Educazione attiva 3 Psicoterapia e pedagogia istituzionale C

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Educazione attiva 3 Psicoterapia e pedagogia istituzionale

Educazione attiva 3 Psicoterapia e pedagogia istituzionale

 • C. Freinet (1896 – 1966): • la scuola deve far presa sulla

• C. Freinet (1896 – 1966): • la scuola deve far presa sulla vita reale • gli apprendimenti devono essere collegati ad essa e realizzarsi attraverso attività variate che richiedono sforzo, implicano l’utilizzo di tecniche e strumenti che, a loro volta, implicano abilità, e hanno per risultato un prodotto che crea soddisfazione

 • Ma Freinet si preoccupava di non fare delle sue tecniche un metodo

• Ma Freinet si preoccupava di non fare delle sue tecniche un metodo standardizzato. “Non diremo mai utilizzate la tecnica del la tipografia a scuola, ma procuratevi una tipografia e orientate le vostra pratica verso le attività che essa permette…” • E: “…fate che i ragazzi abbiano voglia di imparare e tutti i metodi andranno bene!”

Le tecniche interessano per il cambiamento che introducono • Subito dopo la seconda guerra

Le tecniche interessano per il cambiamento che introducono • Subito dopo la seconda guerra mondiale operatori della psichiatria e della scuola, inizialmente in Francia, successivamente in Inghilterra e in Italia, si interessano alle implicazioni affettive leggibili nelle esperienza delle classi Freinet, alla luce delle scoperte della psicoanalisi e della psicologia dello sviluppo degli inizi del secolo. Nascono i movimenti della

Psicoterapia e Pedagogia istituzionale • Le tecniche proposte nella classe : • organizzano il

Psicoterapia e Pedagogia istituzionale • Le tecniche proposte nella classe : • organizzano il lavoro scolastico quanto agli apprendimenti cognitivi • regolano aspetti di personalità di ogni bambino quanto ad immagine di sé, relazione con l’autorità, desiderio di agire nel mondo • fanno fare esperienza di regolazione della vita di gruppo

Fenomeni delle classi cooperative • Il lavoro in classe permette di sperimentare: • Libertà

Fenomeni delle classi cooperative • Il lavoro in classe permette di sperimentare: • Libertà attraverso la immaginazione • Sottomissione al reale attraverso le regole • Socializzazione attraverso lo scambio di gruppo

Le tecniche, i modi di lavorare mettono i partecipanti in • B) situazioni nuove

Le tecniche, i modi di lavorare mettono i partecipanti in • B) situazioni nuove che richiedono impegno personale, iniziativa, continuità. Esse creano • C) ansia, limitazioni di tempo e di potere • D) conflitti. Nasce la necessità di regolazione, di utilizzare concetti e dispositivi per affrontare i conflitti

Istituzione istituito istituente • Istituzione è il luogo di accesso alla comunità, al simbolico,

Istituzione istituito istituente • Istituzione è il luogo di accesso alla comunità, al simbolico, alla legge; • Mantiene aperta la dialettica fra persona e società (no dittatura, no burocrazia, no seduzione). Tiene il potere in circolo. • Svolge, nella società, la funzione del rene nell’organismo umano: filtro e composizione.

 • Ogni gruppo è parte di una istituzione e, a sua volta, ne

• Ogni gruppo è parte di una istituzione e, a sua volta, ne costituisce una e ne crea altre. Il termine ha un doppio significato: • - un dato, un insieme di norme che strutturano un gruppo sociale, ne regolano la vita e il funzionamento; • - un’azione, l’atto di creare, far accedere i singoli ad una organizzazione intesa nel senso precedente

 • La proposta e la pratica di tecniche, strumenti e organizzazioni all’interno di

• La proposta e la pratica di tecniche, strumenti e organizzazioni all’interno di una classe le permette di vivere l’esperienza istituzionale nelle due accezioni.