ELISABETTA I Mi chiamano la regina vergine Non
ELISABETTA I «Mi chiamano la regina vergine. Non sono sposata. Non ho padroni. Non ho figli. Sono la madre del mio popolo… Che Dio mi dia la forza per sopportare questa grande liberta’ !!!» MARINA DE NISI II^B
ENRICO VIII FIGLIA DI… ANNA BOLENA Anna Bolena è stata regina consorte d'Inghilterra e Irlanda, Enrico VIII Tudor è stato re d'Inghilterra e signore dal 1533 al 1536, come seconda moglie di Enrico VIII d'Irlanda (in seguito re d'Irlanda) dal 21 aprile 1509 fino Tudor. Per gentile concessione fu primo marchese di alla sua morte. Enrico VIII fu il secondo monarca della dinastia Tudor come successore di suo padre, re Enrico VII Pembroke , nonché madre della futura regina Elisabetta I. Il suo matrimonio con Enrico VIII fu causa di considerevoli d'Inghilterra. Nei primi tempi fu un fiero oppositore delle sconvolgimenti politici e religiosi che diedero origine allo teorie di Lutero, e per questo motivo ottenne nel 1521 da Scisma anglicano. papa Leone X il titolo di Defensor Fidei , ossia "Difensore della fede «.
BIOGRAFIA
PRIMI ANNI DI REGNO Il 17 novembre 1558, Elisabetta ascese al trono. Fu incoronata il 15 gennaio 1559. Dal momento che l'arcivescovo di Canterbury, il cardinale cattolico Reginald Pole era morto e che i vescovi più anziani si rifiutarono di partecipare alla cerimonia fu il vescovo di Carlisle , una figura di secondo piano, a incoronarla, mentre la comunione fu celebrata non dal vescovo, ma dal cappellano personale della regina, per evitare il rito cattolico. L'incoronazione di Elisabetta fu l'ultima ad avvenire con il rituale latino: le successive incoronazioni si svolgeranno secondo il rito di lingua inglese. Più tardi Elisabetta persuase il cappellano della madre, Matthew Parker, a diventare il primo arcivescovo anglicano di Canterbury. Egli accettò solo per lealtà alla memoria di Anna Bolena, dato che trovava spesso difficile trattare con Elisabetta. Una delle più importanti preoccupazioni dei primi anni di regno di Elisabetta fu la religione. L'Atto di Supremazia prescrisse inoltre che i pubblici ufficiali prestassero giuramento riconoscendo il controllo del sovrano sopra la Chiesa pena severe punizioni. Molti vescovi opposero resistenza alla politica religiosa elisabettiana e furono rimossi dai loro uffici e rimpiazzati da nuovi incaricati che si sarebbero sottomessi alla supremazia della regina. Ella nominò inoltre un Consiglio privato interamente nuovo, rimuovendone molti cattolici. Sotto Elisabetta le lotte di fazioni nel Consiglio e i conflitti a corte diminuirono grandemente.
Poco dopo la sua ascesa al trono, molti si chiedevano chi Elisabetta avrebbe sposato e i motivi per cui non si sposò restano oscuri anche se molte ipotesi in proposito sono state avanzate. Forse ebbe il timore di subire la stessa sorte della madre Anna Bolena. e della matrigna Catherine Howard, cugina della madre. Rimanendo nubile, inoltre, Elisabetta avrebbe evitato i rischi legati al parto, che certo non le erano ignoti: due delle sue matrigne erano morte di quella che all'epoca era chiamata febbre puerperale. Si può supporre inoltre che Elisabetta fosse rimasta psicologicamente traumatizzata dalla sua (presunta) relazione infantile con Lord Seymour. Ma l’ipotesi più realistica è una : Elisabetta non voleva condividere il trono con nessuno. Celebre è la sua frase riguardo al matrimonio : «IO, MI SONO SPOSATA CON L’INGHILTERRA !!!
MARIA STUARDA Mary Stuart, italianizzata in Maria Stuarda (Linlithgow, 8 dicembre 1542 – Fotheringhay, 8 febbraio 1587), è stata regina di Scozia dal 14 dicembre 1542 al 24 luglio 1567, regina consorte di Francia dal 10 luglio 1559 al 5 dicembre 1560 e regina d'Inghilterra per i legittimisti inglesi dell'epoca che non riconoscevano Elisabetta I come legittima erede di Enrico VIII. Regina a pochi giorni di vita, consacrata per diritto divino a soli nove mesi: quella di Maria Stuarda fu una vita che cominciò e finì tragicamente. Scappata dalle guerre anglo-scozzesi, fu cresciuta nell'ambiente colto e raffinato della corte francese di Caterina de' Medici ed ebbe un'ottima educazione in ambito culturale, ma non altrettanto approfondita in ambito politico, dal momento che come regina consorte di Francia non avrebbe dovuto avere potere effettivo. Alla morte del primo marito, il re di Francia Francesco II, Maria Stuarda tornò in Scozia, dove l'attendeva lo scontro con la nuova religione calvinista, istituita durante la sua assenza. Fu una sovrana molto intollerante, e fece uccidere molte persone nel tentativo di restaurare il cattolicesimo. Per questo motivo è detta «Maria la Sanguinaria» .
Filippo d'Asburgo (Valladolid, 21 maggio 1527 – San Lorenzo de El Escorial, 13 settembre 1598), noto anche come Filippo il Prudente (Felipe el Prudente), dal 1556 alla sua morte fu re di Spagna come Filippo II, re del Portogallo e Algarve (dal 1581) re di Sicilia, re di Sardegna, re di Napoli (dal 1554) come Filippo I (in portoghese Filipe I) e duca di Milano (dal 1540). Fu anche re consorte d'Inghilterra dal 1554 al 1558 (sebbene, nell'ultimo periodo, avesse fatto pressioni per divenire re regnante, ma senza successo).
MARIA ED ELISABETTA: NEMICHE LEGATE DAL SANGUE Maria ed Elisabetta erano cugine – la nonna della prima era, infatti, sorella di Enrico VIII, padre della seconda – e avevano un destino praticamente segnato: il loro ruolo, nell'Europa del 1500, era quello di garantire alleanze attraverso i loro matrimoni. Ma qualcosa nella vita di Elisabetta - non si può dire quali furono le cause, forse la triste fine della madre Anna Bolena, fatta decapitare dal padre – la spinse a prendere una scelta diversa, a decidere di non sposarsi, diventando una donna sola, al comando di una grande potenza. Un fatto assolutamente controcorrente. «Fu una donna spregiudicata. Dalla religione alla pirateria, il suo regno fu caratterizzato dalla ricerca di scontri con le altre monarchie, in particolare la Spagna. Cercava sempre di scatenare le reazioni dei sovrani. Finche Filippo II, re di Spagna, esasperato, non decise di attaccarla» , ha spiegato il pubblico ministero Ciro Cascone, voce dell'accusa. «E la morte di Maria non fu altro che una vendetta per invidia: la cugina era più giovane, più bella, aveva amato ed era stata ricambiata, sposandosi tre volte. Sentimenti che a Elisabetta non avevano portato felicità.
SPAGNA CONTRO INGHILTERRA: ELISABETTA CONTRO FILIPPO La guerra anglo-spagnola dal 1585 al 1604 fu un conflitto intermittente fra la Spagna ed il regno d'Inghilterra, che non fu mai formalmente dichiarato. La guerra fu puntualizzata da singole battaglie fra di loro indipendenti ed ebbe inizio con la spedizione inglese del 1585 nei Paesi Bassi al comando del conte di Leicester, in sostegno alla resistenza degli Stati Generali dei Paesi Bassi contro gli Asburgo, che si risolse in un insuccesso. Gli inglesi comunque ottennero la vittoria presso Cadice nel 1587 e nel canale della Manica nel 1588 sull'armata navale spagnola, ma persero l'iniziativa allorché l'armata navale inglese fu respinta davanti a La Coruña e Lisbona nel 1589. Due flotte spagnole furono poi inviate contro quella inglese ma non raggiunsero l'obbiettivo che si erano prefisse a causa delle condizioni atmosferiche avverse.
L’INVINCIBILE ARMATA Il progetto originario del re per l'invasione dell'Inghilterra era di raccogliere almeno 500 navi a Lisbona e quindi farle navigare in formazione fino al canale della Manica. Una volta arrivate avrebbero dovuto imbarcare nelle Fiandre l'esercito della coalizione che si era creata contro Elisabetta I e della quale facevano parte anche Giovanni de' Medici, Alessandro Farnese, il Ducato di Savoia, Vespasiano Gonzaga, duca di Mantova e il duca di Parma e trasportarlo in Inghilterra dove, sbarcato nelle spiagge del Kent, avrebbe marciato su Londra. Però le frequenti incursioni di sir Francis Drake in Spagna, che dopo l'incursione di Cadice per oltre un mese impedì a chiunque di navigare nei pressi della Spagna[1] e quelle nell'oceano Atlantico ostacolarono la realizzazione del piano per cui fu possibile mettere insieme solo 138 navi. nel Mare del Nord e nell'Atlantico tre violentissime tempeste si abbatterono sugli spagnoli. La sconfitta dell'Armada spagnola rivoluzionò lo stato della guerra e fornì una valida esperienza di navigazione per i marinai inglesi. Per di più gli inglesi poterono insistere nella loro guerra di corsa contro gli spagnoli e continuare ad inviare truppe per sostenere i nemici di Filippo II nei Paesi Bassi ed in Francia. Tuttavia non fu questa la battaglia decisiva e la Guerra non finì qui. Una flotta inglese, al comando del Drake e di sir John Norreys, fu inviata nel 1589 per distruggere la flotta spagnola dell'Atlantico, che era rimasta ampiamente dotata nonostante il disastro subito dalla Armada e si stava rafforzando e ristrutturando nei cantieri di Santander, La Coruña e San Sebastián, nel nord della Spagna.
Era anche intenzione degli inglesi della spedizione catturare la flotta spagnola che trasportava i tesori dalle Americhe e cacciare gli spagnoli dal Portogallo, sul quale regnava dal 1580 Filippo II, in favore di Antonio, Priore di Crato. [2] Il successo di questa azione bellica avrebbe costretto la Spagna alla pace. Tuttavia la spedizione navale inglese si rivelò un fallimento. A causa della cattiva organizzazione e della eccessiva cautela da parte della forza di invasione del Portogallo, questa fu respinta con gravi perdite da entrambe le parti e la conquista di Lisbona non ebbe luogo. Le malattie colpirono quindi la spedizione ed infine una parte della flotta di Drake fu investita e dispersa da una forte tempesta mentre navigava.
LA MORTE Elisabetta amava le imprudenze e soprattutto fare ciò che i medici le vietavano. Ma nel novembre del 1602 cadde in un profondo stato depressivo. Non sopportava più i discorsi di governo, sentiva la morte vicina e si lasciava andare. Morì il 24 marzo nel Palazzo di Richmond pronunciando la famosa frase "Chiamatemi un prete: ho deciso che devo morire". Prossima ai settant'anni, un'età che nel XVII secolo quasi nessuno arrivava a raggiungere, era la più anziana sovrana sino ad allora vissuta e non fu superata fino a che Giorgio II morì a settantasette anni nel 1760. Secondo alcuni storici la morte della regina sarebbe dovuta all'uso quotidiano del "ceruso veneziano", un cosmetico a base di piombo molto diffuso all'epoca e utilizzato per sbiancare il volto[17]. Elisabetta fu seppellita nell'abbazia di Westminster, di fianco alla sorella Maria I. L'iscrizione sulla loro tomba recita: "Compagne nel trono e nella tomba, qui noi due sorelle, Elisabetta e Maria, riposiamo, nella speranza di un'unica resurrezione".
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