CONCETTI BASE CONCETTI CHIAVE LEZIONE 4 Prof F
CONCETTI BASE…. . CONCETTI CHIAVE…… LEZIONE 4° Prof. F. SCARABOTTINI I ANNO C. d. L. Fisioterapia
OSSERVARE • E’ diverso da Valutare e Misurare, specie nella nostra professione • DEFINIZIONE: Guardare, Esaminare con attenzione, Notare • SINONIMO: Mantenere, Rispettare • Nel nostro procedere con la persona precede la valutazione • Si innesca dal primo momento che ci si presenta (osserviamo tutto) • Quando possibile va condotta in ogni ambito della persona stessa e senza interferire (diversi contesti, famiglia, sit. Sociali, gioco, scuola, sport, ecc…. . ) • Di norma quindi non implica un contatto diretto (almeno fisico) • Permette di informarsi sulle Strategie Adottate dalla persona in riferimento al contesto d’osservazione • Consente spesso di estrapolare un “quadro pulito” della situazione
MISURARE • MISURA: La quantità di una grandezza calcolata in rapporto con un’altra grandezza della stessa specie scelta come Unità di Misura; implica l’operazione di MISURARE MISURAZIONE • MISURARE: Ne consideriamo tre aspetti fondamentali • DETERMINARE o CALCOLARE la misura di qualcosa (e il concetto di APPROSSIMAZIONE) • PROVARE o FAR PROVARE MISURARE (es. vestito) • CONTENERE, MODERARE entro giusti limiti • MISURARSI: Riguarda la dimensione personale • CONTENERSI, MODERARSI
Da qui…. Misurare… Ricollegare a: • Efficacia, Efficienza • Misure di Outcome IN PRECEDENZA • Scale di Misura • Cartella riabilitativa DI SEGUITO
E’ indispensabile in riabilitazione poter disporre di strumenti e procedure specifiche per la misurazione di strutture, abilità, funzioni al fine di documentare e monitorare l’efficacia degli interventi riabilitativi. A tal proposito l’utilizzo di scale, test e misurazioni consentono di: • identificare e caratterizzare segni e sintomi, limitazioni strutturali e funzionali conseguenti ad un quadro clinico; • stabilire una diagnosi ed una prognosi funzionale, selezionare l’intervento terapeutico e documentare cambiamenti dello stato del paziente/cliente; • valutare l’esito dell’intervento (outcome) e quindi garantire appropriatezza e adeguatezza nei tempi e termine del trattamento. Obiettivi dell’apprendimento in materia Relativamente all’azione formativa gli obiettivi del progetto sono i seguenti: · nell’ambito delle competenze tecnico-professionali, approfondire gli aspetti strettamente teorici sulle metodologie e sugli strumenti di misurazione dell’outcome anche alla luce dei nuovi strumenti proposti dal mondo scientifico (es. : ICF, qualità di vita, ecc. ); per il monitoraggio dell’evoluzione del paziente in carico sia durante il percorso riabilitativo, al fine di verificare la congruità degli obiettivi che ci si è posti, sia al termine del percorso riabilitativo svolto, come valutazione finale dei risultati raggiunti; far acquisire competenze per l’analisi del progetto riabilitativo e la definizione e/o ridefinizione delle azioni e interventi successivi ai risultati ottenuti nel percorso riabilitativo; · nell’ambito delle competenze di processo, il miglioramento del lavoro in èquipe e dei processi di integrazione e comunicazione interna rispetto alla valutazione degli outcome; · nell’ambito delle competenze di sistema, il miglioramento della gestione dei processi organizzativi.
La qualità dell'intervento riabilitativo dipende, ampiamente, dalla qualità della ricerca riabilitativa. E' ormai perentorio per tutti conoscere il processo di ricerca ed il saper trasferire le conoscenze scientifiche nella pratica, seguendo giudizi fondati e decisioni clinicamente valide. Oggi, una delle principali caratteristiche distintive della Riabilitazione è la "mission": migliorare significativamente il livello di qualità della vita del paziente e valutare tale qualità in base ai risultati od outcome funzionali descritti su scale validate. Anche nei servizi pubblici riabilitativi si è ormai giunti ad una visione "aziendalista" della qualità. La salute diventa il prodotto di un intervento quanto più efficace ed efficiente possibile: il paziente deve stare meglio e prima. Esiste, infatti, in tema di salute, la necessità di razionalizzare le risorse e di mettere sotto controllo la spesa sanitaria e la qualità delle prestazioni erogate. Questo libro sulla Qualità in Riabilitazione, assume un ruolo importante nel processo divulgativo delle conoscenze. Il suo scopo è di analizzare il processo riabilitazione e verificarne, dalla parte del terapista, l'efficacia e l'efficienza, identificando un progetto riabilitativo che oltre alla presa in carico, si occupi e si preoccupi degli esiti attesi, in una logica di "miglioramento continuo della qualità"
MISURARE non è VALUTARE • Casomai è UNA PARTE DEL VALUTARE • Per il nostro lavoro Implica riferimento specifico a: • • Unità di Misura (aree specifiche di rilevazione) SCALE di “Valutazione” (FIM, Barthel Index ecc…. ) Aree specifiche di rilevazione (Autonomia, performance, ecc…. ) Griglie eo software di misura eo di riferimento • Ha quindi una importanza: • Statistica • Economica • Scientifica • ATTENZIONE: Se possiamo quantificare i nostri risultati dimostriamo “matematicamente” la nostra importanza • ATTENZIONE 2: Dimostrando solo matematicamente però si rischia di non considerare la…… • QUALITA’: è molto più difficile “qualificare” con un numero, o esprimere la qualità numericamente
VALUTARE • • • DEFINIZIONE: Determinare il valore di qualcosa SINONIMO: Stimare, Apprezzare Tenere conto di qualcosa ai fini di un calcolo Considerare ATTENTAMENTE, Vagliare (ovvero valutare pro e contro) ATTENZIONE: Giudicare Valutare un candidato • Nel nostro lavoro implica: • CERCARE, ma di più SAPER CERCARE • INTERPRETARE • CAPIRE (Capacità di Analisi del quadro Fisiologico e Patologico) • E’ importante sapere COSA VALUTARE • PRECEDE “SEMPRE” LA PIANIFICAZIONE quindi…. . • E’ importante per il SOGGETTO (Definizione) e per gli OBIETTIVI del PRI • IMPLICA SEMPRE: • • ACCOGLIENZA ASCOLTO (attivo) EMPATIA DECENTRAMENTO CONTATTO EMPATIA ANAMNESI ASCOLTO INDAGINE Medicina Narrativa Deduzione CONOSCENZA (Fisiologica, Patologica, Semeiotica TEST, Clinicosintomatologica ecc……)
A COSA DEVE PORTARE NECESSARIAMENTE UNA VALUTAZIONE? ? AD UNA CORRETTA DEFINIZIONE DELLA PERSONA CHE “ACCOGLIAMO”
Da …. . VALUTARE…. ricollegare • • TEAM ASPETTI RELAZIONALI Concetto di ANAMNESI TEST SEMEIOTICA OBIETTIVI ECC…………. .
CLASSIFICARE Non ci basta la semplice definizione…… • Ordinare e distribuire in gruppi, in categorie, sulla base di determinati criteri Oppure, anche se migliore……. • VALUTARE ASSEGNANDO UN VOTO O UN GIUDIZIO…. Ma soddisfa? No…. . Ci piace di più……. . • CLASSIFICAZIONE: Suddivisione in gruppi (di una serie di elementi) secondo determinati criteri
Da CLASSIFICARE, Ricollegare a • Definizioni OMS • CONCETTI BASE • Modello BIO-PSICO-SOCIALE • I. C. F. • I. C. D. H. (obsoleto)
COME VEDETE CON LA TEORIA CI STIAMO AVVICINANDO ALLE ATTUALI CONCEZIONI…. . MA. . ? ?
Ora fermiamoci un attimo e facciamo una……. Parentesi Doverosa Spesso le cose si sanno già da tempo…. . Dovrebbero già averci modificato……. Ma fingiamo in modo ipocrita che non esistono…. Per lo più per interesse o per pigrizia. F. Scarabottini
OLISMO • COS’E’ IL CONCETTO OLISTICO? Dal Greco Olos (cioè tutto): esprime la tesi dell’esistenza di un “tutto” indipendente dalle sue parti componenti e irriducibile alla loro somma. Dall’Inglese Holism: teoria dell’Universo in cui la natura vivente è considerata sotto forma di entità in interazione e non solo come semplice somma di particelle elementari • A COSA PORTA CONSIDERARE L’UOMO IN OTTICA OLISTICA? A vederlo come un tutto indivisibile e indissociabile dal suo ambiente
OLISMO 2 • COS’E’ LA PATOLOGIA IN UN OTTICA OLISTICA? E’ la conseguenza di un disequilibrio interno, di un divorzio con l’ambiente esterno o della somma di questi due elementi. • QUAL’E’ LA PRIMA DEDUZIONE OLISTICA IN RIABILITAZIONE ? Evitare tutte le cause di Disarmonia (Ottica Preventiva) • Come affrontare un’infinità di affezioni possibili curando qualcuno nel suo insieme? Ebbene no; non curiamo tutto! Non trattiamo nemmeno contemporaneamente quello che è di nostra competenza. (UTOPIA? ) Concetto di TEAM
…. da qui la necessità della formazione di un TEAM…. . …. per raggiungere il risultato migliore…
OLISMO 3
OLISMO 4 • Cosa si può estrapolare da tutto questo? 1. INDIVIDUALITA’ 2. CAUSALITA’ 3. GLOBALITA’
OLISMO 5 • La TERAPIA UNIVERSALE E’ UN MITO ed è quindi (dovrebbe essere) perfettamente normale che più specialità mediche o paramediche (aventi in comune gli stessi principi) si applichino sui problemi dell’uomo globale Non devono esistere pretese megalomani nell’esercizio della propria arte • Paradosso degli EFFETTI PERMANENTI E CAUSA SCOMPARSE (SPALLA-CAVIGLIAPSICHE-LOMBI) • Microcosmo – Macrocosmo • • L’azione globale non può che essere qualitativa La resistenza di ognuno di fronte ad una aggressione è quindi differente; ma anche il modo di reagire alla malattia è strettamente personale UNICI SIAMO, UNICI RIMANIAMO SUL CAMPO DELLA PATOLOGIA; BISOGNA CURARE DEI MALATI E NON DELLE MALATTIE • Bisogna PRENDERSI CURA….
IL PAZIENTE E’ UNA CASA… ORTOTTISTA: Il Tetto PLURIDISCIPLINARE Non soddisfa le esigenze PARCELLIZZAZIONE LOGOPEDIA: La Mansarda POSTUROLOGIA: Muri portanti Pareti PODOLOGIA: La Base Le fondamenta
OLISMO 6 • L’origine delle manifestazioni patologiche rimane nella maggior parte dei casi sconosciuta; la causa di questo è IL CARATTERE PERSONALE DELLA MALATTIA • RISALIRE DAL SINTOMO ALLA CAUSA; solo la GLOBALITA’ consente di risalire dalla conseguenza alla causa di una lesione • Per essere globale bisogna correggere nello stesso tempo (PERIODO) tutti gli elementi che prendono parte ad una data patologia Poichè un trattamento globale rivela le cause delle lesioni, esso costituisce il più sicuro ed economico dei mezzi di diagnosi La Globalità è l’unico mezzo di trattamento sintomatico efficace ma…. . CURARE GLOBALMENTE E’ TRATTARE UNA COSA PER VOLTA (NELLA STESSA SEDUTA UNA SOLA SPECIALITA’ PROF. LE) • • • Qualunque sia il metodo impiegato, tutti i terapeuti globali hanno bisogno di passare almeno 1 ora con il loro paziente; se la ricerca
OLISMO 6 a DISUMANIZZAZIONE
OLISMO 6 b IPERMEDICALIZZAZIONE
OLISMO 7 • • • Tutto questo a volte obbliga ad una “pulizia” più profonda di quella che era prevista all’inizio del trattamento OGNI TERAPEUTA DEVE RICORDARE CHE SOLO LA GUARIGIONE CONTA E CHE EGLI DOVREBBE ESSERE GIUDICATO NON IN FUNZIONE DELLE SUE DOTTE CONOSCENZE MA DAI RISULTATI OTTENUTI SUOI PAZIENTI Nessuno è serio se non accetta i propri limiti Quando accade che un’affezione colpisce uno o più organi in modo sufficientemente massivo da superare definitivamente le difese dell’organismo si entra in un altro settore di competenza (Allopatia-Chirurgia) LA COMPETENZA DEI TRATTAMENTI FISIOTERAPICI GLOBALI E’ LIMITATA AI DISORDINI FUNZIONALI
OLISMO 8 • Con una enorme maggioranza i nostri mali altro non sono che DISTURBI DI FUNZIONAMENTO. Questo dovrebbe limitare l’intervento della medicina “classica” pesante, alla relativa porzione. Curare in modo “medico -classico” ha un alto margine di pericolo nelle malattie funzionali (ES. ANGINA PECTORIS-D 4D 8) • Non si schiaccia una pulce con una pressa idraulica • I NOSTRI TRATTAMENTI NON GUARISCONO; creano i presupposti affinchè questo avvenga (cicatrice) (detto popolare)
MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE CENNI, INTRODUZIONE
Ricordate…. CLASSIFICARE? • Ordinare e distribuire in gruppi, in categorie, sulla base di determinati criteri • VALUTARE ASSEGNANDO UN VOTO O UN GIUDIZIO PERICOLOSO • CLASSIFICAZIONE: Suddivisione in gruppi di una serie di elementi secondo determinati criteri
COME ERAVAMO E spesso siamo ancora……. • Non interprofessionali • Non globali (spezzettamento……) • Consideravamo la Non abilità e non il potenziale residuo (CAPACITA’) e da sviluppare • Non consideravamo la tecnologia come facilitatore…… ECC………… • MA OGGI? ? ?
PERSONA AMBIENTE Una volta, e spesso ancora oggi, Persona e Ambiente venivano valutate e considerate come entità separate. Prima ancora era uguale per mente e corpo (o anima e corpo). Come se ogni aspetto fosse a se stante; una componente della persona non ha implicazioni sul resto. Oggi sappiamo che questo non è verò. Siamo un tutt’uno in noi stessi e in contatto a tutto ciò che ci circonda. Per anni la definizione stessa di Riabilitazione ne ha risentito pesantemente………
RIABILITAZIONE…. . ? ? Si può definire come un processo di soluzione di problemi e di educazione nel corso del quale si porta una persona disabile a raggiungere il miglior livello possibile sul piano fisico-funzionale -emozionale, con minor restrizione possibile delle sue scelte operative pur nell’ambito della limitazione della sua menomazione e della qualità delle risorse disponibili. E’ UNA DEFINIZIONE RETROGRADA, ma già più attuale di altre in circolazione
Schemi come questo sono tarati su definizioni obsolete e NON su un modello biopsico-sociale
Schemi come questo sono tarati su definizioni obsolete e NON su un modello biopsico-sociale
CONSEGUENZE di un MODELLO SOLO BIOMEDICO ? Disumanizzazione Parcellizzazione Ipermedicalizzazione LE RICORDATE NEL CORSO DELLA TRATTAZIONE ?
COME SIAMO (? ? ) ancora non tutti, e non ovunque MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE STATO DI SALUTE Strutture e funzioni corporee Attivita' Fattori personali Partecipazione Fattori ambientali I documenti più importanti che discipinano la materia della riabilitazione convergono sinergicamente sull’importanza dell’applicazione del modello Bio-Psico-Sociale di Salute sintetizzato nello schema soprastante
Stato di Salute Strutture e funzioni corporee Attivita' Fattori personali Partecipazione Fattori ambientali Non Salute Empairments Danno a Struttura o funzione Limitaz. Fattori personali Restrizione Fattori ambientali
A PROPOSITO DEL “LO SAPEVAMO GIA’ DA TANTO” Modello Biopsicosociale (Engel, 1977) Modello di tipo integrato, basato sulla teoria generale dei sistemi Tiene conto dei fattori psicosociali e ritiene che la diagnosi medica debba considerare l’interazione degli aspetti biologici, psicologici e sociali nel valutare lo stato di salute dell’individuo e nel prescrivere un trattamento adeguato
Il modello bio-psico-sociale LINEE GUIDA PER LA RIABILITAZIONE MINISTERO SALUTE Pone al centro del sistema il cittadino disabile e il suo contesto familiare nella loro interazione con l’ambiente sociale e con le istituzioni orientando conseguentemente tutte le attività rispetto a tale priorità e verificandone i risultati International Classification of Functioning
Progetto Riabilitativo Individuale LINEE GUIDA PER LA RIABILITAZIONE MINISTERO SALUTE • Il Progetto Riabilitativo Individuale garantisce tutti questi elementi, definendo con chiarezza e motivazioni l'inizio ed il termine della presa in cura • Si realizzano altresì in tal modo le condizioni per la strutturazione operativa del lavoro in Rete tra le strutture e di settings coinvolti in relazione ad una area territoriale data • Il Team è l'altra metodologia di lavoro che garantisce globalità e continuità
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