Dante Paradiso VII e VIII Canto VII l

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Dante, Paradiso VII e VIII

Dante, Paradiso VII e VIII

Canto VII l II Cielo (Mercurio) l Spiriti che hanno operato per ottenere fama

Canto VII l II Cielo (Mercurio) l Spiriti che hanno operato per ottenere fama e gloria l Intelligenze motrici: Arcangeli

l All’inizio del canto, Giustiniano si allontana, intonando un inno di lode a Dio:

l All’inizio del canto, Giustiniano si allontana, intonando un inno di lode a Dio: Osanna, sanctus Deus sabaòth, superillustrans claritate tua felices ignes horum malacòth! l Osanna, o santo Dio degli eserciti, che irraggi la tua grazia in modo sovrabbondante sui beati ardori (ignes) di questi regni! l

l Dante, dispiaciuto di non poter parlare ancora con Giustiniano, è preso da alcuni

l Dante, dispiaciuto di non poter parlare ancora con Giustiniano, è preso da alcuni dubbi, collegati al mistero della redenzione degli uomini e alla crocefissione di Cristo. Beatrice si prodiga a dissipare tali dubbi. l Il VII è, dunque, un canto dottrinario, incentrato sulla lezione di Beatrice.

Canto VIII l III Cielo (Venere) l Spiriti amanti l Intelligenze motrici: Principati

Canto VIII l III Cielo (Venere) l Spiriti amanti l Intelligenze motrici: Principati

Mosaici della cupola del Battistero di Firenze (1270 ca. – inizio 1300)

Mosaici della cupola del Battistero di Firenze (1270 ca. – inizio 1300)

Struttura del canto VIII l Breve dissertazione mitologica, per introdurre il nuovo cielo (vv.

Struttura del canto VIII l Breve dissertazione mitologica, per introdurre il nuovo cielo (vv. 1 -12) l Ingresso nel Cielo di Venere (vv. 13 -30) l Uno spirito si rivolge a Dante (vv. 31 -39) l Carlo Martello d’Angiò (vv. 40 -84) l Perché i figli sono spesso diversi dai padri, ovvero lezione sugli influssi celesti (vv. 85 -148)

Attenzione l Non si tratta del Carlo Martello (690 -741), vincitore della battaglia di

Attenzione l Non si tratta del Carlo Martello (690 -741), vincitore della battaglia di Poitiers, ma del figlio primogenito di Carlo II di Napoli e di Maria Arpad d’Ungheria. l Fu Principe di Salerno dal 1289 e Re d’Ungheria dal 1290, fino alla sua morte (1295). l Dante lo conobbe a Firenze nel 1294 e ne divenne amico.