CORSO DI PSICOLOGIA SOCIALE E INVESTIGATIVA Prof Silvia
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CORSO DI PSICOLOGIA SOCIALE E INVESTIGATIVA Prof. Silvia Calzolari Psicologo Criminologo
FATTORI CHE INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO UMANO Logica iniziale (azione orientata a uno scopo) Personalità (bisogni, scelta dell’obiettivo, stile cognitivo, modalità di reazione) Modelling (conformismo, processi imitativo-emulativi) Processi di percezione e attribuzione di significato (credenze, etc. . ) Presenza di psicopatologia (scelta, stile ed intensità dell’azione, connotazione emotiva) Logica secondaria (monitoraggio dell’azione e indirizzo del comportamento) Fattori contestuali (risoluzione di problemi imprevisti)
DIFFERENZA FRA REALTÀ E PERCEZIONE “Non è tanto importante quello che ci accade, quanto il modo con cui vi reagiamo”. (Hans Selye) “Le cose non si considerano per ciò che sono ma per come appaiono”. (Balthasar Gracian)
PERCEZIONE SOCIALE Dal primo momento in cui incontriamo una persona vengono messi in atto alcuni processi psicologici tesi a costruire una rappresentazione della persona L’insieme di tali sistemi di rappresentazione si chiama percezione sociale e ha la funzione di regolare il nostro comportamento e di consentire di avere delle aspettative sul comportamento degli altri Nell’ambiente sociale tendiamo a regolarci come nel mondo fisico: di fronte a situazioni nuove tendiamo a regolarci attraverso informazioni e similitudini
TEORIE SULLA PERCEZIONE SOCIALE 1) Impostazione bottom-up o guidata dai dati: influenza della Gestalt 2)Impostazione top-down o guidata dai concetti: influenza cognitiva
IMPOSTAZIONE BOTTOM-UP Tale impostazione presuppone che: a motivare il giudizio siano alcune sensazioni forti – o centrali - che partendo dall’esterno (il basso) determinano nella nostra cognizione (l’alto) il giudizio sulla personalità. In altre parole sono alcuni elementi della percezione, più centrali per l’esperienza e più strutturati entro la coscienza, ad organizzare tutti gli altri tratti.
IMPOSTAZIONE TOP-DOWN Nucleo centrale di questo pensiero è il concetto di schema cognitivo. Gli schemi contengono sia le caratteristiche attribuite a una persona, sia i rapporti che tra esse intercorrono. Essi pertanto strutturano la varietà delle esperienze, fornendo in particolare nessi causali e cornici interpretative. Lo schema consiste in una struttura cognitiva integrale da applicare alla conoscenza di una persona, un oggetto o uno stimolo dati.
UOMO = SCIENZIATO INGENUO Asch con esperimenti indagò la formazione delle impressioni da parte di soggetti sperimentali relativamente ad una ipotetica persona a partire da dati = tratti di personalità della persona. Gli individui tendono ad integrare le informazioni provenienti dai singoli tratti di personalità (intelligente, abile, freddo, ecc. . ) in un tutto organizzato, per cui la configurazione complessiva che alimenta i giudizi sulla persona dipende dalla particolare combinazione – e dalla reciproca influenza - dei vari elementi e non dallo loro semplice somma
IL MECCANISMO DELLA PRIMA IMPRESSIONE E GLI SCENARI CHE SI APRONO La prima impressione rappresenta un contesto comunicativo particolare, “irripetibile” e determinante. Si basa soprattutto su segnali non verbali e si forma a livello percettivo-emotivo Tali sottili impressioni nei primi minuti possono dar vita a vere e proprie credenze che, una volta formate, saranno difficilmente modificabili Proprio gli aspetti in apparenza più facili da controllare possono rappresentare i principali ostacoli alla gestione della propria immagine Dare un’impressione positiva di sé significa aprire all’interlocutore uno scenario possibilista e rassicurante
COME SI FORMANO LE IMPRESSIONI? Esperimento di Asch: ai soggetti viene letta una lista di tratti descrittivi di una persona. Sulla base di quanto udito, i soggetti devono fornire una breve descrizione verbale delle persone Risultati: a) tutti i soggetti riescono rapidamente a terminare il compito (risulta naturale) b) le persone non rievocano i tratti menzionati, ma tendono a completare le descrizioni traendo inferenze da quanto udito c) lo stesso insieme di tratti può suscitare impressioni differenti da persona
MECCANISMI DI FORMAZIONE DELLE IMPRESSIONI 1) impressione coerente: le persone sono capaci di creare una impressione coerente e socialmente condivisa (consensuale) di qualcuno a partire da singole unità di informazione (dati). 2) tratti centrali: fra i numerosi elementi di informazione disponibili, ne esistono alcuni di natura speciale con valenza di tratti centrali sulla cui base si struttura la percezione. I tratti centrali sono capaci di ancorare le scale della percezione a differenza di altri.
3) Ordine in cui vengono fornite le informazioni effetto primacy: la percezione è guidata dai primi elementi di informazione disponibili cambiando l’ordine degli aggettivi il risultato cambia Es: Intelligente, affettuosa, tirchia (i. positiva) Tirchia, intelligente, affettuosa (i. negativa)
EFFETTO PIGMALIONE O ROSENTHAL In sociologia (Merton, 1971) una profezia che si autoadempie, o che si autoavvera, o che si autodetermina, o che si autorealizza, è una previsione che si realizza per il solo fatto di essere stata espressa. Predizione ed evento sono in un rapporto circolare, secondo il quale la predizione genera l'evento e l'evento verifica la predizione.
LA LEGGE DI MURPHY La legge di Murphy è un insieme di paradossi pseudoscientifici a carattere ironico e caricaturale. Si possono idealmente riassumere nel primo assioma, che ha dato il titolo a tutto il pensiero "murphologico": «Se qualcosa può andar male, andrà male. »
LEGGE DI MURPHY La tartina cade prevalentemente dal lato imburrato; questo perché l'altezza media da cui cade (tipicamente un tavolo) è tale da consentire solo una rotazione parziale.
DISTORSIONE COGNITIVA Parte da un fatto statistico-matematico che tuttavia viene distorto. Nelle leggi di Murphy si afferma infatti che l'evento considerato inizialmente improbabile, alla prova dei fatti si verifica spesso o addirittura sempre, ovvero sia al primo tentativo o esperimento.
IL RASOIO DI HANLON E’ un principio metodologico, formulato sul modello del ben più famoso rasoio di Occam, che suggerisce: «Never attribute to malice that which can be adequately explained by stupidity» ovvero «Non attribuire mai a malafede quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità»
PIRAMIDE DI MASLOW BISOGNI DI AUTOREALIZZAZIONE riconoscimento e prestigio BISOGNI DI AUTOSTIMA (identità, approvazione) BISOGNI DI APPARTENENZA (amore, relazione) BISOGNI DI SICUREZZA (protezione) BISOGNI DI BASE (fisiologici): fame, sonno, riproduzione, salute, etc. .
LOCUS OF CONTROL (ROTTER) Letteralmente “luogo dell’attribuzione causale” indica la modalità con cui un individuo ritiene che gli eventi della sua vita siano prodotti da suoi comportamenti o capacità, oppure da cause esterne indipendenti dalla sua volontà. Il costrutto del "luogo del controllo interno/esterno" fu sancito per la prima volta nel 1954 da Julian B. Rotter diventando un importante sistema di riferimento della psicologia, in relazione allo studio della personalità degli individui.
TIPI DI LOCUS OF CONTROL: Interno: che è posseduto da quegli individui che credono nella propria capacità di controllare gli eventi. Questi soggetti attribuiscono i loro successi o insuccessi a fattori direttamente collegati all'esercizio delle proprie abilità, volontà e capacità. Esterno: posseduto da parte di coloro che credono che gli eventi della vita, come premi o punizioni, non siano il risultato dell'esercizio diretto di capacità personali, quanto piuttosto il frutto di fattori esterni imprevedibili quali il caso, la fortuna o il destino.
COMPORTAMENTO IN DEFICIT DI MEZZI (MERTON) 1) 2) 3) 4) 5) Conformismo Innovazione Ritualismo Rinunzia Ribellione
PSICOLOGIA DELLA RELAZIONE
LE RELAZIONI Le relazioni interpersonali sono caratterizzate da circolarità (causa-effetto interagiscono) Nelle relazioni interpersonali vige la cosiddetta “profezia che si autodetermina” Nell’incontro fra due persone ci sono più di due persone I contesti relazionali sono dinamici, imprevedibili e contengono elementi di rischio variabile
MISURE DELLO SPAZIO PERSONALE Distanza intima: (tra i 15 e i 45 cm) quella che usiamo nei momenti di maggiore vicinanza e nei rapporti personali più stretti. Si attivano anche tatto e olfatto. In alcuni contesti è giudicato sconveniente. Distanza personale: (fra i 45 e i 120 cm) quella della conversazione normale, appartenente a diversi contesti interpersonali. Distanza sociale: (tra i 120 e i 360 cm) quella delle interazioni più formali, tipica dei contesti di lavoro. In genere si accompagna ad un cambiamento di tono e contegno. Distanza pubblica: (fra i 3 e i 6 metri) quella che in genere si mette fra persone sconosciute che non hanno intenzione di interagire fra loro. In caso di pericolo permette l’evitamento. Si ritrova tipicamente in macrocontesti come un comizio, un concerto, etc…
RUOLI E SCAMBI NELLA RELAZIONE (SCUOLA DI PALO ALTO) One up= posizione di dominanza One down= posizione di subordinazione Complementare (one down/one up) o viceversa Simmetrico (one up/one up) (one down/one down)
IO SONO OK VOI NON SIETE OK Superiorità Equilibrio VOI SIETE OK Pessimismo Inferiorità IO NON SONO OK
STILI RELAZIONALI E COMUNICATIVI • Passivo (complementarietà rigida o simmetria) • Aggressivo (complementarietà rigida o simmetria) • Assertivo (complementarietà alternata)
CIRCOLARITÀ NELLA RELAZIONE Come in un tango gli scambi comunicativi e le azioni dei due soggetti in relazione si influenzano reciprocamente, adattandosi l’un l’altro secondo atteggiamenti opposti (es. guida/cedevolezza)
PATOLOGIE DELLA RELAZIONE Alterata lettura dei comportamenti e della comunicazione nella relazione, che porta al tentativo di mantenere il controllo sul partner relazionale Tentativi cronici di ribaltare scenari infantili Paradosso: a fronte di una liberalizzazione dei costumi sessuali, oggi la sofferenza legata al tradimento o alla delusione affettiva è maggiore di un tempo e spinge a reazioni estreme per fronteggiare l’angoscia
LA STRANGE SITUATION (AINSWORTH) La Strange Situation è suddivisa in 8 episodi, ciascuno della durata di 3 minuti, tranne il primo. Episodio 1. Madre, bambino, osservatore L’osservatore esce dalla stanza 2. Madre, bambino 3. Estranea, madre, bambino L’estranea entra nella stanza 4. Estranea, bambino La madre esce dalla stanza 5. Madre, bambino La madre entra nella stanza, l’estranea esce 6. Bambino da solo La madre esce dalla stanza 7. Estranea, bambino L’estranea entra nella stanza 8. Madre, bambino La madre entra nella stanza, l’estranea esce *L’episodio era abbreviato se il bambino si agitava molto. I tre momenti fondamentali della Strange Situation sono: quando il genitore si allontana; quando il bambino rimane da solo in una situazione a lui estranea; quando si ricongiunge al genitore. Comportamento degli adulti
TIPI DI ATTACCAMENTO INFANTILI E ADULTI
CONTESTI INTERPERSONALI PATOLOGICI (STALKING, BULLISMO, MOBBING, ETC. . ) • Risalgono ad un Io inadeguato dell’autore, in particolare ad un difetto di attaccamento con le figure di riferimento • Rispondono ad un bisogno compulsivo di dominare le relazioni • Può essere efficace l’utilizzo della comunicazione strategica
ES: LA COMUNICAZIONE NELLO STALKING Tipicamente nella dinamica di stalking la potenziale “vittima” cade in alcune trappole comunicative dando vita ad un copione Si stabiliscono così ufficialmente i ruoli rigidi di vittima (one down) e carnefice (one up) La vittima erroneamente adotta la strategia della fuga, accentuando ancora di più i ruoli perché lo stalker è un cacciatore e ama braccare
ESEMPI DI RISPOSTE ONE DOWN Essere incoerenti nella risposta Accettare una qualsiasi forma irrispettosa di contatto Minacciare ritorsione o di rivolgersi a qualcuno di più autorevole Annunciare di allontanarsi, lasciare la città Confidare una debolezza Chiedere un favore al proprio persecutore
ESEMPI DI RISPOSTE ONE UP Non cambiare le proprie abitudini Se capita fare molte domande assumendo la guida della comunicazione Infastidire Non assumere comportamenti di fuga Utilizzare stratagemmi per invertire i ruoli Utilizzare le stesse argomentazioni del persecutore contro di lui (es. tecnica della seduzione passiva) Distruggere le sue fantasie
GRUPPI E INTERAZIONI
L’ALTRO GENERALIZZATO (MEAD) La comunità o il gruppo sociale organizzato, che dà all’individuo la sua unità in quanto Sé, si può denominare Altro Generalizzato La costruzione di tale istanza avviene nel corso della socializzazione primaria: il bambino impara ad astrarre significati e “regole del gioco” dai ruoli e atteggiamenti delle persone per lui più importanti Gli “altri”, i gruppi, le comunità, diventano così parte delle nostre condotte anche se sono fisicamente assenti.
DINAMICHE DI GRUPPO Un gruppo è un’entità che risulta maggiore della somma delle sue parti Il gruppo ha delle modalità di funzionamento tendenzialmente primarie (regressive), che permette la drammatizzazione dei vissuti individuali.
COMPORTAMENTI DI MASSA Non sono la semplice somma dei processi psicologici individuali In gruppo le persone fanno cose che non farebbero mai individualmente Qualsiasi gesto del singolo tende a trascinare tutta la folla, propagandosi (Gustave Le Bon)
DINAMICHE PSICOLOGICHE Secondo la teoria della de-individuazione (Zimbardo) i singoli individui nella folla subirebbero il passaggio dall’identità individuale a quella collettiva, dove la possibilità di interferire dall’esterno sull’azione di un soggetto si riduce. Secondo approcci più moderni e articolati (Reicher), gli individui non abbandonerebbero la propria identità, ma tenderebbero ad assumere momentaneamente quella dominante in quel momento
ESPERIMENTO DI ZIMBARDO (1973) Secondo lo psicologo Zimbardo persone considerate umane e controllate possono diventare disumane se il loro ruolo prevede l’esercizio del potere (“effetto Lucifero”)
L'Università di Stanford, all'interno della quale è stato fedelmente riprodotto l'ambiente carcerario Al quinto giorno i prigionieri mostrarono sintomi evidenti di disgregazione individuale e collettiva: il loro comportamento era docile e passivo, il loro rapporto con la realtà appariva compromesso da seri disturbi emotivi, mentre per contro le guardie continuavano a comportarsi in modo vessatorio e sadico.
LA COMUNICAZIONE
“LA MAGGIOR PARTE DEI NOSTRI PROBLEMI NON DERIVA DALLE RISPOSTE SBAGLIATE CHE CI DIAMO MA DALLE DOMANDE SCORRETTE CHE CI PONIAMO. ”(KANT) “IL VALORE DELLE PAROLE NON STA IN CIÒ CHE RACCHIUDONO, MA IN CIÒ CHE LIBERANO…”(G. A. LIVRAGA)
PAUL WATZLAVICK (COSTRUTTIVISTA)
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 1. 2. 3. 4. 5. E' impossibile non comunicare Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed un aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il primo ed e' quindi "metacomunicazione" La punteggiatura può determinare il senso della comunicazione Gli essere umani comunicano sia in modo "digitale" che "analogico" Ogni interazione è simmetrica o complementare
COMUNICAZIONE OPERATORE DI POLIZIA - UTENTE La comunicazione in situazioni più o meno critiche si discosta da quella normale per aspetti essenzialmente dovuti alla sua finalità = risolvere un problema nel minor tempo possibile Pertanto è “strategica” e segue modalità e tecniche volte direttamente alla soluzione di un problema attraverso meccanismi di persuasione dell’interlocutore.
PRINCIPALI FUNZIONI DELLA COMUNICAZIONE Mezzo Funzione 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Referenziale Metalinguistica Estetica Espressiva Di eteroregolazione Di caratterizzazione del parlante Di caratterizzazione del ruolo Istruire Ricercare Performativa Regolatoria dell’incontro 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Affermare, discutere Parlare su come si parla Letteratura, poesia Esclamazioni, ridere Comandi, richieste, minacce Parole e atteggiamenti Atti allocutori e formule Trasferire conoscenze Domandare Promettere, scommettere Saluti, convenevoli
ETEROREGOLAZIONE ATTRAVERSO COMANDI, RICHIESTE, INDICAZIONI Un soggetto può trovarsi in un particolare momento (posizione down) con la necessità di essere “guidato”, si deve quindi sentire “accolto” con le proprie esigenze (analisi della domanda). In questo caso la persona in posizione up dovrebbe regolare la comunicazione portandola su un terreno gestibile, cercando di eliminare le fonti di incertezza. CNV: tono modulato, non rigido. No gesticolazione eccessiva.
CARATTERIZZAZIONE DEL PARLANTE ATTRAVERSO PAROLE E ATTEGGIAMENTI La comunicazione è un potente rivelatore delle differenze di classi socioculturali. Chi riceve la comunicazione dovrebbe essere capace di identificare rapidamente l’interlocutore in base al suo uso del linguaggio in modo da sapere come proseguire l’interazione. Fascia socioculturale bassa • Frasi brevi, povere, incomplete, assenza di astrazione • Molte congiunzioni (così, allora, dunque) pochi avverbi • Grande quantità di sintagmi (Capito? Non è così? Vero? ) Fascia socioculturale medio-alta • Frasi complesse, con utilizzo delle subordinate e astrazioni • Uso frequente del pronome personale “io” • Ampio vocabolario di aggettivi e avverbi
CARATTERIZZAZIONE DEL RUOLO ATTRAVERSO ATTI ALLOCUTORI E FORMULE • Relazioni di ruolo: uso degli allocutivi (il tu e il voi, signor, dottor, ispettore, etc. . …. ) • L’utilizzo improprio del “tu” altera le normali distanze e crea irrigidimento e chiusura nell’interlocutore.
ISTRUIRE ATTRAVERSO IL TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE La conoscenza diminuisce il senso di paura. Si tratta di saper “aggiungere” qualcosa alla comunicazione, non togliere, per portare la prospettiva della persona nella direzione voluta. La comunicazione deve essere chiara ed esplicita, volta a specificare esattamente quello che ciascuno in virtù del proprio ruolo può fare o non può fare. In particolare: • Non deve creare false aspettative • Deve trasmettere autorevolezza
RICERCARE ATTRAVERSO DOMANDE, RICHIESTE Porre le domande giuste analizzando il bisogno della persona in quel momento (di rassicurazione, di aiuto, di informazioni, di conferme, etc. . ) Da evitare: • Domande inutili che fanno perdere tempo • Domande che implichino un giudizio • Domande in forma negativa (aprono scenari diversi) • Domande troppo esigenti • Se necessario porre domande con alternative
FUNZIONE PERFORMATIVA-INDUTTIVA Attraverso atti linguistici che, nel definire una realtà, finiscono per costruirla dandole un’effettiva concretezza. Costruire uno scenario positivo, rassicurare, persuadere Rinforzare
REGOLATORIA DELL’INCONTRO Importante nelle prime fasi dell’incontro o della comunicazione attraverso saluti, frasi convenzionali, convenevoli, allocuzioni. Contatto con la mano attraverso la stretta di mano.
DISCREPANZE COMUNICATIVE Cognitiva: è provocata da mancanza di informazioni o da difformità di conoscenza tra i vari interlocutori; Nei fini: quando non si comprende la motivazione e lo scopo dell’interlocutore; Nelle attribuzioni: si danno spiegazioni o si fanno ipotesi/inferenze che l’altro non condivide; Strumentale: quando si cerca di imporre comportamenti che l’interlocutore non è disposto ad accettare; Culturale: dovuta a differenze di schemi, di gusti, di ideologie
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Statica Dinamica
CNV STATICA Insieme di fattori strettamente legati all’apparire (solitamente stabili): Pettinatura, colore dei capelli Trucco Barba Stile d’abbigliamento Scelta degli accessori Ambiente comportamentale Scelta delle relazioni
CNV DINAMICA Sguardo e contatto oculare Prossemica (gestione dello spazio e delle distanze interpersonali) * Postura * Gestualità * Mimica del volto Paralinguistica (tono, timbro e volume della voce) * Elementi che possono variare enormemente da cultura
GESTIONE DELLO SGUARDO Un erroneo senso comune crede che per comunicare efficacemente sia necessario un contatto oculare persistente In realtà il contatto oculare non modulato e mantenuto troppo a lungo acquisisce una connotazione di sfida e crea irrigidimento L’adeguata quantità di contatti oculari è regolata finemente in base a sesso, status, intimità e natura della relazione interpersonale (one up/one down) Una modalità efficace di gestione è quello di spostare l’asse del proprio sguardo di qualche millimetro verso l’interno o l’esterno delle pupille dell’interlocutore La dilatazione della pupilla durante la comunicazione è un indice di autenticità delle emozioni e aumento di interesse per l’interlocutore
PROSSEMICA Distanze interpersonali convenzionali riferite alla cultura nordamericana e europea (studi di Hall) Intima (0 - 60 cm) Personale (circa 60 cm – 1, 20 m) Sociale – consultiva (circa 1, 20 – 3, 60 m) Pubblica (superiore a 3, 60 m)
INDICI VOCALI Qualità e intonazione della voce Velocità, ritmo Pronuncia, accento, dialetto Continuità, pause Enfasi
GESTUALITÀ La psicologia analogica studia la comunicazione non verbale in relazione alle leve emotive dell’individuo coinvolto in una comunicazione interattiva.
SEGNALI DI GRADIMENTO Toccarsi le labbra, mordicchiare una matita. Spingere la lingua contro la parete interna della bocca. Bacio analogico. Mordicchiarsi le labbra.
SEGNALI DI TENSIONE Toccarsi e grattarsi il naso, la fronte, il collo, le braccia. Possono celare sia stati di gradimento che di rifiuto.
SEGNALI DI RIFIUTO Il gesto di allontanare da se oggetti, briciole, polvere, flettersi con il busto all'indietro davanti ad una persona, spolverarsi dai vestiti polvere ed elementi che non ci sono.
EFFICACIA COMUNICATIVA Comunicare bene può essere veicolo di cambiamento e soluzione dei problemi (problem solving) ü Permette di preservarsi dallo stress perché la soluzione dei problemi quotidiani avviene con il minimo sforzo ü Permette di tutelare la privacy e la sicurezza ü Parte dall’analisi dell’interlocutore
COMUNICAZIONE STRATEGICA • Arte greca dell’astuzia • Arte cinese della guerra • Arte retorica della persuasione Nessuna rigida cornice teorica, solo efficacia applicativa (Problem solving)
ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE STRATEGICA • Elementi complementari (diretto/indiretto, circolare/lineare, duro/molle, pieno/vuoto, etc. . ) • Linguaggio per immagini • Figure retoriche (paradosso, metafora, aneddoto, aforisma, parafrasi) • Uso di stratagemmi adattabili a tutte le situazioni • Utilizzo consapevole dell’ironia
LA STRUTTURA DEL DIALOGO STRATEGICO Problema o richiesta Le domande a illusione di alternative Le parafrasi ristrutturanti Evocare sensazioni Riassumere per ridefinire Azzeramento delle resistenze: l’interlocutore arriva alla conclusione come se fosse frutto di una propria scelta
SOLCARE IL MARE ALL’INSAPUTA DEL CIELO Durante la comunicazione si guida l’interlocutore a prestare attenzione ad aspetti irrilevanti - presentati però come fondamentali – mentre lo convinciamo su ciò che è importante proponendolo come secondario. Si azzerano le resistenze senza che l’altro se ne renda conto
PARTIRE DOPO PER ARRIVARE PRIMA Si offre all’altro la possibilità di fare la prima mossa simulando una posizione di debolezza, per poi fare la contromossa sfruttandone i punti deboli. Es. assumere la posizione one-down per essere one-up. Quando non si può fare a meno di parlare per primi, iniziare sempre con delle domande. Se è l’altro ad aver iniziato con una domanda, è bene rispondere con il condizionale oppure con una frase che metta in dubbio la nostra affermazione.
INTORBIDIRE LE ACQUE PER FAR VENIRE A GALLA I PESCI Introdurre un elemento di confusione o di dubbio può generare effetti formidabili costringendo l’altra persona a cercare chiarezza a tutti i costi Es. La donna che viene sempre lasciata sola dal marito per andare con gli amici anziché lamentarsi lo incoraggia ad uscire
SE VUOI RADDRIZZARE UNA COSA, IMPARA PRIMA A STORCERLA DI PIÙ Per convincere qualcuno basta forzare l’interlocutore nella direzione opposta a quella desiderata; egli, opponendosi naturalmente alle nostre argomentazioni, assumerà la posizione da noi voluta.
CIRCOLARE CONTRO LINEARE, LINEARE CONTRO CIRCOLARE Nella relazione sintonizzarsi sul canale complementare a quello del nostro interlocutore, in modo da creare una dinamica comunicativa fluida. Comprendere i ruoli one-up e one-down
UCCIDERE IL SERPENTE COL SUO STESSO VELENO Es: rispondere con atteggiamento gentile a chi si relaziona con noi in maniera aggressiva permette di annullare la sua forza, ritorcendogliela contro.
TRASFORMARE L’OSPITE INDESIDERATO IN OSTE Es: se una persona è assillata dalle telefonate di qualcuno che si preoccupa eccessivamente per lui incurante delle sue lamentele
SPEGNERE IL FUOCO AGGIUNGENDO LA LEGNA Sfrutta la forza del paradosso, per cui ciò che in apparenza conduce in una direzione, oltre un certo livello produce il suo opposto. Es: se voglio far cessare un comportamento provocatorio, sarà sufficiente chiederlo espressamente e insistentemente
FAR SALIRE IL NEMICO IN SOFFITTA E POI TOGLIERE LA SCALA Si tratta di convincere l’interlocutore facendogli credere che sia lui stesso a scegliere, creando diverse alternative (illusione di alternative). Es. Aneddoto ebraico. Un astuto giudice che doveva punire un avido mercante truffatore gli propose tre alternative in ordine decrescente di gravità (pagare una multa altissima, subire una punizione corporale o mangiare dieci chili di cipolle crude).
CREARE DAL NULLA “Tutto ciò che è creduto esiste”: qualcosa che non esiste può produrre effetti concreti se è ritenuto esistente. Es. utilizzare parole progressivamente più forti o più morbide crea scenari diversi
LA PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA Nei rapporti interpersonali ciò che temiamo che succeda, succederà.
CAMBIARE RIMANENDO SE STESSI La capacità di trovare soluzioni nuove e creative si basa sull’abilità di superare schemi prefissati e di incrementare le possibilità di scelta.
VINCERE SENZA COMBATTERE Significa riuscire a generare nell’altro con il proprio atteggiamento il desiderio non di mettersi contro di voi, ma di imitarvi.
PSICOLOGIA SOCIALE, TECNOLOGIA E MASS MEDIA
CANALI MASS MEDIATICI INFORMAZIONE SPETTACOLO MARKETING CRONACA PUBBLICITA’ GOSSIP SOCIAL NETWORK ENTERTEINMENT Percezione sociale, influenzamento, conformismo, etc…
MECCANISMI PSICOLOGICI DELLA COMUNICAZIONE MEDIATICA “Le cose non si considerano per quel che sono ma per come appaiono. ” Balthasar Gracian Assenza di circolarità della comunicazione; i soggetti ricevono i messaggi senza possibilità di replica all’emittente Livellamento delle differenze fra realtà e finzione “Il pulpito rende vera la predica” secondo un meccanismo di autoreferenzialità: una qualunque affermazione o argomentazione, per il solo fatto di raggiungere contemporaneamente tante persone, ha già di per sé la qualità di essere “vera”
EFFETTI STRATEGICI DELLA COMUNICAZIONE MEDIATICA Effetto “folla”: condizionamento e conformismo che inducono il singolo a uniformarsi alla massa e a modificare il proprio orientamento Effetto “Werther”: pericolosi comportamenti di tipo emulativo-imitativo contro il proprio vuoto interiore Effetto “censura” o “omissione”: genera la falsa credenza che un certo tipo servizio/prodotto/cura/opinione sia l’unico possibile perché apparso in tv
Effetto “moltiplicatore della notizia”: la ridondanza della notizia crea la sensazione che comprando più copie dello stesso giornale si rendano le notizie al suo interno più vere Effetto “Butterfly”: i grandi cambiamenti avvengono per somma di progressivi e impercettibili mutamenti, come da un semplice battito d’ala di farfalla, per una concatenazione invisibile di eventi fisici, si originerebbero tempeste e uragani Principio della dissonanza cognitiva (Festinger): ogni nuovo elemento esterno tende a creare in ognuno una “dissonanza” con il proprio sistema di valori, persuadendo il soggetto a modificare il proprio punto di vista.
CONFORMISMO Asch prova quindi che la gente si conforma a quello che pensano gli altri anche se questo è in palese contrasto con la propria percezione del mondo (soprattutto di fronte a un pubblico). Le ragioni del conformismo risiederebbero nelle risposte che ognuno si da a due domande che tutti ci poniamo prima di esprimere un giudizio di fronte agli altri: la mia opinione è corretta? Gli “altri” ci approvano? Accettare il giudizio degli altri significa accettare implicitamente l'ipotesi che gli altri abbiano più informazioni
INFORMAZIONE E CRONACA Cambiamento del modo di dare le notizie (linguaggio giallistico) Nuove figure giornalistiche Overtalking (accanimento mediatico) Assuefazione al sensazionale e alla cronaca noir Continuità fra fiction e realtà Senso di “attesa” continuo
FICTION E CRIMINE Producono l’aspettativa distorta che ogni caso si risolva velocemente incrementando il gap percettivo con la realtà Incrementano il fattore di Forensic Awareness: sofisticatezza del modus operandi del criminale per depistare gli investigatori
MECCANISMI CRIMINOGENI Inversione del rapporto realtà/televisione: è la realtà a trarre ispirazione e modello dalla Tv Modelling negativo: pur di andare in tv vale la pena di inventarsi qualsiasi cosa Spettacolarizzazione: il consumo di notizie e scoop clamorosi crea dipendenza e assuefazione stimolando unai sempre maggiore ricerca del sensazionale (sensational seeking behavior)
LA PUBBLICITÀ E’ un potente diversificatore sociale perché: Stimola bisogni e sentimenti edonistici, competitivi e altamente individualistici Incoraggia atteggiamenti discriminativi e dissuade implicitamente dalla coesione e dall’uguaglianza Fa leva sulla trasgressione abbassando sempre più la soglia del lecito, dell’estetico e del morale L’alta frequenza, la ridondanza e la sensazionalità dei messaggi ne favoriscono la fissazione
LA PUBBLICITÀ (CONTINUA)…. Crea una realtà fittizia e sensazionale (effetto potenziato dai nuovi supporti tecnologici) che viene scambiata per vera, reale, possibile. Associa direttamente dimensioni interne all’individuo con caratteristiche e qualità appartenenti ad un prodotto (es. “il valore” di una persona con il consumo di un cosmetico, etc. . ) Crea bisogni «indotti» allo scopo di rendere tutti consumatori
LA PUBBLICITÀ (CONTINUA)…. Per essere più stupefacente e accattivante è sempre più simile ad un film: diventa seriale, contiene effetti speciali e spesso ha come interprete principale un attore/attrice, divo/a, campione/campionessa. Il rapporto delle cosiddette pubblicità progresso (educative) rispetto a tutte le altre risulta di circa 1 a 10.
A fronte dell’aumento fra la popolazione di problematiche investono la funzione sessuale l’industria pubblicitaria continua a ricorrere al massiccio uso del nudo e del simbolismo sessuale, anche per promuovere prodotti che nulla hanno a che vedere con la nudità.
L’industria della moda, dei profumi, delle auto, etc. . si basa su concetti trasgressivi, usando denominazioni o situazioni-tipo allusive e tipicamente orientate ad una visione oggettuale della donna
I nomi utilizzati per i prodotti rimandano direttamente a comportamenti provocatori e trasgressivi, innescando un processo di identificazione
La spietata competizione induce all’utilizzo intensivo nei messaggi pubblicitari di effetti scenografici sempre più stupefacenti, trasfigurando ogni situazione quotidiana in spettacolarizzazione
QUALI SONO LA POTENZIALI CONSEGUENZE SUL COMPORTAMENTO? Perdita di controllo sull’interpretabilità soggettiva dei messaggi e sui conseguenti comportamenti individuali Acting out: i soggetti più a rischio, in fase evolutiva e/o depressi, regrediti, con bassa capacità critica e alta suggestionabilità, possono essere indotti a tradurre la finzione in realtà Sviluppo di false credenze e correlazioni improprie fra il comportamento trasgressivo e il sentirsi “socialmente approvati”
QUALI SONO LE POTENZIALI CONSEGUENZE SUL COMPORTAMENTO? (CONTINUA) L’abuso di contenuti violenti e di nudo crea potenziali moventi a comportamenti al limite. Moral disengagement che può costituire presupposto per la realizzazione di comportamenti antisociali che si autogiustificano Alterazione del normale schema percettivocognitivo: l’esposizione ad effetti scenici e speciali sempre più stupefacenti favorisce l’assuefazione al sensazionale e la conseguente intolleranza al vuoto psichico
SOCIAL NETWORK E TECNOMEDIAZIONE
RAPPORTO CENSIS
MOTIVAZIONI ADDOTTE 41, 2% GUARDARE COSA C’E’ NELLE BACHECHE DEGLI AMICI 2, 6% INTRECCIARE UNA RELAZIONE INTIMA
La tecnomediazione: Altera la percezione della gravità del comportamento Determina la sottostima dei rischi di essere scoperto e denunciato Altera la percezione del danno procurato ad altri Altera la paura della sanzione sociale e legale Dà l’illusione di rendere forti i deboli
“LA GENTE FA COSE NELL’AMBIENTE DEL COMPUTER CHE NON FAREBBE MAI FUORI” Per valutare correttamente un comportamento virtuale è opportuno operare un confronto con il contesto sociale reale Ad esempio entrare in un profilo privato equivale ad infilare la mano nella borsa di un’altra person
PRINCIPALI COMPORTAMENTI DEVIANTI CONNESSI ALLA TECNOMEDIAZIONE Realizzazione di foto o video (sexting) a scopo di ricatto/lucro/vendetta (revenge porn) Realizzazione di foto o video a sfondo dimostrativo/razzista Produzione e scambio di materiale pornografico Download di materiale vietato o protetto da copywrite Cybercrime
TECNO-DIPENDENZA E’ una dipendenza del tutto simile altre, caratterizzata da assuefazione e progressive modificazioni del comportamento La sensazione e il vissuto psicologico è quello di “sentirsi connessi allo strumento tecnologico” (cellulare, computer, videogioco) Nel caso in cui ciò non risulti possibile si è quindi colti da una sensazione di “crisi di astinenza”.
Il voyerismo e l’esibizionismo
La morbosità
Assuefazione ai contenuti noir
Il falso bisogno e la dipendenza
LA PSEUDOLOGIA E LA MITOMANIA “SONO CIÒ CHE APPAIO”
PARADOSSO Banalizzazione di ciò che è importante (amicizia, affetto, vita relazionale) ed esaltazione di ciò che è insignificante (le banalità quotidiane in vetrina)
IL GOSSIP La parola “Gossip” all’espressione anglosassone “to go sip”, usata negli ambienti politici dove i capi usavano mandare i propri assistenti al bar allo scopo di sedersi e ascoltare i discorsi che circolavano e le conversazioni pubbliche. Le istruzioni erano quelle di “bere qualcosa e prestare orecchio» .
FUNZIONI DEL GOSSIP Parlare degli altri eleva il senso di sè Parlare di personaggi famosi riduce gli effetti svalutanti del confronto Favorisce lo strutturarsi di un legame sociale attraverso la condivisione di interessi e informazioni Diverte e cementa il legame fra i partecipanti alla "riunione" Crea tregua e alleanze con i propri "nemici" Costituisce una strategia di avanzamento socioprofessionale Riduce il livello di aggressività latente Rinforza e preserva il senso morale
POSSIBILI COMPORTAMENTI ASSOCIATI ALL’ABUSO TECNOLOGICO Alienazione e dipendenza Molestie e atti persecutori Atti vendicativi, ritorsivi Furto dell’identità Acquisizione di dati sensibili finalizzata a scopi illeciti Frode o truffa Scambio di materiale pedo-pornografico Manipolazione mentale Bullying
POSSIBILI RILIEVI PENALI Stalking (decreto-legge 23 febbraio 2009) Circonvenzione di incapace (art. 643 c. p. ) Spaccio on line (art. 73 D. p. r. 309/90) Violenza sessuale (art. 609 bis – 609 decies c. p. 609 octies) Pedofilia Revenge Porn (2019)
PERCORSO DEVIANTE GIOVANILE Devianza primaria: comportamenti trasgressivi prima immaginati vengono agiti senza percezione di gravità Riconoscimento pubblico (cronaca) ed etichettamento Devianza secondaria: ricostruzione del sé e passaggio allo status di “deviante”
TIPOLOGIE DI AMBIENTE E PERSONA
PSICOLOGIA AMBIENTALE La psicologia ambientale è la disciplina che si occupa delle interazioni e delle relazioni fra le persone e il loro ambiente (in senso fisico e sociale).
CARTA DI IDENTITÀ DELLA PSICOLOGIA AMBIENTALE Data di nascita: primi anni ‘ 70 Luogo di nascita: Stati Uniti Genitori: Riviste “Environment anda Behaviour” e “Journal of Envronmental Psychology” Settori di impiego: Assessment, cognitive mapping, stress ambientale, comportamento spaziale (territorialità)
EVOLUZIONE DEGLI STUDI E NUOVI CAMPI APPLICATIVI Settore degli ambienti costruiti Abitazioni Luoghi di lavoro Luoghi di studio Luoghi di cura Luoghi di svago Luoghi di detenzione Relazioni fra macroambienti e comunita’ Inquinamento Atteggiamento verso l’ambiente Sicurezza e percezione del rischio Contributi ambientali nella prevenzione dei comportamenti antisociali
CONTRIBUTI La psicologia sociale raccoglie i contributi di altre importanti branche come la Neuropsicologia, la Psicologia Cognitivista, la Psicologia Sociale, la Psicologia sistemico-relazionale
Secondo la psicologia della Gestalt l’informazione percettiva di un ambiente tende a presentarsi come un complesso unitario
PRECURSORE PSICOLOGIA DELLA GESTALT (KURT LEWIN) Il comportamento (B) è uguale a: B= f (E, P) E= Ambiente P= Persona Ovvero comportamento e ambiente sono legate dal concetto di funzionalità
CASA E MONDO PSICHICO Fantasie di realizzazione Sogni Luogo della memoria e della nostalgia Consapevolezza Attività quotidiana Realismo Mondo pulsionale sommerso Timori arcaici Meccanismi di difesa
EMOZIONI E AMBIENTE Modello di Purcell e modello di Whitfield Rapporto fra indice di gradevolezza ambientale e Scala di Sensation Seeking di Zuckerman (“sensational seekers” vs “sensational avoiders”) Età del soggetto
LA MAPPA COGNITIVA La rappresentazione interna che ci facciamo di un ambiente, delle strade che possiamo prendere percorrerlo, dei suoi elementi percettivamente più rilevanti, degli oggetti che possono esserci più utili al nostro scopo
ESPERIMENTO DI PHILIP ZIMBARDO (1969) PRESSO UNIVERSITÀ DI STANFORD Egli lasciò due automobili identiche, stessa marca, modello e colore abbandonate in strada, una nel Bronx, zona povera e conflittuale di New York, l'altra a Palo Alto, città ricca e tranquilla della California. Quindi due identiche auto abbandonate, due quartieri con tipologie molto diverse di abitanti e una squadra di specialisti in psicologia sociale a studiare il comportamento delle persone in ciascun sito. Ciò che accadde fu che l'automobile abbandonata nel Bronx cominciò ad essere smantellata in poche ore, perdendo le ruote, il motore, gli specchi, la radio, e così via; tutti i materiali che potevano essere utilizzati vennero rubati e quelli non utilizzabili vennero distrutti. Al contrario, l'automobile abbandonata a Palo Alto rimase intatta.
……. Tuttavia, l'esperimento in questione fu proseguito, dopo una settimana, durante la quale la vettura abbandonata nel Bronx era stata completamente demolita mentre quella a Palo Alto era rimasta intatta, i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura a Palo Alto. Dopo di che i ricercatori assistettero alla stessa dinamica di vandalismo che avevano registrato nel Bronx: furto, violenza e vandalismo ridussero il veicolo lasciato a Palo Alto nello stesso stato di quello abbandonato nel distretto malfamato di New York.
E’ una celebre teoria criminologica introdotta nel 1982 da due scienziati sociali. L'esistenza di una finestra rotta (segno visibile di degrado) potrebbe incoraggiare ulteriori fenomeni di degrado, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale
Equazione disordine percepito = comportamenti sregolati ESSA SI PUÒ TRASPORRE AGLI ALTRI AMBIENTI COSTRUITI (LUOGHI DI LAVORO, DI CURA, ABITAZIONI, ETC…) DOVE I SEGNI DI TRASCURATEZZA (AD ESEMPIO UN OROLOGIO FERMO DA TEMPO IN UN UFFICIO) INDUCONO DISAGIO E INCORAGGIANO ULTERIORE FORME DI DISORDINE
TERRITORIALITÀ E PRIVACY A differenza dello spazio personale, che si muove con la persona e si può espandere o contrarre a seconda della situazione, il territorio è un luogo geografico fisso Una funzione importante della territorialità è quella di tracciare dei confini permettere la privacy, una specie di spazio personale oggettivo in cui l’individuo può ritirarsi, da solo o con qualcun altro, per mantenere un accettabile grado di benessere psicologico ed evitare i conflitti.
TIPI DI TERRITORI (ALTMAN) Territori primari: ad esempio la casa, la camera da letto, il bagno personale, etc… Territori secondari: accessibili anche ad un numero limitato di altre persone, ma sempre controllabili da noi (ad esempio la nostra palestra, la nostra biblioteca, etc. . ) Territori pubblici: vengono occupati da molte persone diverse con tempi di permanenza in genere molto brevi. I territori secondari sono meno centrali per la nostra vita anche se la loro invasione involontaria o deliberata può farci soffrire. Anche i territori pubblici acquistano talora un forte significato simbolico per un individuo, che ci si può identificare. Ma il territorio primario è inviolabile per l’individuo e la sua invasione genera un’elevata conflittualità, talora senza possibilità di risoluzione
AFFETTIVITÀ E PLACE IDENTITY Parallelo fra stili di attaccamento e attaccamento ai luoghi Differenza fra i due termini HOME (casa) e HOUSE (abitazione) L’identità personale è fortemente legata alla casa, che fornisce continuità alla propria esperienza di vita. La casa risponde ai principali bisogni umani (bisogno di rifugio, privacy e sicurezza ma anche attaccamento).
LA FAMIGLIA COME LUOGO DEGLI AFFETTI La famiglia è un «gruppo» (Lewin) pertanto è qualcosa di più della somma dei suoi componenti E’ un gruppo primario che svolge una funzione fondamentale sia ai fini della costruzione dell’identità individuale che della costruzione della società Funziona come un piccolo gruppo La casa (home) e la famiglia sono altamente interrelate
FAMIGLIA E RELAZIONI La famiglia è un’organizzazione di relazioni primarie fondata sulla differenza di gender e su quella fra generazioni e stirpi. La famiglia organizza le relazioni secondo due assi fondamentali: quello coniugale e quello parentale-filiale Il campo relazionale della famiglia è almeno «trigenerazionale»
TRANSIZIONI FAMILIARI Le transizioni familiari sono passaggi necessari, che mettono alla prova l’identità del nucleo Sono innescate da eventi critici, che possono essere prevedibili (matrimoni, nascite) oppure inattesi (malattie, separazioni, morti) In passato le transizioni erano organizzate da riti di passaggio L’identità dei membri della famiglia come gruppo dipende dal modo in cui le generazioni all’interno realizzano l’equilibrio fra bisogni di appartenenza e bisogni di unicità.
PSICOLOGIA NELLE ISTITUZIONI GIURIDICHE E POLITICHE
PSICOLOGIA GIURIDICA Nata all’interno della tradizione criminologica, ha conosciuto uno sviluppo crescente in Italia e all’estero dal 1970 circa, articolandosi in vari campi applicativi: Ø Psicologia legale (analisi dei testi giuridici) Ø Psicologia penitenziaria e dei contesti educativi Ø Psicologia forense (applicata alle perizie penali e civili) Ø Psicologia della testimonianza (analisi della memoria e dell’attendibilità delle testimonianze) Ø Psicologia della decisione e della polizia giudiziaria Ø Psicologia investigativa
RAPPORTO SOGGETTO - LEGGE Ø Ø Ø Durkheim: la legge è un «fatto sociale» risultato di complessi processi di influenza sociale, conflitti, mediazioni fra gruppi di interessi, di pressione e quindi di potere che trova la sua realizzazione attraverso procedure governative sotto il monitoraggio dei più alti poteri dello stato (Governo, Parlamento, Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale) Per lo psicologo giuridico le implicazioni della legge di maggiore interesse sono: Imputabilità e responsabilità Pericolosità sociale L’interesse del minore a partire dalle convenzioni delle Nazioni Unite e di Strasburgo e dalle leggi di tutela (Carta di Noto)
LE ORGANIZZAZIONI DELLA GIUSTIZIA Le leggi vengono applicate, amministrate e rese esecutive da un insieme di istituzioni collegate in rete con ruoli e servizi sociali/comunitari. Rispondono alle seguenti funzioni: Ø Svolgere indagini (polizia giudiziaria) Ø Produrre conoscenze tecniche particolari (scienza della perizia e della consulenza tecnica) Ø Rendere efficaci le decisioni in riferimento alle finalità che si prefiggono
PSICOLOGIA DELLA DECISIONE Analizza le strategie e i modelli cognitivi delle decisioni giudiziarie individuali o assunte in collegio C’è una forte interdipendenza fra decisioni giudiziarie e ruoli e servizi sanitari, sociali, psicologici, educativi. Il giudice è un uomo pertanto può impiegare le cosiddette «euristiche» come gli altri Le euristiche sono scorciatoie che, pur avendo una grande utilità in condizioni di incertezza permettendo di crearci rapidamente una prima impressione, portano a compiere errori sistematici (bias) e, se si conosce il problema, prevedibili.
L’euristica della rappresentatività è la scorciatoia utilizzata per classificare oggetti, individui, eventi. Essa impiega gli stereotipi e il criterio della somiglianza, mentre trascura il calcolo delle probabilità. L'euristica della disponibilità si occupa di prevedere la probabilità di accadimento di eventi futuri e, nel farlo, ogni individuo sarà influenzato dal numero di eventi che riesce a ricordare, oltre che dalla loro semplicità e vividezza. Gli episodi della sua vita, pertinenti con la previsione da fare, più emotivamente coinvolgenti avranno un ruolo prevalente nel determinare la previsione. L'euristica della simulazione è una variante dell'euristica della disponibilità e consiste, a seguito di un evento negativo, nell'immaginare scenari alternativi che avrebbero potuto evitarlo. Tale simulazione carica emotivamente colui che fa la previsione modificando la percezione e il ricordo dell'evento.
L'euristica dell'ancoraggio e dell'accomodamento viene impiegata nei casi in cui dobbiamo esprimere un giudizio su un tema specifico. Per farlo valutiamo la nostra posizione su quel tema, rispetto a un punto di riferimento poi, facendo degli aggiustamenti, maturiamo la decisione finale. Illusione di controllo: gli individui tendono a credere che gli effetti negativi di tali condotte si possano controllare grazie alle proprie abilità. Tendenza alla conferma (adattare i fatti alla teoria di partenza)
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