CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI

CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI A CURA DI: DOTT. NICOLA PALLADINO

CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI

CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza: indica un rapporto, duale e relazionale fra rappresentati e rappresentanti che agiscono in loro vece. Il concetto di rappresentanza politica è intimamente legato a quello di democrazia rappresentativa e si oppone da un lato a quello di assolutismo e dall’altro a quello di democrazia diretta. Il senso della rappresentanza politica sta dunque nella possibilità di controllare il potere politico attribuita a chi il potere non può esercitare di persona. Consiste in un particolare meccanismo politico per realizzare un rapporto di comunicazione e controllo tra governati e governanti.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Tre concezioni della rappresentanza: 1. Sociologica Rappresentanza come rappresentatività o somiglianza 2. Giuridica Rappresentanza come mandato 3. Rappresentanza come rapporto fiduciario sistema istituzionalizzato di responsabilità elettorale

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Concezioni della rappresentanza ed evoluzione storica delle assemblee rappresentative. Le prime due concezioni (sociologica, giuridica) affondano le loro radici dalle esperienze delle assemblee medievali: § organi esterni allo Stato; § organizzati per ceti; § privi di poteri decisionali e legislativi. La concezione della rappresentanza come sistema istituzionalizzato di responsabilità politica riflette la trasformazione che ha portato ai parlamenti moderni, divenuti organi centrali e sovrani all’interno dell’architettura statale, dotati di potere decisionale e legislativo.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Le assemblee rappresentative medievali: l’esempio degli Stati Generali. Periodo: 1302 – 1789 Composizione: l’assemblea era divisa in tre ordini: clero, nobiltà e popolo (borghesia), ognuno dei quali poteva esprimere un voto. Nell’ultima convocazione vi parteciparono 1139 membri eletti su base locale: 291 per il Primo Stato, 270 per il Secondo Stato, 578 per il Terzo Stato. Poteri: gli Stati Generali avevano funzione meramente consultiva, di fatto potevano detenere un reale potere di veto. Convocazione: l’assemblea era convocata dal Re generalmente per pronunciarsi su problemi specifici, come l’introduzione di nuove imposte. Il Re poteva inoltre sciogliere gli Stati Generali in qualsiasi momento. In tutti i quasi 500 anni della loro storia gli Stati Generali furono convocati solo 22 volte. Comportamento dei rappresentanti: i rappresentanti arrivavano agli Stati Generali con un mandato scritto del loro collegio elettorale, il quale conteneva istruzioni su come votare. Tali istruzioni potevano essere sia generiche dettagliate. Nel caso emergessero nuovi elementi (generalmente compromessi o contropartite proposte dalla corona) spesso i deputati si rifiutavano di votare e tornavano nei loro collegi per ricevere nuove istruzioni.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza La rappresentanza sociologica: Secondo la concezione sociologica della rappresentanza, l’organismo rappresentativo dovrebbe riprodurre fedelmente le caratteristiche del corpo politico.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Problematicità della concezione sociologica della rappresentanza: § I rappresentati si differenziano secondo numerose caratteristiche (orientamenti politici ed ideologici, appartenenze etniche e religiose, professione, genere, età…). Ogni riproduzione del corpo elettorale è pertanto imperfetta e imparziale. § La somiglianza sociologica non garantisce che i rappresentanti agiscano in conformità con i desideri dei rappresentati. § La rappresentanza sociologica si concentra sulla fedeltà della riproduzione. Non considera la capacità dell’organo rappresentativo di operare una sintesi delle diverse tendenze presenti nel corpo politico, che è il presupposto della sua capacità di governare. Pertanto la rappresentanza sociologica è più adatta a quei sistemi in cui la rappresentanza ha funzioni secondarie, di legittimazione e correzione del potere, ma non un vero e proprio potere decisionale.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza La concezione giuridica della rappresentanza Nella concezione giuridica della rappresentanza il rappresentante è concepito come un esecutore, privo di iniziativa e di autonomia delle istruzioni (mandato) che gli impartiscono i rappresentanti, ed il suo mandato ad agire per conto dei rappresentati è revocabile in qualsiasi momento. Il suo ruolo è paragonabile a quello di un ambasciatore o di un avvocato.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Criticità della concezione giuridica della rappresentanza: Il vincolo di mandato è espressamente vietato in pressoché tutte le Costituzioni moderne. Ciò riflette la trasformazione delle assemblee legislative da organi esterni allo Stato che si oppongono al sovrano, ad organi interni dello Stato che esercitano un potere sovrano. Il divieto del vincolo di mandato risponde alle seguenti motivazioni: § Motivi filosofici: Teoria della sovranità nazionale. I padri fondatori della moderna teoria democratica appartenevano in maggioranza alla corrente dell’Illuminismo. Educati nel culto della ragione potevano riconoscere come volontà sovrana solo una volontà riflessa, ponderata ed unificata (volontà generale). Una volontà che si creava nel Parlamento durante e per mezzo del dibattimento e che non poteva pertanto essere vincolata da volontà particolari preesistenti. § Il rappresentante deve rappresentare l’interesse generale e non interessi particolaristici. § Dato che i Parlamenti moderni sono diventati il fulcro del processo decisionale, i rappresentanti in quanto decisori pubblici hanno bisogno di un margine di manovra, incompatibile con la rigidità di un sistema di istruzioni vincolanti. § I rappresentati hanno scarso interesse e conoscenza dei problemi pubblici. Fornirebbero pertanto istruzioni limitate o inadeguate.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Cosa succederebbe se oggi nelle democrazie contemporanee fosse in vigore il vincolo di mandato? Innanzitutto si pone il problema di individuare chi sia il mandante, cioè il soggetto titolare del potere di revocare il rapporto di rappresentanza e quindi di destituire il rappresentante/parlamentare. Se il mandate è inteso come: § Il collegio elettorale: il rappresentante cercherebbe di beneficiare il più possibile il suo collegio, distribuendo risorse e favori aumento del clientelismo; § Il partito/movimento in cui è stato eletto: il destino dei parlamentari verrebbe a dipendere dai capi e dirigenti di partito ai quali non potrebbero opporsi in nessun caso esautoramento del Parlamento; § La base elettorale del suo partito/movimento: data la segretezza del voto è un insieme impossibile da identificare; § Gli iscritti del suo partito/movimento: • Insieme diverso da quello degli elettori effettivi; • Gli iscritti hanno generalmente un atteggiamento più radicale ed intransigente rispetto al resto del corpo elettorale: estremizzazioni delle posizioni, difficoltà nel raggiungere accordi o compromessi con differenti forze politiche radicalizzazione dei conflitti, paralisi decisionale, nei casi più estremi guerra civile.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza La rappresentanza come rapporto fiduciario Questa concezione attribuisce al rappresentante una posizione autonoma e suppone che l’unica guida della sua azione sia l’interesse dei rappresentati come viene da questi percepito. Edmund Burke «Speech to the Electors of Bristol» 1774: «Governare e fare leggi sono questioni di ragione e di giudizio […] e che sorta di ragione sarebbe mai quella nella quale la decisione precede la discussione? […] Il Parlamento non è un congresso di ambasciatori di opposti ed ostili interessi; interessi che ciascuno deve tutelare, come agente ed avvocato, contro altri agenti ed avvocati. Il Parlamento è invece una assemblea deliberante di una nazione con un solo interesse, quello dell’intero; dove non dovrebbero essere guida scopi e pregiudizi locali, ma il bene generale. »

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Il solo principio fiduciario però attribuisce al rappresentante un potere arbitrario che contrasta con il senso della rappresentanza, in quanto verrebbe a mancare ogni forma di controllo dei rappresentati sul rappresentante. Il controllo dei rappresentati sui rappresentanti richiede necessariamente l’istituzionalizzazione di elezioni competitive e che si ripetono regolarmente. La minaccia della mancata rielezione porta i rappresentanti ad agire responsabilmente nei confronti dei rappresentati, ovvero i rappresentanti sono tenuti a dare conto nei confronti degli elettori del proprio operato (accountability). Mandato imperativo: controllo rigido, ex ante. Rapporto fiduciario + elezioni: controllo ex post, con ampio margine di manovra dei rappresentanti. La rappresentanza politica moderna può pertanto essere intesa come un sistema istituzionalizzato di responsabilità elettorale.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Nessuna delle tre concezioni esposte esiste nella sua forma pura nella realtà empirica. Le democrazie moderne incarnano il modello di rappresentanza basato su un rapporto fiduciario controllato da elezioni competitive e regolari. Tuttavia incorporano in una certa misura anche elementi attinenti agli altri due modelli, proprio grazie al processo elettorale. Un certo grado di somiglianza assolve ad importanti funzioni simboliche e psicologiche, permettendo l’instaurarsi di processi di identificazione con i propri rappresentanti, e quindi tramite loro di appartenenza alla comunità politica. Del resto nelle elezioni gli elettori generalmente scelgono i candidati che più condividono i loro orientamenti politici o che rispecchia una particolare appartenenza. La rappresentanza giuridica, seppure rifiutata proprio nei suoi aspetti più formali e giuridicamente vincolanti, sopravvive nell’idea culturalmente condivisa che i rappresentanti siano eletti per realizzare un «programma» , che siano moralmente tenuti a rispettare gli impegni presi con il corpo politico, pena la mancata rielezione.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Hanna Fenichel Pitkin, The Concept of Rapresentation, 1967 Rappresentare significa agire nell’interesse dei rappresentati in modo da rispondere a loro. Il rappresentante deve agire in maniera indipendente; le sue azioni devono comportare discrezionalità e giudizio; deve essere il rappresentante ad agire. Anche il rappresentato deve essere capace di azione e di giudizio indipendenti, non deve solo essere accudito. E nonostante possa insorgere un conflitto fra il rappresentante e il rappresentato circa ciò che c’è da fare, normalmente questo conflitto non deve esistere. Il rappresentante deve agire in modo che tale conflitto non sussista e, nel caso in cui emerga, è necessaria una spiegazione. Il rappresentante non può trovarsi sistematicamente in contrasto con i desideri dei propri rappresentati, se non per tutelare i loro stessi interessi, e comunque è tenuto a spiegare perché i loro desideri non sono compatibili con i loro interessi.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza, Responsabilità e Sistemi Elettorali Secondo Sartori, la responsabilità a cui è chiamato il rappresentante politico può essere declinata in due modi differenti: a) Responsabilità personale e dipendente (rappresentatività): l’obbligo del rappresentante di rispondere al titolare del rapporto, ovvero si essere sensibile ai desideri ed agli umori dell’elettorato Governo Ricettivo (responsiveness) b) Responsabilità funzionale ed indipendente: l’obbligo di soddisfare un adeguato livello di prestazione in termini di capacità ed efficienza Governo Efficiente Secondo l’autore solo la responsabilità funzionale permetterebbe di governare perseguendo l’interesse generale, mentre la responsabilità personale porterebbe a sacrificare l’interesse generale in favore di interessi parziali, spesso contingenti, contraddittori ed anche male intesi. I due tipi si responsabilità sono mutamente esclusivi. Più cresce l’una, più diminuisce l’altra.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Giovanni Sartori, Elementi di Teoria politica, 1995 «I Parlamenti contemporanei sono chiamati ad operare sul filo di delicati equilibri. Se assumono troppo li punto di vista dei governati, rischiano di atrofizzare e paralizzare il governo. Se si cerca di assorbirli troppo nello Stato –potremmo dire se un Parlamento assume troppo il punto di vista governante- in tal caso rischia di non assolvere più alla sua funzione rappresentativa. »

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Secondo Sartori esiste una forte relazione fra sistema elettorale ed il tipo di rappresentanzaresponsabilità che si produrrebbe in un dato sistema. Nei sistemi maggioritari, specie se bipartitici, gli elettori scelgono di fatto chi governerà, pertanto tenderà a prevalere un tipo di responsabilità efficiente, cioè basata sulla efficienza e competenza dell’azione di governo. Nei sistemi proporzionali gli elettori scelgono il partito che maggiormente rispecchia i loro orientamenti e le loro appartenenze. I governi vengono formati attraverso accordi post-elettorali fra diversi partiti, per cui non è facile attribuire responsabilità di governo. Pertanto tenderà a prevalere una responsabilità personale e dipendente in cui ogni partito risponderà primariamente agli orientamenti ed agli umori del proprio elettorato. Tuttavia ricerche come «Le Democrazie Contemporanee» di Arend Lijphart, sulla base di una poderosa base di dati empirici, sembrano dimostrare che le democrazie consensuali (basate su sistemi elettorali proporzionali e governi di coalizione multipartitici) non producono performance peggiori per quanto riguarda rendimento macroeconomico e controllo della violenza, ed anzi realizzano performance significativamente superiori in merito alla qualità della democrazia e politiche sociali.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza e Partiti SOCIETÀ Bisogni ed istanze PARTITI § Raccolgono ed organizzano bisogni ed istanze della società in programmi coerenti § Selezionano il personale politico § Costruiscono il consenso sia nella società (momento elettorale) sia nelle istituzioni (votazioni) ISTITUZIONI Decisioni

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Percorsi e stili di rappresentanza Elettori Partito Partiti Rappresentante R Percorso: la relazione primaria intercorre fra elettorato e partiti. Gli elettori scelgono innanzitutto un partito, ed il partito seleziona i candidati. E’ direttamente l’immagine partitica ad essere presentata al giudizio elettorale ed è su di essa che si esercita il controllo. Stile: Delegato, il rappresentante sa che risponderà agli elettori del suo personale operato essenzialmente per tramite del partito che lo ha candidato e lo ha fatto eleggere, pertanto tenderà a rispondere innanzi tutto, se non esclusivamente, alle sollecitazioni ed indicazioni del proprio partito, piuttosto che dell’elettorato.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Percorsi e stili di rappresentanza Elettori Rappresentante Partiti Partito R Percorso: gli elettori scelgono e giudicano innanzi tutto un candidato e tramite questi un partito. E’ un percorso che si rende possibile laddove i partiti sono deboli o poco strutturati, o laddove i rappresentanti ritengano di essere capaci di ottenere il consenso elettorale a prescindere dal sostegno del loro partito di riferimento (Es. : elezioni locali…) Stile: Fiduciario, il rappresentante si ritaglia una spazio di autonomia maggiore. Ritiene di avere gli strumenti tecnici e la forza politica per scegliere di volta in volta come votare e, entro certi limiti, quali posizioni sostenere.

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZA POLITICA E COMUNICAZIONE LA SCIENZA POLITICA: I CONCETTI FONDAMENTALI 1. Rappresentanza Percorsi e stili di rappresentanza Rappresentante Elettori Partito Percorso: L’elettore tiene in considerazione nella sua scelta e nel suo giudizio sia il candidato che il partito (es. : elezioni nazionali con sistema maggioritario). Stile: Politico, il rappresentante cerca il punto di equilibrio fra le esigenze del partito e gli impegni presi con l’elettorato, fra la propria autonomia di giudizio politico e le proprie conoscenze tecniche.

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