De A Formazi Il PEI su base ICF
De. A Formazi Il PEI su base ICF IPSIA Ricci – Fermo (FM) Prof. ssa Mariangela Di Gneo Formatrice esperta ICF
Cosa trattiamo oggi? 1 Inclusione 2 Decreto 66 del 2017 e s. m Profilo di funzionamento ICF 3 PEI su base ICF
Inclusione a scuola
DIDATTICA INCLUSIVA: princìpi • Tutti possono imparare: in termini qualitativi e quantitativi diversi; • Ognuno è speciale: la “specialità” non è qualcosa di deviante rispetto alla “normalità”, ma necessita di COMPETENZE e RISORSE MIGLIORI; • La diversità è un punto di forza; • L’apprendimento si intensifica con la cooperazione sinergica delle agenzie educative.
“ “ Autore, “titolo libro”, anno, editore
Didattica Inclusiva: identikit Utilizza una METODOLOGIA PARTECIPATA e COLLABORATIVA Cura il COINVOLGIMENTO EMOTIVO, sviluppa l’AUTOSTIMA Usa mappe, schemi e strategie logico-visive Potenzia e consolida i processi cognitivi: memoria, attenzione, concentrazione, relazioni visuo-spaziali-temporali, logica e processi cognitivo-motivazionali. Potenzia il feedback sui risultati
Favorire l’acquisizione del metodo di studio attraverso l’attivazione di percorsi interdisciplinari di insegnamento-apprendimento con obiettivi relativi alla: -sfera cognitiva (sapere e saper fare) -sfera emotiva e sociorelazionale (saper essere) -sfera metacognitiva (sapere di sapere, di saper fare, di saper essere)
Didattica Inclusiva Linee di intervento Professionalità dei docenti Clima di apprendimento Gestione della classe Strategie didattiche Sostegno, guida, supporto
La direttiva ministeriale sui BES – Bisogni Educativi Speciali (Dir. 27/12/2012)
DECRETO LEGISLATIVO n. 66/2017 Inclusione degli studenti con disabilità I NUOVI SCENARI
Situazione Obiettivi della riforma secondo il MI � rafforzare la partecipazione e la collaborazione delle famiglie e delle associazioni nei processi di inclusione scolastica; � definire i compiti spettanti a ciascun attore istituzionale coinvolto nei processi di inclusione (Stato, Regioni, Enti Locali); � prevedere l’elaborazione del nuovo Profilo di funzionamento che sarà definito dall’Unità di Valutazione Multidisciplinare con la partecipazione della famiglia, degli specialisti che hanno in carico lo studente e della scuola, all’interno del modello bio – psico – sociale dell’ICF; � incrementare la qualificazione professionale specifica delle Commissioni mediche per gli accertamenti della disabilità in età evolutiva; � riordinare i gruppi di lavoro per l’inclusione scolastica, introducendo il Gruppo Inclusione Territoriale.
Art. 1 D. Lgs. N. 66/2017 INCLUSIONE. Come si realizza L’inclusione si realizza nell’identità culturale, educativa, progettuale, nell’organizzazione e nel curricolo delle istituzioni scolastiche, attraverso la definizione e la condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati operanti sul territorio.
Art. 2 D. Lgs. N. 66/2017 AMBITO DI APPLICAZIONE Le disposizioni di questo decreto si applicano ai soggetti con disabilità certificata (Art. 3, L. 104/1992): bambini della scuola dell’infanzia, alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado, studenti della scuola secondaria di secondo grado. L’inclusione scolastica è attuata attraverso la definizione e la condivisione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), come parte integrante del Progetto Individuale.
Che cos'è il progetto individuale? Il Progetto individuale è redatto dal competente Ente locale su richiesta dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale. Il testo attuale: Legge 328/2000, Art. 14. (Progetti individuali per le persone disabili). 1. Per realizzare la piena integrazione delle persone disabili di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nell'ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell'istruzione scolastica o professionale e del lavoro, i comuni, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali, predispongono, su richiesta dell'interessato, un progetto individuale,
Art. 14, comma 2, della L. 328/2000: • Il progetto individuale • La valutazionediagnostico-funzionale • Le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale • I servizi alla persona a cui provvede il comune informa diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all'integrazione sociale • Le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusionesociale • La definizione delle potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare. comprende…
Modifica art. 15 della L. 104/92 Da due gruppi attuali (GLHI e GLIP) si passa a tre GLIR (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale) GIT (Gruppo per l’inclusione territoriale) GLI (Gruppo di lavoro per l’Inclusione)
Art. 8 D. Lgs. N. 66/2017 Piano per l’inclusione � L’istituzione scolastica, nell’ambito della definizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa predispone il Piano per l’Inclusione un nuovo documento elaborato dal Collegio Docenti con il supporto del GLI che definisce : Le modalità per l’utilizzo coordinato delle risorse; Il superamento delle barriere; L’individuazione dei facilitatori; La programmazione degli interventi dell’inclusione scolastica. di miglioramento della qualità
Formazione in servizio del personale della scuola Le istituzioni scolastiche, nell’ambito del PTOF, individuano le attività rivolte ai docenti, in particolare a quelli delle classi ove siano presenti disabilità certificate. Ciò in relazione alle scelte metodologiche e didattiche inclusive. pedagogiche,
Certificazione • La famiglia fa domanda di accertamento all’INPS • La Commissione Medica rilascia la certificazione di disabilità • Composizione Commissioni mediche per gli accertamenti in età evolutiva: 1 medico: specialista in medicina legale 2 medici: o un pediatra o un neuropsichiatra infantile o un medico con specializzazione inerente la condizione di salute del soggetto 1 assistente specialistico o operatore sociale (individuato dall'ente locale) 1 medico INPS
Il Profilo di Funzionamento sostituisce la Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale • • Diagnosi Funzionale Profilo Dinamico Funzionale Profilo di Funzionamento
Il Profilo di Funzionamento: CHE COS’È a) è il documento propedeutico per la predisposizione del Progetto Individuale e del PEI; b) è il documento che definisce anche le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l'inclusione scolastica; c) è redatto con la collaborazione dei genitori dell’alunno con disabilità, con la partecipazione di un rappresentante dell'amministrazione scolastica, individuato preferibilmente tra i docenti della scuola frequentata; d) è aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, nonchè in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona.
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
Il nuovo PEI • Al GLHO è attribuito il compito della “elaborazione” del Piano Educativo Individualizzato (PEI) • Per la prima volta il PEI è soggetto ad APPROVAZIONE
� Contenuti tiene conto della certificazione di disabilità funzionamento e del Profilo di individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell’interazione, dell’orientamento e delle autonomie, della comunicazione, dell'interazione Le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla Programmazione individualizzata
Definisce gli strumenti per l’effettivo svolgimento dell’alternanza scuola lavoro È redatto all’inizio di ogni nuovo anno scolastico di riferimento, È aggiornato in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona. Nel passaggio tra i gradi di istruzione, compresi i casi di trasferimento fra scuole, è assicurata l'interlocuzione tra i docenti della scuola di provenienza e quelli della scuola di destinazione; È soggetto a verifiche periodiche nel corso dell'anno
Differenze tra le due prospettive ICIDH ICF prospettiva organicistica, il punto di partenza è sempre lo stato morboso in seguito al quale si origina una menomazione, intesa come perdita funzionale, fisica psichica, a carico dell'organismo. prospettiva multidimensionale, che non si limita solo ai fattori organici, definiti come "funzioni" e "strutture corporee".
PROFILO FUNZIONAL E ICF
La ragazza potrà di nuovo partecipare alla vita sociale e uscire dalla depressione quando i suoi amici la accetteranno per quello che è e non solo per come appare.
Il documento del PEI vero e proprio… �E’ il documento più “sentito” �E’ il documento che fa da cerniera fra i bisogni del bambino con disabilità e il curriculum della classe �Importante che coinvolga il maggior numero possibile di soggetti per garantire la completezza della programmazione educativa �Rivedibile e modificabile.
Primo step per l’elaborazione del pei su base icf è l’osservazione • strumento che permette di raccogliere ed organizzare informazioni • (generalmente di tipo comportamentale), secondo modalità più o meno strutturate, utili alla valutazione educativa di un bambino o di una situazione all'interno di un contesto educativo/formativo
• È una modalità utilizzabile sempre durante il lavoro educativo • Risulta ancor più efficace nei momenti di difficoltà nella gestione educativa (osservazione sistematica) • È estremamente utile nei casi di disabilità anche gravi ed in particolare con bambini affetti da autismo
La scelta metodologica del come impostare l'osservazione dipende dagli operatori
ATTIVITA’ PERSONALI 0 1 2 3 4 F APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE Ha la capacità di dirigere intenzionalmente lo sguardo su cose e persone Guarda negli occhi l’interlocutore Ha la capacità di ascoltare intenzionalmente (es. : voce dell’adulto, musica) Ha la capacità di imparare a scrivere Applica la capacità di imparare a scrivere Ha la capacità di imparare a leggere Applica la capacità di imparare a leggere Ha la capacità di imparare a calcolare Applica la capacità di imparare a calcolare Ha la capacità di pensare E’ in grado di ignorare rumori distraenti Mantiene l’attenzione sul compito E’ in grado di imitare un gesto E’ in grado di copiare un segno grafico E’ in grado di fare un gioco simbolico COMPITI E RICHIESTE GENERALI E’ in grado di compiere azioni semplici E’ in grado di compiere azioni complesse Ha la capacità di intraprendere singoli compiti semplici Ha la capacità di intraprendere compiti articolati Porta a termine compiti articolati in autonomia E’ in grado di seguire una routine Applica la capacità di seguire una routine Sa gestire cambiamenti della routine E’ in grado di partecipare alle attività di classe solo se sollecitato E’ in grado di lavorare con il piccolo gruppo E’ in grado di coinvolgersi in attività con il gruppo classe Ha la capacità di gestire la tensione o la frustrazione Ha la capacità di controllare il proprio comportamento COMUNICAZIONE E’ in grado di comprendere messaggi verbali E’ in grado di comprendere messaggi scritti E’ in grado di comprendere messaggi nella lingua dei segni E’ in grado di parlare Applica la capacità di parlare E’ in grado di produrre parole E’ in grado di cantare Applica la capacità di cantare E’ in grado di produrre messaggi non verbali Applica la capacità di produrre messaggi non verbali E’ in grado di iniziare e tenere una conversazione con una persona Applica la capacità di mantenere una conversazione con una persona E’ in grado di avviare e mantenere un dibattito con più di una persona
IL PEI: come cambia • Riconosce in modo specifico il ruolo dei fattori ambientali nel modulare e influenzare la salute e la disabilità. • Si impegna nella ricerca di facilitatori che possono migliorare la performance del bambino e la sua inclusione a scuola e nei diversi contesti di vita. • Persegue l’obiettivo primario, coerente alla cultura dei diritti: progettare interventi educativi nell’ottica della partecipazione, individuando ed eliminando ogni barriera all’apprendimento
Il PEI: come si costruisce A partire dalle indicazioni contenute nel PDDF, in particolare quanto concordato nella sezione Progetto Multidisciplinare, si dovranno indicare: • - gli obiettivi nelle 9 aree dell’ICF che descrivono l’attività e la partecipazione • - le attività previste e i fattori ambientali che faciliteranno il percorso • - gli obiettivi dovranno essere declinati in termini operativi e non generali per facilitare la valutazione del loro raggiungimento.
Il riferimento all’ICF, in quanto modello concettuale che concepisce il funzionamento e le competenze delle persone con disabilità in relazione all’ambiente di vita, consente di descrivere e ridefinire l’impatto dei fattori ambientali in termini di facilitatori e/o barriere rispetto alle attività e alla partecipazione dell’alunno con disabilità.
Schema per la costruzione del PEI
ICF International Classification of Functioning, Disability and Health
I qualificatori • L’ICF non è una costruzione statica, bensì dinamica. Non si limita a fotografare la situazione del disabile così com’è ma aggiunge un sistema di qualificatori che indicano la differenza della condizione attuale rispetto a un ideale di salute oppure l’influenza dei fattori ambientali. • La scelta del qualificatore non è soggettiva, ma vincolata all’osservazione obiettiva dei dati effettuata per un periodo di almeno 30 giorni.
STRUTTURA DELL’ICF PARTE 1: FUNZIONAMENTO E DISABILITÀ FUNZIONI CORPOREE Funzioni fisiologiche dei sistemi corporei (es. f. sensoriali, f. mentali, . . . ) STRUTTURE CORPOREE ATTIVITÀ E PARTECIPAZION E PARTE 2: FATTORI CONTESTUALI FATTORI AMBIENTALI Esecuzione di un compito, coinvolgimento in una situazione di vita (es. Parti anatomiche del comunicazione, Ambiente fisico e sociale in cui mobilità, . . . ) corpo (es. si vive organi, arti, . . . ) FATTORI PERSONALI
STRUTTURA DELL’ICF PARTE 2: FATTORI CONTESTUALI PARTE 1: FUNZIONAMENTO E DISABILITÀ FUNZIONI CORPOREE MODIFICAZIONI NELLE FUNZIONI CORPOREE STRUTTURE CORPOREE MODIFICAZIONI NELLE STRUTTURE CORPOREE ATTIVITÀ E PARTECIPAZION E CAPACITÀ FATTORI AMBIENTALI PERFORMANC E FACILITATORI/ BARRIERE FATTORI PERSONALI
o L’ICF può essere suddiviso in 2 parti, ognuna composta da 2 componenti che possono essere espresse in termini sia positivi che negativi n Parte 1. Funzionamento e Disabilità a)Funzioni e Strutture Corporee b)Attività e Partecipazione n Parte 2. Fattori Contestuali c)Fattori Ambientali d)Fattori Personali
Parte 1. Funzionamento e Disabilità Parte 2. Fattori Contestuali Funzioni e strutture corporee Attività e Partecipazione Fattori Ambientali Fattori Personali Domini Funzioni corporee Strutture corporee Aree di vita (compiti, azioni) Influenze esterne su funzionamento e disabilità Influenze interne su funzionamento e disabilità Costrutti Cambiamento nelle funzioni corporee (fisiologico) Capacità Eseguire compiti in un ambiente standard Impatto delle caratteristiche della persona Cambiamento nelle strutture corporee (anatomico) Performance Eseguire compiti in un ambiente attuale Impatto facilitante o ostacolante delle caratteristiche del mondo fisico, sociale e degli atteggiamenti Aspetto positivo Integrità funzionale e strutturale Attività Partecipazione Facilitatori Non applicabile Aspetto negativo Menomazione Barriere / Ostacoli Non applicabile Componenti Funzionamento Limitazione nella attività Restrizione nella partecipazione
o Attività e Partecipazione LIMITAZIONE DELL’ATTIVITÀ E RESTRIZIONI DELLA PARTECIPAZIONE n Definizioni: p I domini per la componente Attività e Partecipazione sono presentati in un unico elenco che copre l’intera gamma delle aree di vita.
o Attività e Partecipazione LIMITAZIONE DELL’ATTIVITÀ E RESTRIZIONI DELLA PARTECIPAZIONE n Definizioni: p p Il qualificatore performance descrive ciò che un individuo fa nel suo ambiente attuale. Dato che l’ambiente attuale implica un contesto sociale, la performance può anche venire considerata come un coinvolgimento in una «situazione di vita» o «esperienza vissuta» delle persone nel contesto reale in cui vivono. Il qualificatore capacità descrive l’abilità di un individuo di eseguire un compito o un’azione. Per valutare l’abilità complessiva dell’individuo, sarebbe necessario utilizzare un ambiente standardizzato in modo da neutralizzare l’impatto della variabilità dei diversi ambienti sull’abilità dell’individuo. Questo ambiente standardizzato può essere: n un ambiente reale usato in genere per la valutazione di capacità nell’ambito di test di verifica; n nei casi in cui questo non sia possibile, un ambiente predefinito che possa avere un impatto uniforme sull’individuo. Questo tipo di ambiente può essere chiamato ambiente «uniforme» o standard.
o Parte 2. Fattori contestuali n I Fattori Contestuali rappresentano l’intero background della vita e della conduzione dell’esistenza di un individuo. n Essi includono 2 componenti: p i Fattori Ambientali e p i Fattori Personali che possono avere un impatto sull’individuo con una condizione di salute e sugli stati di salute e ad essa correlati di quell’individuo.
Fattori contestuali Persona Ambiente r genere r età r stile di coping r prodotti Ambiente r ambiente naturale r istituzioni r retroterra sociale r norme sociali r istruzione r cultura r professione Persona r ambiente costruito r esperienze passate r fattori politici r stile di personalità r natura
I C F – Visione d’insieme Parte 2 – Fattori ambientali • Fattori Ambientali • I fattori ambientali sono organizzati nella classificazione in maniera da evidenziare 2 differenti livelli: • Individuale l’ambiente personale dell’individuo, inclusi - ma non solo - la casa, il luogo di lavoro e la scuola. Questo livello include le caratteristiche fisiche e materiali dell’ambiente in cui I’individuo si trova e in cui ha un contatto diretto con altre persone, quali i familiari, i conoscenti, i compagni e gli estranei. • Sociale le strutture sociali formali e informali, i servizi e le principali interazioni nella comunità o nella società che hanno un impatto sugli individui. Questo livello include organizzazioni e servizi correlati all’ambiente di lavoro, attività della comunità, servizi statali, servizi di comunicazione e trasporto, reti sociali informali e leggi, regolamenti, regole formali e informali, atteggiamenti e ideologie.
I C F – Visione d’insieme Parte 2 – Fattori Personali • I fattori personali sono il background personale della vita e dell’esistenza di un individuo, e rappresentano quelle caratteristiche dell’individuo che non fanno parte della condizione di salute o degli stati di salute. • Questi fattori comprendono: • il sesso, la razza, l’età, altre condizioni di salute, la forma fisica, lo stile di vita, le abitudini, l’educazione ricevuta, la capacità di adattamento, backround sociale, l’istruzione, la professione e l’esperienza passata e attuale (eventi della vita passata e eventi contemporanei), modelli di comportamento generali e stili caratteriali, che possono giocare un certo ruolo nella disabilità a qualsiasi livello. • I fattori personali non sono classificati nell’ICF.
Funzioni e strutture corporee - Capitoli FUNZIONI MENTALI STRUTTURE DEL SISTEMA NERVOSO FUNZIONI SENSORIALI E DOLORE OCCHIO, ORECCHIO E STRUTTURE CORRELATE STRUTTURE COINVOLTE NELLA VOCE E NELL’ELOQUIO FUNZIONI DELLA VOCE E DELL’ELOQUIO FUNZIONI DEI SISTEMI CARDIOVASCOLARE, EMATOLOGICO, IMMUNOLOGICO E DELL’APPARATO RESPIRATORIO STRUTTURE DEI SISTEMI CARDIOVASCOLARE, IMMUNOLOGICO, E DELL’APPARATO RESPIRATORIO FUNZIONI DELL’APPARATO DIGERENTE E DEI SISTEMI METABOLICO ED ENDOCRINO STRUTTURE CORRELATE ALL’APPARATO DIGERENTE E AI SISTEMI METABOLICO ED ENDOCRINO FUNZIONI GENITOURINARIE E RIPRODUTTIVE STRUTTURE CORRELATE AI SISTEMI GENITOURINARIO E RIPRODUTTIVO FUNZIONI NEURO-MUSCOLOSCHELETRICHE E CORRELATE AL MOVIMENTO STRUTTURE CORRELATE AL MOVIMENTO FUNZIONI DELLA CUTE E DELLE STRUTTURE CORRELATE CUTE E STRUTTURE CORRELATE
Le stringhe cominciano per «b» (funzioni) hanno un solo qualificatore dopo il punto: • b 163. 0 nessun problema 0 -4 % • b 163. 1 problema lieve 5 -24% • b 163. 2 problema medio 25 -49% • b 163. 3 problema grave 50 -95% • b 163. 4 problema completo 96 -100% • b 163. 8 non specificato informazioni insufficienti • b 163. 9 non applicabile impossibile da verificare
Strutture corporee • Sono le parti anatomiche del corpo • Le menomazioni sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significative. Esempio: s 2302 «strutture adiacenti all’occhio. Sopracciglio»
Le strutture «s» hanno tre qualificatori: il primo indica la gravità, il secondo la natura della menomazione (il tipo di alterazione), il terzo la sua localizzazione. Secondo qualificatore: 0 nessun cambiamento 1 assenza totale 2 assenza parziale 3 parte in eccesso 4 dimensioni anormali 5 discontinuità 6 posizione deviante 7 cambiamenti qualitativi nella struttura, incluso l’accumulo di fluidi 8 non specificato 9 non applicabile Terzo qualificatore: 0 più di una regione 1 destra 2 sinistra 3 entrambi i lati 4 frontale 5 dorsale 6 prossimale 7 distale 8 non specificato 9 non applicabile Esempio: s 2302. 141 «sopracciglio»
Funzioni corporee • Sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, comprese le funzioni psicologiche. • Le menomazioni sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o perdita significative. • Il qualificatore dopo il punto indica l’estensione o la gravità della menomazione. Abbiamo visto che in b 163. 2 le «funzioni cognitive di base» hanno una menomazione media
Attività e Partecipazione L’attività è l’esecuzione di un compito o di un’azione. La partecipazione è il coinvolgimento in una situazione di vita. La disabilità può comportare limitazioni dell’attività o restrizioni della partecipazione. Esempio: d 1701 «Utilizzare convenzioni grammaticali nei componimenti scritti. Adoperare l’ortografia standard, la punteggiatura e le forme dei casi adeguate» Le stringhe cominciano per «d» (attività e partecipazione) hanno due qualificatori:
Attività e partecipazione - Domini 1 Apprendimento e applicazione delle conoscenze 2 Compiti e richieste generali 3 Comunicazione 4 Mobilità 5 Cura della propria persona 6 Vita domestica 7 Interazioni interpersonali 8 Aree di vita principali 9 Vita sociale, civile e di comunità
la performance è ciò che un individuo fa in un contesto sociale; la capacità è l’abilità dell’individuo di eseguire un compito o un’azione da solo. Esempio: d 1701. 12 • d 1701. 00 nessun problema 0 -4 % • d 1701. 11 problema lieve 5 -24% • d 1701. 22 problema medio 25 -49% • d 1701. 33 problema grave 50 -95% • d 1701. 44 problema completo 96 -100% • d 1701. 88 non specificato informazioni insufficienti • d 1701. 99 non applicabile impossibile da verificare
Fattori ambientali • Costituiscono gli atteggiamenti, l’ambiente fisico e sociale in cui le persone vivono e conducono la loro esistenza. • Il qualificatore indica il grado in cui un fattore rappresenta un facilitatore o una barriera.
Le stringhe che riguardano i fattori ambientali «e» impiegano due tipi di qualificatori che possono essere rispettivamente un facilitatore se indicato dal + o una barriera se è preceduto dal punto. Esempio: e 315+2 «famiglia allargata» medio oppure e 315. 1 facilitatore di grado barriera lieve
SUGGERIMENTI DEI QUALIFICATORI LIVELLO DI MENOMAZIONE RESTRIZIONE O LIMITAZIONE DESCRIZIONE NESSUNO (0) Il funzionamento è compreso entro la norma attesa, senza deviazioni significative. LIEVE (1) Vi è una deviazione ravvisabile dalla norma attesa, e il funzionamento può essere in qualche modo meno efficiente e preciso. MEDIO (2) Il funzionamento è significativamente menomato e la persona potrebbe necessitare di assistenza, aiuto, dispositivi o modificazioni dell’ambiente. GRAVE (3) Il funzionamento è seriamente compromesso e la persona potrebbe non essere in grado di svolgere le sue funzioni anche con assistenza esterna. COMPLETO (4) La perdita di funzionamento è totale, senza alcun residuo significativo.
Necessità del cambiamento Senza cambiare i nostri modelli concettuali non saremo mai in grado di risolvere i problemi che abbiamo creato con gli attuali modelli concettuali Albert Einstein
4 fasi del Pdf 1. Sintetizzare i risultati della DF in modo significativo; 2. Definire gli obiettivi a lungo termine; 3. Scegliere gli obiettivi a medio termine; 4. Definire gli obiettivi a breve termine e le sequenze di sotto-obiettivi.
I tempi di realizzazione del PEI • Obiettivi a lungo termine traducibili in traguardi formativi generali • - Obiettivi a medio termine mete direzionali • -Obiettivi a breve termine hanno una traduzione operativa • Obiettivi a lungo termine obiettivi a medio termine obiettivi a breve termine • autonomia personale svestirsi togliersi le scarpe
Obiettivi a lungo termine • Sono obiettivi che idealmente ci piacerebbe raggiungere in una prospettiva temporale compresa tra gli 1 e i 3 anni circa. • Sono una sorta di obiettivi teorici, cioè quelli che derivano dalle sintesi fatte in precedenza.
Obiettivi a medio termine • Sono quelli raggiungibili nel corso dell’anno scolastico, in un periodo di tempo tra i 6 mesi e 1 anno. • Sono obiettivi effettivi sui quali si inizia a lavorare e per i quali si devono iniziare a pensare materiali e tecniche.
Obiettivi a breve termine e sotto sequenze �Gli obiettivi a medio termine devono essere scomposti in sequenze di sotto-obiettivi più accessibili per l’alunno. - ridurre la difficoltà dell’obiettivo semplificando le richieste di corretta esecuzione; - ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’uso di aiuti necessari e sufficienti; - ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’analisi del compito
Piano Educativo Personalizzato Costruire obiettivi, attività didattiche e atteggiamenti educativi “su misura” per la singola e specifica peculiarità di quell’alunno, ponendo particolare attenzione anche ai suoi punti di forza, dai quali si potrà partire per impostare il lavoro.
Co Costruzione Tutti gli insegnanti devono essere partecipi, perché l’integrazione degli alunni in difficoltà deve riguardare tutti gli ambiti della vita scolastica e non essere solo una presenza limitata a qualche ora o a qualche attività svolta con l’insegnante supplementare.
Cosa significa Diagnosi Funzionale Educativa? Punti di forza e di deficit dell’alunno, sul quale costruire una serie percorribile di obiettivi e di attività concrete, individualizzate sull’alunno, sul contesto e sulle risorse
Prima di passare al profilo dinamico funzionale definire in maniera anche non perfettamente dettagliata quelli che sono i punti di FORZA e i punti di DEBOLEZZA dell’alunno. Indicazioni pratiche per la stesura degli obiettivi a tutti tre i livelli (lungo, medio, breve termine).
È utile creare una vera e propria tabella: Punti di forza/abilità Punti di debolezza/deficit Ottima capacità di comprensione del linguaggio scritto Ritardo nel linguaggio espressivo verbale. Buone funzioni percettive (uditiva, visuospaziale, olfattiva, tattile, ecc. ) Forte motivazione per ambiti/attività diverse: giochi, manipolazione, travasi, laboratori espressivo-creativi. Ottime capacità di risoluzione di problemi semplici e complessi Compromissione motorioprassica (coordinazione motoria, ipotonia, motricità fine).
“Ogni codice in ICF ha per me, ha in sè, una storia, la storia di un bambino”
Dare a tutti la stessa gratificazione
Buon lavoro e buona Inclusione!
SPAZIO ALLE DOMANDE
Grazie! corsi@deaformazione. it blog. deascuola. it formazione. deascuola. it /De. AScuola @De. AScuola deascuola
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