento di risultati economici positivi e soddisfacenti sia coniugato con il rispetto e la tutela dei valori fondamentali della società. La valutazione che il mercato fa di un’impresa risente delle performance sociali della stessa, nella misura in cui l’incoerenza fra i comportamenti dell’impresa e i valori rilevanti per la società si traducono in minori vendite, perdita d’immagine e attrattività. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 50

Lo spirito della CSR: contro l’impresa irresponsabile “Si definisce irresponsabile un’impresa che al di

Lo spirito della CSR: contro l’impresa irresponsabile “Si definisce irresponsabile un’impresa che al di là degli obblighi di legge suppone di non dover rispondere ad alcuna autorità pubblica o privata, né all’opinione pubblica, in merito alle conseguenze in campo economico, sociale e ambientale delle sue attività. Tra queste vanno considerate: le strategie industriali e finanziarie, le condizioni di lavoro offerte in ogni paese, le politiche dell’occupazione, il rapporto dei prodotti e dei processi produttivi con l’ambiente, l’impiego dei fondi che le sono stati affidati in forma di azioni o obbligazioni, la redazione dei bilanci, la qualità conferita ai prodotti, i rapporti con la comunità in cui opera, le localizzazioni o le delocalizzazioni delle attività produttive, il comportamento fiscale. ” Luciano Gallino, L’impresa irresponsabile, 2009. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 51

Impresa e Rsi Cade la concezione classica di “impresa” L’azienda, perseguendo i propri scopi

Impresa e Rsi Cade la concezione classica di “impresa” L’azienda, perseguendo i propri scopi istituzionali di natura economica, persegue di fatto anche finalità sociali massimizzare benessere collettivo (beni, ricchezza e occupazione) Massimizzare economicità ma l’operare secondo economicità(equilibrio nei flussi dei valori economici e finanziari) non è sufficiente a garantire l’equilibrio economico durevole ed evolutivo dell’impresa esprime la condizione di vita autonoma dell’impresa, senza il ricorso a terze economie Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 52

Impresa e Rsi Se le regole del gioco economico fossero complete; se i processi

Impresa e Rsi Se le regole del gioco economico fossero complete; se i processi di legiferazione fossero in grado di seguire, in tempi rapidi, l’evoluzione delle vicende economiche in fasi di accelerata dinamica sociale come l’attuale; se tutto ciò fosse assicurato, allora sarebbe vero che non metterebbe conto parlare di RSI. Ma non è così (…)perché i contratti sono principalmente incompleti e perché i mercati non sempre esistono che nascono i numerosi problemi di agenzia (principale-agente) e quelli associati all’abuso di autorità da parte di chi detiene il diritto residuale di controllo nei confronti degli stakeholder non controllanti. (Sacconi, 2003) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 53

Impresa, RSI e stakeholder CONCEZIONE CLASSICA: Clienti Interlocutori Fornitori TEORIA DEGLI STAKEHOLDER: L’impresa è

Impresa, RSI e stakeholder CONCEZIONE CLASSICA: Clienti Interlocutori Fornitori TEORIA DEGLI STAKEHOLDER: L’impresa è intesa al centro di un reticolo di interlocutori Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 54

Impresa e Rsi Prosperità di impresa (economicità) e soddisfazione degli interlocutori sociali (“socialità”) vengono

Impresa e Rsi Prosperità di impresa (economicità) e soddisfazione degli interlocutori sociali (“socialità”) vengono così a saldarsi inscindibilmente Ne deriva l’esigenza del management di attuare una strategia gestionale e di comunicazione che consideri con attenzione gli stakeholder e le loro aspettative Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 55

Impresa, stakeholder e RSI Gli interlocutori assumono consapevolezza del ruolo che possono svolgere nei

Impresa, stakeholder e RSI Gli interlocutori assumono consapevolezza del ruolo che possono svolgere nei processi aziendali di creazione di valore e manifestano le loro riflessioni, perplessità ed aspettative. L’impresa, quindi, oltre a perseguire performance economiche e finanziare nel tempo è obbligata ad assumere un solido orientamento sociale, ovvero, a porre l’attenzione alla soddisfazione delle attese legittime di tutti gli stakeholder. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 56

RSI: DEFINIZIONE RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA (CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY – CSR) volontà dell’impresa di rispondere

RSI: DEFINIZIONE RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA (CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY – CSR) volontà dell’impresa di rispondere a uno o più soggetti che avanzano richieste, attese o istanze che possono avere natura e caratteristiche differenti Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 57

RSI: DEFINIZIONE A livello normativo non esiste una definizione univoca e formalizzata. In sintesi:

RSI: DEFINIZIONE A livello normativo non esiste una definizione univoca e formalizzata. In sintesi: RSI insieme di politiche consentono di minimizzare l’impatto negativo delle attività di un’organizzazione sulla società, massimizzando nel contempo l’impatto positivo Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 58

RSI: DEFINIZIONE La RSI implica pertanto un approccio multistakeholder nella gestione strategica dell’impresa e

RSI: DEFINIZIONE La RSI implica pertanto un approccio multistakeholder nella gestione strategica dell’impresa e nei sistemi di governance, gestione che tenga conto delle diverse e, a volte, discordanti aspettative degli stakeholder coinvolti. Gli obiettivi che una politica aziendale socialmente responsabile vuole raggiungere concorrono nel medio e lungo periodo a migliorare qualitativamente e quantitativamente il patrimonio intangibile dell’impresa Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 59

RSI: DEFINIZIONE RSI: SHAREHODER VALUE – VS – STAKEHOLDER VALUE RSI= GOVERNANCE ALLARGATA La

RSI: DEFINIZIONE RSI: SHAREHODER VALUE – VS – STAKEHOLDER VALUE RSI= GOVERNANCE ALLARGATA La definizione di Csr proposta è: “un modello di governance allargata, in base alla quale chi governa l’impresa ha responsabilità che si estendono dall’osservanza di doveri fiduciari nei riguardi della proprietà ad analoghi doveri fiduciari nei riguardi in generale di tutti gli stakeholder” (SACCONI, 2004) La procedura di attuazione della responsabilità sociale permette quindi di esprimere l’autentico interesse sociale che l’impresa deve perseguire (interesse sociale allargato), che SUPERA quello ristretto usualmente affermato nel diritto societario e dalle teorie neoistituzionaliste: Cfr. Grossmann S. , Hart O. (1986); Hart O. e Moore J. (1990) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 60

RSI= GOVERNANCE ALLARGATA Cos’è la Corporate Governance? Ø PROFILO GIURIDICO Ø PROFILO AZIENDALISTICO Facoltà

RSI= GOVERNANCE ALLARGATA Cos’è la Corporate Governance? Ø PROFILO GIURIDICO Ø PROFILO AZIENDALISTICO Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 61

RSI= GOVERNANCE ALLARGATA Cos’è la Corporate Governance? L’insieme dei principi, delle istituzioni, dei meccanismi

RSI= GOVERNANCE ALLARGATA Cos’è la Corporate Governance? L’insieme dei principi, delle istituzioni, dei meccanismi che regolano (sovraintendono) il potere “supremo” del governo aziendale…. . si tratta in altri termini delle “regole del gioco” attraverso le quali si sviluppano le più importanti decisioni dell’impresa, quelle che in linea di principio concorrono a determinare la prosperità o l’insuccesso di un’azienda. �SOCI (SHAREHOLDERS) �AMBIENTE ESTERNO E SOGGETTI INTERESSATI ALL’AZIENDA (STAKEHOLDERS) �DIREZIONE (MANAGEMENT) �CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE �ORGANI DI CONTROLLO (INTERNI ED ESTERNI) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 62

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI “L’esercizio autentico della responsabilità sociale da

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI “L’esercizio autentico della responsabilità sociale da parte dell’impresa si verifica quando essa si fa carico delle attese degli stakeholder anche oltre gli obblighi di legge non come puro moto di liberalità, ma quando tale comportamento è inscritto nella strategia dell’impresa sì da tendere a costituire una fonte di vantaggio competitivo. ”(Molteni, 2004) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 63

RSI: DEFINIZIONE Il Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll (1991) Responsabilità discrezionali, filantropiche

RSI: DEFINIZIONE Il Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll (1991) Responsabilità discrezionali, filantropiche Responsabilità etiche Responsabilità legali Responsabilità economiche Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 64

RSI: DEFINIZIONE A. B. Carroll (1979, 1991) definisce un modello concettuale di corporate social

RSI: DEFINIZIONE A. B. Carroll (1979, 1991) definisce un modello concettuale di corporate social performance che si articola su tre dimensioni: 1)definizione delle responsabilità dell’impresa nei confronti della società civile; 2)individuazione dei problemi sociali; 3)analisi delle modalità, delle strategie o della filosofia secondo cui l’impresa risponde ai problemi sociali (social responsiveness) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 65

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI E’ tipico della RSI rifiutare la

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI E’ tipico della RSI rifiutare la celebre dicotomia di J. S. Mill tra leggi della produzione e leggi della distribuzione della ricchezza. Non è socialmente responsabile l’impresa che, mentre produce ricchezza, non guarda troppo per il sottile alla difesa dei diritti umani, al rispetto e all’integrità morale delle persone, ecc. , e diventa compassionalmente generosa nel momento della distribuzione della ricchezza prodotta > J. D. Rockefeller negli USA di fine Ottocento Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 66

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI “Una configurazione aziendale di principi di

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI “Una configurazione aziendale di principi di responsabilità sociale, processi di responsabilità sociale e di politiche, programmi e altri risultati osservabili collegati alle relazioni sociali dell’impresa” (D. J. Wood, “Corporate Social Performance Revisited”, Academy of Management Review, 16, 1991). La proposta di Wood è che i tre elementi, principi, processi e risultati osservabili, integrati in un modello, possono essere usati per valutare la performance sociale di un’impresa. In vista di ciò si dovrà esaminare: il grado a cui principi di social responsibility motivano le azioni intraprese per conto dell’impresa, il grado a cui l’impresa fa uso di processi socialmente responsivi, l’esistenza e la natura di politiche e programmi volti a gestire le relazioni sociali dell’impresa e gli impatti sociali (i risultati osservabili) di azioni, programmi e politiche dell’impresa. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 67

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI Una società sana dà luogo a

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI Una società sana dà luogo a una domanda crescente di business, mano che un maggior numero di bisogni viene soddisfatto e che le aspirazioni crescono. Qualunque impresa persegua i propri fini a spese della società in cui opera scoprirà che il successo di cui gode è illusorio e, in fin dei conti, temporaneo. Allo stesso tempo, una società sana ha bisogno di imprese di successo. Nessuna iniziativa sociale può eguagliare il settore del business quando si tratta di creare i posti di lavoro, la ricchezza e l’innovazione che migliorano progressivamente gli standard di vita Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 68

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI Una società sana dà luogo a

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI Una società sana dà luogo a una domanda crescente di business, mano che un maggior numero di bisogni viene soddisfatto e che le aspirazioni crescono. Qualunque impresa persegua i propri fini a spese della società in cui opera scoprirà che il successo di cui gode è illusorio e, in fin dei conti, temporaneo. Allo stesso tempo, una società sana ha bisogno di imprese di successo. Nessuna iniziativa sociale può eguagliare il settore del business quando si tratta di creare i posti di lavoro, la ricchezza e l’innovazione che migliorano progressivamente gli standard di vita (PORTER E. , KRAMER M. R. (2007), Il punto di incontro tra il vantaggio competitivo e la Corporate Social Responsibility, «Harvard Business Review Italia» , gennaio-febbraio) ØLa RSI permette di coniugare il progresso sociale e lo sviluppo territoriale con il miglioramento della competitività e produttività, stimolando l’innovazione, migliorando il clima aziendale, le relazioni con la comunità e la corporate reputation. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 69

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI SILVA E. , L’etica fattore chiave,

RSI: DEFINIZIONE VERSO UNA LETTURA STRATEGICA DELLA RSI SILVA E. , L’etica fattore chiave, «Il Sole 24 Ore – Responsabilità sociale Rapporti» , 25 marzo 2008. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 70

LA RESPONSABILITA’ GIURIDICA ED ECONOMICA Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione –

LA RESPONSABILITA’ GIURIDICA ED ECONOMICA Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 71

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA “L’azienda è un sistema di forze economiche realizza, nell’ambiente di

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA “L’azienda è un sistema di forze economiche realizza, nell’ambiente di cui è parte complementare, in condizioni di autonomia e in condizioni di durabilità, un’attività economica consistente in un processo di produzione e di distribuzione della ricchezza a favore delle persone che formano il soggetto aziendale o di altre collettività di riferimento” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 72

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Ciascun tipo di azienda persegue delle finalità istituzionali • Di

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Ciascun tipo di azienda persegue delle finalità istituzionali • Di ordine sociale, etico, morale, filantropico, politico, culturale, sportivo, ricreativo, economico, ecc) • Possono essere diverse, ma in ogni caso devono garantire: – Autonomia – Durabilità Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 73

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Autonomia e durabilità • Durare nel tempo • • commisurata

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Autonomia e durabilità • Durare nel tempo • • commisurata alla finalità perchè gli obiettivi sono potenzialmente infiniti a prescindere dalle persone che vi lavorano A favore dei soggetti beneficiari e del sistema economico • Autonomo (ma non isolate) • Senza autonomia non si perseguono finalità istituzionali • Se non si è autonomi molte volte non c’è la sostenibilità Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 74

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Il compendio di queste due è detto Economicità La capacità

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Il compendio di queste due è detto Economicità La capacità di durare nel tempo e di mantenere una situazione di relativa autonomia – e quindi la possibilità di soddisfare le finalità istituzionali – dipende in modo determinante da un insieme di performance e di condizioni di equilibrio dell’azienda che viene solitamente compendiato nel concetto di ECONOMICITA’ Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 75

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Le performance aziendali • Le performance aziendali riguardano sia l’efficacia

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Le performance aziendali • Le performance aziendali riguardano sia l’efficacia che l’efficienza. • Differenza fra efficacia ed efficienza Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 76

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Efficacia • Rappresenta la capacità di perseguire le finalità istituzionali

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Efficacia • Rappresenta la capacità di perseguire le finalità istituzionali parametro ultimo di valutazione del successo aziendale, in sua mancanza tutto il resto perde d’importanza (anche l’economicità) • Efficacia non è quindi un semplice tassello dell’economicità, è un concetto più elevato e allo stesso tempo ne è parte. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 77

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Efficienza • Efficienza è la capacità di impiegare razionalmente le

LA RESPONSABILITA’ ECONOMICA DELL’AZIENDA Efficienza • Efficienza è la capacità di impiegare razionalmente le risorse disponibili • Ed è ugualmente importante, perché si da il caso di aziende riescono a raggiungere i propri fini (efficaci) ma sprecano moltissimo, precludendo a tanti altri il possibile soddisfacimento. • Anche se efficaci, tali aziende non sono da giudicare positivamente. Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 78

Gli obblighi giuridici delle imprese 1/2 • La responsabilità degli amministratori verso la società

Gli obblighi giuridici delle imprese 1/2 • La responsabilità degli amministratori verso la società Il nuovo testo dell’art. 2392 c. c. , dedicato alla responsabilità degli amministratori nei confronti della società, conserva la formulazione originaria del codice del 1942, introducendo tuttavia alcuni importanti elementi di novità, relativi a: ü la natura della diligenza richiesta; ü la responsabilità solidale degli amministratori; ü la responsabilità diretta degli organi deleganti. • La responsabilità degli amministratori verso gli stakeholder Secondo quanto previsto dall’art. 2423 c. c. “gli amministratori devono redigere il bilancio d’esercizio, costituito dalla stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio. La responsabilità verso i creditori sociali: I presupposti dell’azione di responsabilità dei creditori sociali sono: da un lato “l’inosservanza (da parte degli amministratori) degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale”, dall’altro il fatto che “il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti” (D. Lgs. 6/2003) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 79

Gli obblighi giuridici delle imprese 2/2 • La responsabilità degli amministratori verso gli stakeholder

Gli obblighi giuridici delle imprese 2/2 • La responsabilità degli amministratori verso gli stakeholder La responsabilità nei confronti dei concorrenti La violazione dei principi di correttezza professionale fra due soggetti in rapporto di concorrenza genera gli “atti di concorrenza sleale” idonei, secondo quanto previsto dall’art. 2598 c. c. , a creare confusione con i prodotti e con l’attività di un concorrente o a determinare il discredito ed a danneggiare l’altrui azienda La responsabilità nei confronti dei clienti/consumatori Per la tutela dei diritti, le Istituzioni hanno contribuito al miglioramento e al rafforzamento della posizione dei clienti/consumatori, anche per il positivo concorso di molte norme emanate dall'Unione Europea, mediante l’approvazione e l'entrata in vigore della legge 281 del 30 luglio 1998 che ha istituito il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU) e ha legittimato le associazioni dei consumatori ad agire a tutela degli interessi collettivi. La responsabilità nei confronti dei lavoratori Agli stessi deve essere garantita una retribuzione idonea, tale da consentire “un’esistenza libera e dignitosa” (art. 36, Costituzione). Inoltre, la legge impone al datore di lavoro l’obbligo di individuare e di valutare i rischi connessi ai luoghi di lavoro e alle mansioni svolte, al fine di creare le condizioni per garantire la sicurezza e la salubrità dei lavoratori (Legge 626 del 1994) Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Responsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 80

DOVE STIAMO ANDANDO: VALORI CONDIVISI ? üL’intera società attuale (pubblico e privato, amministrazione pubblica

DOVE STIAMO ANDANDO: VALORI CONDIVISI ? üL’intera società attuale (pubblico e privato, amministrazione pubblica e imprese private, imprese sociali) deve rivisitare le loro attuali posizioni e interazioni. üIl progresso come una obiettivo unitario e integrato e non come derivata di una lotta tra opposte concezioni, tra permessi e licenze, tra profitto e rendicontazione sociale. üNon più la “mano invisibile” di Adam Smith, ma condivisione da parte dell’impresa con l’ambiente esterno, con il territorio di riferimento (i cluster) delle politiche di sviluppo economiche e sociali. “Il concetto si fonda sulla premessa che sia il progresso economico sia il progresso sociale vanno affrontati con dei principi basati sul valore. Il valore si definisce in termini di benefici in relazione ai costi e non in termini esclusivamente di benefici. . . Le imprese tuttavia, non hanno quasi mai affrontato i problemi sociali in una prospettiva di valore, ma li hanno sempre considerati aspetti periferici. Ciò ha reso meno visibili le connessioni tra obiettivi economici e obiettivi sociali. . . Le organizzazioni sociali e le agenzie pubbliche considerano spesso il successo solo in base ai benefici ottenuti o ai soldi spesi. Nel momento in cui i Governi e le ONG cominceranno a ragionare maggiormente in termini di valore , il loro interesse per la collaborazione con le imprese crescerà inevitabilmente. ” Facoltà di Scienze politiche, sociali e della comunicazione – A. A. 2010 -2011 | Rresponsabilità sociale d’impresa | Prof. Claudio Cipollini 81