Cittadinanza e integrazione degli immigrati Maurizio Ambrosini universit
Cittadinanza e integrazione degli immigrati Maurizio Ambrosini, università di Milano,
Chi sono gli immigrati? ONU: L’immigrato è una persona che si è spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno Noi non chiamiamo immigrati gli stranieri provenienti dai paesi ricchi. E neppure i benestanti, o le persone famose, dei paesi poveri Il termine si applica solo agli stranieri residenti classificati come poveri: la ricchezza sbianca
Immigrazione, cittadinanza, stati nazionali • La cittadinanza presuppone tradizionalmente l’appartenenza a uno Stato nazionale • Rientra nei processi di costruzione di comunità nazionali concepite come omogenee e solidali • L’immigrazione comporta una doppia alterità: stranieri e poveri • Introduce una tensione nei confronti delle architetture nazionali • Negli ultimi anni: l’economia si globalizza, la politica tende a rinazionalizzarsi
Il rapporto tra integrazione e cittadinanza • Due visioni: 1) più tradizionale, tornata in auge: la cittadinanza come premio all’integrazione 2) più recente, oggi più discussa: la cittadinanza come via all’integrazione
Fattori di complicazione • Si rovescia lo schema marshalliano: vengono prima (alcuni) diritti sociali, ma senza una base di diritti politici • Scollamento tra l’ethnos, il demos, la popolazione residente • Cittadinanze sovrapposte (Unione europea) • Si forma una stratificazione civica, con residenti titolari di diritti diversificati • Si sviluppano forme di doppia cittadinanza, con un potenziale disallineamento tra identificazione e diritti (indo-britannnici, messicano-americani…)
Cittadinanza e diritti • Non è vero che gli immigrati non hanno diritti: ne hanno alcuni anche gli immigrati in condizione irregolare • Ma la mancanza della cittadinanza e del diritto di voto li rende più deboli • Questioni connesse: impiego pubblico, accesso alle professioni, riconoscimento dei titoli di studio, pieno accesso ai diritti sociali
La cittadinanza all’italiana Il caso italiano: una concezione “etnica” della cittadinanza, legata al sangue e al connubio: la nostra legge è la più restrittiva dell’UE, dopo la riforma di quella greca Solo nel 2009 per la prima volta le naturalizzazioni per residenza hanno superato quelle per matrimonio La chiusura verso le seconde generazioni, anche nate in Italia La questione della formazione alla lingua e alla cultura italiana
Cinque o dieci anni • Concedono la cittadinanza dopo 5 anni parecchi paesi: USA, Francia, Regno Unito, Olanda, Svezia…. • Altri concedono il diritto di voto locale • Sulle seconde generazioni, quasi tutti i paesi applicano condizioni di favore per chi è nato o è stato scolarizzato per alcuni anni nel paese • In Italia: diritto di sangue; connubio; svantaggio per i minori ricongiunti
Cittadinanza dal basso? • Una visione dinamica e micro-sociale della cittadinanza: gli “atti di cittadinanza” • acquisire uno status regolare significa acquisire dei diritti; ricongiungere la famiglia o mandare i figli a scuola, comporta altri diritti e obblighi • L’ingresso nel lavoro regolare o l’avvio di un’attività d’impresa sono aspetti cruciali di questi processi di cittadinizzazione • La partecipazione sindacale (e l’associazionismo) come forme di cittadinanza politica sussidiaria
Cittadinanza transnazionale • Crescono forme di cittadinanza transnazionale (Bosniak) Quattro profili: • legale • dei diritti • della partecipazione attiva • dell’identificazione e solidarietà
Governare città plurali • Una ricerca europea (Franco. Angeli 2012) • Dopo il multiculturalismo: diversità e coesione sociale 1) Valorizzare la diversità culturale, farne un elemento di attrattiva 2) Riassorbire i problemi legati alla superdiversità promuovendo la coesione sociale 3) Triangolare con i soggetti della società civile 4) Riconoscere il ruolo pubblico delle religioni, promuovendo il dialogo
Ritornando all’integrazione • Il processo che porta a diventare una componente accettata della società ricevente • Tre dimensioni: 1) Processuale 2) Multidimensionale 3) Interattiva
Tre concezioni di integrazione 1) integrazione come utilità per il nostro paese 2)tutelare il benessere degli immigrati, senza ledere quello dei nazionali 3) promuovere un’interazione positiva tra maggioranza e minoranze (cfr. Zincone, 2009) La dimensione mancante: il miglioramento del benessere delle società di origine
Costruire integrazione e cittadinanza attiva - Il problema della visione degli immigrati: soggetti pericolosi, poveri da assistere, nuovi cittadini - Il problema della coerenza tra comportamenti e sentimenti, tra la mente e il cuore - Il problema della costruzione di un’interazione adulta e paritaria: evitare il miserabilismo - Il problema del protagonismo dei migranti
Per saperne di più • Rivista “Mondi migranti”, ed. Franco. Angeli (3 numeri l’anno). • M. Ambrosini, Sociologia delle migrazioni, Il Mulino 2011 • M. Ambrosini, Richiesti e respinti, Il Saggiatore 2010 • M. Ambrosini, E. Abbatecola (a cura di) Migrazioni e società, Franco. Angeli 2009.
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