CORSO DI FISICA Prof Francesco Zampieri http digilander
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CORSO DI FISICA Prof. Francesco Zampieri http: //digilander. libero. it/fedrojp fedro@dada. it LE ONDE
ARGOMENTI Fenomeni ondulatori Le grandezze caratteristiche La velocità di propagazione Proprietà delle onde Onde meccaniche: il suono La luce e la sua velocità L’ottica: specchi e lenti
ONDA: Perturbazione provocata da un fenomeno oscillatorio (sorgente) che si propaga in un mezzo (anche vuoto!) MEZZO Corpo sorgente MOTO senza trasporto di materia ma solo di ENERGIA =“informazione”!
corda che vibra ONDE MECCANICHE Oscillazione di un corpo fisico che si propaga in un mezzo (mai nel vuoto!) CASO PART: onde acustiche (suono) ELETTROMAGNETICHE ® ® Eo ® B E onda elettromagnetica Oscillazione di un CAMPO ® ® v Bo ® x
Cosa vuol dire “perturbazione che si propaga in un mezzo? ” Es. onde marine Sup. mare in quiete Perturbo elem. d’acqua (es. vento) DEVIAZIONE delle particelle dalla posizione di equilibrio!
Le particelle sono LEGATE le une alle altre, quindi il moto di una si trasmette alle altre! Al cessare della perturbazione, per l’elasticità del mezzo, le partic. tornano all’equilibrio, ma la perturbazione si è trasmessa! Avanzamento della perturbazione!
La perturbazione viene trasmessa, ma l’acqua non si sposta NON SI HA IL MOTO DI MATERIA!
Onda superficiale nell’acqua
Il fenomeno è più evidente in una corda tesa e legata ad un estremo Le particelle del mezzo comunicano la pert. Interagendo tra di loro.
FRONTE D’ONDA : l’insieme dei punti più avanzati, considerati in un dato istante! corda che vibra DIREZIONE E VERSO di propagazione
Le onde si distinguono a seconda del piano di oscillazione TRASVERSALI ONDE LONGITUDINALI
Onde trasversali: ogni punto sulla corda si muove perpendicolarmente alla corda Il piano di oscillazione è perpendicolare alla direzione di avanzamento
Onde longitudinali: le particelle del mezzo oscillano attorno alla loro posizione di equilibrio parallelamente al moto dell’onda Il piano di oscillazione è parallelo alla direzione di avanzamento!
Onde trasversali e longitudinali trasversali vibrazione propagazione esempio : onda lungo una corda longitudinali vibrazione esempio : onda di percussione in un solido propagazione
onde trasversali
onde longitudinali (acustiche)
PROPAGAZIONE DELLE ONDE A meno di effetti di distorsione, l’impulso si propaga parallelo a sè stesso: la forma resta invariata y = f (x) a t = 0. Dopo t lo spostamento verticale del punto P è y = f (x – vt) - f(x, t) funzione d’onda
Notare che l’onda NEL SUO INSIEME si sposta, senza deformarsi!
Onde sinusoidali
LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE DI UN’ONDA cresta t fisso onda sinusoidale: nodo ventre lunghezza d’onda periodo T frequenza f VELOCITA’ v ampiezza A x fisso
AMPIEZZA A: max spostamento (elongazione) S(t) T +A o t –A PERIODO T: tempo necessario per un’oscillazione completa e regolare!
S(x) +A o x –A LUNGHEZZA D’ONDA = distanza fra due creste, distanza percorsa in un periodo T FREQUENZA f: numero di oscillazioni complete al secondo (si misura in Hertz)
RELAZIONI FRA PERIODO, FREQUENZA E LUNGHEZZA D’ONDA
VELOCITA’ DI PROPAGAZIONE DI UN’ONDA E’ la velocità (vettoriale) con cui avanza il fronte d’onda Da cosa dipende? ELASTICITA’ del mezzo: proprietà di sviluppare le forze di richiamo: più ce n’è, e più alta è v v INERZIA del mezzo: ci dice come la particelle rispondono alla sollecitazione. Se è alta, le particelle rispondono lentamente e v cala
La velocità dipende solo dalle proprietà del mezzo T è la forza di richiamo elastico che regola la trasmissione della pert. In una corda di massa µ per unità di lunghezza con tensione T la velocità di propagazione dell’onda è = massa per UNITA’ di lunghezza = m/l
LE PROPRIETA’ DELLE ONDE Principio di sovrapposizione INTERFERENZA RIFLESSIONE ONDE RIFRAZIONE DIFFRAZIONE
PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE Cosa accade se in un punto P arrivano 2 onde differenti? Se due o più onde che si propagano in un mezzo si combinano in un punto, lo spostamento risultante è la somma degli spostamenti delle singole onde
INTERFERENZA Fenomeno dovuto alla sovrapposizione che interessa l’AMPIEZZA RISULTANTE A: a seconda dello SFASAMENTO, A potrebbe essere amplificata o ridotta COSTRUTTIVA se Aris = A 1+A 2 max INTERFERENZA ORDINARIA se Aris = A 1+A 2 < max DISTRUTTIVA se Aris = A 1 – A 2 = 0
interferenza costruttiva Sovrapposizione di due onde sinusoidali uguali ma con una differenza interferenza distruttiva di fase interferenza normale
CONDIZIONE PER INTERFERENZA Se i cammini sono differenti L = differenza di distanza percorsa COSTRUTTIVA: onde in fase L = 2 n DISTRUTTIVA = onde in opposizione fase = L = (2 n+1) /2
interferenza costruttiva (onde in fase) interferenza distruttiva (onde in opposizione di Fase)
RIFLESSIONE Fenomeno che si verifica quando un’onda incontra un OSTACOLO che non permette di proseguire. L’onda viene RIFLESSA ed inverte il verso di propagazione Onda incidente Onda riflessa Può essere TOTALE o PARZIALE
RIFLESSIONE TOTALE Se l’estremità della corda è libera, l’impulso incidente viene riflesso senza essere invertito
RIFLESSIONE PARZIALE
IL CASO DELLE ONDE STAZIONARIE Si verifica es. nel caso di corda con estremo fisso: onda incidente e riflessa SI SOVRAPPONGONO (stessa ampiezza e frequenza!) SI EVIDENZIANO DEI NODI: punti in cui la perturbazione è nulla GLOBALMENTE L’ONDA NON SI PROPAGA!
Se la corda è lunga L, vi sono INFINITI MODI NORMALI di vibrazione, con fissata (quantizzata)
n =1 => frequenza fondamentale, n > 1, ARMONICI
RIFRAZIONE Cambiamento della direzione di propagazione in seguito al passaggio da un mezzo ad un altro differente
DIFFRAZIONE Fenomeno che avviene in presenza di un apertura di dimensioni paragonabili con la dell’onda
LE ONDE ACUSTICHE (sonore) • SUONO = fenomeno oscillatorio di un mezzo propagante prodotto dalla VIBRAZIONE REGOLARE di un corpo Se la vibrazione non è regolare, ho il RUMORE
Il suono : vibrazione meccanica delle particelle di un mezzo materiale (gas, liquido, solido) molecola in moto punto di equilibrio A fluidi : x(t) spostamenti delle particelle addensamenti e rarefazioni compressioni e dilatazioni sono vibrazioni di/tra molecole: serve la materia! nel vuoto il suono non si propaga onda di pressione
CARATTERISTICA DELLE ONDE ACUSTICHE = UDIBILITA’ grazie all’apparato uditivo Sensibilità orecchio umano infrasuoni 20 Hz ultrasuoni 20. 000 Hz
PROPAGAZIONE DELLE ONDE SONORE Hanno bisogno di un MEZZO PROPAGANTE La vibrazione si propaga perché il mezzo è interessato da compressioni/rarefazioni progressive P t
Velocità vs di propagazione del suono Da cosa dipende? Ricordare la velocità di propagazione di un’onda meccanica in un mezzo 3 D P = modulo di compressione [Pa] = densità volumica [Kg/m 3] IN ARIA Con P = 1, 013· 105 Pa e = 1, 29 Kg/m 3 si calcola: Vs = 278, 4 m/s TALE VALORE E’ SOTTOSTIMATO, perché sperimentalmente vs = 330 ÷ 340 m/s
SPERIMENTALMENTE: anche la temperatura T dell’aria influisce su vs MICROSCOPICAMENTE: una grande agitazione delle particelle influisce positivamente sulla propagazione ordinata delle oscillazioni i suoni si propagano con velocità maggiore nell’aria più CALDA! Presenza di un fattore correttivo ~ 1, 4 nel modulo di compressione:
Nei liquidi e nei solidi, ovviamente, le particelle sono più legate e trasmettono PIU’ RAPIDAMENTE le perturbazioni di pressione Le velocità di propagazione sonora in mezzi più densi sono sistematicamente maggiori di quelle in mezzi meno densi
v PROPAGAZIONE SUONO Dipende dal mezzo e dalla sua temperatura (v aumenta con T)
LE PROPRIETA’ DEL SUONO Sensazioni fisiologiche corrispondenti a PARAMETRI FISICI dell’onda ALTEZZA Frequenza di vibrazione (suoni ACUTI/GRAVI) INTENSITA’ Ampiezza dell’onda (suoni FORTI/DEBOLI) TIMBRO Qualità del suono (ogni sorgente ha una qualità diversa!) DURATA Durata temporale del fenomeno sonoro
ALTEZZA DEL SUONO E’ proporzionale alla frequenza della fonte sonora SUONO ACUTO (“Alto”) SUONO GRAVE (“basso”) Vibrazione di frequenza maggiore Vibrazione di frequenza minore
INTENSITA’ SONORA E’ legata all’ampiezza della vibrazione SUONO “FORTE” Vibrazione ampia SUONO “DEBOLE” Vibrazione meno ampia LIVELLO SONORO = misura dell’intensità del suono percepita
Come misurare il livello sonoro? Dipende da due fattori: sorgente (potenza) e l’apparato uditivo POTENZA I (della sorgente) = energia al secondo che arriva su 1 m 2 (W/m 2) STIMOLO UDITIVO J Che relazione? Ossia, come l’orecchio trasforma in sensazione (stimolo) un segnale ricevuto? Fisiologicamente, l’intensità dei suoni uditi spazia da 10 -12 W/m 2 (soglia di udibilità) a 1 W/m 2 (soglia del dolore)
L’ORECCHIO NON E’ UN RECETTORE LINEARE! Di fronte a due sorgenti che emettono segnale di potenza doppia (I 2 = 2 I 1), io non percepisco uno stimolo doppio (J 2 2 J 1)!!! I 0 è la soglia di udibilità di 10 -12 W/m 2
DECIBEL = Unità di misura dello stimolo sonoro J = differenza esponenti fra la potenza irradiata e quella di riferimento moltiplicata per 10 Es. se I = 10 -6 W/m 2 , allora la sensazione sonora quale è? L’esponente è 6 = LIVELLO SONORO DI 60 d. B Ricordare: 10 -12 W/m 2 = 20 Pa
Livello del suono (d. B) Pressione sonora (m. Pa) Esempi 140 200. 000 motore jet 130 63. 245. 555 martello pneumatico 120 20. 000 veicolo ad elica Fascia fascia dannosa soglia del dolore 110 6. 324. 555 discoteca 100 2. 000 macchinari industriali 90 632. 455 veicolo pesante 80 200. 000 traffico intenso 70 63. 245 aspirapolvere 60 20. 000 uffici 50 6. 324 musica a basso volume 40 2. 000 biblioteca 30 632 passi sulle foglie 20 200 abitazione di notte 10 63 "tic-tac" di un orologio 0 20 soglia dell'udibile fascia critica fascia di sicurezza
TIMBRO E’ dovuto alla diversità di profilo dell’onda = diversità di sorgente e diversità di MODO DI VIBRAZIONE Uno stesso corpo sorgente può vibrare in DIVERSI MODI
Per capirlo… I SUONI ARMONICI Es. Corda di violino Se ho 2 estremi fissi si instaurano delle ONDE STAZIONARIE = la corda può vibrare con INFINITE FREQUENZE legate alla lunghezza della corda
Corda con due punti fissi (vibrazioni stazionarie) 1 Nota fondamentale Es. DO 2° arm. 1/2 1/3 DO all’OTTAVA 3° arm. SOL V = velocità di propagaz. vibraz. nella corda
4° arm (DO OTTAVA) 1/4 1/5 5° arm. (MI) E così via…. generando tutte le note della scala cromatica Queste vibrazioni sono dette ARMONICHE o frequenze di RISONANZA PROPRIE
RISONANZA: fenomeno per il quale un corpo elastico che ammette infinte frequenze armoniche può vibrare se sollecitato (anche senza contatto) da onde con frequenza pari ad una qualsiasi delle frequenze di risonanza La corda viene eccitata con un’onda di frequenza n esterna La corda vibra con frequenza n
LA RISONANZA SPIEGA LA FORMAZIONE DEI TIMBRI DEGLI STRUMENTI MUSICALI: corpo vibrante + sistemi di risonanza CORPI VIBRANTI Eccitati con vari meccanismi Colonne d’aria AEROFONI Corde CORDOFONI Calotte, verghe, membrane IDIOFONI
ALCUNI MECCANISMI DI ECCITAZIONE SONORA STROFINATE (archi, es. violino) CORDE PERCOSSE (pianoforte) PIZZICATE (chitarra, arpa) SOFFIO (flauto) COLONNE Eccitate da vibrazioni D’ARIA prodotte da SOFFIO + ANCE (clarinetto) LABBRA (tromba)
LE VIBRAZIONI SONO AMPLIFICATE E “MODIFICATE” DAL SISTEMA DI RISONANZA Es. violino Energia braccio esecutore Movimento arco sulla corda (attrito per strofinio) VIBRAZ. CORDA RISONANZA DELLA CASSA = LEGNO + VERNICE + SISTEMI DI SAGOMATURA INTERNA (catena) = suono fondamentale + altre vibrazioni armoniche prodotte per risonanza nella cassa armonica
SUONO PURO (sinusoidale) 1^ ARMONICA Miscela di 1^+2^ ARMONICA Il “profilo” dell’onda è diversa = CAMBIA IL TIMBRO!!
SI SOVRAPPONGONO infinite armoniche con diverso “peso” (sistemi di risonanza accentuano alcune armoniche invece che altre) Es. 1^ armonica al 25% + 2^ al 10% + 3^ al 25 % + ecc. . RISULTATO: forma dell’onda complicata quanto si vuole, corrispondente ad un suono avente timbro particolare!
A seconda della MISCELA degli armonici, io produco suono di QUALITA’ DIVERSA! TIMBRO = combinazione di un certo numero di armonici moltiplicato per un certo “peso”.
ECO • Caso particolare di riflessione del suono Ripetizione distinta di un suono a causa della presenza di un ostacolo Serve una distanza x per la PERCEZIONE DISTINTA Pronuncia sillaba : t = 0, 1 sec Se la velocità di propagazione del suono è circa v = 340 m/s MI SERVONO ALMENO s = v • t/2 = 15 metri!
EFFETTO DOPPLER ACUSTICO • La percezione del suono è dipendente anche dalla VELOCITA’ relativa della sorgente e dell’osservatore! • Es. sirena percepita più “bassa” quando auto ci passa accanto La frequenza percepita cambia a seconda del moto relativo!
SORGENTE FERMA e OSSERVATORE IN AVVICINAMENTO (corrispondente a sorgente in avvicinamento ad osservatore fisso) Il ciclista “va incontro” all’onda emessa dal clacson e “riceve” più onde LA FREQUENZA AUMENTA (suono più alto!) f’ freq percepita dall’osservatore v vel suono Vel prop. suono f freq emessa v. O < 0, (v- v. O) > 1
SORGENTE FERMA E OSSERVATORE IN ALLONTANAMENTO Corrisponde a oss. fermo e sorg. in allontanamento Ho processo inverso: ricevo “meno” onde e la frequenza diminuisce (suono più basso!) Però mi sto allontanando, quindi v. O > 0 e f’ diminuisce! V = velocità di allontanamento
SE SI MUOVE LA SORGENTE B percepisce suono più basso e A più alto!
SE SI MUOVE LA SORGENTE B percepisce suono più basso e A più alto!
CASO GENERALE Se vs = v allora ho divisione per zero Si genera un’onda d’urto (boom sonico) qui visibile perché causa la condensazione del vapore acqueo
LA LUCE E L’OTTICA La luce è un’onda? Cosa c’entra la luce con le onde? La radiazione luminosa si comporta come un’onda: subisce riflessione, rifrazione, interferenza e diffrazione! Vibrazione di un campo elettromagnetico
Un campo elettromagnetico ha una frequenza e una lunghezza d’onda . L’occhio è sensibile ad un certo intervallo di
• Onde Radio: 0. 1 m<λ<104 m usate in comunicazioni radio e tv, prodotte da antenne • Microonde: 10 -4 m< λ<0. 3 m adatte a radar, forni microonde • Infrared waves: 7 x 10 -7 m<λ<1 mm, prodotte da corpi caldi sono facilmente assorbite dalla maggior parte dei materiali. Usate in telecomandi ecc. • Luce visibile: 4 x 10 -7 m<λ< 7 x 10 -7 m, parte dello spettro cui l’occhio umano è sensibile, corrisponde al minimo assorbimento da parte dell’acqua (ragione evoluzionistica: veniamo dall’acqua). Prodotte da oggetti incandescenti ma anche da transizioni atomiche (LED). • Luce Ultravioletta: 6 x 10 -10 m<λ< 4 x 10 -7 m, prodotta abbondatemente dal sole, assorbita dall’ozono nella stratosfera • Raggi X: 10 -12 m<λ<10 -8 m, prodotti da elettroni decelerati su bersaglio metallico, hanno lunghezza d’onda simile a distanze interatomiche nei cristalli • Raggi Gamma: 10 -14 m<λ<10 -10 m, emessi da nuclei radioattivi, alto potere penetrante, molto pericolosi
Immagini ottenute guardando un oggetto in differenti porzioni dello spettro può dare informazioni diverse perchè onde di freq. diversa hanno origine diversa Nebulosa del Granchio vista con raggi X, luce visibile, onde radio, infrarosso (immagini rielaborate al computer)
Sorgenti di radiazione luminosa “Ogni corpo a temperatura T emette radiazione elettromagnetica a diversa (legge di Planck)” Primarie = corpi che emettono luce propria Sorgenti Secondarie = corpi che emettono luce riflessa
PROPAGAZIONE DELLA LUCE In molti casi la propagazione è rettilinea
La velocità della luce Sembra che v = , propagazione istantanea (Galileo) ROEMER (fine 1600): velocità finita anche se molto grande (eclissi Io) FIZEAU (fine 1800): misura v luce con un esperimento c = 299. 792. 458 m/s
OTTICA GEOMETRICA Si occupa della costruzione delle immagini prodotte dagli strumenti ottici = corpi che sfruttano i fenomeni della riflessione e della rifrazione
LA RIFLESSIONE DELLA LUCE Quando un raggio luminoso colpisce corpo opaco levigato viene rinviata all’indietro (specchi) Onda incidente i r Onda riflessa normale
RIFLESSIONE SPECULARE rugosità hanno dimensioni piccole rispetto alla lunghezza d’onda RIFLESSIONE DIFFUSA
LEGGE DELLA RIFLESSIONE i=r L’angolo di incidenza è uguale all’angolo di riflessione (formati rispetto alla normale)
GLI SPECCHI Costruzione geometrica dell’immagine per specchi piani e non CONVENZIONI I = y/y’ = ingrandimento y y’ p q
SPECCHIO PIANO L’immagine è VIRTUALE perché formata dal prolungamento dei raggi riflessi Caso immagine estesa Per specchi piani I = 1 sempre! Inversione dx/sx
SPECCHIO SFERICO Es. specchi stradali e telescopi riflettori = apertura dello specchio V F C Asse ottico V vertice dello specchio C centro di curvatura F fuoco dello specchio: VF = f = distanza focale = r/2 r raggio di curvatura: r > 0, specchio concavo, r < 0, specchio convesso
Proprietà Ogni raggio proveniente da una sorgente infinitamente lontana (parallelo all’asse ottico) viene riflesso sul fuoco F se è suffic. piccolo (condizione di Gauss). Ogni raggio passante per F è riflesso parallelo all’asse ottico V F Asse ottico
La condizione è approssimata perché nella realtà l’immagine è focalizzata diversamente a seconda della distanza dall’asse ottico marginale V F parassiale Asse ottico I raggi marginali sono riflessi più verso il vertice = ABERRAZIONE DI SFERICITA’ Uno specchio parabolico è meno affetto dall’aberrazione
COSTRUZIONE DELL’IMMAGINE Caso specchio concavo Eq. dei punti coniugati Ingrandimento V F f C r q p
Caso 1) V p>r F C L’immagine è rimpicciolita, capovolta e reale!
Caso 2) V F Immagine ingrandita, dritta e virtuale C p<f
Caso 3) V L’immagine è reale, ingrandita e capovolta F C f<p<r
LA RIFRAZIONE DELLA LUCE v è diversa a seconda del mezzo entro cui la luce si propaga v nel vuoto = c v mezzo < c Se la luce proviene da un mezzo 1 e passa entro mezzo 2 di diversa natura, si ha un brusco cambiamento di v Cambia la v di propagazione ma non
2 è otticamente più denso di 1, ossia v 2<v 1 i 1 r 2 Il raggio che emerge da 2 è PIU’ VICINO ALLA NORMALE i = angolo di incidenza e r = angolo di riflessione CHE LEGGE?
INDICE DI RIFRAZIONE Rapporto fra c e la velocità della luce nel mezzo! LEGGE DELLA RIFRAZIONE [legge di Snell]
Velocità della luce nei materiali velocità media della luce in un mezzo è v<c a causa dei processi di assorbimento e riemissione da parte degli atomi n= c/v indice di rifrazione
Altra formulazione A Rapporto fra le vel. di propag. H B K AH/BK è costante e dipende solo dalla natura dei due mezzi
LENTI O DIOTTRI Dispositivi che deviano la luce in base alla legge della rifrazione CONVERGENTI LENTI DIVERGENTI
LENTE CONVERGENTE 2 FUOCHI simmetrici Raggio incidente Raggio emergente F 2 C F 1 f Ogni raggio parallelo all’asse ottico è rifratto sul fuoco reale F 2 = fuoco virtuale, F 1 = fuoco reale f = distanza focale POTERE DIOTTRICO (si misura in diottrie)
COSTRUZIONE IMMAGINE PER LENTE CONVERGENTE Immagine reale, capovolta e rimpicciolita p q Equazione dei punti coniugati per lente convergente
LENTE DIVERGENTE Raggio incidente Raggio emergente F 2 C F 1 f F 2 = fuoco virtuale, F 1 = fuoco reale f = distanza focale Ogni raggio parallelo all’asse ottico è rifratto in modo tale che il suo prolungamento passi per il fuoco virtuale POTERE DIOTTRICO (si misura in diottrie)
COSTRUZIONE IMMAGINE PER LENTE DIVERGENTE Immagine virtuale, capovolta e rimpicciolita p C q Equazione dei punti coniugati per lente divergente
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