DALLA SUBORDINAZIONE A ISTANZE ESTERNE ALLAUTONOMIA DELLE FUNZIONI
DALLA SUBORDINAZIONE A ISTANZE ESTERNE ALL’AUTONOMIA DELLE FUNZIONI • Storia come ancilla dell’etica o della teologia (vox Dei • dimostrazione dell’onnipotenza e della Provvidenza di Dio, vanità delle cose umane (S. Agostino) • funzione moralistico-utilitaria (historia magistra vitae): Cicerone • valore letterario (fabula che genera voluptas, opus oratorium maxime): subordinazione alla poesia e alla retorica (Cicerone, Quintiliano) • assenza della storia dalle Università medievali, con le arti del Trivio (grammatica, retoria, dialettica) e del Quadrivio (aritmetica, geometria, musica, astronomia) Principi generali di metodo 1 /39
• precetto generico dell’onestà, non mentire • inesistenza di una problematica “tecnica” del metodo storico nell’antichità e nel medioevo • Momigliano: problema della veridicità delle testimonianze da Erodoto in poi • esistono figure di cronachisti con loro personalità e con senso politico, ma manca il problema moderno della verità della storia Principi generali di metodo 2 /39
RUOLO DELLA FILOLOGIA UMANISTICA • Riscoperta dei classici • necessità di conoscenze linguistiche più ampie e complete • evangelismo e ritorno alla purezza dei testi religiosi • spinta verso una conoscenza criticamente fondata delle fonti letterarie e religiose (Erasmo) • contributo della filologia umanistica alla critica delle fonti storiche (Valla, Cusano, Peacock) Principi generali di metodo 3 /39
CONQUISTA DI AUTONOMIA DA PARTE DI VARI CAMPI DEL SAPERE IN EPOCA RINASCIMENTALE • Ricerca dell’utile: utile in quanto vera • Ricerca del “vero” • ars historica come tecnica: • Pontano, Actius (1507) • Francesco Patrizi, Della istoria, 1560 • François Baudoin, De institutione historiae universae, 1561 • Melchiorre Cano, De locis theologicis, 1563 • Jean Bodin, Methodus ad facilem historiarum cognitionem, 1566 • Gherard Vossius, Ars historica, 1623 • Agostino Mascardi, Dell’arte istorica, 1636 Principi generali di metodo 4 /39
• distinzione dalla retorica • distinzione tra diversi tipi di storia • stimoli alla scrittura della storia provenienti da elementi quali i contrasti politici tra città-Stato e principati, la formazione delle monarchie nazionali, la riforma protestante e il problema religioso • vero, verità: condizioni della loro raggiungibilità • condizione di indipendenza della storia e suo svincolarsi da un criterio puramente utilitario • polemica di Bodin contro gli storici-oratori (Procopio, Eginardo, Giovio) Principi generali di metodo 5 /39
MANCANZA DI CRITERI SICURI E OGGETTIVI PER LA VALUTAZIONE DELLE FONTI: • la storia è prodotto dell’intelletto umano e quindi è sommamente incerta • diffidenza per le testimonianze convergenti (accordo o complotto per “far credere” un certo fatto) • diffidenza per le fonti coeve (più coinvolte negli avvenimenti narrati) e preferenza per quelle più lontane • i prìncipi custodiscono gli arcana imperii e sono contrari alla verità: possono dunque determinare le condizioni di conoscibilità dei fatti storici • antropomorfizzazione del problema del vero storico Principi generali di metodo 6 /39
SFORZI DI SUPERAMENTO DELLO SCETTICISMO • Jean Bodin (filosofo politico e giurista, 1530 -1596): • i publica monumenta • Bodin, Melchiorre Cano (teologo cattolico, 1509 -1560): • valutazione delle tendenze politiche di uno storico • si tratta meno di un parametro critico oggettivo che del generico apprezzamento delle qualità personali di uno storico (è un problema di onestà intellettuale dello storico: ancora antropormofizzazione del problema metodologico) Principi generali di metodo 7 /39
SFORZI DI SUPERAMENTO DELLO SCETTICISMO • Ampliamento del concetto di “fonte” storica • Bodin: diritto, economia (agricoltura, commercio, navigazione), costumi, clima, geografia, religione • desiderio di far uscire la storia dal quadro della pura narrazione di fatti politici • problema del diritto, le origini delle istituzioni pubbliche o degli istituti religiosi (Hotman, Bolland, i Centuriatori di Magdeburgo, Flacio Illirico) • Ampliamento quantitativo (il numero delle fonti ne garantisce la attendibilità) più che qualitativo • manca ancora un metodo organico, coerente • Franesco Patrizi (letterato, filosofo, 1529 -1597) dà fiducia solo allo storico che conosce certa scientia, per aver visto e sentito Principi generali di metodo 8 /39
SFORZI DI SUPERAMENTO DELLO SCETTICISMO • Idea rinascimentale dell’uomo facitore di storia: ne derivano molteplici problemi epistemologici per la storia, conseguenza della difficoltà di penetrare le intenzioni degli uomini e dei prìncipi • bisogno morale di credere alla storia (paradossale ritorno alla tradizione: se bisogna fidare nell’uomo allora la tradizione è credibile) • ricerca di condizioni di verità della storia al di fuori degli uomini: le forze esterne conoscibili, le cause immanenti, la natura • mancanza di dubbio metodico Principi generali di metodo 9 /39
SFORZI DI SUPERAMENTO DELLO SCETTICISMO • Fondare la narrazione sui documenti • ampliamento del concetto di documenti: iscrizioni, avanzi archeologici, medaglie • archeologi umanistico-rinascimentali, scuola erudita (1388 -1463): • Flavio Biondo, Roma instaurata, Roma triumphans, Italia illustrata, Historiarum ab inclinatione Romanorum imperii decades • Tristano Calco • Geronimo Zurita • Johan Sleidan • venerazione del documento Principi generali di metodo 10 /39
SFORZI DI SUPERAMENTO DELLO SCETTICISMO • Esempi ancora isolati di critica storico-filologica • Niccolò da Cusa, Lorenzo Valla, Reginald Peacock e il Costituto di Costantino (1433 -1449) Principi generali di metodo 11 /39
INIZIO DI LAVORO SISTEMATICO DI RACCOLTA E CRITICA DELLE FONTI (DALLA METÀ DEL ‘ 600 IN POI) • Lavoro erudito e studio sistematico delle fonti • Filosofia cartesiana: il dubbio metodico • Pierre Bayle • I Benedettini di St. Maur e gli Acta sanctorum • Ludovico Antonio Muratori • le scienze ausiliarie: Jean Mabillon e la diplomatica • Montfaucon e la paleografia greca • raccolta di fonti e progressi settecenteschi • l’idealismo storicistico (tutto è storico: il sapere dipende dalla storia) pone in primo piano la metodologia storica Principi generali di metodo 12 /39
LA GRANDE STAGIONE DELLA STORIOGRAFIA ILLUMINISTICA • Erudizione, accademie • Controversie religiose • Illuminismo politico e religioso • Una nuova visione della storia universale • La rivisitazione della storia nazionale • La storia della società, della civiltà, dei commerci • L’integrazione tra erudizione e visione filosofica Principi generali di metodo 13 /39
SVILUPPO DELLA METODOLOGIA STORICA NELL’ 800 • Leopold von Ranke (1795 -1886), Barthold Georg Niebhur (1776 -1831) • Johann Gustav Droysen (1808 -1884), Historica (1858) • Ernst Bernheim (1850 -1942), Geschichtsforschung und Geschichtsphilosophie (1880), Einleitung in die Geschichtswissenschaft (1905) Lehrbuch der historischen Methode und der Geschichtsphilosophie (1908) • Charles Langlois-Victor Seignobos, Introduction aux études historiques, 1898 Principi generali di metodo 14 /39
RICERCA DEI CRITERI FONDAMENTALI DI CRITICA DELLE FONTI Tentativi di classificazione “oggettiva” delle fonti: Principi generali di metodo 15 /39
RICERCA DEI CRITERI FONDAMENTALI DI CRITICA DELLE FONTI Principi generali di metodo 16 /39
INCERTEZZE DI QUESTE CLASSIFICAZIONI E LORO UTILITÀ SOLO PRATICA: NON CORRISPONDONO A DISTINZIONI OGGETTIVE, ESSENZIALI • Monumenti con funzione di trasmissione della memoria • Fonti narrative con funzione di trasmissione della memoria aventi anche finalità direttamente pratiche • Differente rilevanza delle singole categoria di fonti a seconda delle epoche storiche oggetto di studio • Croce: critica di qualsiasi possibilità teorica di ripartizione in diversi generi di fonti Principi generali di metodo 17 /39
CHABOD: DIVISIONE PRATICA A PARTIRE DALL’ASPETTO ESTERNO E DA ORIGINE, NATURA, CONTENUTO • Fonti scritte • fonti figurate • fonti orali …si può aggiungere: • fonti audiovisive • fonti digitali • fonti multimediali Principi generali di metodo 18 /39
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• Origine, natura e contenuto delle fonti variano a seconda delle epoche storiche • valore relativo delle fonti e della distinzione in generi • lunga durata dell’atteggiamento di idolatria del documento, quasi specchio oggettivo della realtà (Ranke, positivismo) • rivalutazione delle fonti narrative • documenti che mentono, nonostante la loro origine ufficiale e la loro pretesa oggettività • problema della tendenziosità o falsità dei documenti • narrazioni veritiere, nonostante la loro origine privata, individuale, soggettiva • onnipresenza dell’elemento soggettivo, che varia solo in misura e intensità Principi generali di metodo 20 /39
PROBLEMA DELL’AUTENTICITÀ FORMALE DI UNA FONTE (CRITICA DELLE FALSIFICAZIONI) • I falsi: • falsificazioni moderne (lucro, desiderio di nobilitazione): una volta individuate non hanno alcuna utilità • falsificazioni coeve (esigenze pratiche): una volta individuate la loro utilità permane su altri piani e per altri motivi Principi generali di metodo 21 /39
PERCHÉ SI FALSIFICA ? • Finalità politiche • favorire idee eterodosse o sovversive • dare sostegno a una dottrina, idea, rappresentazione, credo • finalità municipali o araldiche • vanità letteraria, desiderio di fama • desiderio di lucro • falsi totali • falsi parziali (interpolazioni) Principi generali di metodo 22 /39
COME SI STABILISCE L’AUTENTICITÀ DI UN DOCUMENTO O DI UNA FONTE ? • Esame estrinseco • aspetto materiale del documento o del manoscritto o dell’edizione • esame intrinseco • ricerca della compatibilità dei fatti asseriti • analisi delle compatibilità cronologiche • analisi delle compatibilità lessicali o stilistiche (specie per i testi di rilievo letterario) • Stilvergleichung di Theodor von Sickel (‘ 800) Stilkritik di Schmeidler (1927) e suoi limiti • in entrambi i casi la ricerca fondamentale è quella dell’anacronismo Principi generali di metodo 23 /39
ALTRI SCOPI DELLA CRITICA DELLE FONTI • correggere errori involontari • fissare attribuzioni • fissare circostanze • identificare destinatari • stabilire datazioni • presenza di errori non necessariamente indice di non-autenticità • errori involontari (i copisti, gli editori) • alterazioni deliberate per ragioni politiche • necessità di controlli incrociati attuando ogni tipo di critica possibile Principi generali di metodo 24 /39
ESEMPI DI FALSI • diplomi re merovingi • Costituto di Costantino • Pseudo-Isidoro • Privilegium Maius dei duchi d’Austria • falsi di Pietro Diacono • falsificazioni di Ravenna • falsi di Rachenau • Poemi di Ossian • Protocolli dei savi di Sion • Sacra Sindone Principi generali di metodo 25 /39
DALLA FILOLOGIA ALL’INTERPRETAZIONE DELLE FONTI: GIUDICARE L’IMPORTANZA DELLE FONTI 1) fonti documentarie • fino al ‘ 700 tendenza a criticare memorialisti e cronachisti, ma ad accettare acriticamente il documento • l’autenticità di un documento, ancorché di provenienza ufficiale, non garantisce la veridicità del suo contenuto • fonti diplomatiche: esaltazione delle fonti diplomatiche da Ranke (anni ‘ 20 dell’ 800) in poi • anche le relazioni e corrispondenze diplomatiche possono contenere errori di fatto o errori di valutazione Principi generali di metodo 26 /39
FONTI DOCUMENTARIE: FONTI DIPLOMATICHE • quanto è informato il diplomatico ? • Ha accesso a buone fonti ? • Valutazione della sua personalità • impossibilità di accoglierne i resoconti senza vaglio critico Principi generali di metodo 27 /39
FONTI DOCUMENTARIE: I TESTI LEGISLATIVI • Non vanno presi alla lettera • esempi medievali di disposizioni antimagnatizie apparentemente di portata generale (sec. XIV), ma che non sono documenti di lotta di classe, bensì di lotte tra gruppi e fazioni nobiliari • Affermazioni teoriche e propagandistiche: caso di diplomi imperiali che presentano l’autorità imperiale come di origine e sanzione divina • distinguere le manifestazioni autentiche di volontà dai fini politico-propagandistici Principi generali di metodo 28 /39
FONTI DOCUMENTARIE: I DOCUMENTI STATISTICI • Sono uno specchio oggettivo della realtà ? • Spesso sono fallaci per natura (ruoli delle imposte, dichiarazioni catastali, indici ufficiali dei prezzi, denunce di superfici coltivate) • problema dei criteri di raccolta e delle finalità della raccolta dei dati statistici (raffronto tra due rilievi del medesimo genere che presentano risultati difformi) • cambia un rilievo dei prezzi se si vuole documentare l’andamento dei redditi reali oppure le fluttuazioni economiche • carattere soggettivo delle rilevazioni statistiche • variazioni tra medie calcolate dei prezzi e loro livello reale nel quotidiano Principi generali di metodo 29 /39
ANCORA DOCUMENTI STATISTICI • Caso dei dati relativi al referendum istituzionale del 1946: dati della corte suprema di cassazione e dati dell’Annuario Statistico Italiano Conclusione: • necessità di valutazione critica di ogni tipo di fonte e valorizzazione anche dell’errore di fatto o di giudizio (anche un’idea sbagliata diventa un elemento di fatto o opinione ricevuta che orienta e influenza decisioni, atti, comportamenti) • utilità sia del documento apocrifo sia di quello contenente errori di fatto o errate valutazioni: per l’interpretazione no esistono norme spceifiche come per il momento filologico • ogni fonte pone problemi particolari (particulare e discrezione guicciardiniane) Principi generali di metodo 30 /39
FONTI NARRATIVE • Cronache, annali, storie: problema dell’autenticità • Domanda fondamentale: di quali materiali si è servito l’autore ? 1) fonti primarie (esperienza diretta, materiali d’archivio 2) fonti secondarie o derivate (precedenti narrazioni: riassunte o criticate ? ) 3) misti Principi generali di metodo 31 /39
FONTI NARRATIVE • Problema del rapporto tra una fonte narrativa e l’altra • metodo di Bernheim (presuppone la naturale discordanza e affronta l’esigenza di spiegare i motivi delle eventuali analogie): • le analogie rimandano ad una dipendenza reciproca oppure alla dipendenza da una terza fonte • concordi inclusioni o omissioni rimandano a dipendenza reciproca o da una terza fonte • concordanze possono derivare anche da analogie di idee e verificarsi tra fonti indipendenti Principi generali di metodo 32 /39
FONTI NARRATIVE: RAPPORTI DI DIPENDENZA • Problema dell’antecedenza tra due fonti dipendenti (quale è originaria e quale derivata ? ) • possibilità di semplice antecedenza cronologica: una fonte più antica non può dipendere da una più recente • norme generali in caso di impossibile datazione o attribuzione: • luogo d’origine (la derivata appartiene al meno autorevole) • errori di interpretazione o di traduzione (se in lingue diverse): la fonte con errori è probabilmente derivata • stile della lingua (la più rozza è originaria) Principi generali di metodo 33 /39
FONTI NARRATIVE: RAPPORTI DI DIPENDENZA • Rapporto tra due fonti a diverso grado di ricchezza contenutistica: a) la più ricca è l’originaria (l’altra è un riassunto) b) la più ricca è secondaria: arricchisce con altre fonti (nuove o più importanti) la meno ricca (che è la primaria) c) può aversi una fonte base X più antica e primaria che fa da matrice ad un gruppo di fonti (a, b, c, d) derivate (e quindi meno importanti della fonte base) • Analogia con le famiglie di codici(la tradizione): • manoscritto originario (superstite o perduto) o copia ( serie di copie derivate, più importanti solo se non esiste l’originario) Principi generali di metodo 34 /39
FONTI NARRATIVE: ANALISI DEL CONTENUTO • Per una fonte primaria: • prossimità o meno ai fatti • informazioni accessibili all’autore • tendenze ideologiche, legami personali, intenti polemici o propagandistici Principi generali di metodo 35 /39
FONTI NARRATIVE: ANALISI DEL CONTENUTO • Caso delle cronache dell’incoronazione di Carlo Magno: problema dell’inverosimiglianza del resoconto di Eginardo (Carlo umile, impreparato, ignaro, restio) a) Annales Regni Francorum (versione ufficiale franca) (800 ca. ) b) Annales Laureshamenses (versione franca) (803) c) Annales Maximiani (811) d) Liber Pontificalis (versione ufficiosa romana) (post-816) e) cronaca di Eginardo (post-814, forse 830) Principi generali di metodo 36 /39
FONTI NARRATIVE: ANALISI DEL CONTENUTO Varianti di interpretazione: a) nessuna menzione di sorpresa o esitazione: cerimonia come naturale svolgimento delle cose, fatto bene accetto ai protagonisti (papa, re franco, popolo romano) [vedi c) e d)] b) affermazione di precise circostanze: impero vacante, Irene usurpatrice, papa e popolo concordi a favore di Carlo, umile accettazione da parte di Carlo (“nesciente domino Carolo”) (giustificazione e autodifesa della corte carolingia di fronte alla corte bizantina) c) fattuale: ma l’evento appare preparato e con Carlo consapevole d) idem e) Eginardo: l’iniziativa è solo di Leone III all’insaputa del re franco, sorpreso e restio Principi generali di metodo 37 /39
FONTI NARRATIVE: ANALISI DEL CONTENUTO • Altri esempi: le biografie di grandi sovrani e le discordanze interpretative a seconda dello schieramento cui appartiene il biografo: • vita di Filippo II di Spagna • Enrico IV di Francia • gli Orange olandesi • Oliver Cromwell • Luigi XIV Principi generali di metodo 38 /39
FONTI NARRATIVE: ANALISI DEL CONTENUTO • Analisi comparative finalizzate alla valutazione di: • personalità dell’autore • intenti politici o religiosi • influsso della tradizione storiografica • influsso della tradizione cristiana • influsso della tradizione letteraria: uso di stilizzazioni (agiografi, ma anche cronisti politici) e modelli (biografie di modello svetoniano o plutarcheo) • modelli particolari: il rex iustus e iltyrannus (caso degli Orange in Olanda) • sensibilità, cultura, propositi culturali, filosofici, politici dell’autore (negli scritti autobiografici: vanità, polemica, autogiustificazione) Principi generali di metodo 39 /39
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