Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori

Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Cosa si intende per corruzione? R: Il delitto di corruzione si configura nella condotta del Pubblico Ufficiale che si fa promettere o ricevere denaro o altre utilità che non gli sono dovute per compiere un atto del suo ufficio o un atto contrario ai suoi doveri d'ufficio. Il reato si perfeziona, nella forma del tentativo, anche quando il Pubblico Ufficiale offre la propria disponibilità a compiere per compenso un atto del proprio ufficio (art. 318 c. p. ) o contrario al proprio ufficio (art. 319 c. p. ) e di conseguenza hanno inizio le relative trattative. La corruzione assume forme diversi e vari livelli: dagli omaggi a funzionari di varia entità per ottenere vantaggi di ogni genere, a somme ingenti versate a membri del governo.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Cos’è la convenzione OCSE contro la corruzione? R: Fino agli anni 90 la corruzione dei funzionari pubblici era perseguita solo a livello nazionale, mentre la corruzione dei funzionari stranieri veniva considerata una “necessità” per fronteggiare la concorrenza, tanto che in molti ordinamenti le spese sostenute a questo titolo erano persino deducibili dalle imposte. Nel 1997 i Paesi aderenti all’OCSE ed altri, hanno adottato una convenzione per combattere la corruzione all’estero nella consapevolezza che la corruzione implica ingenti costi economici e sociali.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Quali rischi comporta il mancato rispetto della convezione? R: La corruzione nelle transazioni economiche nternazionali, considerata come elemento distorsivo della concorrenza, costituisce un fattore di abbassamento degli standard civili e politici degli Stati. Pertanto l’azione di contrasto si svolge su più piani, penale, commerciale e fiscale. Gli aspetti penali sono senz’altro quelli prevalenti in tutti gli Stati che hanno adottato la Convenzione.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Perché contrastare la corruzione anche all’estero? (1) R: I motivi sono di varia natura: economici, sociali e imprenditoriali. Fra quelli economici: spreco di risorse riservate alla pubblica utilità (per esempio realizzando infrastrutture non necessarie e/o redditizie); alterazione della concorrenza conseguente allocazione inefficiente di risorse (per esempio non ci si basa più sul rapporto prezzo/qualità dell’offerta ma sul “favore politico”); perdita di valore dei titoli delle imprese quotate in borsa a causa della sfiducia degli investitori, quando questa attività illecita viene resa pubblica e, talvolta, esclusione dell’impresa dalla Borsa stessa.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Perché contrastare la corruzione anche all’estero? (2) R: Fra le motivazioni sociali si possono citare: danni provocati da una concezione della “cosa pubblica” come qualcosa di “privato” appartenente ai funzionari addetti ed utilizzata al scopo del proprio arricchimento illegale personale; sfiducia dei cittadini nei confronti dello Stato “di diritto”con conseguente senso di indifferenza e cinismo che mina la concezione democratica dello Stato; attività illegali, spesso gestite dalla malavita organizzata, alimentate dai proventi della corruzione.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Perché contrastare la corruzione anche all’estero? (3) R: Alcuni motivi imprenditoriali per contrastare la corruzione possono identificarsi in: Responsabilità penale e amministrativa dell’impresa italiana sia nel Paese nel quale opera ma anche in Italia; danno alla reputazione dell’impresa, nei confronti degli interlocutori commerciali e dell’opinione pubblica; Inaffidabilità anche per l’impresa stessa del funzionario che è disposto a corrompere (generalmente incline a sottrarre denaro o farsi corrompere a sua volta).

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Sono deducibili le c. d. tangenti se il pagamento avviene nell’ambito di una regolare transazione commerciale ed è correttamente evidenziato in contabilità? R: Già nel 1996 l’OCSE aveva raccomandato agli stati membri di non considerare deducibili le somme corrisposte agli ufficiali pubblici stranieri (di tutti gli Stati) infatti, la possibilità di considerare le tangenti come costi deducibili incoraggia e quasi legittima la corruzione. In Italia le tangenti, e più in generale i costi collegati ad attività illecite, non sono compresi tra i componenti negativi che gravano sui redditi d’impresa e non presentano inoltre il requisito dell’inerenza con l’attività svolta. La Legge n. 289/2002 ha formalmente sancito la non deducibilità di costi e spese riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione Un Caso pratico (1): La società italiana ABC sta concorrendo per la realizzazione di un ospedale per conto del Ministero della Sanità del Paese XXXX. Il direttore per l’export ha appreso che il responsabile del dipartimento che assegnerà i lavori, è disponibile ad attribuire la commessa al miglior offerente disposto a versargli in un conto presso una banca del Paese YYYY (un c. d. paradiso fiscale) una somma compresa fra il 10 ed il 15% del valore dell’offerta presentata. Il rappresentante della ditta italiana è a conoscenza che i suoi concorrenti sono disposti ad offrire fra il 10 ed il 12%.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione Un Caso pratico (2): L’impresa italiana ha costituito una società in “joint venture” con una ditta locale del paese XXXX che sta commissionando la costruzione dell’ospedale per poter concorrere alla gara per la fornitura. Inoltre, qualora voglia pagare quanto richiesto dal responsabile del dipartimento che assegnerà i lavori, la ditta italiana pensa che potrà provvedere al versamento tramite una società che costituirà nel Paese YYYY (il “paradiso fiscale”) non membro OCSE e neppure firmatario della Convenzione, facendo comparire come ordinante il socio straniero.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Quali azioni può intraprendere l’impresa italiana ed il suo rappresentante per prevenire il reato? R: In base alla Convenzione, il legale rappresentante dell’impresa potrà immediatamente rivolgersi alle nostre autorità consolari o diplomatiche (o quelle dell’altro Paese contraente della Convenzione OCSE) oppure alle stesse associazioni di categoria (Confindustria od altre) per fare presente la situazione ed ottenere un intervento al fine di ristabilire la correttezza della procedura di gara.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: A quali rischi vanno incontro l’impresa italiana ed il suo rappresentante accettando la proposta? R: Il legale rappresentante, o chi per lui, si renderebbe per ciò stesso corresponsabile del reato di corruzione, che oltre a prevedere gravi sanzioni penali a suo carico (reclusione fino a tre anni oltre le eventuali circostanze aggravanti), farebbe scattare la responsabilità della società che rappresenta, la quale, oltre alla sanzione pecuniaria commisurata alla gravità dell'illecito, potrebbe essere destinataria di sanzioni interdittive quali: l'interdizione dall'esercizio dell'attività, la sospensione o la revoca delle autorizzazioni licenze e concessioni, il divieto di contrarre con la P. A. , l'esclusione da agevolazioni e finanziamenti ed eventuale revoca da quelli già concessi. Nel caso del reato di TENTATA corruzione la pena è diminuita da un terzo a due terzi.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Nel caso venga raggiunto un accordo sulla base di quanto proposto dal funzionario del Ministero estero committente, a quali rischi vanno incontro l’impresa italiana ed il suo rappresentante? R: Colui che ha agito a nome dell'impresa, ove ricorrano le condizioni di cui all'art. 9 del codice penale - delitto comune del cittadino all'estero - si renderebbe comunque responsabile del reato di corruzione, non assumendo al riguardo alcuna rilevanza che il compenso venga versato in un paradiso fiscale non membro dell'OCSE e che la somma sia versata da un ordinante socio straniero. Anche la società risponderebbe per l'illecito secondo l'art. 4 del d. lgs 231/2001 e ove ne ricorrano i presupposti ivi indicati

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Quali provvedimenti si possono prendere a livello di impresa per non essere coinvolti in pratiche corrotte? R: La strategia per contrastare eventuali pratiche di corruzione comprende misure a livello organizzativo, a livello di gestione aziendale e del personale e, molto importante, a livello di controllo in dipendenza dalla grandezza dell’impresa e dai mercati e/o settori in cui opera.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Quali possono essere i provvedimenti organizzativi? R: Una prima misura a carattere generale è basata sulla individuazione di quelle attività a rischio e sull’introduzione di un meccanismo di duplice controllo sugli impegni presi. Una seconda misura consiste nel definire chiaramente le competenze del personale addetto alle trattative. Infine nell’adozione della trasparenza nei processi aziendali, prevedendo un resoconto dettagliato delle trattative e delle persone implicate.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: E quali provvedimenti gestionali? R: Provvedere alla sensibilizzazione del personale, particolarmente quello più esposto, sui problemi della corruzione mediante informazione specifica sui rischi e le conseguenze derivanti da pratiche corrotte. Individuare i punti critici nei processi aziendali che possono prestarsi a pratiche di corruzione ed identificare una struttura interna all’impresa alla quale segnalare i problemi, le fonti di pericolo ed i sospetti di corruzione. Adottare un “codice di condotta”.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: In cosa può consistere un codice di condotta contro la corruzione? R: Un codice di condotta contro la corruzione dovrebbe entrare a far parte della “cultura” d’impresa. Esso offre il vantaggio di rendere il personale dell’azienda consapevole dei problemi e delle conseguenze della corruzione, mettendo il personale stesso in condizione di agire correttamente in caso di pratiche corrotte. Il codice contro la corruzione può rappresentare un documento a se stante oppure essere integrato nei regolamenti generali dell’impresa.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Dove è possibile reperire informazioni su strumenti utili per redigere un codice di condotta? R: L’OSCE-Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa ha redatto una pagina WEB sulle “Best Practices” per combattere la corruzione di interesse principale per le amministrazioni pubbliche. L’ U 4: Anti-Corruption Resource Centre mette a disposizione on-line molte informazioni sugli strumenti per combattere il fenomeno della corruzione in campo economico.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Dove altro è possibile reperire informazioni su strumenti utili per redigere un codice di condotta? R: La “Transparency International” un organismo non governativo impegnato nella lotta alla corruzione, mette a disposizione nel suo sito un “manuale anti-corruzione” che insieme ai “Principi per combattere la corruzione negli affari” rappresentano validi strumenti per l’elaborazione di regole aziendali di condotta contro la corruzione. Queste pubblicazioni possono servire da guida per la definizione di un codice di condotta aziendale contro la corruzione.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Quali aspetti dell’attività lavorativa possono essere trattati nel codice? R: Alcuni dei punti da trattare possono riguardare: (a) l’atteggiamento generale dell’impresa nei confronti della corruzione; (b) i principi etici nelle trattative con i terzi; (c) le strutture dell’organizzazione preposte alla vigilanza sulle pratiche corrotte; (c) le sanzioni previste in caso di corruzione dei dipendenti dell’impresa; (d) definizione di ciò che può essere accettato come omaggio da terzi (ad es. limiti di valore); (e) regole di comportamenti per prevenire la corruzione; (f) istruzioni da seguire in caso di eventi di pratiche corrotte.

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Direzione Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale Coordinamento OCSE Consigli agli operatori con l’estero per prevenire la corruzione D: Mentre per quanto riguarda i provvedimenti di controllo? R: L’attività negoziale dell’impresa deve essere soggetta a controllo, quantomeno a campione. Pertanto sarà necessario verificare l’applicazione delle direttive impartite sulle trattative e le stipule dei contratti e controllare gli aspetti contabili degli stessi. Altro strumento utile può essere l’esame delle situazioni di pratiche corrotte incontrate in precedenza per valutarne le soluzioni adottate in modo che servano da guida per casi analoghi.