Democrito Abdera 460 a C 360 a C
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. )
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) PROFILO BIOGRAFICO Poco sappiamo della sua vita, che si perde nell'aneddoto e talora nella leggenda. Nato Ad Abdera e cresciuto, parrebbe, tra agi e ricchezze, in seguito avrebbe rinunciato ad una parte dei suoi averi per dedicarsi esclusivamente agli studi e ai viaggi. Si dice che si fosse spinto in Egitto, in Etiopia e in India. Egli stesso avrebbe affermato: "Io sono, tra i miei contemporanei, quello che ha percorso la maggior parte della Terra, facendo ricerca delle cose più strane; e vidi cieli e terre numerosissime; e sentito la maggior parte degli uomini dotti".
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) PROFILO BIOGRAFICO Fu ovviamente, anche ad Atene. Qui, sebbene non avesse trovato considerazione, ebbe modo di vivere a contatto con la cultura sofisticosocratica, che lasciò tracce visibili sul suo sistema di natura enciclopedica. Egli scrisse più di qualunque altro presocratico o fisico pluralista. A lui dobbiamo opere come: Ø "La piccola cosmologia" Ø "Sulla natura" Ø "Sulle forme degli atomi" Ø "Sulle parole"
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) PROFILO BIOGRAFICO Si sa che morì vecchissimo e a detta di alcuni più che centenario, depositario di un sapere senza precedenti, superiore addirittura a quello di Socrate, e forse per questo non gradito ai suoi discepoli. A livello di contenuti, Democrito comprende sia la sfera filosofica dei presocratici (archè) sia altri argomenti filosofici quali la natura, l'uomo, la vita e la giustizia. Il riferimento a questi contenuti socratici conferma la sua posteriorità a Socrate.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) VERITÀ E SCIENZA Democrito, sulla scia di Parmenide e in parte di Eraclito, ritiene che l’occhio del filosofo, spingendosi oltre la mutevole variopinta scena del mondo, debba cercare di raggiungere la realtà “autentica” delle cose, conscio che “la verità dimora nel profondo” (Diels, fr. 117). Questa convinzione si traduce in un’antitesi tra la conoscenza sensibile, detta “oscura”, e la conoscenza razionale, detta genuina. Infatti, mentre i sensi si limitano a vagare alla superficie delle cose, la conoscenza intellettuale riesce a cogliere l’essere vero del mondo: • IL VUOTO • GLI ATOMI • IL MOVIMENTO
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) Gli ATOMI Ma che cos‘è un atomo per Democrito? Gli atomi sono concepiti come particelle originarie indivisibili: (a-tomoi) cioè sono quantità o grandezze primitive e semplici (=non composte), omogenee e compatte, coglibili solo con la ragione. Democrito, quindi, alla divisibilità infinita dello spazio geometrico, (Zenone) o dei semi (Anassagora) contrappone: l'indivisibilità dello spazio fisico che trova nell’atomo un limite invalicabile, pena la caduta nel nulla.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) CARATTERI DEGLI ATOMI Usando alcuni attributi dell’essere parmenideo, Democrito afferma che gli atomi sono: pieni immutabili ingenerati eterni qualitativamente omogenei (differiscono solo per forma, peso e posizione; le differenze qualitative si generano dalle differenze quantitative) semoventi di numero infinito, per cui danno origine a infiniti mondi
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) COROLLARI Alla visione atomistica democritea della realtà sono connessi: il materialismo l’ateismo il meccanicismo il causalismo a-finalistico
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) COROLLARI MATERIALISMO Il materialismo è la concezione filosofica secondo cui l'unica realtà che può veramente essere detta esistente è la materia, comunque intesa, da cui tutto deriva attraverso continue sue trasformazioni. Il termine nel suo significato moderno compare nel 1674 ad opera di Robert Boyle (1627 -1691), il grande chimico inglese, che in ‘’The Excellence and Grounds of the Mechanical Philosophy’’ indica con esso (ma senza condividerlo) un indirizzo di pensiero che individua nella materia la causa unica dell’’essere. Il materialismo in filosofia: Intervista a W. Cavini
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) COROLLARI ATEISMO L'ateismo (dal greco atheos, composto da α-, «senza» , e θεός, «dio» , letteralmente «senza dio» ) è una posizione filosofica che esclude l’esistenza di una qualunque divinità, sia personale (Teismo), sia impersonale (Deismo). Si tratta di un orientamento prevalentemente moderno anche se esso è stato sempre presente fin dall’antichità più remota, come attestano i salmi [Ps 13, 1; 52, 1. . . Dixit stultus in corde suo: deus non est!]. Si distingue dall’agnosticismo che sostiene l’impossibilità razionale di dimostrare o negare l’esistenza di Dio (cfr. Immanuel Kant).
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) COROLLARI ATEISMO L’ateismo democriteo non esclude l’esistenza degli dei tradizionali, che sono concepiti come esseri perfetti che abitano regioni lontane del cosmo e non si interessano affatto delle faccende umane. Esclude, però, che una qualche divinità possa governare il cosmo. Infatti, critica Anassagora per aver introdotto un Nous, ordinatore dei semi. L’ordine del cosmo è il risultato delle sue stesse leggi che consentono l’aggregarsi e il disgregarsi degli atomi: posizione oggi sostenuta da molti filosofi, scienziati, uomini di cultura.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) COROLLARI MECCANICISMO Meccanicismo è un termine filosofico utilizzato per indicare una concezione del mondo che evidenzia, oltre alla natura esclusivamente corporea di tutti gli enti, il fenomeno motorio di essi esclusivamente di tipo meccanico, esplicabile, anche quando si tratta di esseri viventi e delle azioni umane, in termini di causa-effetto.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) COROLLARI CAUSALISMO A-FINALISTICO Il causalismo o determinismo è una concezione filosofica dell'Universo secondo la quale tutto ciò che accade, comprese le conoscenze e le azioni umane, avviene sempre in modo causale e univoco secondo una catena consequenziale di eventi avvenuti in precedenza.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) COROLLARI CAUSALISMO A-FINALISTICO Il causalismo deterministico, pertanto, esclude qualsiasi forma di casualità nelle cose: per tutti i fenomeni in natura esiste sempre una spiegazione di pura causaeffetto, causa efficiente, e mai nulla avviene a caso. Ciò, tuttavia, esclude qualsiasi finalità o scopo, causa finale, nell’accadimento degli eventi (a-finalismo).
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) COROLLARI CAUSALISMO A-FINALISTICO Per questa ragione Dante collocò Democrito nell’Inferno, additandolo come colui che: “il mondo a caso pone” (Inferno, IV, 136)
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) L’ANIMA Anche l'anima (psyché) per Democrito è costituita di atomi, sottili e lisci, di natura ignea. Nel cervello determinano l’attività mentale. Gli atomi penetrano in tutto il corpo e gli danno vita e vengono mantenuti in esso grazie alla respirazione. Grazie a questa capacità di vivificare, di render pensante l'uomo, gli atomi sono considerati divini in quanto anche gli dei sono fatti degli stessi atomi.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) LA CONOSCENZA La conoscenza sensibile è di tipo meccanico: dalla superficie dei corpi si staccano atomi più leggeri che, mantenendo la configurazione del corpo, producono degli effluvi, delle "emissioni atomiche", ossia degli "idoli" (o simulacri) che, attraversando l'aria, colpiscono gli organi sensoriali degli animali e degli uomini. L'urto tra gli effluvi e gli organi di senso giunge fino all'anima, generando la cosiddetta immagine sensibile, che viene poi trasformata in un contenuto logico.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) LA CONOSCENZA La conoscenza sensibile, tuttavia, fornisce informazioni piuttosto superficiali e spesso ingannevoli sulle qualità degli oggetti percepiti (tanto da far credere che colori sapori e odori siano proprietà intrinseche delle cose). Essa non è in grado : né di cogliere la struttura profonda degli enti, quindi la loro né i rapporti causali esistenti tra di essi.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) LA CONOSCENZA Sicuramente superiore ai sensi è la conoscenza logica e razionale, in quanto con il pensiero: • è possibile raggiungere la realtà profonda degli atomi ed è possibile comprendere • le leggi meccaniche e necessarie della natura.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) L’ETICA L’etica democritea rispecchia la mentalità razionalistica del filosofo. Il bene morale per Democrito consiste essenzialmente nel perseguire la felicità, cioè nel raggiungimento dell'euthymìa, serenità d’animo. Ma, come per tanti pensatori suoi contemporanei, la felicità non è da identificarsi: col possesso di beni materiali, col prestigio o col potere, ma con l'esser moderati e col condurre una vita secondo giustizia.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) L’ETICA Secondo Democrito bisogna esser coraggiosi non in guerra, bensì contro i piaceri sensibili che rendono l'uomo schiavo dei sensi. Vero saggio, dunque, è colui che impronta la sua vita a regole di moderazione, di accorta misura e di equilibrio, rifuggendo i turbamenti e le passioni.
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) CIVILTÀ, LINGUAGGIO, RELIGIONE Alquanto significativa è la riflessione di Democrito sulla civiltà, sul linguaggio e sulla religione. Civiltà: gli uomini, inizialmente, vivevano senza leggi e solitari. Compresa l'utilità della vita sociale, stabilirono delle regole di comune convivenza. Linguaggio: è una tacita convenzione risalente all'epoca dell’organizzazione in società dei primi uomini. Religione: osservando i fenomeni naturali e non sapendone dare una spiegazione, gli Uomini pensarono che fossero opera di entità soprannaturali (gli dei).
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) SENTENZE (da Diels e Kranz) L’uomo è un mikròs kòsmos, un microcosmo (fr. 34) Fama e ricchezza senza l'intelligenza non sono beni utili (fr. 77) Se si passa la misura, anche la cosa più gradevole diventa sommamente sgradevole (fr. 233). Non devi aver rispetto per gli altri uomini più che per te stesso, né agir male quando nessuno lo sappia più che quando qualcuno lo sappia; ma devi aver per te stesso il massimo rispetto e imporre alla tua anima questa legge: non fare ciò che non si deve fare (fr. 264).
Democrito (Δημόκριτος, Abdera, 460 a. C. – 360 a. C. ) SENTENZE (da Diels e Kranz) Il bene non sta nel non compiere ingiustizie, ma nel non volerle (fr. 62). Una vita cattiva e insipiente non è un vivere male, ma un lungo morire (fr. 160). Colui che commette ingiustizia è più infelice di chi la subisce (fr. 45). Per l’uomo saggio tutta la terra è praticabile, perché la patria dell’anima eccellente è tutto il mondo (fr. 247). È preferibile vivere povero e libero in una democrazia, piuttosto che ricco e servo in un’oligarchia (fr. 251).
- Slides: 25