Economia Applicata allIngegneria Il bilancio di esercizio Introduzione
Economia Applicata all’Ingegneria Il bilancio di esercizio § Introduzione al bilancio § Il bilancio civilistico § Analisi del bilancio a. a. 2014 -2015 dott. ssa Lorella Cucit, Ph. D
Il circuito della gestione q L’impresa è un sistema economico che entra in contatto con terze economie dando vita ad atti di scambio: § acquisizione dei fattori produttivi (investimento) e alla loro riconversione in mezzi monetari (disinvestimento), § raccolta dei mezzi finanziari necessari all’attività (a titolo di capitale proprio o di credito) e all’impiego di mezzi finanziari in operazioni di finanziamento Acquisto fattori produttivi Fonti di finanziamento • Capitale sociale • Capitale di terzi • Autofinanziamento Trasformazione tecnicofisica MP in PF Vendita beni e servizi Uscite di diritti/moneta Costi REDDITO Ricavi Entrate di diritti/moneta
Il bilancio di esercizio q È lo strumento di lettura e di controllo a posteriori dell’andamento patrimoniale, economico e finanziario della gestione di un’impresa al termine di un periodo, esercizio, prefissato e genericamente rilevabile in un anno solare (al 31 dicembre di ogni anno). q Rappresenta una visione d’insieme dei risultati ottenuti nella gestione di un’azienda, sia pure limitatamente ai risultati esprimibili in termini quantitativomonetari e in particolare a quelli economico-finanziari. q Funzione storica ed universale q Funzione informativa verso l’esterno § Mettere in evidenza il reddito conseguito § L’impresa come centro di interessi § § § e stabilire la misura della ricchezza prelevabile Misurare le variazioni del capitale Costituire una base per la determinazione del carico tributario Garantire i terzi della “solidità” aziendale Il bilancio è un obbligo da rispettare convergenti Teoria degli stakeholder L’ impresa non è un «affare privato» Insufficienza informativa del bilancio tradizionale
Funzioni informativa del bilancio d’esercizio Se lo scopo del bilancio è quello di fornire agli stakeholder informazioni neutrali, asettiche, che consentano di controllare l’operato degli amministratori Il bilancio d’esercizio è: • uno strumento di controllo; • una resa di conto neutrale e asettica da parte degli amministratori; • uno «strumento passivo» di informazione: gli amministratori passivo amministratori con il bilancio non possono esercitare influenze sulle decisioni degli stakeholders; essi rendono solo il conto sulla loro gestione. Se lo scopo dell’informazione fornita dal bilancio è quello di consentire agli amministratori di influenzare la condotta e le decisioni degli stakeholders Il bilancio d’esercizio è: • uno strumento di politica aziendale (da utilizzare da parte degli amministratori allo stesso modo delle altre politiche); • uno strumento di gestione; • uno strumento di comportamento (e cioè di strategia/politica aziendale); • uno «strumento attivo» di informazione, con il quale si perseguono gli obiettivi di chi lo redige (amministratori/soggetto economico)
I soggetti interessati al bilancio CLIENTI Interessati ad accertare l’esistenza di condizioni che rendano conveniente intraprendere o continuare i rapporti commerciali con l’azienda STATO Interessati a conoscere le prospettive di sviluppo dell’impresa FORNITORI TOP MANAGEMENT Interessati a conoscere la capacità contributiva dell’impresa COMUNITA’ DIPENDENTI Interessati ad accertare l’esistenza di condizioni che rendano conveniente intraprendere o continuare i rapporti commerciali con l’azienda Cerca indicazioni di base che consentano di pianificare, organizzare e controllare l’attività futura dell’impresa Interessata a mantenere un determinato livello di occupazione e ricchezza prodotta e distribuita dall’impresa FINANZIATORI INVESTITORI Valutano la capacità di reddito della società perché sulla base della redditività della gestione si basa la “remunerabilità” del capitale investito Valutano la capacità di credito dell’impresa, ossia il grado di affidabilità del debitore (attuale e potenziale)
Economia Applicata all’Ingegneria Il bilancio di esercizio § Introduzione al bilancio § Il bilancio civilistico § Analisi del bilancio a. a. 2014 -2015 dott. ssa Lorella Cucit, Ph. D
Fonti normative di riferimento q Norme contenute nel Codice Civile (art. 2423 e ss. ): norme risultanti dall’applicazione della IV Direttiva CEE(recepita con il D. Lgs. 127/1991) e del D. Lgs. 6/2003 e D. Lgs. 310/2004: § clausola generale e complesso di principi e postulati su cui si fonda la redazione del § § bilancio di esercizio documenti fondamentali che costituiscono il bilancio di esercizio criteri di valutazione q Leggi speciali per aziende operanti in determinati settori (es. Banche e altre società di intermediazione finanziaria, Imprese assicurative, Imprese dell’editoria, . . ) q Normativa fiscale (estende la sua «influenza» sul bilancio d’esercizio) q Altri documenti interpretativi/integrativi delle norme legislative (principali): § Principi contabili nazionali statuiti dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) che § § costituiscono una fonte di riferimento per l’interpretazione e l’integrazione delle norme di legge Circolari, note informative altra documentazione prodotta dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (www. cndcec. it) Principi contabili internazionali (IAS/IFRS) statuiti dallo IASB (International Accounting Standard Board)
La clausola generale «Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio» q «Se le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, si devono fornire le informazioni complementari necessarie allo scopo»
I documenti del bilancio q Stato Patrimoniale: evidenzia il valore delle attività, delle passività e del capitale di funzionamento e viene redatto in conformità allo schema (forma a “sezioni contrapposte”) disposto dall’art. 2424. q Conto Economico: evidenzia il risultato dell’esercizio (reddito) e i componenti positivi e negativi che hanno concorso alla sua formazione. Assume una forma “scalare” secondo quanto disposto dall’art. 2425. q Nota Integrativa: espone un’ampia e articolata serie di informazioni aggiuntive che permettono un migliore e più analitico esame dei valori espressi in bilancio. Il contenuto minimo della NI viene disposto dall’art. 2427. q Relazione sulla Gestione: documento con cui gli amministratori forniscono ulteriori informazioni sull’andamento della gestione. I contenuti minimi obbligatori sono disposti dall’art. 2428.
Lo Stato Patrimoniale q Costituisce una fotografia, ad un dato istante (31 dicembre), della situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa. q Nella forma prescelta dallo Stato italiano, in maniera conforme alle tradizioni contabili delle imprese del nostro Paese, lo stato patrimoniale viene redatto a sezioni contrapposte, riportando cioè in due colonne, separatamente, le fonti di finanziamento dell'impresa e gli impieghi di tali fonti di finanziamento. ATTIVO PASSIVO e NETTO Beni e diritti a disposizione dell’impresa per realizzare la sua attività Insieme dei diritti di terzi nei confronti dell’impresa IMPIEGHI delle risorse FONTI di finanziamento • • Immobilizzazioni (Beni materiali, beni immateriali, finanziarie) Attivo circolante (Rimanenze, Crediti a breve, Liquidità) • • Debiti e fonti di finanziamento in genere (passività di terzi) Capitale netto Attività = Passività + Patrimonio netto
Lo Stato Patrimoniale ATTIVO A. Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti B. Immobilizzazioni C. Attivo circolante D. Ratei e risconti PASSIVO e NETTO A. Patrimonio netto B. Fondi per rischi e oneri C. Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D. Debiti E. Ratei e risconti Per ciascuna sezione sono possibili quattro livelli di articolazione: ATTIVO B) Immobilizzazioni macroclasse III Immobilizzazioni finanziarie classe 1) partecipazioni in: voce a) imprese controllate; b) imprese collegate; sottovoce c) imprese controllanti; d) altre imprese;
Stato Patrimoniale - Attivo Macroclasse A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti q evidenzia i crediti verso soci derivanti da sottoscrizioni del capitale sociale a fronte delle quali non è ancora stato integralmente effettuato il conferimento, con separata indicazione della parte già richiamata (rappresenta il capitale sociale non versato) Macroclasse B) Immobilizzazioni q con l'espressione "immobilizzazioni" la dottrina economico-aziendale definisce tutti quegli impieghi che si convertiranno in denaro in un tempo superiore al periodo convenzionalmente scelto in un esercizio. «Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni» art. 2424 -bis «Uso durevole» : attività destinate a rimanere nel patrimonio aziendale anche oltre la chiusura dell’esercizio successivo q a seconda della loro natura, le immobilizzazioni possono essere suddivise in tre categorie: § materiali (o «tecniche» : beni fisici durevoli quali i terreni, i fabbricati e gli edifici, gli impianti e i macchinari, i mezzi di trasporto, i mobili e le macchine d'ufficio, e così via. Per tali beni, dalla vita utile più o meno elevata, vengono predisposti appositi piani di ammortamento. § immateriali: impieghi o investimenti effettuati dall'impresa perseguire obiettivi di tipo pluriennale, la cui particolarità consiste nel non essere costituite da beni fisici. Essendo destinate ad un uso pluriennale ed essendo soggette ad obsolescenza, le immobilizzazioni immateriali risultano però soggette ad ammortamento come le immobilizzazioni materiali (i brevetti industriali, le licenze, i marchi di fabbrica e di commercio e, nel caso del rilevamento dell'azienda da parte di un'altra impresa, l'avviamento, costi sostenuti nell'esercizio, ma relativi ad investimenti pluriennali, costi di pubblicità e propaganda, i costi di ricerca e sviluppo, i costi di organizzazione e di addestramento del personale, costi fi impianto e di ampliamento) § finanziarie: titoli e da crediti che l'impresa considera investimenti di lungo termine Macroclasse C) Attivo circolante q accoglie quelle attività che non sono destinate ad un utilizzo durevole in azienda. Sono attività correnti o circolanti, le attività liquide o destinate tendenzialmente a tramutarsi in denaro entro il termine convenzionale di un esercizio q un componente importante dell'attivo circolante è inoltre costituito dai crediti. Parte dei crediti verso imprese viene infatti considerata attività corrente piuttosto che immobilizzazione finanziaria, a causa della scadenza maggiormente ravvicinata o del particolare criterio di destinazione adottato dall'impresa. I crediti commerciali verso clienti, ad esempio, sono generalmente considerati attività correnti in quanto hanno scadenze per lo più di breve periodo q l'ultimo gruppo di voci dell'attivo circolante è costituito dalle rimanenze, le quali rappresentano anche i componenti a minore liquidità tra le attività correnti Macroclasse D) Ratei e risconti q costituiscono un particolare credito dell'azienda nei confronti di terzi q esprimono contabilmente lo slittamento nel tempo che si verifica, in uno scambio o transazione, al momento del conguaglio tra beni economici e beni finanziari. q § si ha un rateo quando il bene finanziario nello scambio segue, in ordine di tempo, quello economico § si ha un risconto quando il bene finanziario precede quello economico scambiato il risconto attivo pluriennale potrebbe essere confuso con un costo pluriennale. Entrambi, infatti, rappresentano costi da ripartirsi su più esercizi (si pensi, ad esempio, alle spese di pubblicità capitalizzate). A tal fine, è importante sottolineare che perché si abbia un risconto attivo pluriennale, e non un semplice onere pluriennale, il costo deve "variare in ragione del tempo" (come si legge nell'ultima riga del 2424 -bis). Ci deve essere, cioè, un aggancio temporale ben preciso.
Stato Patrimoniale - Attivo A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata. B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria: I - Immobilizzazioni immateriali: 1) costi di impianto e di ampliamento 2) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 3) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5) avviamento 6) immobilizzazioni in corso e acconti 7) altre Totale II - Immobilizzazioni materiali: 1) terreni e fabbricati 2) impianti e macchinario 3) attrezzature industriali e commerciali 4) altri beni 5) immobilizzazioni in corso e acconti Totale III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l'esercizio successivo: 1) partecipazioni in: a) imprese controllate b) imprese collegate c) imprese controllanti d) altre imprese 2) crediti: a) verso imprese controllate b) verso imprese collegate c) verso controllanti d) verso altri 3) altri titoli 4) azioni proprie, con indicazione anche del valore nominale complessivo. Totale immobilizzazioni (B) C) Attivo circolante: I - Rimanenze: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3) lavori in corso su ordinazione 4) prodotti finiti e merci 5) acconti Totale II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo: 1) verso clienti 2) verso imprese controllate 3) verso imprese collegate 4) verso controllanti 4 -bis) crediti tributari 4 -ter) imposte anticipate 5) verso altri Totale III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: 1) partecipazioni in imprese controllate 2) partecipazioni in imprese collegate 3) partecipazioni in imprese controllanti 4) altre partecipazioni 5) azioni proprie, con indicazioni anche del valore nominale complessivo 6) altri titoli Totale IV - Disponibilità liquide: 1) depositi bancari e postali 2) assegni 3) danaro e valori in cassa Totale attivo circolante(C) D) Ratei e risconti, con separata indicazione del disaggio su prestiti
Stato Patrimoniale - Passivo Le poste sono classificate in base alla natura delle fonti di finanziamento: capitale proprio e capitale di credito. Macroclasse A) Patrimonio netto q costituisce la fonte di finanziamento con mezzi propri, le sottoclassi rappresentano le “parti ideali” del patrimonio netto, che tengono conto delle differenziate caratteristiche giuridiche, di disponibilità, fiscali e contabili q Il patrimonio netto è composto sostanzialmente da tre categorie di voci fondamentali: § in corrispondenza della voce capitale si riporta il valore nominale del capitale sottoscritto dai soci al momento della formazione della società. Esso comprende gli eventuali successivi aumenti di capitale decisi dall'assemblea degli azionisti ed attuati con nuove emissioni di azioni § § le riserve sono accantonamenti di capitale previsti dalla legge, dallo statuto della società o deliberati in via eccezionale dall'assemblea straordinaria gli utili, suddivisi in utili (o perdite) portati a nuovo e l'utile (o perdita) dell'esercizio, i quali costituiscono l'autofinanziamento dell'impresa. I primi costituiscono i risultati netti positivi (o negativi) relativi ad esercizi precedenti, di cui non è ancora stata decisa la destinazione: essi possono infatti essere distribuiti ai soci oppure accantonati a riserve. Il secondo rappresenta il risultato al netto delle imposte realizzato nell'ultimo esercizio, come risulta dal conto economico allegato Macroclasse B) Fondi per rischi e oneri q rappresenta una ricchezza trattenuta dall’impresa al fine di poter far fronte ad eventuali perdite future. In generale, a fronte di particolari rischi l'impresa può infatti tutelarsi ricorrendo o al trasferimento a terzi (ad esempio ad imprese assicurative) degli eventuali danni, oppure affrontando in proprio le conseguenze della manifestazione degli eventi negativi considerati Macroclasse C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato q al termine del rapporto di lavoro subordinato, i lavoratori hanno diritto ad una somma a titolo di trattamento di fine rapporto, in base al tempo di permanenza in azienda. E’ quindi un onere di futura manifestazione per l’azienda ma che matura in ogni esercizio di permanenza del lavoratore Macroclasse D) Debiti q costituiscono, insieme ai ratei e risconti passivi e ai fondi per spese future, le passività di breve e di lungo termine dell'impresa (capitale di credito) q possono essere classificati in cinque categorie principali: debiti obbligazionari, debiti verso istituti di credito (banche e similari), debiti commerciali (clienti e fornitori), debiti verso imprese consociate, debiti verso la pubblica amministrazione (fisco e istituti di previdenza e sicurezza sociale) Macroclasse E) Ratei e risconti q i ratei passivi sono costituiti da costi che saranno effettivamente sostenuti in esercizi futuri, la cui competenza è però dell'esercizio trascorso q i risconti passivi sono ricavi già realizzati nell'esercizio passato, ma la cui competenza economica è relativa agli anni seguenti q si ha un rateo quando il bene finanziario nello scambio segue, in ordine di tempo, quello economico, mentre si ha un risconto quando il bene finanziario precede quello economico scambiato
Stato Patrimoniale - Passivo A) Patrimonio netto: I - Capitale II - Riserva da soprapprezzo delle azioni III - Riserve di rivalutazione IV - Riserva legale V - Riserve statutarie VI - Riserva per azioni proprie in portafoglio VII - Altre riserve, distintamente indicate VIII - Utili (perdite) portati a nuovo IX - Utile (perdita) dell'esercizio Totale B) Fondi per rischi e oneri: 1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili 2) per imposte, anche differite 3) altri Totale C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo: 1) obbligazioni 2) obbligazioni convertibili 3) debiti verso soci per finanziamenti 4) debiti verso banche 5) debiti verso altri finanziatori 6) acconti 7) debiti verso fornitori 8) debiti rappresentati da titoli di credito 9) debiti verso imprese controllate 10) debiti verso imprese collegate 11) debiti verso controllanti 12) debiti tributari 13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale 14) altri debiti Totale E) Ratei e risconti, con separata indicazione dell'aggio su prestiti
Il Conto Economico q Rappresenta il rendiconto dell'attività dell'impresa svolta nell'esercizio (anno solare) appena concluso, della quale si vuole determinare il risultato. q Oggetto del conto economico è pertanto la determinazione del reddito dell'impresa, pari alla differenza fra ricavi (anche detti proventi o profitti) e costi (anche detti oneri o perdite) dell'esercizio: § Ricavi di un'impresa: compensi che l'impresa riceve a fronte della cessione dei beni § q prodotti o dei servizi prestati. Costi d'esercizio: spese sostenute dall'impresa per lo svolgimento della sua attività economica, quali ad esempio gli stipendi del personale o gli acquisti di beni e servizi utilizzati nei processi industriali. La differenza tra i ricavi e i costi d'esercizio rappresenta l'utile dell'impresa, il quale può anche risultare negativo (perdita). Ricavi = Costi + Utile q L'utile (o la perdita) dell'esercizio rappresenta anche l'incremento (o il decremento) annuale del capitale netto, poichè costituisce la remunerazione annuale del capitale investito dai soci nell'impresa. L'utile è l’elemento che collega il conto economico e lo stato patrimoniale e deve essere riportato nello Stato Patrimoniale sotto la voce Patrimonio Netto.
Il Conto Economico q Lo schema obbligatorio di conto economico presenta la forma a scalare e si articola su tre livelli: macroclassi, voci e sottovoci q La struttura scalare permette la ricostruzione progressiva del risultato di esercizio, attraverso l’aggregazione dei suoi componenti positivi e negativi per aree gestionali e l’evidenziazione di risultati intermedi q I costi sono classificati per natura, ovvero in relazione alla causa economica che li ha generati
Il Conto Economico Macroclasse A): Valore della produzione q contiene tutti gli elementi che concorrono alla determinazione della produzione ottenuta indipendentemente dall’effettiva vendita del prodotto. Sono ricavi che appartengono sia alla gestione caratteristica che extracaratteristica Macroclasse B): Costi della produzione q costi inerenti al valore della produzione, quindi risultano strettamente correlati con i valori inseriti nella lettera A. Sono classificati per natura, ovvero in base alla causa economica che li ha generati Macroclasse C): Proventi e oneri finanziari q componenti reddituali connessi alla gestione finanziaria, ovvero costi e ricavi che si generano inseguito a finanziamenti ottenuti o concessi e dalle attività finanziarie (oltre ai ricavi e ai costi della produzione, che costituiscono i componenti di reddito maggiormente attinenti all'attività di un'impresa industriale) q per quanto riguarda i titoli, nel conto economico si riportano i dividendi delle partecipazioni azionarie (indicando a parte quelli relativi a partecipazioni in imprese consociate) e i proventi (interessi attivi) relativi ai titoli delle immobilizzazioni e dell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni q gli oneri finanziari sono costituiti dagli interessi passivi debiti (rappresentati ad esempio da fidi bancari, mutui, obbligazioni) verso banche, istituti di credito, fornitori, imprese Macroclasse D): Rettifiche di valore di attività finanziarie q componenti reddituali attinenti alle attività finanziarie di origine valutativa in sede di assestamento (svalutazioni e rivalutazioni di partecipazioni, immobilizzazioni, titoli). Tali rettifiche consistono in rivalutazioni e svalutazioni rese necessarie dai cambiamenti avvenuti nell'arco dell'ultimo o dei più recenti esercizi Macroclasse E): Proventi e oneri straordinari q non si fa riferimento alla eccezionalità o anormalità di un evento, bensì alla sua estraneità alla gestione ordinaria.
Il Conto Economico A) Valore della produzione: 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (finali-iniziali) 16) altri proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti 3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione Totale B) Costi della produzione: 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) per servizi 8) per godimento di beni di terzi 9) per il personale: di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti 17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti 17 -bis) utili e perdite su cambi. Totale (15 + 16 - 17+ - 17 bis) D) Rettifiche di valore di attività finanziarie: 18) rivalutazioni: a) salari e stipendi a) di partecipazioni b) oneri sociali b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) trattamento di fine rapporto d) trattamento di quiescenza e simili e) altri costi 10) ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (iniziali-finali) 12) accantonamenti per rischi 13) altri accantonamenti 14) oneri diversi di gestione Totale c) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; 19) svalutazioni: a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni Totale delle rettifiche (18 - 19) E) Proventi e oneri straordinari: 20) proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5) 21) oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni, i cui effetti contabili non sono iscrivibili al n. 14), e delle imposte relative a esercizi precedenti Totale delle partite straordinarie (20 -21) Risultato prima delle imposte (A - B + - C + - D + - E) Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) 22) imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate C) Proventi e oneri finanziari: 23) utile (perdite) dell'esercizio 15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate
Il principio di competenza economica q Il complesso dei componenti positivi (ricavi) e negativi (costi) del reddito devono essere attribuiti all'esercizio cui le operazioni e gli eventi che li hanno generati si riferiscono, senza considerare il momento della relativa espressione monetaria. q Questo principio mette quindi in risalto che non tutti e non soltanto i proventi realizzati (o le spese sostenute) in un dato esercizio costituiscono ricavi (o costi) di competenza dello stesso esercizio. § i ricavi vanno contabilizzati in corrispondenza dell'esercizio in cui avviene la vendita di beni § § q o la prestazione di servizi a clienti, indipendentemente dai relativi incassi. I costi di competenza devono essere considerati come correlati ai rispettivi ricavi: vanno attribuiti all'esercizio di competenza dei ricavi, per il conseguimento dei quali i costi stessi sono stati o devono essere sostenuti, a prescindere dal momento in cui si siano verificati o si verificheranno gli effettivi e connessi pagamenti. quando non siano correlabili a specifici ricavi, i costi possono invece essere considerati di competenza dell'esercizio in cui si manifestano (costi generali ed amministrativi) Il problema della misurazione del reddito e del capitale in presenza di processi ed operazioni in corso di svolgimento riguarda principalmente: § il capitale fisso immobilizzato in beni immateriali e materiali § le rimanenze di MP, componenti, SL e PF § i ratei e i risconti: l’esistenza di anticipi o ritardi particolari fra il sostenimento di costi/ricavi ed il relativo pagamento/incasso.
Il capitale fisso immobilizzato q Insieme dei beni strumentali utilizzati dalla produzione per molti esercizi successivi, anche se il loro acquisto (o la loro produzione) avviene una sola volta in un determinato esercizio. § il costo di acquisto del capitale fisso non può essere imputato ad un solo esercizio § il valore del capitale fisso diminuisce per effetto del consumo annuo AMMORTAMENTO q Funzioni dell’ammortamento: § DISTRIBUIRE il costo del bene tra tutti gli esercizi in cui viene utilizzato § RETTIFICARE il valore del bene che decresce annualmente per l’uso e l’obsolescenza Acquisto bene ammortizzabile Prezzo = valore storico (V 0) n =4 1 2 3 4 Costo (Ai) Distrubuire Valore (Vi) Rettificare
L’ammortamento nel bilancio q ACCANTONAMENTO Ai quota annua di ammortamento q � Nota integrativa � S. P. (ATTIVO) VALORE STORICO V 0 valore di acquisto del bene ammortizzabile q C. E. FONDO DI AMMORTAMENTO ∑Ai somma delle quote accantonate q � VALORE NETTO CONTABILE VO - ∑Ai stima del valore attuale del bene
Il calcolo dell’ammortamento q Dati: § § q V 0 = valore storico di acquisto n = vita utile del bene Vr = valore residuo (eventualmente stimato alla fine della vita utile) V 0 – Vr = valore da ammortizzare in n esercizi Criterio di ammortamento in proporzione al tempo (a quote costanti): ripartisce il valore da ammortizzare equamente tra gli anni della vita utile Ai = (V 0 – Vr )/n Vi =V 0 – ∑Ai q Criterio di ammortamento in funzione al grado di utilizzo Prezzo d’acquisto = 300. 000 €. Vita utile = 250. 000 Km Valore di recupero = 50. 000 €. Costo da ammortizzare = 250. 000 €. Costo al Km di ammortamento = 1 €/Km Km percorsi il primo anno = 40. 000 Ammortamento 1° anno = 40. 000 €.
Dismissione dei beni e plus/minus valenze q La dismissione si verifica, in ipotesi di normale funzionamento dell’impresa, quando i beni hanno concluso il proprio ciclo di vita tecnico e non sono più economicamente utilizzabili nel processo produttivo. q Il caso più frequente di dismissione è quello che si accompagna alla cessione del bene a terzi. q In questa ipotesi il valore di cessione deve essere confrontato con il valore contabile del bene ceduto (VO - ∑Ai ). In caso di mancata coincidenza tra i due valori, si deve rilevare in contabilità: § una plusvalenza ordinaria o straordinaria , quando il valore di cessione è superiore al valore contabile [in bilancio: Conto economico A 5) Altri ricavi e proventi, se ordinaria; E 20) Proventi straordinari, se straordinaria]; § una minusvalenza ordinaria o straordinaria, quando il valore di cessione è inferiore al valore contabile [in bilancio: Conto economico B 14) Oneri diversi di gestione, se ordinaria; E 21) Oneri straordinari, se straordinaria].
Le rimanenze di prodotti finiti Rimanenze Finali Beni disponibili per la Vendita PF realizzati (valore prodotto) Rimanenze Iniziali Vendite nette PF realizzati + Rimanenze iniziali PF = Rimanenze finali PF + Vendite nette PF realizzati = Rimanenze finali PF - Rimanenze iniziali PF + Vendite nette �Valore prodotto q Rimanenze di prodotti finali § Prodotti in corso di lavorazione: materiali in fase di trasformazione, senza una precisa identità fisica § Semilavorati: parti finite da incorporare nei prodotti, che possono essere prodotte internamente o § acquistate Prodotti finiti: beni che derivano dall’attività di trasformazione compiuta all’interno dell’impresa Se Rimanenze finali < Rimanenze iniziali �- valore Se Rimanenze finali > Rimanenze iniziali �+ valore CONTO ECONOMICO Valore della produzione …………. Variazione rimanenze (fin-in) Costi della produzione ……………
Le rimanenze di materie prime Rimanenze Finali Beni disponibili per la Produzione Acquisti Rimanenze Iniziali Consumi netti Acquisti + Rimanenze iniziali = Rimanenze finali + Consumi netti Consumi = Rimanenze iniziali + Acquisti - Rimanenze finali q Rimanenze di merci e materie (prime, sussidiarie, di consumo) § Materie prime: principali materiali impiegati direttamente nella produzione § Materie sussidiarie: altri materiali usati direttamente nella produzione, ma a minor rilevanza § Materie di consumo: materiali usati direttamente nella produzione, non incorporati nei prodotti finiti Se Rimanenze finali < Rimanenze iniziali �+ consumo Se Rimanenze finali > Rimanenze iniziali �- consumo CONTO ECONOMICO Valore della produzione …………. Costi della produzione …………… Variazione rimanenze (in. -fin. )
RISCONTI RATEI Ratei e risconti attivi e passivi ATTIVI Quote, di competenza dell'esercizio in chiusura, di proventi comuni a più esercizi e di entità variabile in ragione del tempo, la cui manifestazione numeraria avrà luogo nei successivi esercizi. PASSIVI Quote, di competenza dell'esercizio in chiusura, di costi comuni a più esercizi e di entità variabile in ragione del tempo, la cui manifestazione numeraria avrà luogo nei successivi esercizi. ATTIVI Quote, di competenza degli esercizi successivi, di costi comuni a più esercizi e di entità variabile in ragione del tempo, la cui manifestazione numeraria ha avuto luogo nell'esercizio in chiusura. PASSIVI Quote, di competenza degli esercizi successivi, di proventi comuni a più esercizi e di entità variabile in ragione del tempo, la cui manifestazione numeraria ha avuto luogo nell'esercizio in chiusura. q Operativamente, la loro registrazione si traduce nell’utilizzo, nello schema di Stato Patrimoniale, della voce ratei e risconti (attivi e passivi), imputando il corrispondente controvalore, nel conto economico, alla relativa voce di costo o di ricavo. q I costi e i ricavi sospesi o anticipati, rilevati nell’esercizio come ratei o risconti, dovranno essere riportati alla riapertura dei conti nell’esercizio successivo. Come per le rimanenze, le voci ratei e risconti vengono riportate all’inizio dell’esercizio nel nuovo conto economico, come ratei o risconti attivi o passivi iniziali. Di conseguenza, si compiono le registrazioni di esercizio e automaticamente si andranno a inserire nel nuovo conto economico i costi e i ricavi di competenza.
Rateo attivo q Il 31/8/11 l’azienda riscuote in via posticipata un canone di fitto dell’importo di € 12. 000. q Operazioni al 31/12: 1/9/11 31/12/11 comp. econ. di esercizio rateo attivo q annuale 31/8/12 manifestazione finanziaria Determiniamo la quota parte di ricavo maturata nel periodo dal 1/9 al 31/12: 12. 000/12 x 4= € 4. 000 q A tale quota di ricavo, di competenza dell’esercizio in chiusura, corrisponde un componente finanziario del capitale che rappresenta il rateo attivo.
Rateo passivo q Il 28/2/11 l’azienda paga in via posticipata un canone di fitto semestrale di € 9. 000. q Operazioni al 31/12/11: 1/9/11 31/12/11 comp. econ. di esercizio rateo passivo q 28/2/12 manifestazione finanziaria Determiniamo la quota parte di costo maturata nel periodo dal 1/9 al 31/12: € 9. 000/6 x 4= € 6. 000 q A tale quota di ricavo, di competenza dell’esercizio in chiusura, corrisponde un componente finanziario del capitale che rappresenta il rateo passivo.
Risconto attivo q Il 1/12/11 l’azienda ha pagato anticipatamente ad un suo finanziatore una rata semestrale di interessi dell’importo di € 6. 000. q Operazioni al 31/12/11: 1/12/11 31/5/12 aspetto finanziario comp. economica di esercizio q risconto attivo il risconto attivo rappresenta la parte di costo di competenza dell’esercizio futuro : € 6. 000/6 x 5 = € 5. 000 q Di conseguenza la parte di interessi passivi di competenza economica dell’esercizio in chiusura è pari a € 1. 000
Risconto passivo q Il 1/11/11 l’azienda incassa anticipatamente una rata trimestrale di fitti attivi dell’importo di € 3. 000. q Operazioni al 31/12/11: 1/11/11 31/12/11 31/1/12 aspetto finanziario comp. econ. di esercizio q risconto passivo il risconto passivo rappresenta la parte di ricavo (fitto attivo) di competenza dell’esercizio futuro : € 3. 000/3 x 1 = € 1. 000 q Di conseguenza la parte di fitto attivo di competenza economica dell’esercizio in chiusura è pari a € 2. 000
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