Convegno la Prescrizione del Movimento come Farmaco Sala

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Convegno la Prescrizione del Movimento come Farmaco Sala Convegni A. O. U. San Luigi

Convegno la Prescrizione del Movimento come Farmaco Sala Convegni A. O. U. San Luigi Gonzaga Orbassano Tavola rotonda: il ruolo del movimento nel ciclo di vita - “Nell’età scolare” Giulia Bardaglio, Ph. D Docente Laurea Magistrale in Scienze dell’Educazione Motoria e delle Attività Adattate (LM 67) Docente in Scienze delle Attività Motorie e Sportive (L 22) Università degli Studi di Torino Prof. ssa Educazione Fisica Scuola Secondaria Primo Grado “A. Brofferio” - Asti Torino, 10 dicembre 2019

Premessa generale Attività motoria Pratica sportiva v impattano positivamente sullo sviluppo della personalità dei

Premessa generale Attività motoria Pratica sportiva v impattano positivamente sullo sviluppo della personalità dei bambini, v promuovendo maggiori competenze sul piano personale, relazionale e sociale nonché sull’assunzione di corretti stili di vita.

Premessa generale Fondamentale prevedere esperienze tese a consolidare stili di vita corretti e salutari

Premessa generale Fondamentale prevedere esperienze tese a consolidare stili di vita corretti e salutari Per una cultura personale che valorizzi le esperienze motorie e sportive, sia scolastiche sia extrascolastiche, come prevenzione di: o o o eccessiva sedentarietà, sovrappeso, cattive abitudini alimentari, involuzione delle capacità e abilità motorie, precoce abbandono della pratica sportiva. La tendenza all’inattività ha infatti importanti ripercussioni sulla salute fisica e sulle capacità cognitivo-relazionali.

Analisi della situazione attuale italiana L’Istituto Superiore di Sanità nel Novembre 2018 ha comunicato

Analisi della situazione attuale italiana L’Istituto Superiore di Sanità nel Novembre 2018 ha comunicato al Convegno “Movimento, sport e salute” i dati raccolti da un’indagine del 2016, dai quali si evince che: ITALIA: tendenza alla sedentarietà da parte dei bambini, e in particolare: o o il 23. 5% dei bambini svolge giochi di movimento non più di 1 giorno a settimana, il 33. 8% svolge attività fisica strutturata non più di 1 giorno a settimana il 18% dei bambini non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’indagine. solo circa 1 bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Queste attitudini sembrano radicarsi ancora di più a causa dell’uso scorretto delle tecnologie vecchie e nuove: o Il 44% ha la TV in camera, o il 41% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi/tablet/cellulari per più di 2 ore al giorno che è il massimo del tempo raccomandato dagli esperti

Attività motoria e salute Sovrappeso Obesità Sedentarietà ü Negli ultimi due decenni, tali condizioni

Attività motoria e salute Sovrappeso Obesità Sedentarietà ü Negli ultimi due decenni, tali condizioni hanno subito un notevole incremento in età evolutiva, a livello nazionale e internazionale, tanto da essere considerate come un pericolo per il benessere individuale e la salute pubblica. (De Onis, Blossner, & Borghi, 2010)

Asilo Nido e Scuola dell’Infanzia La promozione dell’attività ludico-motoria nei bambini tra 0 -6

Asilo Nido e Scuola dell’Infanzia La promozione dell’attività ludico-motoria nei bambini tra 0 -6 anni ü Rappresenta una delle leve più forti nella lotta alla sedentarietà al fine di prevenire il sovrappeso, l’obesità infantile e i rischi connessi di gravi malattie come diabete, ipertensione, infarto e ictus. (Trost et al. , 2003)

Asilo Nido e Scuola dell’Infanzia La promozione dell’attività ludico-motoria nei bambini tra 0 -6

Asilo Nido e Scuola dell’Infanzia La promozione dell’attività ludico-motoria nei bambini tra 0 -6 anni ü E’ particolarmente importante intervenire con progetti di prevenzione multidisciplinari, a partire dall’età pre-scolare, nella quale incominciano a stabilirsi gli stili di vita alimentari e motori. (Trost et al. , 2003)

Programmi prevenzione sovrappeso e obesità in età prescolare: raccomandazioni evidence-based ü I genitori, le

Programmi prevenzione sovrappeso e obesità in età prescolare: raccomandazioni evidence-based ü I genitori, le maestre e gli operatori sanitari devono essere i principale soggetti ai quali sono rivolti i programmi di prevenzione. (Doak et al. , 2009)

Programmi prevenzione sovrappeso e obesità in età prescolare: raccomandazioni evidence-based L’attività ludico-motoria e il

Programmi prevenzione sovrappeso e obesità in età prescolare: raccomandazioni evidence-based L’attività ludico-motoria e il comportamento sedentario… ü Negli interventi di prevenzione implementati nelle scuole dell’infanzia (età 3 - 6 anni), l'attività ludico-motoria deve essere incorporata nella programmazione curricolare giornaliera; ü dovrebbero essere promossi almeno 120 -180 min / al giorno di attività ludico-motoria per i bambini sia nei giorni feriali che nei weekend; ü la partecipazione alle lezioni di educazione fisica e il tempo di gioco attivo a scuola, così come tutte le attività fisiche e motorie di qualsiasi intensità svolte al di fuori della scuola, dovrebbero andare incontro a questo obiettivo. (Summerbell et al. , 2012)

Programmi prevenzione sovrappeso e obesità in età prescolare: raccomandazioni evidence-based Semplici messaggi da diffondere…

Programmi prevenzione sovrappeso e obesità in età prescolare: raccomandazioni evidence-based Semplici messaggi da diffondere… ü Incoraggiare il più possibile l'uso del trasporto attivo (a piedi e in bicicletta) per brevi distanze; ü incoraggiare l’organizzazione di gite e uscite in luoghi dove i bambini possono essere attivi; la frequentazione di aree verdi e parchi-giochi; ü scoraggiare la presenza di Televisione, Computer o Play. Station in camera da letto; ü incoraggiare la partecipazione in attività non prestazionali ma ludico-motorie; ü diminuire il tempo sedentario totale a scuola e a casa trasformando le attività da passive ad attive. (Waters et al. , 2011)

La gestione della problematica con i GENITORI Non è sufficiente fornire solo conoscenze e

La gestione della problematica con i GENITORI Non è sufficiente fornire solo conoscenze e informazioni relative alla problematica… Interventi di prevenzione di successo in questa fascia d’età prevedono il coinvolgimento dei genitori. (Hillier, Pedley & Summerbell, 2011)

La gestione della problematica con i GENITORI ü Per quanto riguarda invece le attività

La gestione della problematica con i GENITORI ü Per quanto riguarda invece le attività extra-scolastiche è necessario informare e formare i genitori su come fornire loro stessi degli stimoli adeguati ai figli per suscitare emozioni attraverso il gioco, e sulle possibilità di attività motorie presenti sul territorio per bambini tra 0 -6 anni. ü Il bambino gioca e si muove ovunque gli venga consentito. Non bisogna lasciarsi limitare dall’idea che giochi con movimento si possano fare solo all’aperto o dove è disponibile una palestra attrezzata. ü Qualunque occasione e luogo, anche la casa, possono essere utili per stimolare la pratica dell’attività motoria considerando anche i gesti quotidiani, per esempio nelle pause tra attività, dopo pranzo, ecc. .

La gestione della problematica con le MAESTRE Se i tentativi di coinvolgere i genitori

La gestione della problematica con le MAESTRE Se i tentativi di coinvolgere i genitori non riescono, le maestre potrebbero essere considerate come modelli positivi per i bambini. ü Molti bambini in età pre-scolare trascorrono gran parte della giornata al nido o alla scuola dell’infanzia e le possibilità di movimento a casa sono scarse a causa di spazi e tempi ristretti. ü È necessario formare adeguatamente le educatrici dei nidi e delle scuole dell’infanzia per fornire delle competenze nell’ambito della progettazione di attività ludiche comportino attività motoria da parte del bambino durante gli orari scolastici.

Scuola Primaria Fasi Sensibili Apprendimento Motorio (Martin, 1982)

Scuola Primaria Fasi Sensibili Apprendimento Motorio (Martin, 1982)

6 -10 ANNI: “SKILL HUNGRY YEAR” Secondo il modello evolutivo di socializzazione allo sport

6 -10 ANNI: “SKILL HUNGRY YEAR” Secondo il modello evolutivo di socializzazione allo sport negli anni della scuola primaria: I bambini dovrebbero partecipare ad una vasta gamma di esperienze multilaterali e multisportive centrate sul gioco e sul divertimento anziché essere introdotti alla pratica continuativa (o discontinua) di un singolo sport. (Coté & Hay’s, 2002; Kirk, 2005) 15

Educazione Fisica nella Scuola Primaria Una delle finalità intrinseche dell’Educazione Fisica: l’acquisizione di un

Educazione Fisica nella Scuola Primaria Una delle finalità intrinseche dell’Educazione Fisica: l’acquisizione di un ricco bagaglio di abilità motorie, a partire dagli schemi motori di base, per poi evolvere in specifiche abilità tecniche sportive ed espressive, e diventare, nel tempo, elementi importanti di una vita attiva e gratificante. (Carraro, Zocca, Lanza, Bertollo, 2003 a; 2003 b) Raccomandazione condivisa dalla comunità internazionale (ICHPERSD, 2000) 16

Insegnamento Educazione Fisica in Europa SI Laureato in Scienze Motorie e Sportive üBelgio üBulgaria

Insegnamento Educazione Fisica in Europa SI Laureato in Scienze Motorie e Sportive üBelgio üBulgaria üGrecia üSpagna üLettonia üPolonia (anni 4 -6) üPortogallo (anni 5 -6) üRomania üTurchia NO Laureato in Scienze Motorie e Sportive ü Germania üIrlanda üFrancia üITALIA üPolonia (anni 1 -3) üPortogallo (anni 1 -4) üSlovenia (anni 1 -3) üIn altri paesi, la presenza di una struttura unica per il livello primario e secondario consente agli specialisti di insegnare educazione fisica a entrambi i livelli di una stessa scuola. Ciò accade in Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Ungheria, Slovenia (anni 4 -61), Slovacchia, Finlandia, Svezia, Islanda e Norvegia (Rapporto EURYDICE, 2013)

Progetti Esterni di Attività Motoria nella Scuola Primaria SCUOLA PRIMARIA (6 -10 anni) PROGETTO

Progetti Esterni di Attività Motoria nella Scuola Primaria SCUOLA PRIMARIA (6 -10 anni) PROGETTO NAZIONALE (CONI-MIUR): üALFABETIZZAZIONE MOTORIA ü SPORT DI CLASSE PROGETTO SOCIETA’ SPORTIVA LAUREATO IN SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE PROGETTI(SUISM): üEDUCATA…MENTE SPORT ü BEN. . ESSERE IN GIOCO üMo. VENdosi PROGETTO LAUREATO IN SCIENZE MOTORIE

…Prospettive Future? MIUR INSERIMENTO LAUREATO IN SCIENZE MOTORIE NELLE SCUOLE PRIMARIE 12. 000 posti

…Prospettive Future? MIUR INSERIMENTO LAUREATO IN SCIENZE MOTORIE NELLE SCUOLE PRIMARIE 12. 000 posti disponibili (disegno di legge proposto dal Ministro Bussetti) ATTESA DEL DECRETO ATTUATIVO… 19

Scuola Secondaria Primo e Secondo Grado o In Italia l’attività fisica praticata dai pre-adolescenti

Scuola Secondaria Primo e Secondo Grado o In Italia l’attività fisica praticata dai pre-adolescenti e dagli adolescenti risulta insufficiente rispetto a quanto sarebbe necessario nell’età dello sviluppo. o Al di là delle due ore settimanali previste dal calendario scolastico (un’ora per la scuola primaria), circa il 40% dei maschi non pratica altri sport, o lo pratica in un tempo inferiore alle due ore settimanali. o La percentuale supera il 45% per le femmine. o Un dato sul quale riflettere è la percentuale di adolescenti che dichiara di non poter praticare attività sportiva extrascolastica per motivi economici. (SIP, 2014)

L’educazione fisica ricevuta a scuola non ha dato i suoi frutti. Indubbiamente le ore

L’educazione fisica ricevuta a scuola non ha dato i suoi frutti. Indubbiamente le ore dedicate a questa disciplina sono insufficienti. o Talvolta l’educazione fisica e motoria viene considerata una materia di serie B e spesso trascurata. o Gli insegnanti di educazione fisica in ambienti poco favorevoli e con il poco tempo a disposizione non sempre riescono trasmettere i valori che tale disciplina porta con sé. o Sicuramente a scuola non si parla abbastanza di educazione fisica e sportiva e della stretta relazione che c’è tra attività fisica-sportiva e la salute dalle persone. (Di Maglie, 2018)

Adolescenti e Attivita’ Fisica o Il trascorrere ore davanti alla televisione, sommato al tempo,

Adolescenti e Attivita’ Fisica o Il trascorrere ore davanti alla televisione, sommato al tempo, sempre maggiore, che i giovani impiegano ad utilizzare le nuove tecnologie (cellulari, videogiochi e computer); o si sta convertendo in una condotta sedentaria che progressivamente sta diventando lo stile di vita permanente di un’ampia fascia di questa popolazione, con le conseguenze negative che questo comporta per la salute. Nell’ultimo decennio, numerosi studi sugli stili di vita dei bambini e dei giovani rilevano come l’eccessivo utilizzo dei media e le scorrette abitudini alimentari siano tra le principali cause dei comportamenti sedentari. Queste scorrette abitudini portano bambini e ragazzi verso l’ipocinesia. (Isidori, 2012)

Le raccomandazioni dell’attività fisica e sportiva orientata alla salute Secondo le linee guida dell’UE

Le raccomandazioni dell’attività fisica e sportiva orientata alla salute Secondo le linee guida dell’UE sulle “Azioni politiche raccomandate nel quadro del sostegno di un'attività fisica favorevole alla salute” (Gruppo di lavoro dell’UE su “Sport e salute”, 2008) o fino all'80% dei bambini in età scolare pratica attività fisica esclusivamente a scuola, o mentre dovrebbe praticare almeno un'ora di attività fisica moderata al giorno.

Conclusioni o Scelte e soluzioni organizzative richiedono qualificazione professionale. o Interventi precoci di prevenzione

Conclusioni o Scelte e soluzioni organizzative richiedono qualificazione professionale. o Interventi precoci di prevenzione già a partire dagli asili nido e dalla scuola dell’infanzia. o Con particolare riferimento alla scuola primaria, probabilmente i tempi sono maturi per attuare il passaggio da progetti sperimentali a interventi sistematici e verificabili annualmente, integrati nel curricolo. o Nella scuola secondaria, invece è opportuno assicurare ai giovani il raccordo tra educazione fisica, pratica sportiva e attività fisica nel tempo libero, per far acquisire e conservare uno stile di vita fisicamente attivo e favorire un processo educativo integrale.

Conclusioni È necessario formare gli insegnanti, gli istruttori, gli allenatori e tutti coloro che

Conclusioni È necessario formare gli insegnanti, gli istruttori, gli allenatori e tutti coloro che a vario titolo si occupano di attività motorie e sportive. Attraverso interventi formativi permanenti, bisogna far capire che: o lo sport e l’attività fisica in generale sono prima di tutto una pratica educativa attraverso la quale si possono trasmettere valori essenziali per il cittadino; o e inoltre favorire le tre dimensioni della salute intrinsecamente collegate tra loro, cioè la salute fisica, la salute mentale e quella sociale.

Conclusioni o E’ necessario che la politica intervenga in maniera più decisa, effettuando più

Conclusioni o E’ necessario che la politica intervenga in maniera più decisa, effettuando più investimenti mirati a creare impianti sportivi sicuri, mettere a norma quelli già esistenti e investire di più nella formazione degli insegnanti. o È essenziale programmare azioni di sanità pubblica in modo coordinato e condiviso tra enti, istituzioni e realtà locali. o È importante che la cooperazione avviata tra salute e scuola perduri nel tempo così da assicurare la continuazione negli anni del sistema di sorveglianza e il monitoraggio del fenomeno in studio.

Conclusioni La letteratura scientifica, infatti, mostra sempre più chiaramente che gli interventi coronati da

Conclusioni La letteratura scientifica, infatti, mostra sempre più chiaramente che gli interventi coronati da successo sono quelli: o integrati (con la partecipazione di famiglie, scuole, operatori della salute e comunità); o multicomponenti (che promuovono per esempio non solo la sana alimentazione ma anche l’attività fisica e la diminuzione della sedentarietà, la formazione dei genitori, il counselling comportamentale e l’educazione nutrizionale); o che hanno durata pluriennale.

Conclusioni RUOLO CHIAVE DELLA SCUOLA I genitori dovrebbero essere coinvolti attivamente nelle attività di

Conclusioni RUOLO CHIAVE DELLA SCUOLA I genitori dovrebbero essere coinvolti attivamente nelle attività di promozione di sani stili di vita. o L’obiettivo è sia favorire l’acquisizione di conoscenze sui fattori di rischio che possono ostacolare la crescita armonica del proprio figlio, come un’eccessiva sedentarietà, la troppa televisione, la poca attività fisica o alcune abitudini alimentari scorrette (non fare la colazione, mangiare poca frutta e verdura, eccedere con le calorie durante la merenda di metà mattina), o sia favorire lo sviluppo di processi motivazionali e di consapevolezza che, modificando la percezione, possano facilitare l’identificazione del reale stato ponderale del proprio figlio. o I genitori dovrebbero, inoltre, riconoscere e sostenere la scuola, in quanto “luogo” privilegiato e vitale per la crescita e lo sviluppo del bambino e collaborare, a tutte le iniziative miranti a promuovere l’educazione alimentare e l’educazione fisica.

Conclusioni o Le iniziative promosse dagli operatori sanitari, dalla scuola e dalle famiglie possono

Conclusioni o Le iniziative promosse dagli operatori sanitari, dalla scuola e dalle famiglie possono essere realizzate con successo solo se la comunità supporta e promuove migliori condizioni di alimentazione e di attività fisica nella popolazione. o Per questo la partecipazione e la collaborazione dei diversi Ministeri, degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado e delle organizzazioni pubbliche e private, nonché dell’intera società, rappresenta una condizione fondamentale affinché la possibilità di scelte di vita salutari non sia confinata alla responsabilità della singola persona o della singola famiglia, ma piuttosto sia sostenuta da una responsabilità collettiva.

BIBLIOGRAFIA üBarbagaglia, A. M. (2003). Attività motorie e sportive. Recanati: Eli. üColella, D. (2011).

BIBLIOGRAFIA üBarbagaglia, A. M. (2003). Attività motorie e sportive. Recanati: Eli. üColella, D. (2011). Competenze motorie e stili di insegnamento in educazione fisica. CQIA, Educazione fisica e sportiva ed educazione integrale della persona, Università degli studi di Bergamo, Ottobre. üCommissione europea/EACEA/Eurydice, 2013. Educazione fisica e sport a scuola in Europa. Rapporto Eurydice. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea. üDe Onis, M. , Blossner, M. , & Borghi, E. (2010). Global prevalence and trends of overweight and obesity among preschool children. Am J Clin Nutr, 92, 1257 -1264. üDi Maglie, A. (2018). Lo sport per la salute ed il benessere psicofisico in età scolare: dai dati rilevati, alcune riflessioni pedagogiche. Formazione & Insegnamento. üDoak, C. , Heitmann, B. , Summerbell, C. , & Lissner, L. (2009). Prevention of childhood obesity – what type of evidence should we consider relevant? . Obes Rev, 10, 350– 356. üHillier, F. , Pedley, C. , & Summerbell, C. (2011). Evidence base for primary prevention of obesity in children and adolescents. Bundesgesundheitsblatt Gesundheitsforschung Gesundheitsschutz, 54, 259– 264. üIsidori, E. , Fraile Aranda, A. (2012). Pedagogia dell’allenamento, prospettive metodologiche. Roma: Nuova Cultura. üPietrantoni, L. e Ria, M. (2001). Attività fisica e sportiva negli adolescenti e salute biopsicosociale. In Psicologia della Salute, 3, 1 -13, Franco Angeli Editore. üShultz, S. P. , Browning, R. C. , Schutz, Y, Maffeis, C. , & Hills, A. P. (2011). Childhood obesity and walking: guidelines and challenges. Int. J. Pediatric Obesity, 6, 332 -341. üSummerbell, C. D. , Moore, H. J. , Vogele, C. , Kreichauf, S. , Wildgruber, A. , Manios, Y. , Douthwaite, W. , Nixon, C. A. & Gibson, E. L. (2012). Evidence-based racommendations for the development of obesity prevention programs targeted at preschool children. Obesity reviews, 1, 129 -132. üTrost, S. G. , Sirard, J. R. , Dowda, M. , Pfeiffer, K. A. , & Pate, R. R. (2003). Physical activity in overweight and nonoverweight preschool children. International Journal of Obesity, 27, 834 -839. üWaters, E. , De Silva-Sanigorski, A. , Hall, B. et al. (2011). Interventions for preventing obesity in children (major update). Cochrane Database Syst Rev 2011. [WWW document]. URL http: //www. thecochranelibrary. com (accessed 10 October 2011).