Concorso Il senso della biodiversit scelte sostenibili per
Concorso "Il senso della biodiversità: scelte sostenibili per contrastare i cambiamenti climatici" Lavori di ricerca della classe 1° a afm dell’a. s. 2018/19 dell’Istituto Tecnico Economico “Pacinotti” di Pisa effettuati nell’ambito del programma di Geografia Docenti referenti: Prof. ssa Manuela Pernice Prof. Andrea Vento
Lavori di ricerca in formato presentazione ppt della classe 1° a afm - a. s. 2018/19 Tematiche affrontate legate al tema del concorso: ØLa crisi del Pianeta ØIl riscaldamento globale ØL’economia circolare ØL’attuale modello di sviluppo
La crisi del pianeta Autori: ØAndrea Benvenuti ØCristina Cei ØChiara Tiberini ØPablo Renieri
Ø Il nostro pianeta sta attraversando una crisi ecologica senza precdenti Ø Le attività umane stanno alterando pericolosamente l’ecosistema terrestre in modo quasi irreversibile
Cause • Eccessivo consumo di risorse non rinnovabili • Consumo di risorse rinnovabili ad un ritmo superiore ai tempi di rigenerazione • Dipendenza energetica da combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) • Inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria. Quest’ultimo determina il riscaldamento globale. • Produzione dei rifiuti • Disponibilità e consumo di acqua
Fonti rinnovabili e non rinnovabili Una sorgente di energia è detta rinnovabile quando: ♦ non è soggetta a consumo in seguito a sfruttamento, cioè quando è disponibile in quantità presso chè illimitata Sole, acqua, vento, biomasse, geotermia ecc. . Una sorgente di energia è detta non rinnovabile quando: ♦ è soggetta a esaurirsi in seguito a sfruttamento perchè i tempi di ricostituzione sono troppo lunghi Combustibili fossili: petrolio, carbone e gas naturale
L’inquinamento delle fonti fossili L’utilizzo prevalente di combustibili fossili comporta diverse conseguenze: ambientali, sociali e sanitarie. Il biossido di carbonio (C 02), il monossido di carbonio (CO), il biossido di zolfo (S 02), il biossido di azoto (NO 2) e le polveri sottili (Pm 10, Pm 5) sono i principali inquinanti prodotti dalla combustione degli idrocarburi fossili. Non tutti i combustibili fossili, tuttavia, contribuiscono nella stessa misura all’emissione di sostanze nocive: ♦ il carbone risulta essere la fonte più inquinante tra i combustibili fossili, seguito dal petrolio. ♦ il gas naturale, invece, è il più pulito. Attualmente la gran parte dell'energia primaria viene fornita dalle fonti energetiche fossili (80%)
Riepilogando Le fonti di energia tradizionali, come il carbone, il petrolio e il metano, durante il processo di combustione generano gas inquinanti che vengono immessi nell'atmosfera, causando effetti dannosi, come: Øl'effetto serra, con surriscaldamento globale e conseguenti cambiamenti climatici a livello mondiale Øil buco dell'ozono Øle piogge acide Øil deterioramento degli ecosistemi Øla perdita della biodiversità
Consumi eccessivi L’umanità utilizza risorse naturali più velocemente di quanto gli ecosistemi della Terra siano in grado di rigenerare: il 1 agosto 2018 secondo gli esperti del Global Footprint Network abbiamo consumato le risorse naturali che il nostro Pianeta è in grado di rigenerare in un anno. Dal 2 agosto, staremo simbolicamente erodendo il capitale (naturale) del pianeta. "In pratica è come se stessimo usando 1, 7 Terre sottolinea Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico WWF Italia -. Secondo i calcoli del Global Footprint Network il nostro mondo è andato in overshoot nel 1970 e da allora il giorno del sovrasfruttamento è caduto sempre più presto.
L’Overshoot Day indica a livello illustrativo il giorno nel quale l'umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell'intero anno.
L’impronta ecologica L'impronta ecologica è un indicatore complesso utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle. Nello specifico, l’impronta ecologica misura in ettari le aree biologiche produttive del pianeta Terra, compresi i mari, necessarie per rigenerare le risorse consumate dall’uomo. In poche parole, l’impronta ecologica ci dice di quanti pianeta Terra abbiamo bisogno per conservare l’attuale consumo di risorse naturali.
L’impronta ecologica procapite per stati
Gli scenari futuri Nei prossimi trent’anni si stima che almeno 4 miliardi di persone vivranno in zone aride e i problemi del continuo degrado del suolo, con la perdita di biodiversità e gli effetti dei cambiamenti climatici, forzeranno a migrare una cifra molto varia, che potrebbe raggiungere fino ai 700 milioni di esseri umani. Le prospettive per le attività agricole sono preoccupanti: la combinazione del degrado del suolo e del cambiamento climatico potrebbe condurre entro il 2050 da una media del 10% fino al 50%, in alcune regioni, di riduzione della produzione agricola. Tutto ciò amplificato dalla crescita demografica: l’Africa ha oggi una popolazione umana che si aggira su 1. 25 miliardi di abitanti e nel 2050 sarà raddoppiata raggiungendo quindi quasi 2. 5 miliardi.
Il riscaldamento globale Autori: ØArianna Dellaria ØFederico Inguaggiato ØMassimo Tognini ØMartina Rubessi
RISCALDAMENTO GLOBALE
COSA E’? • Il riscaldamento globale è un fenomeno di incremento generale della temperatura media terrestre che va ad influire soprattutto sulle acque degli oceani e sull’atmosfera che circonda il pianeta. • L’uomo influisce molto su questo fenomeno attraverso centrali termoelettriche, trasporti, industrie e usi domestici come il riscaldamento
LE CAUSE • Utilizzo dei combustibili fossili: • • • Centrali termoelettriche Agricoltura Trasporti Riscaldamenti domestici Industrie
INDUSTRIA LE INDUSTRIE • Le industrie utilizzano energia e materie prime per trasformarle in prodotti di varia natura. • I processi di trasformazione producono elementi di scarto di varia genere, residui di combustione, sostanze tossiche se non adeguatamente trattate contribuiscono ad aumentare le emissioni di CO 2.
CENTRALI TERMOELETTRICHE • Le centrali termoelettriche si occupano della produzione di energia elettrica attraverso lo sfruttamento di ogni sostanza che serve alla produzione dell’energia, principalmente combustibili fossili • Tutte le centrali termoelettriche devono obbligatoriamente monitorare le loro emissioni, soprattutto nei casi delle grandi centrali, con l’obiettivo particolare di abbattimento di: • ossidi di zolfo; • ossidi di azoto; • ceneri
AGRICOLTURA • I fertilizzanti azotati di cui si serve l’agricoltura industriale, insieme all’allevamento degli animali, danno un contributo determinante e devastante all’aumento dell’inquinamento.
TRASPORTI • Il settore dei trasporti rappresenta una delle maggiori fonti di inquinanti atmosferici. • Grazie alle normative in materia di gas di scarico, le emissioni delle singole autovetture sono diminuite me è l’intero sistema dei trasporti a dover essere riprogettato.
LE CONSEGUENZE DEL Global warming • • • Scioglimento dei ghiacciai Innalzamento del livello del mare Aumento fenomeni estremi Aumento delle ondate di calore Distruzione dell’ habitat degli naturali Estinzione di molte specie animali e vegetali
LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI • Lo scioglimento dei ghiacciai non è un fenomeno da sottovalutare perché sta segnando la nostra generazione e potrebbe compromettere per sempre la vita sulla terra. • I primi effetti si sono verificati all’ inizio del 1900 a causa dell’ uomo e del suo comportamento. • Il fenomeno ha continuato a peggiorare sino ad oggi e la temperatura terrestre continua ad aumentare.
INNALZAMENTO LIVELLO DEL MARE • Secondo uno studio basato sui dati satellitari, per colpa del riscaldamento globale il livello medio degli oceani negli ultimi 25 anni è aumentato di 7 cm, con una crescita non regolare ma sempre più veloce • L'innalzamento del livello del mare sta accelerando ed entro fine secolo circa il 7% della popolazione mondiale, compresi gli abitanti di Venezia e di altre città costiere italiane, rischia di finire sommersa, con immensi danni e disagi.
AUMENTO FENOMENI METEREOLOGICI ESTREMI • Secondo il documento, frutto di una ricerca che ha coinvolto oltre 120 scienziati provenienti da 10 Paesi, almeno 15 delle più grandi catastrofi meteorologiche globali accadute nel 2017 sono state rese più probabili e/o più intense dai cambiamenti climatici.
AUMENTO ONDATE DI CALORE • Le ondate di calore sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano durante la stagione estiva, caratterizzate da temperature elevate, al di sopra dei valori usuali, che possono durare giorni o settimane.
DISTRUZIONE DEGLIHABITAT NATURALI • La distruzione degli habitat è il processo in cui l'habitat naturale a seguito di deterioramento non è in grado di supportare le specie presenti. • In questo processo, gli organismi che hanno vissuto in precedenza in un determinato ambiente sono costretti a spostarsi altrimenti si estinguono, riducendo così la biodiversità. • La distruzione degli habitat è attualmente classificata come la causa principale dell'estinzione di specie a livello globale
ESTINZIONE DI MOLTE SPECIE ANIMALI • Ogni giorno la distruzione degli habitat, il commercio illegale, il bracconaggio, l’inquinamento, i cambiamenti climatici mettono sempre più in pericolo gli abitanti non umani del nostro Pianeta. • Migliaia di animali si sono estinti e molti altri rischiano seriamente l'estinzione
L’economia circolare Autori: ØSimone Fabbrini ØGabriel Bucci ØMartina Chelucci ØLorenzo Vanni
L’economia circolare “L’economia circolare è un modello economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi”, secondo la definizione data dalla Ellen Mac. Arthur Foundation che si contrappone al modello attuale caratterizzato da una economia estrattiva e lineare. In un'economia circolare i flussi di materiali sono di tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
Un’economia basata sulla rigenerazione dei materiali L’Economia Circolare, con riferimento alla definizione data dalla Ellen Mac. Arthur Foundation, è un’economia progettata per auto-rigenerarsi; Si tratta di un ripensamento complessivo e radicale rispetto al modello produttivo classico, basato sull’iper sfruttamento delle risorse naturali e orientato all’unico obiettivo della massimizzazione dei profitti tramite la riduzione dei costi di produzione. Adottare un approccio circolare significa rivedere tutte le fasi della produzione e prestare attenzione all’intera filiera coinvolta nel ciclo produttivo. Questa attenzione passa per il rispetto di alcuni principi di base ossia 5 criteri fondamentali:
L’eco progettazione Progettare i prodotti pensando fin da subito al loro impiego a fine vita, quindi con caratteristiche ne permetteranno lo smontaggio o la ristrutturazione.
Modularità e versatilità Dare priorità alla modularità, versatilità e adattabilità del prodotto affinché il suo uso si possa adattare al cambiamento delle condizioni esterne
Energie rinnovabili Affidarsi ad energie prodotte da fonti rinnovabili favorendo il rapido abbandono del modello energetico fondato sulle fonti fossili
Approccio ecosistemico Pensare in maniera olistica, avendo attenzione all’intero sistema e considerando le relazioni causaeffetto tra le diverse componenti dell’Ecosistema Terrestre.
Recupero dei materiali Favorire la sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde provenienti da filiere di recupero che ne conservino le qualità.
Il quadro normativo Ue Nel 2014, la Commissione europea aveva presentato una comunicazione intitolata “Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti”. La proposta prevedeva che si dovesse riciclare il 70% dei rifiuti urbani e l’ 80% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030, e vietare il conferimento in discarica dei rifiuti riciclabili a partire dal 2025.
Esempi di aziende che applicano l’Economia Circolare: La REVET è un esempio di azienda locale (Pontedera) che si ispira al modello dell’Economia Circolare: raccoglie, seleziona e avvia al riciclo 5 materiali quali plastiche, alluminio, acciaio, vetro e poliaccoppiati La Lilly Loompa, piccola azienda Sud-Africana, un’azienda che lavora con i rifiuti di upcycle (il riutilizzo di materiali riciclati per la produzione di oggetti adibiti a uso quotidiano) e li trasforma in articoli per la casa.
L’attuale modello di sviluppo Autori: ØMarzia Bensi ØSophia Meave Coglianese ØCristina Karina Choban ØArianna Dellaria ØValeria Manfrin
Il sistema economico dominante L'economia globalizzata è caratterizzata dal sistema economico capitalista basato sul modello della crescita infinita Gli aspetti positivi di questo modello economico sono: Øpossibilità di scelta degli individui Øopportunità di crescita economica Ømiglioramento degli standard di vita Allo stesso tempo ci sono anche vari aspetti negativi.
Le criticità del sistema economico aspetti sociali, questo sistema non è sostenibile dal punto di vista sociale perché la ricchezza prodotta non viene distribuita omogeneamente pertanto si genera un aumento crescente delle disuguaglianze aspetti ambientali, la crescita economica infinita non può essere perseguita in un ecosistema chiuso come la Terra dove le risorse sono limitate aspetti economici, il modello della crescita infinita, in base alla legge dei “rendimenti decrescenti”, non è sostenibile nemmeno dal punto di vista economico
Salvare il pianeta o l’umanità? Si sta verificando un aumento dell’inquinamento a livello globale che interessa tutti i paesi della Terra Parlare di crisi del pianeta è fuorviante, in realtà dobbiamo salvare l'umanità dalla crisi ecologica, quindi se si stiamo mettendo in crisi il sistema Terra, è in primis l’umanità stessa ad essere esposta a rischi di sopravvivenza. Per salvare l’umanità è necessario superare il modello economico attuale perché non è sostenibile per il Pianeta Sviluppo sostenibile e Green economy sono sufficienti?
I due concetti di sviluppo sostenibile 1. Secondo l’interpretazione delle lobby della «green economy» 2. Secondo l’agenda ONU 2030: 17 obbiettivi per trasformare il nostro mondo
Le sfere dello sviluppo sostenibile Le dimensioni dello sviluppo sostenibile sono 3: Øtutela dell’ambiente Øinclusione sociale Øcrescita economica
“I signori della green economy” Il libro di Alberto Zoratti nasce per guardare dentro la definizione molto alla moda di "economia verde", e distinguere chi, nei territori, nelle politiche e nelle pratiche, vuole davvero creare occupazione e socialità proteggendo i beni comuni e gli elementi naturali a rischio, dagli interessi delle multinazionali che invece cercano nuovi affari sfruttando questo modello economico che tuttavia continua a perseguire la crescita infinita e la massimizzazione del profitto, mettendo in secondo piano il bene comune rispetto all’interesse privato
Lo sviluppo sostenibile secondo le lobby della Green economy Aspetto ambientale: la « strategia» verso i beni comuni (acqua , suolo…) - li saccheggia - li trasforma in risorse scarse aumentandone il consumo - se ne impossessa per trame profitto Aspetto sociale - sfruttamento delle comunità locali e delle loro risorse Aspetto economico - guidare all’acquisto si prodotti che dichiarano «Green» es. bottiglietta dell’acqua in bioplastica vs. borraccia
I 17 obiettivi per trasformare il nostro mondo secondo 2030 dell’ONU
Le 5 aree di intervento Persone: Azzerare la povertà e ridurre l’esclusione sociale eliminando i divari territoriali; Garantire le condizioni per lo sviluppo del potenziale umano; Promuovere la salute e il benessere. Pianeta: Arrestare la perdita di biodiversità; Garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali; Creare comunità e territori resilienti, custodire i paesaggi. Prosperità: Finanziare e promuovere ricerca e innovazione; Garantire piena occupazione e formazione di qualità; Affermare modelli sostenibili di produzione e consumo; Decarbonizzare l’economia.
Pace: Promuovere una società non violenta e inclusiva; Eliminare ogni forma di discriminazione; Assicurare la legalità e la giustizia. Partnership: Governance, diritti e lotta alle disuguaglianze; Migrazione e Sviluppo; Salute; Istruzione; Agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare; Ambiente, cambiamenti climatici ed energia per lo sviluppo; La salvaguardia del patrimonio culturale e naturale.
Un futuro incerto per noi giovani I 17 obiettivi saranno realizzati ? Oppure resteranno solo una lista di buoni intenti ai quali i governi non faranno fronte a causa delle resistenze al cambiamento da parte dei poteri economici che continuano a trarre vantaggio dal modello attuale mettendo a rischio l’ecosistema terrestre e il futuro delle giovani generazioni?
Pensare globale, agire personale Intanto, noi studenti dell’Ite Pacinotti ci stiamo impegnando nella salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità anche a scuola, per questo abbiamo visto con favore la recente introduzione della raccolta differenziata dei materiali aula per aula nella nostra scuola, oltre a sostenere il movimento Friday for future.
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