Che cos la globalizzazione Che cos la globalizzazione

Che cos’è la globalizzazione?

Che cos’è la globalizzazione • Due scrittori americani (Brecher e Costello) hanno spiegato in modo concreto che cosa significa globalizzazione………….

Se un cittadino statunitense compera per 10. 000 dollari un’auto • 3000 dollari vanno in Corea del Sud per lavorazioni di routine e operazioni di assemblaggio • 1750 dollari vanno in Giappone per le componenti tecnologiche • 750 dollari vanno in Germania per il design e per il progetto delle parti meccaniche • 4000 dollari vanno a Taiwan, Singapore e Giappone per le piccole componenti • 250 dollari vanno nel Regno Unito per la pubblicità • 250 dollari vanno In Irlanda e Barbados per i calcoli al computer

GLOBALIZZAZIONE • La globalizzazione in senso ampio è quel fenomeno di interconnessione mondiale che interessa l’aspetto culturale, politico ed economico. • Essa porta all’annullamento delle distanze fisiche e culturali tra gli Stati i quali hanno contatti di ogni tipo Con il resto del mondo

CONSEGUENZE DELLA GLOBALIZZAZIONE • Possibilità di viaggiare in modo molto più semplice rispetto al passato in tutto il mondo accorciando le distanze • Disponibilità di informazioni in tempo reale provenienti da ogni parte del mondo • Aumento della produttività , delle ricchezze e dei commerci. Grazie a ciò alcuni paesi sono cresciuti economicamente (Cina, Brasile, India). Dal 1980 ad oggi il volume del commercio è aumentato di ben 9 volte

Conseguenze della globalizzazione • Oggi tutti i paesi del mondo sono coinvolti, in maggiore o minor misura, in un unico mercato globale. Ciò significa che merci prodotte in paesi lontanissimi possono giungere facilmente sui nostri mercati, come le nostre sui loro • Delocalizzazione delle imprese industriali, cioè le grandi imprese trasferiscono intere produzioni o parti di esse nei Paesi in via di sviluppo con vantaggi economici per le imprese (e non sempre per i lavoratori. . ) • Le imprese che hanno la sede principale in un Paese e impianti di produzione e distribuzione in altri Stati sono chiamate società multinazionali.

CONSEGUENZE DELLA GLOBALIZZAZIONE • Con la globalizzazione si è sviluppata anche la tendenza ad uniformare in ogni parte del mondo la maniera di vivere. Un turista italiano può fare il giro del pianeta senza mai provare la sensazione di trovarsi in un paese diverso.

Globalizzazione della cultura • La globalizzazione ha provocato un’invasione della cultura occidentale in tutto il mondo • Es. In tutto il mondo si vedono gli stessi telefilm, per lo più americani • Es. In tutto il mondo si usano termini di lingua inglese • Es. in tutto il mondo si mangiano piatti di origine occidentale (pizza, pasta, fast food)

Globalizzazione della cultura • E si bevono bevande di origine occidentale, come la Coca cola (il fenomeno è stato descritto un po’ seriamente un po’ ironicamente come «coca colonizzazione» )

Società multietnica e multiculturale • La globalizzazione ha portato all’instaurarsi di una società multietnica e multiculturale, infatti quando una persona si trasferisce in un nuovo paese porta con sé la propria cultura • Questo porta un arricchimento reciproco , ma talvolta è motivo di conflitti e tensioni

EFFETTI NEGATIVI • Negli ultimi tempi però in molti paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, si va diffondendo il timore che l’affermarsi di consumi e mode occidentali porti alla graduale scomparsa di molte tradizioni culturali locali. È nato cioè, nei confronti dell’occidente, un atteggiamento misto, di attrazione-rifiuto.

EFFETTI NEGATIVI • E’ aumentata nel mondo la disuguaglianza sociale, cioè la distanza fra ricchi e poveri, che invece negli anni precedenti era andata costantemente calando. Negli ultimi decenni i pochi ricchi sono diventati sempre più ricchi e i molti poveri sempre più poveri. • La nuova organizzazione globale dell’economia ha determinato la concentrazione della ricchezza in tre zone del mondo: Europa Occidentale, America del Nord, Asia orientale

I no-global • Contro la globalizzazione sono sorti in tutto il mondo dei movimenti di protesta, chiamati inizialmente popolo di Seattle – perché in questa città americana diedero vita nel 1999 alla loro prima manifestazione – e, più recentemente, no global, new global o alter global. • Fanno parte di questi movimenti categorie quanto mai diverse di persone: organizzazioni di sostegno del Terzo mondo, attivisti dei diritti umani, ambientalisti, associazioni di consumatori, sindacati, Chiese (in particolare quella cattolica) movimenti nazionalisti, che manifestano il loro dissenso in occasione dei vertici del WTO (Organizzazione mondiale del commercio) o del G 8 (Gruppo degli otto paesi più industrializzati del mondo).

I No global • I no global denunciano l’aumento delle disuguaglianze, il crescente impiego di lavoro minorile, l’eccessivo sfruttamento delle risorse della Terra, l’occidentalizzazione dei costumi, la disoccupazione… • Ai governi chiedono giustizia sociale, protezione dell’ambiente, difesa della cultura multietnica, tutela dei diritti umani e di quelli del lavoro… • La gran parte dei no global esprime le proprie idee in modo civile, ma ad essi si mescolano troppo spesso anche gruppi estremisti, violenti, pericolosi e difficili da isolare.
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