Contributo dei vari paesi Cambiamenti climatici una questione
Contributo dei vari paesi
Cambiamenti climatici: una questione di giustizia • La responsabilità storica è dei paesi sviluppati – I paesi del G 8 sono responsabili del 63% delle emissioni storiche e del 38% di quelle attuali • Le emissioni procapite dimostrano un utilizzo sproporzionato delle risorse naturali • Il modello di sviluppo fin quì perseguito non può essere applicato ai miliardi di persone che vivono in povertà (errori non permessi? ) • Il diritto allo sviluppo delle popolazione e dei paesi non sviluppati è messo a rischio dalla riduzione delle risorse e della capacità di carico degli ecosistemi • I danni dei cambiamenti climatici ricadranno maggiormente sui paesi in via di sviluppo
Cambiamenti climatici La voce dei paesi poveri – Diritto allo sviluppo – Controllo delle politiche di sviluppo – Controllo locale delle risorse e chiusura dei cicli Debito ecologico Un accordo – Giusto – Ambizioso – Legalmente vinconlante
Mitigazione Temperatura: incremento inferiore a 2°C • Picco di emissioni fra il 2013 e il 2017 con rapido declino almeno dell’ 80% al 2050 rispetto al 1990 • Da ottenere tenendo in conto l’emissioni storiche e attuali e il diritto allo sviluppo dei paesi più poveri
Cambiamenti climatici: emissioni rispetto al 1990
Mitigazione Riduzione delle emissioni dei paesi sviluppati (nel loro insieme) almeno del 40% rispetto al 1990 • La riduzione per singolo paese deve essere attribuita sulla base delle emissioni storiche e attuali e della sua capacità di ridurle • L’uso degli offset deve essere limitato: non sono necessari fin quando la riduzione delle emissioni interne non sono superiori al 30% • La contabilità delle emissioni o delle rimozione di CO 2 derivanti dall’uso o da un cambio della terra (Lulucf) devono essere basate su quello che vede l’atmosfera • Le maggiori sorgenti di emissioni (foreste e torbe) devono essere tenute in conto • Lulucf non può evitare gli sforzi di riduzioni delle emissioni da combustibili fossili
Quanto Costa
Cambiamenti climatici: costo
Mitigazione I paesi in via di sviluppo • devono ridurre le loro emissioni rispetto a quelle previste come business as usual • Collaborazione sulla riduzione dei settori industriale Le emissioni dalla deforestazione e dalla degradazione delle terre devono arrivare a 0 per il 2020. Un finanziamento di 35 Mld per anno deve essere fornita dai paesi sviluppati per fermarla
Finanza I paesi sviluppati devono fornire 195 Mld all’anno dal 2020 • 100 Mld per l’adattamento (una media di 50 Mld all’anno deve essere raggiunta nel periodo 2013 -2017) • 95 Mld per le attività di mitigazione nei paesi del sud I doppi conteggi devono essere evitati (sia in emissioni che in moneta)
Accordo legale Le decisioni di copenaghen devono essere legalmente vincolanti • Fino a quando non si arriva ad un accordo migliore e più ampio si deve estendere il protocollo di kyoto con un secondo periodo di obblighi • Un accordo complementare deve coinvolgere gli USA con target precisi di riduzioni di emissioni e obblighi economici vincolanti
Impatti locali negativi su agricoltora e su pesca (specie piccoli agricoltori Riduzione della resa di cereali alle medie e basse latitudini Aumento della resa di cereali alle alte latitudini Aumento delle inondazioni e dei temporali Decine di milioni di persone a rischio inondazione 30% delle terre costiere perse Aumento della mortalità dovuto a malnutrizione, diarrea etc. Aumento della mortalità dovuto inondazioni e fenomeni atmosferici Aumento della mortalità dovuta ad alcuni vettori di malattie (malaria)
Aumento della disponibilità di acqua alle alte latitudini Diminuzione della disponibilità di acqua alle medie latitudini e nel semiarido Centinaia di milioni di persone sottoposte a water stress 30% delle specie a rischio di estinzione (+2. 5°C) e ulteriori estinsioni (+5°C) Aumento della moratlità dei coralli e possibile loro scomparsa Gli ecosistemi terrestri divengono sorgenti di CO 2 Sostanziali modifiche degli ecosistemi
Tecnologie per L’adattamento Tecnologie che sono appropriate all’ambiente, all’etica, alla cultura, agli aspetti sociali ed economici delle comunità che adottino il più possibile le risorse disponibili localmente e che possano essere prontamente utilizzate dalle comunità locali; Tecnologie già conosciute, non costose ed accessibili, che richiedano poche risorse, che siano facili da mantenere e che abbiano un impatto negativo minimo sull’ambiente;
Tecnologie per L’adattamento Tecnologie che consentono l’accesso alle informazioni sui potenziali impatti dei cambiamenti climatici riducono la vulnerabilità e rafforzano la resistenza delle popolazioni agli eventi climatici estremi, definite sulle pratiche di Disaster Risk Reduction (DRR) come ad esempio, l’early warning system (sistema di allerta preventivo), la realizzazione di banche di semi e i rifugi migliorati; rafforzano le comunità vulnerabili; ad esempio, le prassi e le tecnologie basate sulla conoscenza delle identità, delle conoscenze e delle esperienze culturali indigene;
Tecnologie per L’adattamento Tecnologie che possono essere trasferite e diffuse ai e dai Paesi in via di sviluppo (PVS); Tecnologie che non causano disadattamenti nel lungo periodo; Tecnologie che possono fornire sinergie con la mitigazione, soprattutto quelle che comprendono pratiche di utilizzo della terra come l’agricoltura e la selvicoltura, e che offrono i benefici dell’adattamento e della mitigazione, così come contribuiscono alla sicurezza alimentare e al rafforzamento dell’allevamento.
La cooperazione internazionale per l’adattamento può, e deve assicurare, tra l’altro: • L’accesso del pubblico all’informazione sugli impatti del cambiamento climatico; L’accesso alle risorse finanziarie e ai finanziamenti adeguati per i Paesi meno sviluppati (PMA) e per i Paesi in via di sviluppo al fine di modulare l’adattamento e migliorare le capacità locali e nazionali; • La ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione, la diffusione e l’accesso alle tecnologie per l’adattamento adeguate ai bisogni specifici e alle diverse circostanze dei Paesi in via di sviluppo.
La CIDSE è un’organizzazione internazionale che racchiude 16 Agenzie d’Europa e Nord America Broederlijk Delen, Belgium CAFOD, England Wales CCFD-Terre Solidaire, France Cordaid, Netherlands Development and Peace, Canada Entraide et Fraternite, Belgium Fastenopfer, Switzerland Fundacao Evangelisacao e culturas, Portugal Koordinierungsstelle, Austria Manos Unidas, Spain Misereor, Germany SCIAF, Scotland Trocaire, Ireland Volontari nel Mondo - FOCSIV, Italy
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