Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali Matematiche e Statistiche

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Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche “Bruno de Finetti” Il Concetto D’IMPRESA

Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche “Bruno de Finetti” Il Concetto D’IMPRESA 1 I. EGIC – A. A. 2017 -18

Art. 2082. Codice Civile DEFINIZIONE DI IMPRENDITORE Colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata

Art. 2082. Codice Civile DEFINIZIONE DI IMPRENDITORE Colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi 2

Partendo dall’art. 2082 del Codice Civile (C. C. ), è possibile ricavare una nozione

Partendo dall’art. 2082 del Codice Civile (C. C. ), è possibile ricavare una nozione di impresa che presuppone lo svolgimento di operazioni economiche di acquisizione, produzione, erogazione di beni e servizi, per creare o accrescere il patrimonio aziendale, e destinate a perdurare nel tempo. A tal fine, l’imprenditore avrà a disposizione un complesso di beni che organizzerà per l’esercizio di impresa (art. 2555 C. C. – nozione di azienda). 3

Art. 2086 Direzione e gerarchia nell’impresa L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui

Art. 2086 Direzione e gerarchia nell’impresa L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori. Art. 2555 Nozione L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. Art. 2563 Ditta L’imprenditore ha diritto all’uso esclusivo della ditta da lui prescelta. La ditta, comunque sia formata, deve contenere almeno il cognome o la sigla dell’imprenditore, salvo quanto è disposto dall’art. 2565. Art. 2565 Trasferimento della ditta La ditta non può essere trasferita separatamente dall’azienda. Nel trasferimento dell’azienda per atto tra vivi, la ditta non passa all’acquirente senza il consenso dell’alienante. Nella successione nell’azienda per causa di morte la ditta si trasmette al successore, salvo diversa disposizione testamentaria. 4

Essere il capo dell’impresa significa assumere il ruolo di soggetto decisionale (o economico), in

Essere il capo dell’impresa significa assumere il ruolo di soggetto decisionale (o economico), in particolare in merito alle scelte strategiche durante la vita dell’impresa. Il soggetto economico può coincidere o meno con il soggetto giuridico, ovvero colui che ha la rappresentanza legale dell’azienda. Quando soggetto economico e giuridico coincidono nella medesima persona fisica si parla di impresa individuale, mentre, quando non vi è coincidenza, il soggetto giuridico sarà una società. 5

La gestione di un’organizzazione presuppone l’esistenza di due soggetti che possono essere unificati nella

La gestione di un’organizzazione presuppone l’esistenza di due soggetti che possono essere unificati nella figura dell’imprenditore, ovvero il soggetto giuridico e il soggetto economico. Soggetto giuridico: è colui che ha la rappresentanza legale dell’impresa e può essere una persona fisica, due o più persone fisiche (società di persone), una persona giuridica (società di capitale). società di persone si caratterizzano per l’autonomia patrimoniale imperfetta. Le società di capitale si caratterizzano per l’autonomia patrimoniale perfetta. Soggetto economico: è colui che ha il potere decisionale in merito alle scelte aziendali e può essere l’imprenditore soprattutto nelle realtà individuali, o il management, in particolare nelle società. Le 6

Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per

Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili. 7

L’insieme dei beni o servizi che i soci conferiscono costituirà il patrimonio iniziale dell’impresa.

L’insieme dei beni o servizi che i soci conferiscono costituirà il patrimonio iniziale dell’impresa. Le società si distinguono in società di persone e di capitale; nelle prime il soggetto giuridico saranno due o più persone fisiche (soci), mentre nelle seconde esso sarà una persona giuridica, distinta da quelle dei soci. La conseguenza più importante di questa distinzione riguarda l’autonomia patrimoniale, ovvero il grado di responsabilità dei soci in merito alle obbligazioni sociali (debiti della società). Le società di persone godono di un’autonomia patrimoniale imperfetta, il che significa che in esse “… tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali” (art. 2291 C. C. ); «illimitatamente» significa che ciascuno risponde per l'intero importo dei debiti aziendali, anche oltre l’investimento iniziale, con il proprio patrimonio personale, a prescindere dalla quota di partecipazione nella società anche se, il solidalmente, implica che pure se in prima battuta a ciascuno di essi può essere richiesto un pagamento totale, ognuno ha poi diritto di rivalsa nei confronti degli altri in proporzione alle quote di partecipazione di ciascuno. Le società di capitali godono invece di un’autonomia patrimoniale perfetta, ovvero “ … per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società con il suo patrimonio …” (artt. 2325 e 2472 C. C. ). Ciò implica che il rischio massimo per i soci sarà rappresentato dal capitale che hanno investito nell’impresa e, in linea di principio, null’altro potrà essere loro richiesto. 8

AUTONOMIA PATRIMONIALE IMPERFETTA Art. 2251 Contratto sociale (SOCIETÁ SEMPLICE) Nella società semplice il contratto

AUTONOMIA PATRIMONIALE IMPERFETTA Art. 2251 Contratto sociale (SOCIETÁ SEMPLICE) Nella società semplice il contratto non è soggetto a forme speciali, salve quelle richieste dalla natura dei beni conferiti. Art. 2291 Nozione (SOCIETÁ IN NOME COLLETTIVO) Nella società in nome collettivo tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali. Il patto contrario non ha effetto nei confronti dei terzi. Art. 2313 Nozione (SOCIETÁ IN ACCOMANDITA SEMPLICE) Nella società in accomandita semplice i soci accomandatari rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali, e i soci accomandanti rispondono limitatamente alla quota conferita. Le quote di partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni. 9

AUTONOMIA PATRIMONIALE PERFETTA Art. 2472 Nozione (SOCIETÁ A RESPONSABILITÁ LIMITATA) Nella società a responsabilità

AUTONOMIA PATRIMONIALE PERFETTA Art. 2472 Nozione (SOCIETÁ A RESPONSABILITÁ LIMITATA) Nella società a responsabilità limitata, per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società con il suo patrimonio. Le quote di partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni. Art. 2474 Capitale sociale La società deve costituirsi con un capitale non inferiore a 20 milioni di lire. Le quote di conferimento dei soci possono essere di diverso ammontare, ma in nessun caso inferiori a lire mille. Se la quota di conferimento è superiore al minimo, deve essere costituita da un ammontare multiplo di lire mille. Se il valore di un conferimento in natura non raggiunge l'ammontare minimo o un multiplo di questo, la differenza deve essere integrata mediante conferimento in danaro. Art. 2463 bis (Società a Responsabilità limitata semplificata vedi slides successive Art. 2325 Nozione (SOCIETÁ PER AZIONI) Nella società per azioni per le obbligazioni sociali risponde soltanto Le quote di partecipazione dei soci sono rappresentate da azioni. Art. 2327 Ammontare minimo del capitale La società per azioni deve costituirsi con un capitale non inferiore a 200 milioni di lire. la società con il suo patrimonio. Art. 2462 Nozione (SOCIETÁ IN ACCOMANDITA PER AZIONI) Nelle società in accomandita per azioni i soci accomandatari rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali, e i soci accomandanti sono obbligati nei limiti della quota di capitale sottoscritta. Le quote di partecipazione dei soci sono rappresentate da azioni. 10

Oggi, in Italia, esistono due differenti versioni di società a responsabilità limitata: a. la

Oggi, in Italia, esistono due differenti versioni di società a responsabilità limitata: a. la formula tradizionale; b. la Srl semplificata/Srls (a capitale ridotto). Quest’ultima versione, di recente introduzione nel nostro sistema giuridico, può essere costituita anche solo con un capitale minimo di 1 Euro. 11

a. La Srl tradizionale ☞ Per costituire una Srl normale è necessario un capitale

a. La Srl tradizionale ☞ Per costituire una Srl normale è necessario un capitale sociale minimo di 10. 000 € e non c’è un tetto massimo. ☞ Possono essere aperte da una o più persone fisiche e il capitale sociale deve essere sottoscritto e interamente versato all’atto della costituzione. ☞ Deve essere inoltre stipulato un atto costitutivo. 12

b. Nuova versione La Srls (società a responsabilità limitata semplificata) è stata introdotta dal

b. Nuova versione La Srls (società a responsabilità limitata semplificata) è stata introdotta dal D. L. c. d. “Cresci Italia” n. 1 del 24 gennaio 2012, modificato significativamente con il D. L. n. 76 del 28 giugno 2013 convertito definitivamente, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, L. 9 agosto 2013, n. 99. Il Decreto del Ministero della Giustizia del 14 agosto 2012, n. 138) indica il modello standard di statuto societario. 13

La Srl semplificata (art. 2463 bis C. C. ) ☞ Per costituire una Srl

La Srl semplificata (art. 2463 bis C. C. ) ☞ Per costituire una Srl semplificata è necessario un capitale sociale minimo di 1 €, con il tetto massimo di 9. 999 €. ☞ Possono essere costituite contratto o atto unilaterale da persone fisiche (Comma così modificato dall’art. 9, comma 13, lett. a), D. L. 28 giugno 2013, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla L. 9 agosto 2013, n. 99) e il capitale sociale deve essere sottoscritto e interamente versato all’atto della costituzione. ☞ Deve essere inoltre stipulato un atto costitutivo con atto pubblico. 14

IL CONCETTO DI IMPRESA SECONDO UNA LOGICA AZIENDALISTICA Cosa è un’impresa? Quali sono i

IL CONCETTO DI IMPRESA SECONDO UNA LOGICA AZIENDALISTICA Cosa è un’impresa? Quali sono i requisiti e le caratteristiche peculiari che la differenziano da altri organismi? L’impresa viene definita come: l’organizzazione economica che, mediante l’impiego di un complesso differenziato di risorse, svolge processi di acquisizione e di produzione di beni e servizi, da scambiare con entità esterne al fine di conseguire un reddito. Gli elementi distintivi che emergono da questa definizione sono: a) La presenza di un’organizzazione; b) Lo svolgimento di processi di produzione economica; c) Le relazioni di scambio con entità esterne (sistema aperto); d) La finalità imprenditoriale del reddito (economicità). 15

L’ATTIVITÀ ECONOMICA Presuppone: a) l’esistenza di un bisogno, b) quest’ultimo, per essere soddisfatto, richiede

L’ATTIVITÀ ECONOMICA Presuppone: a) l’esistenza di un bisogno, b) quest’ultimo, per essere soddisfatto, richiede lo svolgimento di una serie di attività collegate fra loro e coordinate, c) il coinvolgimento di attori diversi, d) l’utilizzo di risorse in parte già disponibili, in parte raccolte a seguito di scambi (di informazioni, di denaro, di beni e servizi), e) una continuità nel tempo, f) la ricerca di nuove idee e di nuovi clienti, g) la valutazione di fornitori diversi, h) la disponibilità di una sede, di attrezzature e conoscenze che vengono via accumulate. 16

l le imprese si propongono di durare nel tempo (c’è anche la successione d’impresa!);

l le imprese si propongono di durare nel tempo (c’è anche la successione d’impresa!); l le aziende cambiano nel tempo continuamente per effetto di eventi interni ed esterni: cambiamenti tecnologici, di gusti, di normative, valutazioni di priorità, scelte strategiche, . . . ; l le imprese definiscono in autonomia i propri obiettivi e i mezzi opportuni per raggiungerli, nel rispetto delle leggi; l LIMITE SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, ossia la capacità di generare, attraverso l’attività economica, risorse sufficienti a finanziare il proprio sviluppo – è la condizione che permette alle aziende di mantenere l’autonomia, ossia di determinare la direzione e l’intensità della propria crescita. 17

L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE Con il termine ‘operazioni economiche’ si prende in considerazione una molteplicità di

L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE Con il termine ‘operazioni economiche’ si prende in considerazione una molteplicità di fatti aziendali tra di loro intrecciati e coordinati, che possono essere sintetizzati in: a) operazioni economiche fondamentali, b) ciclo di gestione integrale ed operativo, c) raggruppamenti di operazioni economiche più significativi. Le prime possono soddisfare direttamente o indirettamente i fini aziendali; le operazioni dirette sono anche definite di gestione ordinaria o continuativa, mentre le altre sono operazioni di gestione straordinaria o extragestione in quanto riguardano particolari momenti della vita dell’impresa. Più specificatamente, le due fondamentali operazioni straordinarie intervengono all’inizio e alla fine della vita aziendale e sono la costituzione e la liquidazione dell’impresa. Nella fase di costituzione l’imprenditore o i soci apportano il capitale iniziale, in denaro o in beni, fornendo all’impresa i mezzi per procedere alle operazioni di gestione ordinaria successive, costituendone il capitale iniziale. Nella fase di liquidazione invece, vengono attuate le procedure relative alla cessazione o scioglimento dell’azienda, rimborsando con il patrimonio netto finale, risultante dopo aver pagato tutte le passività, pro-quota i soci o l’imprenditore. Ovviamente, ben più numerose risulteranno nella vita dell’impresa le operazioni di gestione ordinaria, distinguibili in: ➠ Finanziamenti: oltre al capitale proprio o sociale, messo a disposizione dai soci o dall’imprenditore (mezzi propri), l’impresa deve ricorrere anche al capitale di terzi (passività), offerto da enti, banche, creditori. Le passività si distinguono a seconda della scadenza in Esigibilità, il cui rimborso può essere richiesto entro un anno o anche meno (es. debiti vs/banche, debiti vs/fornitori, …), e Consolidato, con una scadenza oltre l’anno (es. Mutuo Passivo, Prestito Obbligazionario, …). In sintesi, il patrimonio a disposizione sarà finanziato con P + N, ovvero passività a breve e a lungo termine e capitale netto. ➠ Per quanto riguarda gli investimenti, essi consistono nell’acquisizione dei fattori produttivi necessari allo svolgimento del processo aziendale. Possono essere fattori a veloce ciclo di utilizzo (es. merci, materie, …) o a lento ciclo di utilizzo (es. impianti, macchinari, fabbricati, …), detti disponibilità. Assieme alla cassa, ai crediti vs/ clienti o vs/ banche (Liquidità immediate e differite), i primi costituiscono l’attivo circolante, mentre i secondi rappresentano le immobilizzazioni. In sintesi il patrimonio con cui si opera sarà costituito da Ac (Li + Ld + D) + I, ovvero attività correnti e immobilizzazioni. Funzione dell’equilibrio patrimoniale A = P + N 18

➠ Tra le operazioni economiche sono ricomprese quelle relative alla trasformazione, ovvero l’insieme di

➠ Tra le operazioni economiche sono ricomprese quelle relative alla trasformazione, ovvero l’insieme di operazioni interne che consente di trasformare i fattori produttivi che entrano in azienda (input) in prodotti o servizi venduti dalla stessa (output), cui segue l’attività di cessione della produzione ottenuta, al fine di rifinanziare l’attività di impresa. ➠ Rimborsi o remunerazioni: con le risorse ottenute l’azienda può procedere alla remunerazione dei soci, pagando i dividendi sul capitale sociale, a remunerare i capitali di terzi, pagando gli interessi passivi, a rimborsare i debiti giunti a scadenza, … Da un punto di vista economico, numerose delle opzioni citate comportano il sostenimento di costi o il conseguimento di ricavi e, al prevalere di questi ultimi, si avrà un profitto per l’impresa mentre, in caso contrario, si avrà una perdita. Funzione dell’equilibrio economico R – C = R. E. Se R = C Pareggio economico Se R > C R – C = R. E. POSITIVO UTILE DʼESERCIZIO Se R < C R – C = R. E. NEGATIVO PERDITA DʼESERCIZIO La differenza tra ricavi e costi, definita risultato economico, viene calcolata su base annua, redigendo il bilancio d’esercizio. Quest’ultimo è costituito da due documenti: il conto economico e lo stato patrimoniale. Nel primo vengono riportati tutti i costi e tutti i ricavi registrati dall’impresa nell’arco dell’anno e dal suo saldo si ottiene il risultato economico positivo o negativo. Nello stato patrimoniale si indicheranno tutte le attività e passività aziendali esistenti al 31/12/…, nonché il capitale netto iniziale a cui si aggiunge il risultato economico di cui sopra che ne è, per l’appunto, una delle componenti, assieme al Capitale Sociale, alle Riserve… Il risultato economico, qualora risulti positivo, sarà oggetto di tassazione a favore dello Stato e, inoltre, consentirà la remunerazione del capitale proprio e un eventuale accantonamento a Riserva. 19

APPROFONDIMENTO: IL CONCETTO DI AVVIAMENTO Partiamo dall’Equilibrio Patrimoniale. . . . A = P

APPROFONDIMENTO: IL CONCETTO DI AVVIAMENTO Partiamo dall’Equilibrio Patrimoniale. . . . A = P + N A – P = NETTO (VALORE DELLʼIMPRESA) Ipotizziamo che vi sia un passaggio di proprietà dell’Impresa e che. . 1. Il PREZZO PAGATO > NETTO Tale differenza è imputabile ai VALORI INTANGIBILI dell’Organizzazione, sintetizzabili nel concetto di sua Capacità di produrre reddito in futuro e che sono riconoscibili in -> MARCA, CLIENTI ACQUISITI, FORNITORI ESISTENTI, LOCALIZZAZIONE, . . . Essa è: [PREZZO PAGATO – NETTO = AVVIAMENTO] GOOD WILL 2. Il PREZZO PAGATO < NETTO Non vi sono Valori Intangibili positivi e pertanto si parla di BAD WILL, ovvero l’impresa viene pagata meno del suo valore patrimoniale: NETTO - PREZZO PAGATO = AVVIAMENTO NEGATIVO 3. PREZZO PAGATO = NETTO Non vi sono né valori positivi, né negativi e pertanto il prezzo corrisposto è pari al valore patrimoniale. 20

IL CONCETTO DI ECONOMICITA’ Facendo riferimento agli elementi distintivi, è necessario puntualizzare come autonomia

IL CONCETTO DI ECONOMICITA’ Facendo riferimento agli elementi distintivi, è necessario puntualizzare come autonomia di scelta e continuità di operato non possano verificarsi se l’impresa non è in grado, attraverso l’attività economica, di generare adeguate risorse per finanziare il proprio sviluppo. LA CAPACITÀ DI DURARE NEL TEMPO SENZA RICORRERE IN MODO STABILE ALL’AIUTO DI TERZI È DEFINITA ECONOMICITÀ. Il raggiungimento dell’economicità è una condizione di funzionamento per l’impresa, e non un fine! 21

CONDIZIONI PER L’ECONOMICITA’ 1. L’organizzazione deve essere in equilibrio reddituale; ovvero, in linea di

CONDIZIONI PER L’ECONOMICITA’ 1. L’organizzazione deve essere in equilibrio reddituale; ovvero, in linea di principio, almeno nel lungo periodo, nello svolgimento dell’attività economica i volumi di vendita e i ricavi a essi collegati devono essere superiori ai costi che l’azienda ha dovuto sostenere per realizzare i prodotti o i servizi venduti. 2. L’impresa deve essere efficiente, ossia deve continuativamente tendere a minimizzare gli sprechi e i costi connessi alla generazione dei ricavi, o a massimizzare i ricavi data una certa struttura a livello di costi. L’efficienza si collega con il migliore utilizzo possibile delle risorse a disposizione, con la ricerca costante di innovazione e permette di liberare risorse durante lo svolgimento dell’attività economica da reimpiegare nell’azienda, favorendo in questo modo il raggiungimento di risultati reddituali positivi. Indicatore di efficienza: quantità di output / unità di input – (ovvero massimo rapporto tra risultati ottenuti e mezzi impiegati) 3. L’organizzazione deve essere in equilibrio monetario, ossia deve essere in grado in qualunque momento di avere abbastanza denaro in cassa per onorare i debiti in scadenza. 4. La struttura deve remunerare adeguatamente tutti i fattori della produzione. 22

L’attività imprenditoriale implica, sempre e comunque, un sistema di operazioni economiche finalizzate: 1. alla

L’attività imprenditoriale implica, sempre e comunque, un sistema di operazioni economiche finalizzate: 1. alla acquisizione, produzione ed erogazione di beni e servizi, destinati a perdurare nel tempo; 2. alla creazione e all’accrescimento di valore. 23

Per analizzare i fenomeni aziendali occorre prendere in esame le operazioni svolte dall’azienda; queste

Per analizzare i fenomeni aziendali occorre prendere in esame le operazioni svolte dall’azienda; queste possono essere denominate funzioni aziendali o processi aziendali, riguardando sostanzialmente gli stessi oggetti, sia pure con diverse angolazioni: produzione, marketing, distribuzione, logistica, finanza, amministrazione, ricerca e sviluppo, risorse umane, ecc. Coerentemente con la concezione di azienda produttrice di valore, nonché con una visione strategica della stessa legata al più generale concetto di catena del valore, il Porter ha utilizzato il termine di attività generatrici di valore. La catena del valore all’interno dell’azienda consiste nelle attività svolte dall’organizzazione per produrre valore, inteso come ciò (prezzo, fedeltà all’acquisto, ecc. ) che i clienti sono disposti a pagare per i prodotti della struttura; la differenza tra il valore e i costi delle attività rappresenta il margine di profitto per l’impresa. 24

L’impresa, con la sua attività, crea un valore per il cliente, che è misurato

L’impresa, con la sua attività, crea un valore per il cliente, che è misurato dal prezzo che questi paga o sarebbe 25 disposto a pagare per ottenere il prodotto. Il margine è il valore che residua all’azienda dopo aver coperto i costi associati allo svolgimento di tutte le attività necessarie per progettare, produrre, promuovere e commercializzare il prodotto.

Impresa sistema L’impresa è un sistema, ossia un complesso interrelato di parti interdipendenti, operante

Impresa sistema L’impresa è un sistema, ossia un complesso interrelato di parti interdipendenti, operante in stretto collegamento con altri sistemi, costituiti dall’ambiente esterno e dal mercato. Si caratterizza, quindi, per: ☞ la molteplicità delle componenti; ☞ interrelazione delle parti rispetto all’obiettivo da raggiungere; ☞ il legame con il macro-ambiente; ☞ il dinamismo del suo funzionamento. L’impresa è un sistema socio-tecnico di tipo aperto, in quanto: Ø è costituito da capitale umano e risorse tecniche; Ø Richiede di un’organizzazione, necessaria per regolare il funzionamento; Ø è legato all’operare coordinato di gruppi interni ed esterni all’organizzazione (stakeholder), tra 26 i quali si sviluppano relazioni cooperative e conflittuali.

IMPRESA AMBIENTE L’impresa è un sistema aperto poiché, per vivere, necessita di intrattenere relazioni

IMPRESA AMBIENTE L’impresa è un sistema aperto poiché, per vivere, necessita di intrattenere relazioni di scambio con altri sistemi o entità esterne. Tali relazioni sono di tipo input (approvvigionamento di risorse) o output (cessione a terzi del prodotto del suo funzionamento) 27

Ciò che agevola lo sviluppo di un’organizzazione, non è esclusivamente il suo patrimonio materiale

Ciò che agevola lo sviluppo di un’organizzazione, non è esclusivamente il suo patrimonio materiale o tangibile (impianti, attrezzature, fabbricati, ecc. ) ma le risorse immateriali, in particolare quelle di conoscenza, che si sono sedimentate nell’organizzazione (assumendo la forma di routine, procedure, prodotti, ecc. ) o che comunque giacciono nella mente di coloro che operano nella struttura. Il percorso di sviluppo dell’attività aziendale e il successo dell’impresa dipendono dal sapere condiviso nell’organizzazione e da quello degli individui che per essa lavorano. IMPRESA COME SISTEMA COGNITIVO L’impresa è un insieme di conoscenze atte a produrre nuova conoscenza 28

Organizzazione economica che, mediante l’impiego di un complesso differenziato di risorse, svolge processi di

Organizzazione economica che, mediante l’impiego di un complesso differenziato di risorse, svolge processi di acquisizione e di produzione di beni o servizi, da scambiare con entità esterne al fine di conseguire un reddito. L’impresa deve essere in grado di produrre innovazioni che derivano dalla capacità di “apprendere” e di mettere a frutto le conoscenze che derivano dall’esperienza (learning by doing). (impresa quale sistema cognitivo) (impresa quale sistema socio-tecnico) In sintesi: l’impresa è un sistema complesso all’interno del quale si intrecciano elementi tangibili ed intangibili, immobilizzazioni materiali ed immateriali, mezzi tecnici ed intelligenze, risorse finanziarie ed umane, secondo un disegno finalizzato, in ogni caso, alla produzione e diffusione di valore. 29

L’Impresa quale Sistema Complesso IMPRESA SISTEMA Socio/Tecnico aperto (profilo strutturale) Cognitivo (profilo dinamico) COMPLESSO

L’Impresa quale Sistema Complesso IMPRESA SISTEMA Socio/Tecnico aperto (profilo strutturale) Cognitivo (profilo dinamico) COMPLESSO Sistema = insieme complesso ed interrelato di parti interdipendenti rispetto ad un obiettivo da raggiungere 30

APPROFONDIMENTO: I SISTEMI CHE COSTITUISCONO LA STRUTTURA IMPRENDITORIALE I principali sistemi aziendali sono: I

APPROFONDIMENTO: I SISTEMI CHE COSTITUISCONO LA STRUTTURA IMPRENDITORIALE I principali sistemi aziendali sono: I sistemi di amministrazione e controllo riguardano i flussi di informazioni aziendali e le quantità d’azienda che consentono di misurare i fenomeni aziendali, assumendo la veste di sistemi informativi contabili. Essi si articolano a livello aziendale (es. la tenuta delle scritture contabili ai fini di pervenire, a fine esercizio, alla determinazione del risultato economico) e a livello di attività (es. la contabilità di magazzino, la contabilità inerente il personale, la contabilità dei movimenti bancari, ecc. ), incrociandosi con gli altri sistemi succitati, oltre che con le strategie e politiche aziendali, nell’ottica del sistema-impresa. Il sistema di gestione può essere definito come lʼinsieme di decisioni assunte al fine del governo dell’impresa o di sue singole attività, come la produzione, la finanza, il marketing, ecc. Trattasi del sistema di management o, più semplicemente del management aziendale, e rappresenta il fulcro della gestione strategica aziendale. Il sistema organizzativo, o più semplicemente l’organizzazione, riguarda il coordinamento di risorse e di tecnologie, alla luce di variabili individuali, sociologiche, strutturali, stili di direzione, ecc. Anche l’organizzazione può articolarsi a livello dʼazienda (struttura organizzativa aziendale), o per singole attività (organizzazione della produzione, della funzione commerciale, ecc. ) ed è strettamente dipendente dalle strategie organizzative decise dal management. Il sistema della qualità, noto come qualità totale, presuppone un’interazione di tutte le componenti aziendali ai fini dell’ottimizzazione dei risultati aziendali dal punto di vista della qualità dei processi e dei risultati. 31

L’impresa è un sistema di tipo aperto, che opera contemporaneamente in due contesti: Pmicro-ambiente,

L’impresa è un sistema di tipo aperto, che opera contemporaneamente in due contesti: Pmicro-ambiente, (che nella figura è rappresentato dalla area più interna) definito dai mercati con cui si realizzano relazioni di scambio di risorse o di tipo competitivo; Pmacro-ambiente, di carattere più ampio (che nella figura corrisponde alla cornice esterna), che genera le condizioni ed i vincoli entro cui l’impresa può operare. 32

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Le componenti del micro-ambiente L’ambiente transazionale dipende dal grado di autonomia che l’impresa intende

Le componenti del micro-ambiente L’ambiente transazionale dipende dal grado di autonomia che l’impresa intende darsi per produrre all’interno i materiali, le parti ed i componenti da utilizzare per la produzione di beni e servizi. Quanto più si rivolge all’esterno, tanto più si sviluppano relazioni di scambio con i mercati di fornitura e, quindi, si amplia l’ambiente transazionale. Al contrario, i confini dell’impresa tendono ad espandersi – e di conseguenza quest’ultimo si contrae – in seguito all’ “internalizzazione” di tali attività di produzione (VEDI: costi di transazione). L’ambiente competitivo, invece, dipende dalla scelta delle porzioni di mercato a cui si indirizza l’impresa. In tali mercati si realizzerà anche il confronto competitivo con i concorrenti. 36

LO SCHEMA DELLA CONCORRENZA ALLARGATA DI PORTER SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO Potere dal

LO SCHEMA DELLA CONCORRENZA ALLARGATA DI PORTER SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO Potere dal lato dell’offerta Minaccia di nuove entrate • Economie di scala • Vantaggi di costo assoluto • Fabbisogno di capitale • Differenziazione del prodotto • Canali di accesso alla distribuzione • Barriere governative e legali • Rappresaglia tra i produttori consolidati Concorrenza a livello di settore Minaccia di surrogati • Concentrazione • Differenziazione del prodotto • Capacità in eccesso • Rapporto costi fissi, variabili • Aumento della domanda • Fluttuazioni cicliche della domanda • Barriere all’entrata • Propensione degli acquirenti nei confronti dei prodotti sostitutivi • Caratteristiche andamento dei prezzi dei prodotti sostitutivi Potere dal lato della domanda Sensibilità al prezzo: • Costo degli acquisti rispetto ai costi totali • Redditività degli acquirenti • Importanza del prodotto rispetto alla qualità del prodotto dell’acquirente Potere contrattuale: • Dimensioni e concentrazione acquirenti rispetto ai fornitori • Costi di spostamento per gli acquirenti • Informazioni degli acquirenti • Capacità degli acquirenti di integrazione a monte Le cinque forze determinano il livello di intensità competitiva e condizionano le possibilità di profitto, che in un’ottica di medio lungo termine, le imprese del settore possono conseguire

BARRIERE ALLA CONCORRENZA SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO Barriere all’entrata 1. Economie di scala;

BARRIERE ALLA CONCORRENZA SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO Barriere all’entrata 1. Economie di scala; 2. disponibilità di brevetti/know-how; 3. controllo di fattori produttivi essenziali (possesso di risorse non appropriabili); Barriere alla mobilità Barriere all’uscita 4. Differenziazione dei prodotti. Difficoltà del disinvestimento Ostacoli al fallimento o liquidazione. L’ESISTENZA DI BARRIERE PUO’ ESSERE ANNULLATA NEL CASO DELLA CONCORRENZA BASATA SU PRODOTTI SOSTITUTIVI “CONCORRENZA ALLARGATA” 38

BARRIERE ALLA CONCORRENZA E R. B. T. SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO RESOURCE –

BARRIERE ALLA CONCORRENZA E R. B. T. SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO RESOURCE – BASED THEORY LE BARRIERE ALL’ENTRATA NON SONO SOLTANTO UN DATO OGGETTIVO MA DIPENDONO ANCHE DALLE CONDIZIONI SOGGETTIVE DELL’IMPRESA IL SUCCESSO COMPETITIVO NON E’ SOLO IL FRUTTO DEL POSIZIONAMENTO E DELL’ESISTENZA DELLE BARRIERE ALL’ENTRATA MA E’ ANCHE FUNZIONE DELLA QUALITA’ DELLE RISORSE DI CUI UN’IMPRESA DISPONE PER AFFRONTARE IL CONFRONTO CON LA CONCORRENZA SONO LE RISORSE SPECIFICHE DI CUI L’IMPRESA E’ DOTATA CHE POSSONO CONSENTIRE DI ANNULLARE O ATTENUARE LA FORZA DELLE BARRIERE 39

APPROFONDIMENTO: ECONOMIE DI SCALA Le economie di scala implicano un abbattimento del costo unitario

APPROFONDIMENTO: ECONOMIE DI SCALA Le economie di scala implicano un abbattimento del costo unitario di produzione all’aumentare della quantità complessiva prodotta (e venduta). Le economie di scala liberano potenziali margini incrementali unitari di guadagno per l’impresa che possono essere anche trasformati (totalmente o parzialmente) in abbattimenti del prezzo di vendita. I ipotesi: totale trasformazione dell’abbattimento del costo in abbattimento del prezzo Cup iniz. = 100 P iniz. = 150 π = 50 Cup dopo Econ. = 75 Δ- = 25 P dopo Econ. = 125 Δ- = 25 π = 50 Δ = 0 In questo caso, la redditività complessiva potrà migliorare grazie all’effetto prezzo sulle quantità vendute che dovrebbero aumentare in conseguenza del prezzo più basso praticato dall’impresa. 40

II ipotesi: totale trasformazione dell’abbattimento del costo in margine incrementale di guadagno (e quindi

II ipotesi: totale trasformazione dell’abbattimento del costo in margine incrementale di guadagno (e quindi di profitto) Cup iniz. = 100 P iniz. = 150 π = 50 Cup dopo Econ. = 75 Δ- = 25 P dopo Econ. = 150 Δ = 0 π = 75 Δ+ = 25 In questo caso, la redditività complessiva migliora grazie all’aumento dei margini unitari, ferme restando le quantità vendute dall’impresa. III ipotesi: trasformazione dell’abbattimento del costo parzialmente in abbattimento del prezzo e parzialmente in margine incrementale di guadagno (entrambe le politiche, non necessariamente in % uguali) Cup iniz. = 100 Cup dopo Econ. = 75 Δ- = 25 P iniz. = 150 P dopo Econ. = 140 Δ- = 10 π = 50 π = 65 Δ+ = 15 In questo caso, la redditività complessiva migliorerà oltre che per l’incremento dei margini unitari, potenzialmente anche grazie all’effetto prezzo sulle quantità vendute che dovrebbero aumentare in conseguenza del prezzo più basso praticato dall’impresa. 41

L’IMPRESA IN CHIAVE DIMENSIONALE Approcci quantitativi Numero addetti limiti: risente delle caratteristiche dei processi

L’IMPRESA IN CHIAVE DIMENSIONALE Approcci quantitativi Numero addetti limiti: risente delle caratteristiche dei processi produttivi e dal loro grado di meccanizzazione. In tal senso, un’impresa potrebbe apparire più piccola di un’altra in termini di addetti solo perché la prima, a differenza della seconda, ricorre all’esternalizzazione di alcune fasi di produzione e impiega processi produttivi a elevata automazione che richiedono una minore quantità di lavoro per unità prodotta ● Capitale investito netto limiti: grandezza influenzata dalle pratiche contabili adottate dalle imprese (ad esempio, annacquamenti di capitale o interventi di svalutazione e rivalutazione dei beni aziendali), risente dell’inflazione e, infine, trascura i fattori produttivi immateriali, come la conoscenza, l’immagine, la reputazione, che spesso non sono indicati nei bilanci di esercizio ● Quantità prodotte I limiti di questa variabile sono da ricercare nell’impossibilità di confrontare tra loro attività produttive eterogenee. Si considerino, per esempio, le difficoltà di comparare un’unità produttiva che produce aerei con una che realizza bulloni. Si pensi ancora alle problematiche associate alla misurazione della quantità prodotta di un’unità decisionale alla quale afferiscono due unità produttive destinate, rispettivamente, alla produzione di beni di largo consumo e alla prestazione di servizi di 42 assicurazione

Approcci quantitativi (cont. ) Fatturato un’alternativa all’uso delle quantità prodotte per misurare la dimensione

Approcci quantitativi (cont. ) Fatturato un’alternativa all’uso delle quantità prodotte per misurare la dimensione dell’impresa consiste nell’esprimere dette quantità in valori, moltiplicando ciascuna unità prodotta per il suo prezzo unitario. Il fatturato (quantità vendute moltiplicate per il prezzo unitario) o il valore della produzione (quantità prodotte moltiplicate il prezzo unitario) sono tipici indicatori di dimensione aziendale limiti: la dimensione viene ora a dipendere dal livello dei prezzi che è legato, a sua volta, agli andamenti macroeconomici (per esempio, l’inflazione) e alla dinamica competitiva. In aggiunta, il fatturato o il valore della produzione è anche influenzato delle condizioni mercatistiche, quali, per esempio, la dimensione del mercato servito e il numero di impresenti nel mercato. Valore aggiunto limiti: risente del grado di integrazione verticale. In particolare, un’impresa potrebbe apparire di dimensione inferiore a un’altra solo perché la prima acquista materie prime e semilavorati dall’esterno mentre la seconda svolge la gran parte 43 delle operazioni produttive nel proprio contesto interno

Approcci qualitativi 44

Approcci qualitativi 44

Approcci qualitativi (cont. ) impresa artigiana vs piccola impresa industriale: grado di automazione e

Approcci qualitativi (cont. ) impresa artigiana vs piccola impresa industriale: grado di automazione e standardizzazione delle combinazioni produttive l’impresa artigiana fonda i suoi processi produttivi sul lavoro manuale e sull’estro dell’artigiano stesso, la piccola impresa industriale si qualifica per una organizzazione della produzione basata sulla fabbrica. Il lavoro manuale lascia il posto alle macchine e l’estro dell’artigiano alla standardizzazione della produzione piccola impresa e media impresa: grado di articolazione e strutturazione dell’organizzazione aziendale La piccola impresa si qualifica per una organizzazione centrata sulla figura dell’imprenditore. La centralizzazione delle decisioni è elevata e conseguentemente la delega decisionale è ristretta, così come limitata è l’articolazione della struttura organizzativa. La media impresa si contraddistingue per una struttura organizzativa nella quale il lavoro direttivo si articola in unità organizzative di primo livello alle quali afferiscono, in posizione di dipendenza gerarchica, altre unità organizzative caratterizzate da gradi crescenti di specializzazione e di articolazione. Alle varie unità organizzative sono assegnate deleghe decisionali cosicché il potere decisionale, anziché essere accentrato nelle mani dell’imprenditore, tende a diffondersi nell’ambito della struttura organizzativa dell’impresa 45

Approcci qualitativi (cont. ) media impresa e grande impresa: differente potere di mercato grazie

Approcci qualitativi (cont. ) media impresa e grande impresa: differente potere di mercato grazie alla dimensione della sua scala produttiva l’impresa di grande dimensione palesa un maggiore potere di mercato rispetto alla media impresa ● grande impresa multinazionale: ampiezza dei mercati serviti a livello internazionale La grande impresa domestica concentra le sue attività di produzione e di vendita in un determinato spazio geografico, mentre l’impresa multinazionale tende a svolgere le proprie combinazioni produttive in diversi contesti geografici anche assai distanti gli uni dagli altri. Talora le imprese multinazionali possono sviluppare un approccio cosiddetto globale allorché ricercano il successo capitalizzando e sfruttando le opportunità in ambiti geografici diversi senza considerare i confini nazionali 46

APPROFONDIMENTO: I COSTI DI TRANSAZIONE La teoria dei costi di transazione I rapporti tra

APPROFONDIMENTO: I COSTI DI TRANSAZIONE La teoria dei costi di transazione I rapporti tra l’impresa ed i mercati si sviluppano tramite contratti legati alle transazioni necessarie per acquisire le risorse o cedere i prodotti. Il costo della transazione è uguale non soltanto al prezzo pagato per il suo acquisto, ma anche allo sforzo sostenuto dall’acquirente e dallo stesso venditore per ricercare le informazioni utili a perfezionare la contrattazione ed a gestire e controllare la relazione. Costo di scambio + Costi informativi + Costi di gestione e controllo della relazione ——————— = Costo di transazione IN SINTESI: I costi di transazione comprendono tutte le spese necessarie per progettare, negoziare e tutelare un accordo di scambio. Rappresentano, dunque, i costi d’uso del mercato. 47

Teoria dei costi di transazione Ogni impresa può decidere se internalizzare (“make”) o esternalizzare

Teoria dei costi di transazione Ogni impresa può decidere se internalizzare (“make”) o esternalizzare (“buy”) attività. Secondo questa teoria tale decisione dipende dalla comparazione tra costi di transazione e costi di produzione. Ci sono tuttavia dei limiti all’applicazione di questo modello, che dipendono dal contenuto strategico di tali scelte. Internalizzazione Esternalizzazione 48

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I sub-sistemi del macro-ambiente Il macro-ambiente, inteso come il contesto socioeconomico all’interno del quale

I sub-sistemi del macro-ambiente Il macro-ambiente, inteso come il contesto socioeconomico all’interno del quale l’impresa è chiamata a svolgere le sue funzioni, si compone a sua volta di quattro sub-sistemi: Il sistema politico-istituzionale: • forma di governo , ordinamento legislativo (imposizione fiscale, normativa sul lavoro, sulla sicurezza, etc. ); Il sistema culturale-tecnologico: • tradizioni, costumi, usi, valori, tecnologia Il sistema demografico-sociale: • struttura e stratificazione della popolazione (età, classe sociale, distribuzione territoriale, stili di vita) Il sistema economico: • prezzi e moneta; credito e investimenti; produzione agricola, industriale e terziaria; economie collettiviste o liberiste. 50

L’ambiente in cui operano le imprese di produzione influenza il canale di distribuzione di

L’ambiente in cui operano le imprese di produzione influenza il canale di distribuzione di cui esse si avvalgono e il sistema distributivo nel suo complesso, nonché il: ü Sistema economico ü Sistema demografico ü Sistema sociale ü Sistema culturale ü Sistema tecnologico ü Sistema politico-istituzionale … a cui fanno riferimento. 51

Le relazioni tra ambiente ed Impresa L’impresa opera all’interno di un sistema di interrelazioni

Le relazioni tra ambiente ed Impresa L’impresa opera all’interno di un sistema di interrelazioni con le componenti esterne, micro e macroambientali, non può scegliersi il macroambiente, mentre può definire i confini del microambiente in cui operare. Tuttavia, l’impresa, da sola o in aggregazione con altre, può influenzare anche le componenti del macroambiente. Il progresso tecnologico influenza la struttura dei settori industriali e la posizione competitiva delle imprese. L’equilibrio politico internazionale, in un’economia globalizzata ed interconnessa, impatta sulla sicurezza degli scambi, sulla stabilità politica, modificando le caratteristiche dell’ambiente socio-economico. In senso generale, l’ambiente determina il sistema di vincoli-opportunità entro cui si dipana la gestione aziendale. Come si è visto, l’impresa non può scegliersi il macro-ambiente ma può scegliersi l’ambiente transazionale e competitivo all’interno del quale operare. TUTTAVIA… Per le imprese di maggiori dimensioni, capaci di incidere sul potere politico, anche il macro-ambiente finisce per essere, per certi versi ed entro certe condizioni, una variabile più che un vincolo da rispettare.

LA VISIONE SOCIALE DELL’IMPRESA EVOLUZIONE NELLA TEORIA DELL’IMPRESA Visione Imprenditoriale IMPRESA VISTA COME UN’INIZIATIVA

LA VISIONE SOCIALE DELL’IMPRESA EVOLUZIONE NELLA TEORIA DELL’IMPRESA Visione Imprenditoriale IMPRESA VISTA COME UN’INIZIATIVA IMPRENDITORIALE RIVOLTA SOLTANTO ALLE FINALITÀ ECONOMICHE DELL’INVESTITORE PROPRIETARIO Visione Sociale L’IMPRESA DEVE ESSERE CONSIDERATA COME UN SISTEMA ECONOMICO SOCIALE A CUI PRENDE PARTE UNA PLURALITÀ DI ATTORI, CHE DEVE ESSERE GUIDATO IN FUNZIONE DI UN GIUSTO EQUILIBRIO FRA OBIETTIVI ECONOMICI E RESPONSABILITÀ SOCIALI UN’IMPRESA VA CONSIDERATA COME ISTITUZIONE SOCIALE A FINALITÀ PLURIME IL CUI COMPITO È QUELLO DI CREARE VALORE IN SENSO AMPIO, OVVERO NON SOLO IN SENSO ECONOMICO MA ANCHE SOCIALE. 53

La visione sociale dell’Impresa L’impresa è un sistema economico e sociale, a cui prende

La visione sociale dell’Impresa L’impresa è un sistema economico e sociale, a cui prende parte una pluralità di attori (istituzione sociale a finalità plurime), da guidare in funzione di un giusto equilibrio tra obiettivi economici e responsabilità sociali (valore economico e sociale). La rilevanza sociale dell’impresa cresce in rapporto alle ricadute esercitate sul contesto in cui opera (ricadute occupazionali, d’investimento, di mercato, di partecipazione alla vita della comunità, di effetti inquinanti sull’ambiente, ecc. ), mentre quella economica si lega alla ricchezza creata con la sua attività. 54

Distinzione tra imprenditorialità e managerialità IMPRENDITORIALITÀ Attitudine ad assumere decisioni rischiose finalizzate all’innovazione dei

Distinzione tra imprenditorialità e managerialità IMPRENDITORIALITÀ Attitudine ad assumere decisioni rischiose finalizzate all’innovazione dei comportamenti aziendali EFFICACIA è il valore proprio dell’imprenditorialità ed attiene alla bontà delle decisioni. Può essere intesa quale intuizione decisionale di chi governa a livello più elevato il sistema aziendale MANAGERIALITÀ Capacità di sviluppare le decisioni imprenditoriali e di attuarle in modo razionale EFFICIENZA è il valore proprio della managerialità, intesa quale attitudine a realizzare il massimo rendimento nella fase di attuazione delle scelte aziendali SI TRATTA DI DUE RUOLI COMPLEMENTARI CHE IN MOLTE IMPRESE POSSONO CONVIVERE NELLO STESSO SOGGETTO 55

Concetto di efficacia output effettivo/output previsto Capacità della decisione presa di conseguire l’obiettivo che

Concetto di efficacia output effettivo/output previsto Capacità della decisione presa di conseguire l’obiettivo che ci si è prefissi Fare la cosa giusta! Concetto di efficienza input/output Capacità di conseguire gli obiettivi utilizzando la minore quantità possibile di risorse Fare bene qualcosa! 56

Efficacia Un’organizzazione è efficace quando ha raggiunto con successo gli obiettivi prefissati. I giudizi

Efficacia Un’organizzazione è efficace quando ha raggiunto con successo gli obiettivi prefissati. I giudizi di efficacia implicano quindi una valutazione qualitativa ex-post del grado di raggiungimento degli obiettivi desiderati. Tali obiettivi possono essere: il grado di soddisfazione della clientela, i guadagni conseguiti dall’azienda, ecc. 57

Efficienza L’azienda è efficiente quando utilizza in maniera economica le risorse a propria disposizione.

Efficienza L’azienda è efficiente quando utilizza in maniera economica le risorse a propria disposizione. I giudizi di efficienza riguardano tutte le fasi del processo produttivo: acquisto, produzione e vendita e si pongono come obiettivo l’analisi delle alternative che producono il massimo rapporto tra risultati ottenuti e mezzi impiegati. Indicatore: quantità di output unità di input 58

Il concetto di efficienza, in generale si differenzia da quello di efficacia in quanto

Il concetto di efficienza, in generale si differenzia da quello di efficacia in quanto mentre quest'ultimo è usato per misurare i risultati ottenuti all'esterno (mercato, ambiente) dall'attività gestionale, l'efficienza riguarda le modalità con cui vengono svolti i processi organizzativiproduttivi all'interno dell'impresa, indagando sull'impiego dei fattori della produzione (lavoro, impianti, materiali, ecc. ). Attenzione: un’azienda può essere efficiente ma non efficace! Oppure può essere efficace ma non efficiente! Possibili Equivoci • le aziende efficienti sono per definizione anche efficaci. NO! • le aziende efficaci sono sempre efficienti. NO! Collegandoci ai concetti succitati, che significato possiamo dare a quello dell’ECONOMICITA’? Esso sintetizza la capacità della struttura nel lungo periodo di utilizzare in modo 59 efficiente le proprie risorse raggiungendo in modo efficace i propri obiettivi.

LA TEORIA DEGLI STAKEHOLDER l’impresa è una organizzazione economica legata ad un complesso d’interlocutori

LA TEORIA DEGLI STAKEHOLDER l’impresa è una organizzazione economica legata ad un complesso d’interlocutori interni ed esterni, che, mediante la combinazione di risorse differenziate, svolge processi d’acquisizione e di produzione di beni e servizi allo scopo di creare e distribuire valore tra di essi. In pratica, l’organizzazione si pone al centro di una serie di rapporti con differenti gruppi sociali, rispetto ai quali attiva relazioni di scambio, di informazione, di rappresentanza. Di fatto, questi gruppi costituiscono dei veri e propri interlocutori, o «STAKEHOLDER» , ossia portatori di interesse, che influenzano e sono influenzati dall’attività della struttura. Il governo dei rapporti con gli stakeholder è una responsabilità primaria per l’imprenditore perché influenza i risultati della gestione: individuare gli stakeholder, stabilirne il peso relativo, valutarne gli interessi e orientare la mission aziendale, anche tenendo conto di questi ultimi, sono passaggi fondamentali per la definizione del progetto strategico. 60

Individuazione e classificazione degli stakeholder Tenuto conto della visione allargata dell’impresa, è importante ai

Individuazione e classificazione degli stakeholder Tenuto conto della visione allargata dell’impresa, è importante ai fini del successo aziendale rispondere a cinque quesiti di fondo: a) chi sono i gruppi portatori d’interessi con cui l’impresa deve misurarsi; b) quali sono questi interessi; c) quali opportunità o sfide questi portatori d’interessi creano per l’impresa; d) quali responsabilità l’impresa ha verso tutti i suoi portatori d’interessi; e) quali strategie o politiche dovrebbero essere adottate dall’impresa per rispondere alle sfide e alle opportunità legate ai suoi portatori d’interessi. 61

Individuazione e classificazione degli stakeholder Obiettivo dell’individuazione degli stakeholder è stabilire come gestire i

Individuazione e classificazione degli stakeholder Obiettivo dell’individuazione degli stakeholder è stabilire come gestire i relativi rapporti, valutando l’atteggiamento che potrà derivare da ciascuno di essi. La classificazione degli stakeholder è mutevole, perché da tempo possono variare l’attualità degli interessi, la forza dei singoli interlocutori ed il loro grado di legittimazione. Classificazione stakeholder primari: destinati ad esercitare una pressione più diretta e immediata sulla gestione aziendale stakeholder secondari: in grado di influenzare i comportamenti di lungo termine, potendo incidere soprattutto sul clima sociale delle relazioni individuali Criteri di individuazione 62

Stakeholder primari e secondari Stakeholder SECONDARI Comunità Locale Stakeholder PRIMARI Proprietari Gruppi di Opinione

Stakeholder primari e secondari Stakeholder SECONDARI Comunità Locale Stakeholder PRIMARI Proprietari Gruppi di Opinione Gruppi di Consumatori Fornitori IMPRESA Media Società Civile Clienti Concorrenti * Dipendenti Sindacati Gruppi ambientalisti 63 * Possono essere sia primari che secondari