COMITATO PERMANENTE PER LA TUTELA E LA SALVAGUARDIA
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COMITATO PERMANENTE PER LA TUTELA E LA SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO DI CASTELFRANCO DI SOTTO http: //www. comitatoantinquinamentocastelfranco. it http: //www. cgcrvaldera. it
procedimento di verifica di assoggettabilità alla V. I. A. “ristrutturazione produttiva ed energetica” (il provvedimento conclusivo è stato emanato con Determina Dirigenziale n. 2866 del 01/07/2010) http: //www. provincia. pisa. it/interno. php? id=37441&lang=it
(Quotidiano “Il Tirreno, 13 marzo 2010)
(Presentazione del Progetto preliminare, pag. 4)
GLI IMPIANTI DI PIROLISI E GASSIFICAZIONE SONO CONSIDERATI DALLA LEGGE A TUTTI GLI EFFETTI INCENERITORI E RIENTRANO NEL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL D. LGS. 133/05 “Attuazione della direttiva 2000/76/CE in materia di incenerimento dei rifiuti”
Possibili comparazioni tra inceneritori e gassificatori di rifiuti (due facce della stessa medaglia!) inceneritori gassificatori combustibile rifiuti comburente aria (in eccesso) aria (in difetto) temperatura 1000°-1600° inquinante inceneritori gassificatori diossine e furani 27 g/anno 50 g/anno mercurio 92 kg/anno piombo 50 kg/anno 47 kg/anno anidride solforosa 57. 300 kg/anno 53. 300 kg/anno NOx 40. 900 kg/anno 52. 400 kg/anno monossido di carbonio 7. 700 kg/anno 5. 000 kg/anno inquinanti prodotti in un anno da un impianto che brucia 36. 500 t/anno di rifiuti fonte: US Environmental Protection Agency, Compilation of Air Pollutant Emission Factors, Volume 1, Fifth Edition, AP-42 (le differenze di quantità tra alcuni inquinanti dipendono principalmente dalle differenze di quantità di aria utilizzata nella combustione)
Non esistono informazioni scientifiche circa una minore tossicità delle emissioni generate da impianti di combustione di questo tipo.
Non esistono informazioni scientifiche circa una minore tossicità delle emissioni generate da impianti di combustione di questo tipo. La maggiore complessità di questi impianti rispetto agli inceneritori "tradizionali" comporta la possibilità di emissioni incontrollate dovute a cattiva gestione dei parametri di processo. L'assenza di referenze industriali, e quindi di esperienza di gestione, comporta la possibilità di funzionamento reale diverso rispetto alle specifiche di progetto.
(Presentazione del Progetto preliminare, pag. 2)
Esistono esami su aria, acqua e suolo di questo territorio? Esistono studi epidemiologici?
(Quotidiano “Il Tirreno, 2 settembre 2010)
Esistono esami su aria, acqua e suolo di questo territorio? Esistono studi epidemiologici? E' stato chiesto il parere del Corpo Forestale dello Stato, trovandoci sul confine con aree protette?
Esistono esami su aria, acqua e suolo di questo territorio? Esistono studi epidemiologici? E' stato chiesto il parere del Corpo Forestale dello Stato, trovandoci sul confine con aree protette? In questa zona, a breve distanza tra loro, ci sono già tre depuratori e un “essiccatore”. . .
Esistono esami su aria, acqua e suolo di questo territorio? Esistono studi epidemiologici? E' stato chiesto il parere del Corpo Forestale dello Stato, trovandoci sul confine con aree protette? In questa zona, a breve distanza tra loro, ci sono già tre depuratori e un “essiccatore”. . . Il luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto è soggetto a rischio idraulico medio e medio-alto. . .
Esistono esami su aria, acqua e suolo di questo territorio? Esistono studi epidemiologici? E' stato chiesto il parere del Corpo Forestale dello Stato, trovandoci sul confine con aree protette? In questa zona, a breve distanza tra loro, ci sono già tre depuratori e un “essiccatore”. . . Il luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto è soggetto a rischio idraulico medio e medio-alto. . . Perché proprio qui?
Materiali destinati a venire “consumati” ogni anno nell'impianto: (pag. 38 -39 della relazione ambientale) rifiuti 12. 000 tonnellate metano 10. 000 metri cubi acqua 2. 500 metri cubi calce 120 tonnellate carbone attivo 7 tonnellate soda caustica 50 tonnellate urea (soluz. 40%) 50 tonnellate (aria respirabile e ossigeno non sono quantificati nella presente tabella)
Cenni sulle problematiche sanitarie
nanoparticelle La misura delle particelle regolate nell’ emissione dell’ inceneritore
I pericoli delle nanoparticelle non sono catturate in modo efficiente dai filtri di depurazione dell’inceneritore viaggiano a lunghe distanze restano in sospensione per un periodo di tempo prolungato penetrano in profondità nei polmoni
Le nanoparticelle SANGUE sono così piccole che possono facilmente attraversare le membrane dei polmoni
Nanopatologia una volta che le nanoparticelle sono nel sangue possono attraversare le membrane di ogni tessuto
Particolato e globuli rossi ____20 u_____10 u____
Incenerimento e nanoparticelle Le nanoparticelle prodotte dagli inceneritori sono piu’ pericolose di quelle di altre combustioni Esse contengono: Metalli neurotossici Radicali liberi diossine e furani
Diossine: tra le sostanze più pericolose prodotte dall'uomo! Le diossine si accumulano nel grasso animale. • Un litro di latte di mucca dà la stessa dose di diossina quanta ne assumeremmo respirando aria vicino ad una mucca per OTTO MESI (Connett and Webster, 1987). • Le diossine si accumulano nel grasso del corpo umano. • L’uomo non può espellerle MA una donna può… … avendo un bambino! •
Diossina: la maggiore dose va al feto in nove mesi molta diossina accumulata in 20 -30 anni nel grasso della madre va al feto
La diossina interferisce con il feto e con lo sviluppo infantile o o Le diossine distruggono vari sistemi ormonali, tra i quali: gli ormoni dell’identità sessuale gli ormoni della tiroide insulina e altri.
Diossine, furani e polveri ultrafini sono sostanze bioaccumulabili. Questo vuole dire che il nostro organismo non riesce a smaltirle e le accumula al proprio interno. Non è quindi possibile definire una soglia minima di rischio sia per l'ambiente sia per la salute di ogni organismo vivente.
http: //www. cgcrvaldera. it/sections/Documenti/03_Varie/Documento_per_Autorita. pdf http: //www. isde. it/
Pisa: inceneritore di Ospedaletto - attivo - Geofor centrale a biomasse da 2, 5 Mw - già autorizzata – Teseco Peccioli (PI): dissociatore molecolare – attivo (sperimentazione) – Belvedere Pontedera (PI): MEGA dissociatore molecolare da 120. 000 t/anno – procedimento in corso - Ecofor Service Castelfranco Di Sotto (PI): pirogassificatore da 12. 000 t/anno – procedimento in corso - Waste Energy Vicopisano (PI): gassificatore da 30. 000 t/anno – procedura sospesa ma già autorizzato – Delca Santa Luce (PI): centrale a biomasse da 990 kw – già autorizzata - AGO Energia Livorno: inceneritore del Picchianti - attivo - Aamps (si sta decidendo se triplicare l’impianto o costruire un NUOVO MEGA Inceneritore da 350. 000/ t annue!) centrale a biomasse da 52 Mw che brucerà olio di palma - già autorizzata - Porto Energia centrale a biomasse da 23 Mw - progetto- Feder Petroli Green Piombino: centrale a biomassa alimentata a oli vegetali da 50 Mw - attiva - Sider Piombino
Cosa possiamo fare noi?
Cosa possiamo fare noi? informarci e informare (colmando il vuoto lasciato dalle istituzioni) manifestare le nostre opinioni (petizioni, lettere ai giornali, incontri pubblici) restare in contatto (mailing list, passaparola, telefono)
ma. . . quali sono le alternative?
ma. . . quali sono le alternative? Una Gestione Corretta dei Rifiuti costa meno e crea più posti di lavoro.
Però qualcosa avanzerà sempre, quindi avremo sempre bisogno di bruciare. . . (la cosiddetta “frazione residua”)
Però qualcosa avanzerà sempre, quindi avremo sempre bisogno di bruciare. . . (la cosiddetta “frazione residua”) Comune RD % Residuo % (non tossico) Villa Basilica (LU) 72, 79 27, 21 Porcari (LU) 77, 28 22, 72 Montecarlo (LU) 80, 58 19, 42 Capannori (LU) 81, 14 18, 86 Vaiano (PO) 81, 26 18, 74 Montespertoli (FI) 91, 65 8, 35 Fonte: Regione Toscana dati 2009
Però qualcosa avanzerà sempre, quindi avremo sempre bisogno di bruciare. . . (la cosiddetta “frazione residua”) Comune RD % Residuo % (non tossico) Villa Basilica (LU) 72, 79 27, 21 Porcari (LU) 77, 28 22, 72 Montecarlo (LU) 80, 58 19, 42 Capannori (LU) 81, 14 18, 86 Vaiano (PO) 81, 26 18, 74 Montespertoli (FI) 91, 65 8, 35 Inceneritore (media) Residuo % (tossico) 30 Fonte: Regione Toscana dati 2009 . . . senza contare le emissioni in atmosfera
Sì, però l'impianto previsto a Castelfranco di Sotto tratterà principalmente rifiuti speciali e industriali. . .
Sì, però l'impianto previsto a Castelfranco di Sotto tratterà principalmente rifiuti speciali e industriali. . . I rifiuti industriali sono recuperabili e riciclabili con maggiore facilità rispetto ai rifiuti solidi urbani (RSU), perché sono più omogenei!
Va bene, però i rifiuti industriali sono soggetti al libero mercato, e noi dobbiamo essere autosufficienti per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle industrie del nostro territorio. . . O VOLETE FORSE PEGGIORARE GLI EFFETTI DELLA CRISI?
Va bene, però i rifiuti industriali sono soggetti al libero mercato, e noi dobbiamo essere autosufficienti per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle industrie del nostro territorio. . . O VOLETE FORSE PEGGIORARE GLI EFFETTI DELLA CRISI? “In linea generale, considerata la stima della situazione dei flussi di rifiuti speciali e il fabbisogno di trattamento/smaltimento in Provincia di Pisa, che evidenziano una situazione di eccedenza di offerta di trattamento dei rifiuti speciali rispetto alla domanda interna proveniente dalle attività produttive presenti nel territorio provinciale, al fine di non incrementare il carico ambientale attualmente generato dalle attività di smaltimento e trattamento dei rifiuti, il Piano non prevede la realizzazione di nuovi impianti o il potenziamento di quelli esistenti. Solo nel caso in cui si originassero nuovi consistenti flussi di rifiuti derivanti da attività produttive del territorio provinciale che non trovino possibilità di smaltimento negli impianti esistenti, si potrà consentire la localizzazione di nuovi impianti; l’autorizzazione di nuovi impianti sarà altresì possibile allorquando si proponessero tecnologie di trattamento e/o smaltimento innovative tali da contenere a livelli minimali e non significativi gli effetti sull’ambiente e sul territorio” (dal Piano Provinciale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi, adottato con D. C. P. n. 1 del 16 gennaio 2004 dalla Provincia di Pisa)
Rifiuti in entrata/uscita, stabilimento Waste Recycling di Castelfranco di Sotto (dati 2007 da tabelle MUD) Rifiuti in entrata ricevuti da terzi (t/anno) 197. 000 t/anno Arezzo 12. 000 Firenze 45. 000 Grosseto 1. 000 Livorno 7. 500 Lucca 13. 400 Massa 1. 300 Pisa Rifiuti in uscita (t/anno) 134. 000 t/anno Arezzo 5. 200 Firenze 700 Livorno 3. 200 Lucca 1. 100 Pisa 81. 000 55. 000 Pistoia 1. 500 Prato 1. 800 Toscana (totale) 92. 700 Pistoia 18. 000 Siena 4. 000 Fuori Toscana (Lazio, Lombardia, Puglia) 34. 000 Toscana (totale) 160. 000 Fuori Toscana (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia) 37. 000
. . . ma l'impianto in progetto a Castelfranco di Sotto servirà per il superamento delle discariche, come previsto dalle direttive europee. . .
. . . ma l'impianto in progetto a Castelfranco di Sotto servirà per il superamento delle discariche, come previsto dalle direttive europee. . . “Il nuovo Progetto permetterà di convertire circa il 5% dei rifiuti non pericolosi ritirati dalla piattaforma Waste Recycling In energia elettrica e termica in modo da coprire l'80% del fabbisogno energetico della piattaforma. Con l'inserimento dell'impianto all'interno del sito si evitano i trasporti verso centri esterni di smaltimento. ” (pag. 2 del progetto preliminare)
. . . ma l'impianto in progetto a Castelfranco di Sotto servirà per il superamento delle discariche, come previsto dalle direttive europee. . . Rifiuti prodotti (pag. 48 relazione ambientale) quantità (t/anno) tipologia di smaltimento CER 100199 - rifiuti non specificati altrimenti 1. 500 Piattaforma trattamento rifiuti Waste Recycling CER 190114 – ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 190113 130 Piattaforma trattamento rifiuti Waste Recycling CER 100121 - fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 20 50 Impianto di trattamento liquidi presente all’interno del sito Waste Recycling (gas irrespirabili e nocivi e polveri fini non quantificati nella presente tabella)
Va bene, però. . .
Va bene, però. . . “Le scelte qualitative costano e richiedono investimenti: non si fa la raccolta differenziata senza risorse economiche, non si attuano politiche di salvaguardia ambientale senza sacrifici. . . La gestione dei rifiuti è un terreno importante di governo dei territori. Non può essere affrontata con la demagogia o con i semplici slogan. ” (dall'intervento di una personalità politica locale sulla stampa)
http: //www. comune. capannori. lu. it/node/781
. . . ma dov'è il contraddittorio?
. . . ma dov'è il contraddittorio? I gassificatori sono impianti a rischio di incidente rilevante (D. L. 238/2005 allegato A, in attuazione della Direttiva CEE 105/2003 “Seveso ter”) per cui spetta alle istituzioni informare e consultare adeguatamente la popolazione (L. R. 30/2000)
. . . ma dov'è il contraddittorio? I gassificatori sono impianti a rischio di incidente rilevante (D. L. 238/2005 allegato A, in attuazione della Direttiva CEE 105/2003 “Seveso ter”) per cui spetta alle istituzioni informare e consultare adeguatamente la popolazione (L. R. 30/2000) In mancanza di questo, i cittadini sono costretti a capire da soli di cosa si tratti, e a recuperare il diritto di partecipare alle decisioni Dobbiamo occuparci anche del “contraddittorio”?
Conferimenti minori e relativa origine: Comuni della Provincia di Pisa, meno di 1000 t/anno provenienti dallo spazzamento meccanico delle strade RA. RI srl (LI), 200 t/anno rifiuti misti CER 190203 provenienti al 50% dall'ATO Costa e il resto da FI, AR, SP e altre TESECO Sp. A, 620 t/anno rifiuti misti CER 191212 e legno CER 191207 provenienti prevalentemente da fuori ATO Costa AREA srl, 230 t/anno rifiuti misti CER 191212 provenienti dalla prov. PI e ATO Costa VARIA Versilia Ambiente, 330 t/anno rifiuti misti CER 191212 provenienti dall'ATO Costa RESAPEL Srl, 140 t/anno CER 030310 e una piccola parte di CER 080112 (pitture e vernici di scarto) prov. 60% ATO Costa ECOFOR Service Sp. A, 200 t/anno rifiuti misti non differenziati di produzione interna all'azienda fonte: dichiarazioni MUD anni 2006/2007 (http: //sira. arpat. toscana. it/ sira/rifiuti/ricerca_rifiuti. htm) incrociate con lo storico conferimenti della discarica di Gello (anno 2009)
Cosa diciamo noi Riduzione alla fonte dei rifiuti Riuso (riparazione) degli oggetti ancora utilizzabili Recupero e separazione dei materiali non riutilizzabili direttamente Riciclo dei materiali separati e loro reimmissione nel ciclo produttivo Riprogettazione : se un oggetto non può essere riutilizzato, riciclato o trasformato in compost, non deve essere prodotto Cosa dice la Direttiva 98/08/CE (art. 4 par. 1) La seguente gerarchia dei rifiuti si applica quale ordine di priorità della normativa e della politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti: a) prevenzione; b) preparazione per il riutilizzo; c) riciclaggio; d) recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia; e e) smaltimento.
Area di conferimento del residuo RD Salanetti
Esame del residuo “a valle” della raccolta porta nel comune di Capannori (>80% della raccolta differenziata)
Scarpe in ottime condizioni
Indumenti in ottime condizioni
Contenitori, i vasi di plastica
CENTRO DI RIPARAZIONE E RIUSO URBAN
INFISSI, ARREDO, OGGETTISTICA, INDUME
SANITARI, MATERIALI EDILI, ARREDO ESTE
decostruzione
ALCUNI MATERIALI PREVISTI IN INGRESSO CDR CUOIO LEGNO GOMME
ALCUNI MATERIALI PREVISTI IN INGRESSO CDR CUOIO Va selezionato Riciclabile/ riutilizzabile LEGNO Riciclabile/ riutilizzabile GOMME Riciclabili/ riutilizzabili
ALCUNI MATERIALI PREVISTI IN INGRESSO CDR Prevalentemente plastica e carta da avviare a riciclo LEGNO Arredo di legno riutilizzato, Semilavorati Come truciolare CUOIO Lastre per i pavimenti e arredi , borse GOMME Lastre per le pavimentazioni e isolamento, arredi, borse
TMB - TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOG Arrow Bio
IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO (serio!) San Francisco
1. SEPARAZIONE DEI MATERIALI A FREDDO 2. TRATTAMENTO DEGLI SCARTI, REALIZZAZIONE DELLA SABBIA SINTETICA 3. UTILIZZO DELLA SABBIA COME MATERIA PRIMA
PRIMA (plastica, lattine) DOPO (sabbia, arredi, blocchetti)
1 tonnellata di car fluff contiene mediamente: COSTITUISCE INTORNO AL 30% DELLA NOSTRA MACCHINA (considerando il peso) RECUPERO METALLI 50 kg di ferro 65 kg di alluminio 35 kg di cavi elettrici 100 kg di gomma 400 kg plastiche 65 kg di spugne 220 kg di terra 50 kg di legno e vetro CAR FLUFF
“car fluff”
USARE LA DISCARICA COME UNA MINIERA “landfill mining”
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