Elementi di PLSQL PlSql Il PLSQL Procedural LanguageStructured

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Elementi di PL/SQL

Elementi di PL/SQL

Pl/Sql Il PL/SQL (Procedural Language/Structured Query Language) è un linguaggio di programmazione procedurale di

Pl/Sql Il PL/SQL (Procedural Language/Structured Query Language) è un linguaggio di programmazione procedurale di Oracle che costituisce un’estensione dell‘SQL. Esso consente di creare store procedures e funzioni, ma anche di creare i triggers. Infatti l’azione di un trigger è spesso definita mediante un codice PL/SQL. Il PL/SQL supporta le variabili, condizioni e gestisce le eccezioni.

Struttura di un programma PL/SQL I programmi PL/SQL sono strutturati a blocchi. I blocchi

Struttura di un programma PL/SQL I programmi PL/SQL sono strutturati a blocchi. I blocchi hanno questa forma generale: declare -- Blocco di dichiarazione (opzionale) begin -- Codice da eseguire exception -- Gestione eccezioni(opzionale) end

Struttura dei programmi PL/SQL La sezione DECLARE specifica i tipi di dato della variabili,

Struttura dei programmi PL/SQL La sezione DECLARE specifica i tipi di dato della variabili, delle costanti e i tipi definiti dall'utente. Il blocco tra BEGIN ed END specifica il codice da eseguire. Le eccezioni possono essere di due tipi: eccezioni predefinite eccezioni definite dall'utente. Si possono lanciare le eccezioni definite dall'utente in modo esplicito Oracle ha predefinito numerose eccezioni.

Dichiarazioni La sezione dichiarativa inizia con la parola chiave declare ed è seguita da

Dichiarazioni La sezione dichiarativa inizia con la parola chiave declare ed è seguita da un elenco di definizioni di variabili e cursori. Le variabili possono essere definite come valori costanti, mediante la parola chiave constant, e possono essere inizializzate a un valore in fase di dichiarazione. I tipi di base che possono essere utilizzati sono gli stessi che possono essere utilizzati nella definizione delle colonne. L’assegnazione dei valori alle variabili viene fatta mediante il simbolo : = come in Pascal. I valori costanti possono anche essere assegnati mediante la parola chiave default.

Esempio Aree Raggio Area Il seguente listato calcola l’area di un cerchio con raggio

Esempio Aree Raggio Area Il seguente listato calcola l’area di un cerchio con raggio fissato e l’inserisce nella tabella aree DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5); area number (14, 2); BEGIN raggio : =3; area : = pi*power(raggio, 2); Insert into Aree values (raggio, Area); end Raggio Area 3 28. 27

Reperire valori da una tabella Supponiamo che i valori del raggio che ci interessano

Reperire valori da una tabella Supponiamo che i valori del raggio che ci interessano siano già presenti in una tabella VALORI_RAGGIO di una sola colonna Raggio. Vogliamo inserire nella tabella AREE i valori dei raggi contenuti nella tabella VALORI_RAGGIO insieme alle rispettive aree. Per fare questo abbiamo bisogno di un cursore.

Cursori Un Cursore è essenzialmente una variabile di tipo tupla che varia su tutte

Cursori Un Cursore è essenzialmente una variabile di tipo tupla che varia su tutte le tuple che risultano da qualche query. Un cursore ha il compito di conservare i risultati di una query affinchè possano essere elaborati da altri comandi all’interno del blocco PL/SQL. In PL/SQL un cursore si dichiara mediante l’istruzione: CURSOR <Nome> is <query>; Per prelevare una tupla dal cursore C si usa FETCH C INTO <Variabile>

Variabili ancorate a colonne E’ possibile definire delle variabili il cui tipo corrisponde a

Variabili ancorate a colonne E’ possibile definire delle variabili il cui tipo corrisponde a quello di una determinata colonna, di cui si specifica il nome. La variabile viene dichiarata nel seguente modo: <nomevariabile> <tabella. attributo>%TYPE Esempio: X articoli. art_descrizione%TYPE Vantaggi: 1. non occorre conoscere il tipo esatto della colonna. 2. se si cambia la definizione della colonna dal database, la variabile cambia tipo in accordo con essa

Variabili ancorate a righe E’ possibile definire delle variabili di tipo tupla legate alla

Variabili ancorate a righe E’ possibile definire delle variabili di tipo tupla legate alla definizione delle righe di una tabella. Esse costituiscono di fatto dei record, in cui le definizioni dei campi sono in corrispondenza gli attributi di una tabella. Tali variabili sono definite nel seguente modo: <nomevar> <nometabella>%ROWTYPE Assegna a nomevar il tipo delle tuple della tabella. nomevar potrà essere trattata come una tupla e nomevar. a fornirà il valore dell’attributo a nella tupla nomevar

Variabile ancorata a cursore In particolare un cursore “contiene” il risultato di una select.

Variabile ancorata a cursore In particolare un cursore “contiene” il risultato di una select. Dunque, allo stesso modo in cui il tipo di una variabile si può ancorare a una tabella, esso si può ancorare anche a un cursore. La variabile ancorata a un cursore è dichiarata così: <nomevariabile> <nomecursore>%ROWTYPE

Cursori, attivazione Un cursore per essere utilizzato deve essere attivato mediante l’istruzione OPEN <nomecursore>

Cursori, attivazione Un cursore per essere utilizzato deve essere attivato mediante l’istruzione OPEN <nomecursore> Quando non serve più viene disattivato mediante l’istruzione CLOSE <nomecursore> Con l’istruzione open, il cursore viene inizializzato automaticamente alla prima tupla del risultato della select che la definisce.

Reperire valori da una tabella: Esempio Torniamo al nostro problema iniziale: supponiamo che i

Reperire valori da una tabella: Esempio Torniamo al nostro problema iniziale: supponiamo che i valori del raggio che ci interessano siano già presenti in una tabella VALORI_RAGGIO di una sola colonna Raggio. Vogliamo inserire nella tabella AREE i valori dei raggi contenuti nella tabella VALORI_RAGGIO insieme alle rispettive aree. Valori Raggio 7 16 5 9 2 Aree Raggio Area

Cursori, Esempio DECLARE Dichiarazione del pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; cursore rag_cursore

Cursori, Esempio DECLARE Dichiarazione del pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; cursore rag_cursore area number (14, 2); Cursor rag_cursore is Definizione della Select * from Valori_raggio; variabile val_rag, val_rag rag_cursore%Rowtype; ancorata al cursore BEGIN Attiva cursore OPEN rag_cursore; FETCH rag_cursore into val_rag; Inserisce il contenuto area : = pi*power(val_rag. raggio, 2); del cursore nella Insert into Aree values (val_rag. raggio, Area); variabile val_rag CLOSE rag_cursore; end Disattiva il cursore

Esempio: Effetto Valori Raggio 7 Aree Raggio Area 7 153. 94 16 5 9

Esempio: Effetto Valori Raggio 7 Aree Raggio Area 7 153. 94 16 5 9 2 Inserisce solo il primo valore della tabella Valori_Raggio e la relativa area. Come si fa a inserirle tutte?

Cicli Come in altri linguaggi di programmazione procedurali, in PL/SQL sono definiti dei costrutti

Cicli Come in altri linguaggi di programmazione procedurali, in PL/SQL sono definiti dei costrutti per effettuare i cicli. Esistono tre principali tipi Cicli semplici: si ripetono fino al raggiungimento di un’istruzione exit o exit when Cicli FOR: si ripetono un numero fissato di volte Cicli WHILE: si ripetono mentre una condizione è soddisfatta

Cicli Semplici Sintassi: LOOP <istruzioni> EXIT WHEN <condizione> END LOOP Esempio: Inserire nella tabella

Cicli Semplici Sintassi: LOOP <istruzioni> EXIT WHEN <condizione> END LOOP Esempio: Inserire nella tabella aree tutte le aree dei cerchi quando il raggio assume valori interi crescenti a partire da 3, fino a quando non si trova la prima area maggiore di 100.

Ciclo semplice, Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5);

Ciclo semplice, Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5); area number (14, 2); BEGIN raggio : =3; LOOP area : = pi*power(raggio, 2); Insert into Aree values (raggio, Area); raggio: =raggio+1; EXIT WHEN area>100; END LOOP; end Aree Raggio Area 3 28. 27 4 50. 27 5 78. 54 6 113. 1

Cicli semplici a cursore Nel nostro problema iniziale, ci interessava far variare i valori

Cicli semplici a cursore Nel nostro problema iniziale, ci interessava far variare i valori del cursore su tutta la tabella target della query. Questo si può realizzare mediante i cicli. Le condizioni per uscire dal ciclo sono spesso condizioni sullo stato del cursore. Questo stato può essere individuato mediante i valori di certi attributi: %FOUND significa che il cursore può trasmettere un record %NOT FOUND il cursore non può trasmettere record %ISOPEN il cursore è stato aperto %ROWCOUNT numero di righe trasmesse dal cursore fino a questo momento

Cicli semplici a Cursore, Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; area

Cicli semplici a Cursore, Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; area number (14, 2); Cursor rag_cursore is Select * from Valori_raggio; val_rag rag_cursore%Rowtype; BEGIN OPEN rag_cursore; LOOP FETCH rag_cursore into val_rag; EXIT WHEN rag_cursore%NOTFOUND; area : = pi*power(val_rag. raggio, 2); Insert into Aree values (val_rag. raggio, Area); END LOOP; CLOSE rag_cursore; end Aree Raggio Area 7 153. 94 9 254. 47 5 78. 54 16 804. 25 2 12. 57 Condizione di uscita: quando il cursore non trova più tuple

Ciclo FOR Come negli altri linguaggi di programmazione il ciclo FOR serve a ripetere

Ciclo FOR Come negli altri linguaggi di programmazione il ciclo FOR serve a ripetere un certo numero di istruzioni un numero preciso di volte. La variabile contatore viene incrementata automaticamente e la condizione di uscita è data contestualmente all’istruzione di ciclo Sintassi: For <Variabile> IN <estremo 1>. . <estremo 2> LOOP <istruzioni> END LOOP;

Ciclo FOR, Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5);

Ciclo FOR, Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5); area number (14, 2); BEGIN FOR raggio IN 1. . 7 LOOP area : = pi*power(raggio, 2); Insert into Aree values (raggio, Area); END LOOP; end Aree Raggio Area 1 3. 14 2 12. 57 3 28. 27 4 50. 27 5 78. 54 6 113. 1 7 153. 94

Ciclo for a cursore In un ciclo for a cursore i risultati di una

Ciclo for a cursore In un ciclo for a cursore i risultati di una query servono per stabilire in modo dinamico il numero di esecuzioni del ciclo. In questi cicli l’apertura, la trasmissione e la chiusura dei cursori sono eseguite automaticamente. Non devono quindi essere specificate dalle corrispondenti istruizioni

Cicli FOR a cursore, esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; area

Cicli FOR a cursore, esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; area number (14, 2); Viene svolto per Cursor rag_cursore is ogni riga della Select * from Valori_raggio; tabella val_rag rag_cursore%Rowtype; BEGIN For val_rag in rag_cursore LOOP Aree area : = pi*power(val_rag. raggio, 2); Raggio Area Insert into Aree values (val_rag. raggio, Area); END LOOP; 7 153. 94 end Nota la mancanza 9 254. 47 delle istruzioni Open, 5 78. 54 Fetch e Close, che 16 804. 25 sono sottointese 2 12. 57

Cicli WHILE In un ciclo While le istruzioni del ciclo vengono svolte fintantochè una

Cicli WHILE In un ciclo While le istruzioni del ciclo vengono svolte fintantochè una certa condizione è verificata. Sintassi: WHILE <condizione> LOOP <istruzioni> END LOOP

Ciclo WHILE, Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5);

Ciclo WHILE, Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5); area number (14, 2); BEGIN raggio : =3; WHILE raggio<=10 LOOP area : = pi*power(raggio, 2); Insert into Aree values (raggio, Area); raggio: =raggio+1; END LOOP; end

Esercizio Creare una tabella Prezzi (articolo, p_netto, p_lordo) contenente il nome degli articoli, seguiti

Esercizio Creare una tabella Prezzi (articolo, p_netto, p_lordo) contenente il nome degli articoli, seguiti dal loro prezzo netto e dal prezzo lordo, calcolato mediante un blocco PL/SQL.

Esercizio (ciclo for) Create table Prezzi (articolo articoli. varchar 2(50), p_lordo number(6, 2), p_netto

Esercizio (ciclo for) Create table Prezzi (articolo articoli. varchar 2(50), p_lordo number(6, 2), p_netto number(6, 2)) DECLARE n articoli. art_prezzo%Type; l articoli. art_prezzo%Type; Cursor prezzo_cursore is Select art_descrizione, art_prezzo, art_IVA from Articoli; val_art prezzo_cursore%Rowtype; BEGIN For val_art in prezzo_cursore LOOP l : = val_art. art_prezzo*(1+val_art. art_IVA/100); Insert into Prezzi values (val_art. art_descrizione, val_art. art_prezzo, l); END LOOP; end

Esercizio (ciclo semplice) DECLARE n articoli. art_prezzo%Type; l articoli. art_prezzo%Type; Cursor prezzo_cursore is Select

Esercizio (ciclo semplice) DECLARE n articoli. art_prezzo%Type; l articoli. art_prezzo%Type; Cursor prezzo_cursore is Select art_descrizione, art_prezzo, art_IVA from Articoli; val_art prezzo_cursore%Rowtype; BEGIN Open prezzo_cursore; LOOP FETCH val_art prezzo_cursore; Exit when prezzo_cursore%NOTFOUND; l : = val_art. art_prezzo*(1+val_art. art_IVA/100); Insert into Prezzi values (val_art. art_descrizione, val_art. art_prezzo, l); END LOOP; Close prezzo_cursore; end

Istruzioni condizionali In PL/SQL è possibile utilizzare i comandi if, else, per controllare il

Istruzioni condizionali In PL/SQL è possibile utilizzare i comandi if, else, per controllare il flusso delle istruzioni. Sintassi: IF <cond_1> THEN <istruzioni_1> ELSIF <cond_2> THEN <istruzioni_2> … ELSIF <cond_n> THEN <istruzioni_n> ELSE <istruzioni_(n+1)> END IF;

Istruzioni condizionali, esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; area number (14,

Istruzioni condizionali, esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; area number (14, 2); Cursor rag_cursore is Select * from Valori_raggio; val_rag rag_cursore%Rowtype; BEGIN OPEN rag_cursore; FETCH rag_cursore into val_rag; area : = pi*power(val_rag. raggio, 2); if area>30 then Insert into Aree values (val_rag. raggio, Area); end if; CLOSE rag_cursore; end

Gestione delle eccezioni Quando nell’esecuzione di un blocco PL/SQL si trovano delle eccezioni ,

Gestione delle eccezioni Quando nell’esecuzione di un blocco PL/SQL si trovano delle eccezioni , il controllo passa (se esiste) alla sezione in cui si gestiscono le eccezioni, che è collocata alla fine dei comandi eseguibili, dopo la parola chiave exception. All’interno di questa sezione sono contenute una o più clausole del tipo When <tipoeccezione> then <soluzione> che permettono di dire quale soluzione dare nel caso in cui un’eccezione si verifica.

Gestione delle eccezioni Se nell’esecuzione delle istruzioni viene sollevata un’eccezione, il flusso dei comandi

Gestione delle eccezioni Se nell’esecuzione delle istruzioni viene sollevata un’eccezione, il flusso dei comandi passa alla sezione exception e verifica se l’errore verificatosi è compreso tra quelli previsti in questa sezione. Se si, viene applicata la soluzione suggerita e il programma termina

Gestione delle eccezioni Se si verifica un errore e l’eccezione non è contemplata nella

Gestione delle eccezioni Se si verifica un errore e l’eccezione non è contemplata nella sezione exception, potrebbero esserci degli effetti indesiderati, come per esempio la cancellazione di tutti i dati che sono stati inseriti fino a quel punto dal programma in una tabella.

Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5); area number

Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5); area number (14, 2); X number (14, 2); BEGIN raggio : =3; LOOP x: =1/(raggio-4); area : = pi*power(raggio, 2); Insert into Aree values (raggio, Area); raggio: =raggio+1; EXIT WHEN area>100; END LOOP; end Quando il programma entra nel loop per la prima volta, tutte le istruzioni vengono eseguite, mentre la seconda volta raggio=4 fa si che il valore assegnato alla variabile x è indefinito. Allora il programma termina e si esegue il rollback (i valori che erano stati inseriti nella tabella aree vengono cancellati)

Soluzione Per evitare il rollback, la soluzione è proprio la gestione delle eccezioni. Il

Soluzione Per evitare il rollback, la soluzione è proprio la gestione delle eccezioni. Il caso in cui il denominatore è uguale a zero viene esaminato a parte. Questo non impedisce al programma di terminare, perché una volta che ci si trova nella sezione exception non è possibile tornare al codice del programma, però questo evita che i valori già inseriti vengano cancellati.

Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5); area number

Esempio DECLARE pi constant number(9, 7) : =3. 1415927; raggio integer (5); area number (14, 2); X number (14, 2); BEGIN raggio : =3; LOOP x: =1/(raggio-4) area : = pi*power(raggio, 2); Insert into Aree values (raggio, Area); raggio: =raggio+1; EXIT WHEN area>100; END LOOP; Exception when ZERO_DIVIDE then insert into aree values (0, 0) end

Eccezioni predefinite Molte eccezioni sono predefinite in Oracle come per esempio ZERO_DIVIDE (il programma

Eccezioni predefinite Molte eccezioni sono predefinite in Oracle come per esempio ZERO_DIVIDE (il programma cerca di dividere un numero per 0), CASE_NOT FOUND (nessuno dei casi del CASE è verificato e non esiste l’else) etc. Un elenco si trova nel manuale oracle a cap. 42, Pagina 997. E’ anche possibile da parte del programmatore, definire delle eccezioni personalizzate mediante il comando RAISE.