COME DIO COMANDA COME DIO COMANDA Romanzo dello

  • Slides: 5
Download presentation
COME DIO COMANDA

COME DIO COMANDA

COME DIO COMANDA Romanzo dello scrittore italiano Niccolò Ammaniti, pubblicato nel 2006. Il romanzo

COME DIO COMANDA Romanzo dello scrittore italiano Niccolò Ammaniti, pubblicato nel 2006. Il romanzo ha vinto il premio Strega nel 2007. Nel 2008, il regista Gabriele Salvatores ne ha tratto un film.

COME DIO COMANDA Trama La storia è imperniata attorno ai personaggi di Cristiano Zena

COME DIO COMANDA Trama La storia è imperniata attorno ai personaggi di Cristiano Zena e di suo padre Rino, intrecciata strettamente a quella dei due amici Danilo e Corrado, detto Quattro Formaggi. Rino è un alcolizzato di fede nazista, violento, con un lavoro precario. Alleva da solo il figlio tredicenne Cristiano. Danilo, abbandonato dalla moglie dopo la morte della figlioletta di tre anni, progetta di svaligiare un bancomat nella piazza centrale del paese di Varrano, per poter così avere i soldi per rifarsi una vita e riconquistare la moglie. Oltre a Rino, coinvolto nel piano è anche Quattro Formaggi, un ritardato mentale pieno di tic, che ha come grande passione la costruzione di un enorme presepe i cui personaggi sono giocattoli trovati al parco giochi. La notte in cui è programmato il colpo, scoppia la "tempesta del secolo"; avverranno una serie di eventi tragici che cambieranno le vite di tutti e quattro i personaggi principali. Saranno inoltre coinvolti altri personaggi secondari (in particolare Fabiana, una ragazzina che frequenta la stessa scuola di Cristiano, e Beppe Trecca, l'assistente sociale che si occupa del caso dei due Zena).

COME DIO COMANDA 41. Rino Zena odiava la televisione. Varietà, talk show, programmi politici,

COME DIO COMANDA 41. Rino Zena odiava la televisione. Varietà, talk show, programmi politici, documentari, telegiornali, anche lo sport e le prévisioni che non ci pigliavano mai. Prima era diverso, perŏ. La televisione quando lui era piccolo era un'altra cosa. Due canali. Precisi. Statali. C'erano cose belle, fatte con passione. Che passavi la settimana aspettandole. Pinocchio, per esempio. Un capolavoro. E vogliamo parlare degli attori ? Manfredi, un grande. Alberto Sordi, un genio. Totô, il miglior comico del mondo. Ora invece era tutto cambiato. Rino odiava i presentatori tinti e le vallette nude e stava male quando vedeva la gente pronta a parlare dei cazzi suoi di fronte a mezza Italia. Disprezzava quel poveri stronzi che andavano in televisione e cominciavano a frignare e a dire che soffrivano perché erano stati mollati dalle loro mogli. E odiava la gentilezza ipocrita dei presentatori. Odiava i giochi al telefono. I balletti raffazzonati. Odiava le battute rancide dei comici. E detestava gli imitatori e gli imitati. Odiava i politici. Odiava gli sceneggiati con i poliziotti buoni, i carabinieri simpatici, i preti buffi e le squadre anticrimine. Odiava i ragazzini brufolosi che sarebbero stati disposti ad ammazzare pur di essere ammessi in quel paradiso da quattro soldi. Odiava quelle centinaia di zombie semifamosi che vagavano corne bastardi elemosinando una sedia. Odiava gli esperti che si arricchivano sulle tragedie. Sanno tutto. Sanno cos'è il tradimento, la povertà, le stragi del sabato sera, la mente degli assassini. Odiava quando s'indignavano per finta. Quando si leccavano il culo tra loro come i cani ai giardinetti. Odiava i litigi che resistevano il tempo di una scorreggia. Odiava le collette per i bambini africani quando in Italia c'era gente che faceva la fame. Ma la cosa che detestava di più erano le donne. Puttane con le tette rotonde come pompelmi, le labbra gonfie, le facce rifatte con lo stampino. Parlano tanto di uguaglianza, ma quale uguaglianza? Quando l'immagine che danno è quella di un branco di decerebrate rizzacazzi. Si facevano scopare da qualche stronzo con un po' di potere per uscire di casa ed essere riconosciute. Donne capaci di passare sul corpo delle loro madri per un po' di successo. Li odiava tutti, quelli là dentro, al punto che alle volte si doveva trattenere dal prendere la mazza e sfondare quel cazzo di televisore. Vi metterei in fila, uno dietro l'altro, e vi sparerei. Che avete fatto di male ? Professate il falso. State rincoglionendo milioni di ragazzini. Mostrando mondi che non esistono. Spingete la gente a rovinarsi per comprarsi una macchina. Mandate in malora l‘Italia. Eppure Rino Zena non riusciva a non guardare la televisione. Ci s'incollava davanti tutta la notte. E di giorno, quando stava a casa, era sempre là su quella sedia a sdraio a insultarli. Rino cambiô canale, poi si girô e s'accorse che Cristiano dormiva. (. . . ) Niccolŏ AMMANITI, Comme Dio comanda, Oscar Mondadori, edizione Grandi Bestsellers, 2008, pag. 109 -110. I – Leggere e capire Lettura, vocabolario. Chi sono : Nino Manfredi, Alberto Sordi, Totŏ. II – Discutere Qual è secondo vuoi il ruolo e il peso della televisione nella nostra società ? L’opinione di Rino o di Ammaniti vi sembra esagerata ?

COME DIO COMANDA FINE

COME DIO COMANDA FINE