CORSO DI FISICA Prof Francesco Zampieri http fedro

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CORSO DI FISICA Prof. Francesco Zampieri http: //fedro. blogs. zufy. net fedro@dada. it LE

CORSO DI FISICA Prof. Francesco Zampieri http: //fedro. blogs. zufy. net fedro@dada. it LE ONDE

ARGOMENTI Fenomeni ondulatori Le grandezze caratteristiche La velocità di propagazione Proprietà delle onde Onde

ARGOMENTI Fenomeni ondulatori Le grandezze caratteristiche La velocità di propagazione Proprietà delle onde Onde meccaniche: il suono La luce e la sua velocità L’ottica: specchi e lenti

ONDA: Perturbazione provocata da un fenomeno oscillatorio (sorgente) che si propaga in un mezzo

ONDA: Perturbazione provocata da un fenomeno oscillatorio (sorgente) che si propaga in un mezzo (anche vuoto!) MEZZO Corpo sorgente MOTO senza trasporto di materia ma solo di ENERGIA =“informazione”!

 corda che vibra ONDE MECCANICHE Oscillazione di un corpo fisico che si propaga

corda che vibra ONDE MECCANICHE Oscillazione di un corpo fisico che si propaga in un mezzo (mai nel vuoto!) CASO PART: onde acustiche (suono) ELETTROMAGNETICHE ® ® Eo ® B E onda elettromagnetica Oscillazione di un CAMPO ® ® v Bo ® x

Cosa vuol dire “perturbazione che si propaga in un mezzo? ” Es. onde marine

Cosa vuol dire “perturbazione che si propaga in un mezzo? ” Es. onde marine Sup. mare in quiete Perturbo elem. d’acqua (es. vento) DEVIAZIONE delle particelle dalla posizione di equilibrio!

Le particelle sono LEGATE le une alle altre, quindi il moto di una si

Le particelle sono LEGATE le une alle altre, quindi il moto di una si trasmette alle altre! Al cessare della perturbazione, per l’elasticità del mezzo, le partic. tornano all’equilibrio, ma la perturbazione si è trasmessa! Avanzamento della perturbazione!

La perturbazione viene trasmessa, ma l’acqua non si sposta NON SI HA IL MOTO

La perturbazione viene trasmessa, ma l’acqua non si sposta NON SI HA IL MOTO DI MATERIA!

Il fenomeno è più evidente in una corda tesa e legata ad un estremo

Il fenomeno è più evidente in una corda tesa e legata ad un estremo Le particelle del mezzo comunicano la pert. Interagendo tra di loro.

FRONTE D’ONDA : l’insieme dei punti più avanzati, considerati in un dato istante! corda

FRONTE D’ONDA : l’insieme dei punti più avanzati, considerati in un dato istante! corda che vibra DIREZIONE E VERSO di propagazione

Le onde si distinguono a seconda del piano di oscillazione TRASVERSALI ONDE LONGITUDINALI

Le onde si distinguono a seconda del piano di oscillazione TRASVERSALI ONDE LONGITUDINALI

Onde trasversali: ogni punto sulla corda si muove perpendicolarmente alla corda Il piano di

Onde trasversali: ogni punto sulla corda si muove perpendicolarmente alla corda Il piano di oscillazione è perpendicolare alla direzione di avanzamento

Onde longitudinali: le particelle del mezzo oscillano attorno alla loro posizione di equilibrio parallelamente

Onde longitudinali: le particelle del mezzo oscillano attorno alla loro posizione di equilibrio parallelamente al moto dell’onda Il piano di oscillazione è parallelo alla direzione di avanzamento!

Onde trasversali e longitudinali trasversali vibrazione propagazione esempio : onda lungo una corda longitudinali

Onde trasversali e longitudinali trasversali vibrazione propagazione esempio : onda lungo una corda longitudinali vibrazione esempio : onda di percussione in un solido propagazione

PROPAGAZIONE DELLE ONDE A meno di effetti di distorsione, l’impulso si propaga parallelo a

PROPAGAZIONE DELLE ONDE A meno di effetti di distorsione, l’impulso si propaga parallelo a sè stesso: la forma resta invariata y = f (x) a t = 0. Dopo t lo spostamento verticale del punto P è y = f (x – vt) - f(x, t) funzione d’onda

Notare che l’onda NEL SUO INSIEME si sposta, senza deformarsi!

Notare che l’onda NEL SUO INSIEME si sposta, senza deformarsi!

LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE DI UN’ONDA cresta t fisso onda sinusoidale: nodo ventre lunghezza d’onda

LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE DI UN’ONDA cresta t fisso onda sinusoidale: nodo ventre lunghezza d’onda periodo T frequenza f VELOCITA’ v ampiezza A x fisso

AMPIEZZA A: max spostamento (elongazione) S(t) T +A o t –A PERIODO T: tempo

AMPIEZZA A: max spostamento (elongazione) S(t) T +A o t –A PERIODO T: tempo necessario per un’oscillazione completa e regolare!

S(x) +A o x –A LUNGHEZZA D’ONDA = distanza fra due creste, distanza percorsa

S(x) +A o x –A LUNGHEZZA D’ONDA = distanza fra due creste, distanza percorsa in un periodo T FREQUENZA f: numero di oscillazioni complete al secondo (si misura in Hertz)

RELAZIONI FRA PERIODO, FREQUENZA E LUNGHEZZA D’ONDA

RELAZIONI FRA PERIODO, FREQUENZA E LUNGHEZZA D’ONDA

VELOCITA’ DI PROPAGAZIONE DI UN’ONDA E’ la velocità (vettoriale) con cui avanza il fronte

VELOCITA’ DI PROPAGAZIONE DI UN’ONDA E’ la velocità (vettoriale) con cui avanza il fronte d’onda Da cosa dipende? ELASTICITA’ del mezzo: proprietà di sviluppare le forze di richiamo: più ce n’è, e più alta è v v INERZIA del mezzo: ci dice come la particelle rispondono alla sollecitazione. Se è alta, le particelle rispondono lentamente e v cala

La velocità dipende solo dalle proprietà del mezzo T è la forza di richiamo

La velocità dipende solo dalle proprietà del mezzo T è la forza di richiamo elastico che regola la trasmissione della pert. In una corda di massa µ per unità di lunghezza con tensione T la velocità di propagazione dell’onda è = massa per UNITA’ di lunghezza = m/l

LE PROPRIETA’ DELLE ONDE Principio di sovrapposizione interferenza RIFLESSIONE ONDE RIFRAZIONE DIFFRAZIONE

LE PROPRIETA’ DELLE ONDE Principio di sovrapposizione interferenza RIFLESSIONE ONDE RIFRAZIONE DIFFRAZIONE

PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE Cosa accade se in un punto P arrivano 2 onde differenti?

PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE Cosa accade se in un punto P arrivano 2 onde differenti? Se due o più onde che si propagano in un mezzo si combinano in un punto, lo spostamento risultante è la somma degli spostamenti delle singole onde

INTERFERENZA Fenomeno dovuto alla sovrapposizione che interessa l’AMPIEZZA RISULTANTE A: a seconda dello SFASAMENTO,

INTERFERENZA Fenomeno dovuto alla sovrapposizione che interessa l’AMPIEZZA RISULTANTE A: a seconda dello SFASAMENTO, A potrebbe essere amplificata o ridotta COSTRUTTIVA se Aris = A 1+A 2 max INTERFERENZA NORMALE se Aris = A 1+A 2 < max DISTRUTTIVA se Aris = A 1 – A 2 = 0

interferenza costruttiva Sovrapposizione di due onde sinusoidali uguali ma con una differenza interferenza distruttiva

interferenza costruttiva Sovrapposizione di due onde sinusoidali uguali ma con una differenza interferenza distruttiva di fase interferenza normale

CONDIZIONE PER INTERFERENZA Se i cammini sono differenti L = differenza di distanza percorsa

CONDIZIONE PER INTERFERENZA Se i cammini sono differenti L = differenza di distanza percorsa COSTRUTTIVA: onde in fase L = 2 n DISTRUTTIVA = onde in opposizione fase = L = (2 n+1) /2

interferenza costruttiva (onde in fase) interferenza distruttiva (onde in opposizione di Fase)

interferenza costruttiva (onde in fase) interferenza distruttiva (onde in opposizione di Fase)

RIFLESSIONE Fenomeno che si verifica quando un’onda incontra un OSTACOLO che non permette di

RIFLESSIONE Fenomeno che si verifica quando un’onda incontra un OSTACOLO che non permette di proseguire. L’onda viene RIFLESSA ed inverte il verso di propagazione Onda incidente Onda riflessa Può essere TOTALE o PARZIALE

RIFLESSIONE TOTALE Se l’estremità della corda è libera, l’impulso incidente viene riflesso senza essere

RIFLESSIONE TOTALE Se l’estremità della corda è libera, l’impulso incidente viene riflesso senza essere invertito

RIFLESSIONE PARZIALE

RIFLESSIONE PARZIALE

IL CASO DELLE ONDE STAZIONARIE Si verifica es. nel caso di corda con estremo

IL CASO DELLE ONDE STAZIONARIE Si verifica es. nel caso di corda con estremo fisso: onda incidente e riflessa SI SOVRAPPONGONO (stessa ampiezza e frequenza!) SI EVIDENZIANO DEI NODI: punti in cui la perturbazione è nulla GLOBALMENTE L’ONDA NON SI PROPAGA!

Se la corda è lunga L, vi sono INFINITI MODI NORMALI di vibrazione, con

Se la corda è lunga L, vi sono INFINITI MODI NORMALI di vibrazione, con fissata (quantizzata)

n =1 => frequenza fondamentale, n > 1, ARMONICI

n =1 => frequenza fondamentale, n > 1, ARMONICI

RIFRAZIONE Cambiamento della direzione di propagazione in seguito al passaggio da un mezzo ad

RIFRAZIONE Cambiamento della direzione di propagazione in seguito al passaggio da un mezzo ad un altro differente

DIFFRAZIONE Fenomeno che avviene in presenza di un apertura di dimensioni paragonabili con la

DIFFRAZIONE Fenomeno che avviene in presenza di un apertura di dimensioni paragonabili con la dell’onda

LE ONDE ACUSTICHE (sonore) • SUONO = fenomeno oscillatorio di un mezzo propagante prodotto

LE ONDE ACUSTICHE (sonore) • SUONO = fenomeno oscillatorio di un mezzo propagante prodotto dalla VIBRAZIONE REGOLARE di un corpo Se la vibrazione non è regolare, ho il RUMORE

CARATTERISTICA DELLE ONDE ACUSTICHE = UDIBILITA’ grazie all’apparato uditivo Sensibilità orecchio umano infrasuoni 16

CARATTERISTICA DELLE ONDE ACUSTICHE = UDIBILITA’ grazie all’apparato uditivo Sensibilità orecchio umano infrasuoni 16 Hz ultrasuoni 20. 000 Hz

PROPAGAZIONE DELLE ONDE SONORE Hanno bisogno di un MEZZO PROPAGANTE La vibrazione si propaga

PROPAGAZIONE DELLE ONDE SONORE Hanno bisogno di un MEZZO PROPAGANTE La vibrazione si propaga perché il mezzo è interessato da compressioni/rarefazioni progressive P t

v PROPAGAZIONE SUONO Dipende dal mezzo e dalla sua temperatura (v aumenta con T)

v PROPAGAZIONE SUONO Dipende dal mezzo e dalla sua temperatura (v aumenta con T)

LE PROPRIETA’ DEL SUONO Sensazioni fisiologiche corrispondenti a PARAMETRI FISICI dell’onda ALTEZZA Frequenza di

LE PROPRIETA’ DEL SUONO Sensazioni fisiologiche corrispondenti a PARAMETRI FISICI dell’onda ALTEZZA Frequenza di vibrazione (suoni ACUTI/GRAVI) INTENSITA’ Ampiezza dell’onda (suoni FORTI/DEBOLI) TIMBRO Qualità del suono (ogni sorgente ha una qualità diversa!)

ALTEZZA DEL SUONO E’ proporzionale alla frequenza della fonte sonora SUONO ACUTO (“Alto”) SUONO

ALTEZZA DEL SUONO E’ proporzionale alla frequenza della fonte sonora SUONO ACUTO (“Alto”) SUONO GRAVE (“basso”) Vibrazione di frequenza maggiore Vibrazione di frequenza minore

INTENSITA’ SONORA E’ legata all’ampiezza della vibrazione SUONO “FORTE” f f Vibrazione ampia SUONO

INTENSITA’ SONORA E’ legata all’ampiezza della vibrazione SUONO “FORTE” f f Vibrazione ampia SUONO “DEBOLE” p p Vibrazione meno ampia LIVELLO SONORO = misura dell’intensità del suono percepita

Come misurare il livello sonoro? Dipende da due fattori: sorgente (potenza) e l’apparato uditivo

Come misurare il livello sonoro? Dipende da due fattori: sorgente (potenza) e l’apparato uditivo POTENZA I della sorgente che arriva su 1 m 2 (W/m 2) STIMOLO UDITIVO J Che relazione? Ossia, come l’orecchio trasforma in sensazione (stimolo) un segnale ricevuto? Fisiologicamente, l’intensità dei suoni uditi spazia da 10 -12 W/m 2 (soglia di udibilità) a 1 W/m 2 (soglia del dolore)

L’ORECCHIO NON E’ UN RECETTORE LINEARE! Di fronte a due sorgenti che emettono segnale

L’ORECCHIO NON E’ UN RECETTORE LINEARE! Di fronte a due sorgenti che emettono segnale di potenza doppia (I 2 = 2 I 1), io non percepisco uno stimolo doppio (J 2 2 J 1)!!! I 0 è la soglia di udibilità di 10 -12 W/m 2 Significa che sentirò due suoni il secondo 2 volte più intenso del primo se la seconda fonte è 10 volte più intensa della prima!!!

DECIBEL = Unità di misura dello stimolo sonoro J = differenza esponenti fra la

DECIBEL = Unità di misura dello stimolo sonoro J = differenza esponenti fra la potenza irradiata e quella di riferimento Es. se I = 10 -6 W/m 2 , allora la sensazione sonora quale è? L’esponente è 6 = LIVELLO SONORO DI 60 d. B

Livello del suono (d. B) Pressione sonora (m. Pa) Esempi 140 200. 000 motore

Livello del suono (d. B) Pressione sonora (m. Pa) Esempi 140 200. 000 motore jet 130 63. 245. 555 martello pneumatico 120 20. 000 veicolo ad elica Fascia fascia dannosa soglia del dolore 110 6. 324. 555 discoteca 100 2. 000 macchinari industriali 90 632. 455 veicolo pesante 80 200. 000 traffico intenso 70 63. 245 aspirapolvere 60 20. 000 uffici 50 6. 324 musica a basso volume 40 2. 000 biblioteca 30 632 passi sulle foglie 20 200 abitazione di notte 10 63 "tic-tac" di un orologio 0 20 soglia dell'udibile fascia critica fascia di sicurezza

TIMBRO E’ dovuto alla diversità di profilo dell’onda = diversità di sorgente e diversità

TIMBRO E’ dovuto alla diversità di profilo dell’onda = diversità di sorgente e diversità di MODO DI VIBRAZIONE Uno stesso corpo sorgente può vibrare in DIVERSI MODI

I SUONI ARMONICI Es. Corda di violino Se ho 2 estremi fissi si instaurano

I SUONI ARMONICI Es. Corda di violino Se ho 2 estremi fissi si instaurano delle ONDE STAZIONARIE = la corda può vibrare con INFINITE FREQUENZE legate alla lunghezza della corda

Corda con due punti fissi (vibrazioni stazionarie) 1 1/2 1/3 Nota fondamentale 1° arm.

Corda con due punti fissi (vibrazioni stazionarie) 1 1/2 1/3 Nota fondamentale 1° arm. OTTAVA 2° arm. QUINTA

1/4 1/5 3° arm OTTAVA 4° arm. TERZA MAGGIORE E così via…. generando tutte

1/4 1/5 3° arm OTTAVA 4° arm. TERZA MAGGIORE E così via…. generando tutte le note della scala cromatica

A seconda della MISCELA degli armonici, io produco suono di QUALITA’ DIVERSA! TIMBRO =

A seconda della MISCELA degli armonici, io produco suono di QUALITA’ DIVERSA! TIMBRO = combinazione di un certo numero di armonici moltiplicato per un certo “peso”.

sintesi di un’ onda quadra come serie di Fourier

sintesi di un’ onda quadra come serie di Fourier

ECO • Caso particolare di riflessione del suono Ripetizione distinta di un suono a

ECO • Caso particolare di riflessione del suono Ripetizione distinta di un suono a causa della presenza di un ostacolo Serve una distanza x per la PERCEZIONE DISTINTA Pronuncia sillaba : t = 0, 1 sec Se la velocità di propagazione del suono è circa v = 340 m/s MI SERVONO ALMENO s = v • t = 34 metri!

EFFETTO DOPPLER ACUSTICO • La percezione del suono è dipendente anche dalla VELOCITA’ relativa

EFFETTO DOPPLER ACUSTICO • La percezione del suono è dipendente anche dalla VELOCITA’ relativa della sorgente e dell’osservatore! • Es. sirena percepita più “bassa” quando auto ci passa accanto La frequenza percepita cambia a seconda del moto relativo!

SORGENTE FERMA e OSSERVATORE IN AVVICINAMENTO Il ciclista “va incontro” all’onda emessa dal clacson

SORGENTE FERMA e OSSERVATORE IN AVVICINAMENTO Il ciclista “va incontro” all’onda emessa dal clacson e “riceve” più onde LA FREQUENZA AUMENTA (suono più alto!) f’ freq percepita dall’osservatore v vel suono Vel prop. suono f freq emessa v. O < 0, (v- v. O) > 1

SORGENTE FERMA E OSSERVATORE IN ALLONTANAMENTO Ho processo inverso: ricevo “meno” onde e la

SORGENTE FERMA E OSSERVATORE IN ALLONTANAMENTO Ho processo inverso: ricevo “meno” onde e la frequenza diminuisce (suono più basso!) Però mi sto allontanando, quindi v. O > 0 e f’ diminuisce!

SE SI MUOVE LA SORGENTE B percepisce suono più basso e A più alto!

SE SI MUOVE LA SORGENTE B percepisce suono più basso e A più alto!

CASO GENERALE Se vs = v allora ho divisione per zero Si genera un’onda

CASO GENERALE Se vs = v allora ho divisione per zero Si genera un’onda d’urto (boom sonico) qui visibile perché causa la condensazione del vapore acqueo

LA LUCE E L’OTTICA La luce è un’onda? Cosa c’entra la luce con le

LA LUCE E L’OTTICA La luce è un’onda? Cosa c’entra la luce con le onde? La radiazione luminosa si comporta come un’onda: subisce riflessione, rifrazione, interferenza e diffrazione! Vibrazione di un campo elettromagnetico

Un campo elettromagnetico ha una frequenza e una lunghezza d’onda . L’occhio è sensibile

Un campo elettromagnetico ha una frequenza e una lunghezza d’onda . L’occhio è sensibile ad un certo intervallo di

 • Onde Radio: 0. 1 m<λ<104 m usate in comunicazioni radio e tv,

• Onde Radio: 0. 1 m<λ<104 m usate in comunicazioni radio e tv, prodotte da antenne • Microonde: 10 -4 m< λ<0. 3 m adatte a radar, forni microonde • Infrared waves: 7 x 10 -7 m<λ<1 mm, prodotte da corpi caldi sono facilmente assorbite dalla maggior parte dei materiali. Usate in telecomandi ecc. • Luce visibile: 4 x 10 -7 m<λ< 7 x 10 -7 m, parte dello spettro cui l’occhio umano è sensibile, corrisponde al minimo assorbimento da parte dell’acqua (ragione evoluzionistica: veniamo dall’acqua). Prodotte da oggetti incandescenti ma anche da transizioni atomiche (LED). • Luce Ultravioletta: 6 x 10 -10 m<λ< 4 x 10 -7 m, prodotta abbondatemente dal sole, assorbita dall’ozono nella stratosfera • Raggi X: 10 -12 m<λ<10 -8 m, prodotti da elettroni decelerati su bersaglio metallico, hanno lunghezza d’onda simile a distanze interatomiche nei cristalli • Raggi Gamma: 10 -14 m<λ<10 -10 m, emessi da nuclei radioattivi, alto potere penetrante, molto pericolosi

Immagini ottenute guardando un oggetto in differenti porzioni dello spettro può dare informazioni diverse

Immagini ottenute guardando un oggetto in differenti porzioni dello spettro può dare informazioni diverse perchè onde di freq. diversa hanno origine diversa Nebulosa del Granchio vista con raggi X, luce visibile, onde radio, infrarosso (immagini rielaborate al computer)

Sorgenti di radiazione luminosa “Ogni corpo a temperatura T emette radiazione elettromagnetica a diversa

Sorgenti di radiazione luminosa “Ogni corpo a temperatura T emette radiazione elettromagnetica a diversa (legge di Planck)” Primarie = corpi che emettono luce propria Sorgenti Secondarie = corpi che emettono luce riflessa

PROPAGAZIONE DELLA LUCE In molti casi la propagazione è rettilinea

PROPAGAZIONE DELLA LUCE In molti casi la propagazione è rettilinea

La velocità della luce Sembra che v = , propagazione istantanea (Galileo) ROEMER (fine

La velocità della luce Sembra che v = , propagazione istantanea (Galileo) ROEMER (fine 1600): velocità finita anche se molto grande (eclissi Io) FIZEAU (fine 1800): misura v luce con un esperimento c = 299. 792. 458 m/s

OTTICA GEOMETRICA Si occupa della costruzione delle immagini prodotte dagli strumenti ottici = corpi

OTTICA GEOMETRICA Si occupa della costruzione delle immagini prodotte dagli strumenti ottici = corpi che sfruttano i fenomeni della riflessione e della rifrazione

LA RIFLESSIONE DELLA LUCE Quando un raggio luminoso colpisce corpo opaco levigato viene rinviata

LA RIFLESSIONE DELLA LUCE Quando un raggio luminoso colpisce corpo opaco levigato viene rinviata all’indietro (specchi) Onda incidente i r Onda riflessa normale

RIFLESSIONE SPECULARE rugosità hanno dimensioni piccole rispetto alla lunghezza d’onda RIFLESSIONE DIFFUSA

RIFLESSIONE SPECULARE rugosità hanno dimensioni piccole rispetto alla lunghezza d’onda RIFLESSIONE DIFFUSA

LEGGE DELLA RIFLESSIONE i=r L’angolo di incidenza è uguale all’angolo di riflessione (formati rispetto

LEGGE DELLA RIFLESSIONE i=r L’angolo di incidenza è uguale all’angolo di riflessione (formati rispetto alla normale)

GLI SPECCHI Costruzione geometrica dell’immagine per specchi piani e non CONVENZIONI I = y/y’

GLI SPECCHI Costruzione geometrica dell’immagine per specchi piani e non CONVENZIONI I = y/y’ = ingrandimento y y’ p q

SPECCHIO PIANO L’immagine è VIRTUALE perché formata dal prolungamento dei raggi riflessi Caso immagine

SPECCHIO PIANO L’immagine è VIRTUALE perché formata dal prolungamento dei raggi riflessi Caso immagine estesa Per specchi piani I = 1 sempre! Inversione dx/sx

SPECCHIO SFERICO Es. specchi stradali e telescopi riflettori = apertura dello specchio V F

SPECCHIO SFERICO Es. specchi stradali e telescopi riflettori = apertura dello specchio V F C Asse ottico V vertice dello specchio C centro di curvatura F fuoco dello specchio: VF = f = distanza focale = r/2 r raggio di curvatura: r > 0, specchio concavo, r < 0, specchio convesso

Proprietà Ogni raggio proveniente da una sorgente infinitamente lontana (parallelo all’asse ottico) viene riflesso

Proprietà Ogni raggio proveniente da una sorgente infinitamente lontana (parallelo all’asse ottico) viene riflesso sul fuoco F se è suffic. piccolo (condizione di Gauss). Ogni raggio passante per F è riflesso parallelo all’asse ottico V F Asse ottico

La condizione è approssimata perché nella realtà l’immagine è focalizzata diversamente a seconda della

La condizione è approssimata perché nella realtà l’immagine è focalizzata diversamente a seconda della distanza dall’asse ottico marginale V F parassiale Asse ottico I raggi marginali sono riflessi più verso il vertice = ABERRAZIONE DI SFERICITA’ Uno specchio parabolico è meno affetto dall’aberrazione

COSTRUZIONE DELL’IMMAGINE Caso specchio concavo Eq. dei punti coniugati Ingrandimento V F f C

COSTRUZIONE DELL’IMMAGINE Caso specchio concavo Eq. dei punti coniugati Ingrandimento V F f C r q p

Caso 1) V p>r F C L’immagine è rimpicciolita, capovolta e reale!

Caso 1) V p>r F C L’immagine è rimpicciolita, capovolta e reale!

Caso 2) V F Immagine ingrandita, dritta e virtuale C p<f

Caso 2) V F Immagine ingrandita, dritta e virtuale C p<f

Caso 3) V L’immagine è reale, ingrandita e capovolta F C f<p<r

Caso 3) V L’immagine è reale, ingrandita e capovolta F C f<p<r

LA RIFRAZIONE DELLA LUCE v è diversa a seconda del mezzo entro cui la

LA RIFRAZIONE DELLA LUCE v è diversa a seconda del mezzo entro cui la luce si propaga v nel vuoto = c v mezzo < c Se la luce proviene da un mezzo 1 e passa entro mezzo 2 di diversa natura, si ha un brusco cambiamento di v Cambia la v di propagazione ma non

2 è otticamente più denso di 1, ossia v 2<v 1 i 1 r

2 è otticamente più denso di 1, ossia v 2<v 1 i 1 r 2 Il raggio che emerge da 2 è PIU’ VICINO ALLA NORMALE i = angolo di incidenza e r = angolo di riflessione CHE LEGGE?

INDICE DI RIFRAZIONE Rapporto fra c e la velocità della luce nel mezzo! LEGGE

INDICE DI RIFRAZIONE Rapporto fra c e la velocità della luce nel mezzo! LEGGE DELLA RIFRAZIONE [legge di Snell]

Altra formulazione A Rapporto fra le vel. di propag. H B K AH/BK è

Altra formulazione A Rapporto fra le vel. di propag. H B K AH/BK è costante e dipende solo dalla natura dei due mezzi

LENTI O DIOTTRI Dispositivi che deviano la luce in base alla legge della rifrazione

LENTI O DIOTTRI Dispositivi che deviano la luce in base alla legge della rifrazione CONVERGENTI LENTI DIVERGENTI

LENTE CONVERGENTE 2 FUOCHI simmetrici Raggio incidente Raggio emergente F 2 C F 1

LENTE CONVERGENTE 2 FUOCHI simmetrici Raggio incidente Raggio emergente F 2 C F 1 f Ogni raggio parallelo all’asse ottico è rifratto sul fuoco reale F 2 = fuoco virtuale, F 1 = fuoco reale f = distanza focale POTERE DIOTTRICO (si misura in diottrie)

COSTRUZIONE IMMAGINE PER LENTE CONVERGENTE Immagine reale, capovolta e rimpicciolita p q Equazione dei

COSTRUZIONE IMMAGINE PER LENTE CONVERGENTE Immagine reale, capovolta e rimpicciolita p q Equazione dei punti coniugati per lente convergente

LENTE DIVERGENTE Raggio incidente Raggio emergente F 2 C F 1 f F 2

LENTE DIVERGENTE Raggio incidente Raggio emergente F 2 C F 1 f F 2 = fuoco virtuale, F 1 = fuoco reale f = distanza focale Ogni raggio parallelo all’asse ottico è rifratto in modo tale che il suo prolungamento passi per il fuoco virtuale POTERE DIOTTRICO (si misura in diottrie)

COSTRUZIONE IMMAGINE PER LENTE DIVERGENTE Immagine virtuale, capovolta e rimpicciolita p C q Equazione

COSTRUZIONE IMMAGINE PER LENTE DIVERGENTE Immagine virtuale, capovolta e rimpicciolita p C q Equazione dei punti coniugati per lente divergente