DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Giug 2012 Roma via Giulia

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DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Giug 2012 Roma - via Giulia, 52 tel. +39 -06 -682821

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Giug 2012 Roma - via Giulia, 52 tel. +39 -06 -682821 fax +39 -06 -6892611 e-mail dna@giustizia. it

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA La Direzione Nazionale Antimafia, pensata e voluta da Giovanni Falcone (magistrato

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA La Direzione Nazionale Antimafia, pensata e voluta da Giovanni Falcone (magistrato ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992) è stata istituita con il decreto-legge 20 novembre 1991, n. 367. Contestualmente sono state istituite 26 Direzioni Distrettuali Antimafia allo scopo di rendere maggiormente efficace il contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso. Il fine perseguito con l’istituzione della DNA e delle DDA è duplice: q concentrare le indagini in materia di criminalità organizzata in strutture altamente qualificate ove operano magistrati con specifica professionalità; q individuare nella DNA il centro del coordinamento e impulso investigativo oltre che di acquisizione di dati e informazioni. 2

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Composizione e competenza Composta da Magistrati del pubblico ministero – organo

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Composizione e competenza Composta da Magistrati del pubblico ministero – organo giudiziario cui è affidato il compito di direzione delle indagini e della polizia giudiziaria – la Direzione Nazionale Antimafia esercita il ruolo di centrale del coordinamento investigativo per un’efficace organizzazione delle indagini relative ai procedimenti penali per i cc. dd. “delitti di mafia” – indicati nell’art. 51 comma 3 -bis c. p. p. – ed ai procedimenti di prevenzione antimafia che sono svolti dalle Direzioni Distrettuali Antimafia. Direzione Distrettuale Antimafia Tale ruolo viene assolto, su tutto il territorio nazionale dal Procuratore Nazionale Antimafia o, per sua delega, dai Sostituti Direzione Nazionale Procuratori addetti alla citata Antimafia Direzione. La D. N. A. , quindi, non svolge direttamente le indagini – salvo i Direzione Distrettuale casi di avocazione – ma le Antimafia coordina. Direzione Distrettuale Antimafia 3

DIREZIONI DISTRETTUALI ANTIMAFIA Organigramma e competenze Alle Direzioni Distrettuali TRENTO MILANO antimafia è attribuita

DIREZIONI DISTRETTUALI ANTIMAFIA Organigramma e competenze Alle Direzioni Distrettuali TRENTO MILANO antimafia è attribuita la TRIESTE BRESCIA competenza in relazione ai TORINO VENEZIA BOLOGNA procedimenti penali per i delitti, GENOVA FIRENZE consumati o tentati, di “mafia” nonché ai procedimenti di PERUGIA ANCONA prevenzione antimafia. L’AQUILA Le Direzioni Distrettuali ROMA CAMPOBASSO Antimafia sono composte da BARI NAPOLI magistrati del pubblico ministero con particolare qualificazione SALERNO LECCE POTENZA professionale, designati dal Procuratore distrettuale antimafia, CAGLIARI CATANZARO sentito il Procuratore Nazionale PALERMO MESSINA REGGIO di C. Antimafia (art. 102 d. lgs. 6 CALTANISSETTA CATANIA settembre 2011 n. 159 “codice antimafia”). 4

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Competenza per materia Il Procuratore Nazionale Antimafia esercita funzioni di coordinamento

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Competenza per materia Il Procuratore Nazionale Antimafia esercita funzioni di coordinamento e impulso nei procedimenti penali relativi ai delitti indicati nell’art. 51 comma 3 -bis del codice di procedura penale. Essi sono: Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope Associazione di tipo mafioso Associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri Sequestro di persona a scopo di estorsione Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 260 D. Lgs. 3. 4. 2006, n. 152) Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù; Tratta di persone; Acquisto e alienazione di schiavi (artt. 600, 601, 602 c. p. ) Associazione per delinquere finalizzata a commettere i delitti di cui agli articoli 600, 601, 602 c. p. e 12, co. 3 -bis, D. Lgs. 25. 7. 1998, n. 286 Associazione per delinquere finalizzata a commettere i delitti di: Contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni (art. 473 c. p. ); Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c. p. ) Delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 -bis c. p. ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Il “metodo mafioso” individuato dalla norma penale. ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE “COMUNE”

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Il “metodo mafioso” individuato dalla norma penale. ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE “COMUNE” (Art. 416 c. p. ) METODO MAFIOSO Forza di intimidazione del vincolo associativo Associazione di tre o più persone + Delitti Omertà = ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO ( Art. 416 - bis c. p. ) Condizione di assoggettamento La norma penale (art. 416 -bis codice penale) ha individuato nel “metodo mafioso” tre parametri che lo caratterizzano e che sono elementi necessari perché possa configurarsi il delitto di associazione di tipo mafioso.

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Competenza nei procedimenti di prevenzione Oltre ai procedimenti penali relativi ai

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Competenza nei procedimenti di prevenzione Oltre ai procedimenti penali relativi ai cc. dd. “delitti di mafia”, il Procuratore Nazionale Antimafia esercita le proprie funzioni di coordinamento ed impulso anche in relazione ai procedimenti di prevenzione antimafia, finalizzati principalmente al sequestro e alla confisca dei patrimoni illecitamente accumulati, la cui competenza è attribuita alle Direzioni Distrettuali Antimafia. Il sistema della prevenzione è uno dei principali strumenti di contrasto patrimoniale al crimine organizzato attraverso il quale si incide sulle disponibilità economiche delle organizzazioni criminali anche straniere.

DIREZIONI DISTRETTUALI ANTIMAFIA Competenze in materia di misure di prevenzione TRENTO MILANO richiedere l’applicazione

DIREZIONI DISTRETTUALI ANTIMAFIA Competenze in materia di misure di prevenzione TRENTO MILANO richiedere l’applicazione delle misure di TRIESTE BRESCIA prevenzione personali (sorveglianza VENEZIA TORINO speciale con obbligo o divieto di BOLOGNA GENOVA soggiorno) e/o patrimoniali (confisca) FIRENZE nei confronti delle persone: PERUGIA ANCONA a) indiziate di appartenere ad una associazione mafiosa anche straniera; L’AQUILA b) indiziati per uno dei c. d. “delitti di ROMA CAMPOBASSO mafia” o per quello di “Trasferimento BARI NAPOLI fraudolento di valori”. SALERNO LECCE POTENZA Gli stessi procuratori distrettuali possono richiedere le misure di CAGLIARI CATANZARO prevenzione patrimoniali (e non quelle PALERMO MESSINA personali), in relazione ai reati REGGIO di C. transnazionali di cui all’art. 3, L. 16 CALTANISSETTA CATANIA marzo 2006, n. 146. I procuratori distrettuali possono 8

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Poteri del Procuratore Nazionale Antimafia Il Procuratore Nazionale Antimafia, inoltre: Ø

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Poteri del Procuratore Nazionale Antimafia Il Procuratore Nazionale Antimafia, inoltre: Ø d’intesa con i procuratori distrettuali interessati, assicura il collegamento investigativo anche per mezzo dei Magistrati del suo Ufficio; Ø provvede all’acquisizione e all’elaborazione di notizie, informazioni e dati attinenti alla criminalità organizzata; Ø in casi eccezionali e sempre allo scopo di evitare ingiustificate inerzie nell’attività investigativa e di assicurare il coordinamento delle indagini, può disporre l’avocazione di un procedimento assegnandone la trattazione ad un Magistrato della D. N. A. ; Ø esprime il parere in occasione dei contrasti di competenza insorti tra uffici del pubblico ministero durante le indagini; Ø accede ai registri relativi ai procedimenti penali ed a quelli dei procedimenti di prevenzione nonché alle banche dati istituite appositamente presso le Direzioni Distrettuali Antimafia; Ø può richiedere, nei confronti di persone indiziate di appartenere ad associazioni di tipo mafioso, l’applicazione delle misure di prevenzione personale della sorveglianza speciale e dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale. 9

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Le funzioni di impulso del Procuratore Nazionale Antimafia (art. 371 -bis

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Le funzioni di impulso del Procuratore Nazionale Antimafia (art. 371 -bis comma 2 c. p. p. ) Al fine di rendere effettivo il coordinamento delle indagini, di garantire la funzionalità dell’impiego della polizia giudiziaria e di garantire la completezza e tempestività delle investigazioni, il Procuratore Nazionale Antimafia, assicura il collegamento con le Direzioni Distrettuali Antimafia. Il Procuratore Nazionale Antimafia esercita inoltre funzioni di impulso nei confronti dei procuratori distrettuali e degli altri magistrati delle Direzioni Distrettuali Antimafia. Procuratore Nazionale Antimafia Procuratore Distrettuale Antimafia 10

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Poteri del Procuratore Nazionale Antimafia Per realizzare il coordinamento investigativo (tra

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Poteri del Procuratore Nazionale Antimafia Per realizzare il coordinamento investigativo (tra le Forze di Polizia) e processuale (tra le diverse direzioni distrettuali impegnate in indagini collegate), il Procuratore Nazionale Antimafia può impartire specifiche direttive e indire riunioni tra i procuratori distrettuali interessati per risolvere i casi di convergenza e/o sovrapposizione di indagini. Per soddisfare specifiche esigenze investigative o processuali, il Procuratore Nazionale può anche disporre l’applicazione temporanea di Magistrati del suo Ufficio o di altri uffici di procura, per la trattazione di procedimenti penali concernenti i “delitti di mafia”. L’applicazione temporanea di Magistrati della D. N. A. può essere disposta dal Procuratore Nazionale anche per la trattazione di singoli procedimenti di prevenzione. 11

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Disponibilità della polizia giudiziaria (art. 371 -bis comma 1 c. p.

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Disponibilità della polizia giudiziaria (art. 371 -bis comma 1 c. p. p. ) Il Procuratore Nazionale Antimafia, per l’esercizio delle sue funzioni, dispone degli organismi di polizia giudiziaria specializzati nel contrasto alla criminalità organizzata (Direzione Investigativa Antimafia: a carattere interforze e competenza nazionale, con funzioni di intelligence nelle investigazioni antimafia; Servizi centrali ed interprovinciali della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza) ed impartisce direttive intese a regolarne l’impiego a fini investigativi. Tali organismi di polizia giudiziaria si collocano, quindi, in posizione funzionalmente subordinata al Procuratore Nazionale Antimafia D. I. A. [Direzione Investigativa Antimafia ] Polizia [S. C. O. - Sez. di Stato Crim. Org. ] Carabinieri [R. O. S. - Sezioni Anticrimine] Guardia [S. C. I. C. O. - di Finanza G. I. C. O. ] 12

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Colloqui a fini investigativi (art. 18 -bis L. 26 luglio 1975,

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Colloqui a fini investigativi (art. 18 -bis L. 26 luglio 1975, n. 354 - Ordinamento penitenziario) Il Procuratore Nazionale Antimafia ha facoltà di procedere a colloqui personali con persone detenute o internate, senza necessità di alcuna autorizzazione da parte di altre Autorità (colloqui investigativi). Ai colloqui investigativi non può essere presente il difensore e ciò perché le informazioni raccolte con tale atto non hanno alcun valore processuale e possono essere utilizzate soltanto per lo sviluppo delle indagini. I colloqui investigativi con persone detenute o internate possono essere svolti anche da personale di polizia giudiziaria appartenente agli Organismi specializzati nel contrasto alla criminalità organizzata, in tal caso devono essere autorizzati dal Ministro della Giustizia e/o dal pubblico ministero competente. Al Procuratore Nazionale Antimafia debbono essere comunicati i colloqui investigativi effettuati dalla polizia giudiziaria con detenuti o internati per “delitti di mafia”. 13

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Attribuzioni su specifiche materie In considerazione delle attività svolte nel contrasto

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Attribuzioni su specifiche materie In considerazione delle attività svolte nel contrasto alla criminalità organizzata, la Direzione Nazionale Antimafia: q fa parte del Comitato di Sicurezza Finanziaria istituito nell’ambito della strategia di contrasto alle attività connesse al terrorismo internazionale; q fa parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; q fa parte della Commissione Centrale ex art. 10 legge 15. 01. 1991 n. 8 per la definizione e applicazione delle speciali misure di protezione per i collaboratori e testimoni di giustizia; q fa parte del Comitato di coordinamento per l’Alta sorveglianza delle grandi opere pubbliche per le specifiche attribuzioni in materia di prevenzione e repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici; q è destinataria di copie delle rogatorie, sia attive che passive; q accede alla banca dati nazionale unica della documentazione antimafia. 14

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Attribuzioni su specifiche materie Il PNA ha inoltre specifiche attribuzioni in

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Attribuzioni su specifiche materie Il PNA ha inoltre specifiche attribuzioni in tema di: q concessione di benefici penitenziari e misure alternative alla detenzione per i collaboratori di giustizia; q applicazione del regime detentivo speciale di cui all’art. 41 -bis (costituito dalla sospensione delle regole di trattamento penitenziario) della L. 26. 7. 1975, n. 354 contenente norme sull’ordinamento penitenziario; q gratuito patrocinio; q contrasto alle attività di riciclaggio; q operazioni sotto copertura; q collaboratori e testimoni di giustizia. 15

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Attribuzioni in ambito europeo Mediante due dei propri Magistrati indicati quali

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Attribuzioni in ambito europeo Mediante due dei propri Magistrati indicati quali punti di contatto, fa parte della Rete Giudiziaria Europea istituita con l’Azione Comune adottata dal Consiglio dell’Unione Europea il 29 giugno 1998 al fine di consentire lo scambio di informazioni tra le Autorità giudiziarie nazionali, fornendo un’assistenza rapida, non burocratica e informale. Per quanto concerne le proprie attribuzioni, è stata designata quale corrispondente nazionale dell’Eurojust (art. 9, L. 14 marzo 2005, n. 41), organismo istituito per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità, in attuazione della decisione 2002/187/GAI del Consiglio dell’Unione europea del 28 febbraio 2002. 16

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Le attività in ambito internazionale La Direzione Nazionale Antimafia collabora con

DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA Le attività in ambito internazionale La Direzione Nazionale Antimafia collabora con il Ministero della giustizia e con il Ministero degli affari esteri in materia di legislazione e accordi internazionali, partecipa altresì a sessioni di lavoro presso le Nazioni Unite e l’OSCE a Vienna. In considerazione della oramai accertata transnazionalità della criminalità organizzata, la Direzione Nazionale Antimafia, allo scopo di promuovere nuovi e più intensi rapporti di cooperazione nella lotta al crimine organizzato, ha instaurato collegamenti con Autorità Giudiziarie di vari Paesi, stipulando con taluna di queste anche “memorandum” di intesa. 17