Corso istruttore di Base Relatore SDS prof Diego
Corso istruttore di Base Relatore SDS: prof. Diego Azzolini
Essenza della professione Un insegnante, un allenatore è, prima di tutto, uno specialista del comportamento e delle sue modificazioni. Saper osservare, descrivere e trasformare i comportamenti sono le competenze primarie dell’insegnante/allenatore. CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 2
SAPER ESSERE Cosa rende un tecnico un buon tecnico? c o nic I ri e p sa te l de • Etica e fair play • Coerenza e disponibilità • Autovalutazione • Disponibilità all’apprendimento • Genuinità SAPERE • Conoscenze generali e specifiche • Aggiornamento e formazione • Ricerca continua e autoapprendimento SAPER FARE • Organizzare e guidare • Correggere • Motivare • Comunicare FARE • Abilità tecniche specifiche • Programmazione e periodizzazione • Osservazione e verifica • Comunicazione e leadership CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 3
Competenze pedagogiche del tecnico PROGRAMMARE VALUTARE MOTIVARE E GUIDARE OSSERVARE COMUNICARE CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 4
Una prima riflessione importante SQUADRE RAGAZZI SQUADRE ALLIEVI Aspetti QUALITÀ/QUANTITÀ formativi SQUADRE CADETTI SQUADRE JUNIOR ATLETI EVOLUTI Aspetti tecnici CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI QUANTITÀ/QUALITÀ 5
VALUTARE PROGRAMMARE MOTIVARE E GUIDARE OSSERVARE COMUNICARE LE MOTIVAZIONI NELLO SPORT • Motivazioni per iniziare uno sport • Motivazioni per continuare uno sport • Motivazioni esterne • Motivazioni interne CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 6
MOTIVAZIONI PRIMARIE GIOCO Esigenza fondamentale comune a tutti gli individui di qualsiasi età e cultura Aleatorietà Normativa semplice Realizzazione bisogni soggettivi DOMANDA: relativamente al gioco, che idea ha il bambino dello sport? CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 7
MOTIVAZIONI PRIMARIE AGONISMO Comportamento razionale specifico e culturalizzato del dinamismo aggressivo Contro l’avversario Contro la natura In modo positivo Contro sé stessi In modo negativo CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 8
MOTIVAZIONI PRIMARIE MOVIMENTO È un bisogno più evidente nei bambini perché attraverso il movimento Si impara a riconoscere le sensazioni (interne e esterne) Si vivono esperienze pregnanti anche dal punto di vista emotivo e affettivo Si prova il piacere di «essere» corpo CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI Si utilizza il corpo come strumento di espressione della personalità 9
Bisogni da soddisfare attraverso la pratica sportiva DIVERTIMENTO (sentirsi attivi) COMPETENZA (imparare ad imparare) AFFILIAZIONE (socializzazione) (Martens, 1987) CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 10
VALUTARE PROGRAMMARE MOTIVARE E GUIDARE OSSERVARE COMUNICARE L’orientamento motivazionale Orientamento sul compito • Superamento del compito • Acquisizione abilità • Miglioramenti personali Orientamento sull’io • Confronto con gli altri • Bisogno di vincere • Mascherare le proprie difficoltà CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI Comportamento funzionale Alla competenza Comportamento funzionale Alla propria affermazione 11
Comportamenti del tecnico che possono determinare un particolare clima motivazionale • Riconoscere l’impegno • Sottolineare i progressi • Valorizzare il contributo di ciascun giocatore • Premiare la collaborazione tra compagni • Rimproverare per gli errori • Sottolineare le prestazioni scadenti • Dedicare maggiore attenzione ai migliori • Stimolare la competizione tra compagni • Premiare il risultato Orientamento al compito Orientamento all’Io CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 12
La motivazione va sostenuta ed incentivata Programmando attività stimolanti Cercando di avere atteggiamenti ottimisti Stabilendo obiettivi realistici per ciascun ragazzo/a Considerando l’errore come parte del processo di apprendimento Evitando “giudizi di valore” costantemente negativi CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 13
PROGRAMMAZIONE: La definizione degli obiettivi come fattore motivante 1. Pochi istruttori programmano (planning scritto) ed il tempo dedicato alla programmazione scritta è molto ridotto 2. L’alibi più usato è che non si può mai sapere in che condizioni si opererà 3. Quando c’è un planning scritto, la divergenza tra questo e l’agito è molto grande 4. La coerenza tra obiettivi e mezzi è data sempre per scontata VALUTARE PROGRAMMARE MOTIVARE E GUIDARE OSSERVARE COMUNICARE CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 14
ANALISI DELLA SITUAZIONE • risultati della stagione passata • test iniziali • caratteristiche del gruppo • Dati emergenti Definizione degli obiettivi • a lungo termine • a medio termine • a breve termine Organizzazione e scelta delle attività • tipo di campionato, tornei, amichevoli, ecc. • Numero e durata degli allenamenti • Abilità Target Scelta dei metodi • tipo di allenamento • stile d’insegnamento • globale, analitico, globale arricchito Scelta dei materiali e realizzazione • attrezzi: • Propri e non • Pesi • Macchine • Periodizzazione • Singoli allenamenti Verifica e valutazioni • partite • schede d’osservazione • videotape • test FASI DELLA PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITA’ CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 15
MODELLO DEI PROCESSI DECISIONALI NELL’INSEGNAMENTO PRIMA (fase preattiva) • ANALISI DELLA SITUAZIONE (diagnosi) • DECISIONI SU: • Obiettivi • Attività • Mezzi • Metodi DURANTE (fase interattiva) • CONDUZIONE DELLA SEDUTA • DECISIONI SU: • Presentazione • Assegnazione • Correzione e feedback CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI DOPO (Fase valutativa) • VALUTAZIONE EFFICACIA • DECISIONI SU: • Forme e tempi del controllo • Analisi ed uso dei risultati • Riprogrammazione 16
Prospettiva motivazionale Prospettiva dell’apprendimento tecnico Prospettiva energetica CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 17
Le attività dovranno • Essere adattate all’allievo (individualizzazione) • Essere significative • Garantire la pratica del massimo numero possibile di atleti contemporaneamente • Garantire un effetto fisiologico sufficiente Nella seduta di allenamento possiamo individuare tre fasi • Fase preparatoria • Parte principale • Fase conclusiva CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 18
Saper comunicare Dote innata ? Dote acquisita ? VALUTARE PROGRAMMARE MOTIVARE E GUIDARE OSSERVARE COMUNICARE CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 19
Comunicare… "La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto» PETER DRUCKER (guru del management) CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 20
CONTESTO INTENZIONE MESSAGGIO di chi COMUNICA INTERPRETAZIONE di chi FEEDBACK RICEVE AMBIENTALE La comunicazione: una relazione solo apparentemente lineare CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 21
Come posso comunicare efficacemente? Come posso verificare di aver comunicato con successo ? CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 22
Si devono considerare tutte le componenti della comunicazione ASPETTI VERBALI ASPETTI NON VERBALI CONTENUTO RELAZIONE dati sentimenti concetti affetti comportamenti stima tecniche approvazione sfiducia CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 23
Comunicare Nella comunicazione fra due o più individui l’impatto globale del messaggio dipende per il: ◦ 7% dalla componente verbale È IMPOSSIBILE NON COMUNICARE ◦ 38% dal para linguaggio ◦ 55% dal linguaggio del corpo CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 24
Regole della comunicazione didattica ogni messaggio deve essere. . Chiaro e non ambiguo (cosa vuol dire? ) Adatto alle capacità di interpretazione del destinatario Non contraddittorio rispetto a messaggi precedenti Ridondante ma senza essere monotono VALUTARE PROGRAMMARE MOTIVARE E GUIDARE OSSERVARE COMUNICARE CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 25
COMPORTAMENTI CHE OSTACOLANO LA COMUNICAZIONE far valere il proprio ruolo/status parlare sull’altro sollecitare soluzioni affrettate rimproverare utilizzare etichettamenti rigettare responsabilità negare i sentimenti altrui contraddire per principio CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 26
Osservare/valutare il gesto tecnico A cosa serve l’osservazion e • Ad analizzare la situazione di partenza • A controllare l’efficacia delle proposte • Ad analizzare il gesto • Alla autovalutazione del tecnico VALUTARE PROGRAMMARE MOTIVARE E GUIDARE OSSERVARE COMUNICARE CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 27
MODELLO DELLA VALUTAZIONE QUANTITATIVA CK A B FEED RACCOLTA ED ANALISI DEI DATI (PREDISPOSIZIONE DI FOGLI DI CALCOLO REALIZZAZIONE TEST E MISURAZIONE COSTRUZIONE DI UNA BANCA DATI COMPARAZIONE STATISTICA DEI RISULTATI ELABORAZIONE DI UNA TEORIA CREAZIONE DI UN ESPLICATIVA PROTOCOLLO DI INDAGINE 1) QUALI SONO LE CAPACITÀ MOTORIE DEGLI ATLETI/E, 2) COSA SUCCEDE SE… 3) DOPO AVER… CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 28
MODELLO DI VALUTAZIONE QUALITATIVA (della Tecnica) CARATTERISTICHE DELL’ATLETA RICHIESTA DEL COMPITO MODELLI DI RIFERIMENTO STRUTTURA DELLA CONOSCENZA (esperienza, cultura, formazione) OPEN SKILL CLOSED SKILL PROTOCOLLO DI OSSERVAZIONE CONFRONTO MODELLO - ESECUZIONE IDENTIFICAZIONE DEGLI SCARTI CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI FEEDBACK 29
Elementi a favore dell’osservazione sistematica rispetto a quella “naturale” È significativa, costruita su di un progetto È riferita ad un preciso quadro teorico È periodica con scadenze prestabilite Prevede l’utilizzo di strumenti di registrazione È quanto più attendibile tanto meno fa riferimento alla memoria CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 30
OSSERVAZIONE • Qualità ed efficacia dell’osservazione MODELLO • Idee e rappresentazioni dell’allenatore Valutazione della tecnica CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 31
Possibili distorsioni nella valutazione (Rosenthal) • Effetto Pigmalione (o delle profezie che si autodeterminano Watzlawich) (Thorndike) • Effetto “alone” Effetto stereotipia (non ce la farà mai!) CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 32
L’etica nello sport Definizione di etica: L'etica è un ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati. CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 33
CONSIGLIO D’EUROPA 7^ Conferenza dei Ministri europei responsabili dello Sport Rodi, 13 – 15 maggio 1992 CODICE EUROPEO DI ETICA SPORTIVA Fair play significa molto di più che il semplice rispetto delle regole. Esso incorpora i concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di spirito sportivo. CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 34
CONSIGLIO D’EUROPA 7^ Conferenza dei Ministri europei responsabili dello Sport Rodi, 13 – 15 maggio 1992 CODICE EUROPEO DI ETICA SPORTIVA Il fair play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi. Esso comprende la lotta contro l'imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, la lotta al doping, alla violenza (sia fisica che verbale), a molestie sessuali e abusi verso bambini, giovani o verso le donne, allo sfruttamento, alla diseguaglianza delle opportunità, alla commercializzazione eccessiva e alla corruzione. CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 35
CONSIGLIO D’EUROPA 7^ Conferenza dei Ministri europei responsabili dello Sport Rodi, 13 – 15 maggio 1992 CODICE EUROPEO DI ETICA SPORTIVA Il fair play è un concetto positivo. Il Codice riconosce lo sport quale attività socio-culturale che arricchisce la società e l'amicizia tra le nazioni, a condizione di essere praticata lealmente. Lo sport viene anche riconosciuto quale attività che - praticata in modo leale - offre agli individui l'opportunità di conoscere se stessi di esprimersi e di raggiungere soddisfazioni, di ottenere successi personali, acquisire capacità tecniche e dimostrare abilità, di interagire socialmente, divertirsi, raggiungere un buono stato di salute. Con la sua vasta gamma di società sportive e di operatori volontari, lo sport è occasione di partecipazione e di assunzione di responsabilità. Inoltre, un coinvolgimento consapevole in alcune attività può contribuire a promuovere la sensibilità nei riguardi dell'ambiente. CORSO ISTRUTTORE DI BASE FIP – RELATORE SDS: DIEGO AZZOLINI 36
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