Che cos il sistema binario Cosa il sistema
Che cos’è il sistema binario
Cosa è il sistema binario Il codice binario è un sistema di codifica posizionale, simile a quello decimale ma che utilizza la base 2 per la rappresentazione dell’informazione. Il Bit (Binary Digit– codice binario) è l’unità elementare dell’informazione trattata da un elaboratore, e possiamo considerare quindi il Bit una variabile che può assumere solo due valori: 0 1 L’ importanza del codice binario nei sistemi informatici è grazie al contributo di George Boole, che per primo è riuscito a semplificare i processi logici a delle espressioni formate da 0 ed 1. Questo sistema di rappresentazione dell’informazione, ci permette di esprimere tramite questi due soli numeri qualsiasi cosa, seguendo delle convenzioni chiamate codifiche. Nei computer infatti, ogni cosa viene salvata come una sequenza di zero ed uno: era sicuramente più chiaro prima dell’avvento dell’interfaccia grafica ovvero quando l’unica cosa che era possibile usare era una CUI ( Character user interface conosciuta anche come CLI – interfaccia da linea di comando).
Rappresentazione binaria di un numero decimale
Rappresentazione binaria di un numero decimale Ovvero: cambio di base Da piccoli, ci insegnano a contare in modulo 10: contiamo 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e poi ricominciamo il conto, aggiungendo una decina. Il conto in binario, è simile: essendo però in modulo 2, i numeri sono solo 0, 1. Quindi invece che 2, avremo 10, invece che 3, avremo 11 e così via. Dato il nostro numero in base 10, lo dividiamo per 2 finchè non finisce il resto. Il numero binario sarà dato proprio dai resti presi dalla fine all’inizio. Quindi:
Rappresentazione binaria di un numero decimale RISULTATO RESTO 5234 2 2617 0 1308 1 654 0 327 0 163 1 81 1 40 1 20 0 10 0 5 0 2 1 1 0 0 1 5234, in binario, equivale a 1010001110010. (nella tabella, il due in alto a destra è per impostare la divisione). Possiamo immaginare la memoria del computer come una fila di scatole che possono contenere o zero o uno. Ogni scatola, rappresenta un bit. Se con “cn” intendiamo una stringa binaria lunga n bit, l’ultimo bit a destra in posizione c 0 viene chiamato LSB (Less Significant Bit – Bit meno significativo) mentre quello in posizione cn (ovvero il primo) viene chiamato MSB (Most Significant Bit – Bit più significativo).
Operazioni aritmetiche: addizioni e sottrazioni, prodotto e divisioni in binario
Operazioni aritmetiche: addizioni e sottrazioni, prodotto e divisioni in binario Le addizioni in binario sono identiche a quelle in decimale: E’ ovviamente più facile farle, se le impostiamo in colonna 1+1 = 10 0001 + 10+10 = 100 0001 = 11 +10 = 101 0010 1 1 2 2 3 3 1+1 = 10 0001 + 10+10 = 100 0001 = 11 +10 = 101 0010
Operazioni aritmetiche: addizioni e sottrazioni prodotto e divisioni in binario Lo stesso vale per le sottrazioni. Le moltiplicazioni: 1 -1 = 0 1*0 = 0 10 -10=0 1*1 = 1 11 -10=1 0*0 =0 1 1 2 2 3 3 1*0 = 0 1 -1 = 0 1*1 = 1 10 -10=0 0*0 =0 11 -10=1 E le divisioni: 1/1=1 0/1=0 1
Operazioni aritmetiche: addizioni e sottrazioni prodotto e divisioni in binario E le divisioni: 1/1=1 0/1=0 1 2 1/1=1 0/1=0
Conversione da binario a decimale
Conversione da binario a decimale La conversione contraria, ovvero da un numero binario a decimale, è la seguente: La posizione del bit, contando da destra verso sinistra, indica a che potenza di due equivale. In questo caso: Dato un numero binario ad esempio 111, l’equivalente in decimale è dato dalla somma: il primo bit è in posizione 2 quindi equivale a 22 ovvero 4 22+ 21 + 20 = 4+2+1 = 7 Il secondo bit vale zero quindi non si conta (altrimenti sarebbe 21 ovvero 2) Effettivamente 111 in binario equivale a 7. Il terzo bit è in posizione zero quindi vale 20 ovvero 1 Attenzione però: questo vale solo per i bit che valgono uno! Vediamo un altro esempio per chiarire meglio le idee: 101= 22 + 0 + 20 = 5
Conversione da binario a decimale Vediamo un’altro esempio: 10101110: sono 8 bit. L’ equivalente in decimale è dato dalla somma di: 27 + 0 + 25 + 24 + 23 + 22 + 21 + 0 = 348 Sapendo il numero di bit, possiamo anche predire che range di numeri possiamo rappresentarci: il calcolo è semplice, dati n bit possiamo rappresentare al massimo 2 n -1 numeri. Nell’ ultimo esempio, usavamo 8 bit: il massimo numero che possiamo rappresentare con 8 bit è 28 -1 ovvero 256. In informatica, quando parliamo di 8 bit ci riferiamo più semplicemente ad 1 byte. Per essere precisi, dovremmo riferirci ad 8 bit col nome di Ottetto in quanto con byte ci si riferisce per definizione all’ unità minima trasferibile: esistono infatti (vecchi) computer che con 1 byte si riferiscono a 7 bit.
Che differenza c’è tra bit e byte
Che differenza c’è tra bit e byte Una piccola precisazione di notazione: con k. B ci si riferisce a Kilo. Byte, con kb si riferisce a kilobit. La differenza stà nella “b” minuscola (bit) o maiuscola (byte). Domanda: perchè nelle pubblicità delle promozioni per internet dicono che “navighi a 20 MEGA”? Mega cosa? Ma bit ovviamente! Che come ormai avrai capito, è molto più piccolo di un byte. Quindi, se navighiamo a 20 megabit un file da 20 megabyte non lo scaricheremo in 20 secondi
Che cos’è il software?
Che cos’è il software Il termine software deriva dall’unione dei 2 termini inglesi soft (morbido) e ware (componente). Con il termine software ci si riferisce ai programmi di un computer ovvero ad una sequenza di istruzioni messe insieme per svolgere un determinato compito. Grazie al software, l’hardware del computer “prende vita” infatti, senza software, non sarebbe proprio possibile utilizzare l’hardware di un computer, di uno smartphone , di un tablet, di una smart TV e, in generale, di qualsiasi tipo di dispositivo tecnologico. In commercio esistono diversi tipi di programmi per il computer ma quelli più usati sono di solito: l’elaboratore di testi, come ad esempio Word, che consente di “trasformare” il computer in una macchina da scrivere mediante la quale è possibile creare testi anche molto complessi;
Che cos’è il software l’elaboratore di fogli elettronici, come ad esempio Excel , che consente al computer di fargli fare qualsiasi tipo di calcolo (pure in maniera automatica) rappresentando i risultati anche mediante grafici o diagrammi; i programmi per creare delle presentazioni, come ad esempio Power. Point; i programmi per creare e gestire grandi quantità di dati (che in inglese si chiama database come ad esempio Access ; i programmi che permettono di navigare in Internet e che si chiamano browser come ad esempio Internet Explorer , Google Chrome e Mozilla Firefox;
Che cos’è il software i programmi che si chiamano client e che consentono di inviare e ricevere mediante Internet dei messaggi di posta elettronica chiamati electronic mail o più semplicemente email ; i programmi che consentono di guardare filmati, di ascoltare la radio o la propria musica preferita o di creare, modificare e gestire immagini e fotografie; i programmi che permettono di divertirsi interagendo con immagini in movimento e suoni (ovvero i videogiochi); i programmi chiamati antivirus che consentono appunto di proteggersi dai virus;
Quante tipologie di software esistono?
Quante tipologie di software esistono? In generale i software, possono essere classificati in base alla loro funzione, al tipo di licenza (gratuita o a pagamento), al tipo di sistema operativo sul quale possono essere installati, al tipo di interfaccia con la quale interagire per usarli, al fatto se devono essere installati o meno ed anche in base al fatto se i software possono essere eseguiti su un unico computer oppure attraverso una rete. Se invece si guarda il grado di utilizzabilità e prossimità rispetto all’utente, generalmente i software possono essere classificati in 4 tipologie ben distinte: il firmware, che permette all’hardware di dialogare con il software; il software di base (chiamato anche software di sistema), come ad esempio il sistema operativo che è necessario per usare l’hardware di un PC;
Quante tipologie di software esistono? il driver che permette al sistema operativo di dialogare col software; i software applicativi (chiamati più semplicemente programmi) che, mediante il sistema operativo, consentono di utilizzare il computer (come ad esempio Word, Excel, Internet Explorer, l’antivirus, eccetera). Insieme a questi, in genere, su Internet è possibile trovare programmi di tipo freeware , di tipo shareware, chiamati a volte anche trial cioè che scadono dopo un determinato periodo di tempo e di tipo demodall’inglese demonstration cioè programmi che permettono di essere provati gratuitamente ma che hanno funzionalità ridotte.
Quante tipologie di software esistono? C’è da dire anche ogni software ha dei requisiti hardwareche sono le caratteristiche deve avere il computer affinché quel determinato software possa essere almeno installato (rispettando i requisiti minimi), o essere eseguito in maniera ottimale (rispettando anche i requisiti raccomandati). Purtroppo, col passare del tempo, questi requisiti aumentano sempre di più (soprattutto per quanto riguarda i videogiochi) per questo motivo non è possibile utilizzare, ad esempio, l’ultima versione di Word su un computer che ha come sistema operativo Windows XP o l’ultima versione di Windows su un computer molto vecchio. Adesso dovresti essere in grado di sapere che cos’è il software e, soprattutto, quante tipologie ne esistono.
Cosa è un pixel?
Cosa è un pixel? Un pixel (termine derivato dalla lingua inglese, contrazione della locuzione picture element), nella computer grafica, indica ciascuno degli elementi puntiformi che compongono la rappresentazione di una immagine raster digitale, ad esempio su un dispositivo di visualizzazione o nella memoria di un computer. In termini poveri il pixel é l'elemento più piccolo che costituisce un'immagine. Nelle immagini rappresentate da dati informatici, solitamente, i punti riprodotti sono così piccoli e numerosi da non essere distinguibili ad occhio nudo, apparendo fusi in un'unica immagine quando vengono stampati su carta o visualizzati su un monitor. Ciascun pixel, che rappresenta il più piccolo elemento dell'immagine, è caratterizzato dalla propria posizione e da valori quali colore e intensità, variabili in funzione del sistema di rappresentazione adottato.
Cosa è un pixel? Il pixel propriamente è un insieme di "dati" cromatici che sono riconducibili all'ambito software, mentre quando si tratta di componenti elementari d'immagine rappresentati su supporti fisici, tangibili, sui quali questi formano un'immagine completa (monitor, carta o dispositivi di proiezione), si è in ambito hardware. Qui il più piccolo elemento dell'immagine è più corretto chiamarlo «dot» o punto. L'insieme di questi punti (componenti elementari d'immagine), dotati ognuno di valore cromatico omogeneo (derivante da un preciso valore cromatico dato dal pixel), va a formare l'immagine. Nel linguaggio corrente spesso questa distinzione non viene fatta, creando ambiguità nelle comunicazioni.
Cosa è un pixel? Il pixel propriamente è un insieme di "dati" cromatici che sono riconducibili all'ambito software, mentre quando si tratta di componenti elementari d'immagine rappresentati su supporti fisici, tangibili, sui quali questi formano un'immagine completa (monitor, carta o dispositivi di proiezione), si è in ambito hardware. Qui il più piccolo elemento dell'immagine è più corretto chiamarlo «dot» o punto. L'insieme di questi punti (componenti elementari d'immagine), dotati ognuno di valore cromatico omogeneo (derivante da un preciso valore cromatico dato dal pixel), va a formare l'immagine. Nel linguaggio corrente spesso questa distinzione non viene fatta, creando ambiguità nelle comunicazioni.
Cosa è un pixel?
Cosa è un pixel?
Cosa è un pixel?
La risoluzione
La risoluzione Il numero di pixel in un'immagine (talvolta impropriamente detto "risoluzione" dell'immagine) determina la quantità di dettagli fini che possono essere rappresentati. Sebbene il concetto di pixel si applichi in tutti i contesti con il medesimo significato, per l'indicazione del numero di pixel da cui è costituita una immagine sono in uso diverse convenzioni per diverse tecnologie specifiche. Per esempio, il numero di pixel di cui è costituita l'immagine prodotta da una fotocamera digitale viene espresso come un singolo valore, in megapixel (milioni di pixel), mentre il numero di pixel di un display viene in genere espresso come un prodotto (pixel in larghezza per pixel in altezza), per esempio 640 × 480. Nella riproduzione, ad esempio su un monitor, dei «dots» , punti, colorati che formano un'immagine digitale, questi vengono spesso chiamati anch'essi pixel e possono non essere in corrispondenza uno-a-uno con i dati dei pixel registrati nel file d'immagine digitale. Vi sono casi in cui questa distinzione è importante, come nella determinazione della risoluzione di una scheda video di un PC in funzione del numero di «dots» del monitor ad essa collegato.
La risoluzione Poiché la risoluzione del monitor può essere regolata dal sistema operativo del computer, un pixel è una misura relativa. I moderni schermi per computer sono progettati con una risoluzione nativa, che si riferisce al perfetto accoppiamento tra pixel e triadi. La risoluzione nativa darà origine all'immagine più netta tra quelle che lo schermo è in grado di produrre. Comunque, l'utente può aggiustare la risoluzione, il che si ottiene disegnando ogni pixel usando più di una triade. Questo processo normalmente dà origine a una immagine sfuocata. Ad esempio, uno schermo con risoluzione nativa di 1280× 1024 produrrà le migliori immagini se impostato a quella risoluzione, mostrerà la risoluzione a 800× 600 in modo adeguato, disegnando ogni pixel con più di una triade, e non sarà in grado di mostrare immagini a 1600× 1200 a causa della mancanza di un numero sufficiente di triadi. Normalmente, una risoluzione non nativa viene mostrata meglio su uno schermo CRT che su un LCD.
Bits per Pixel (gamma dei colori)
Bits per Pixel (gamma dei colori) Il numero di colori distinti che possono essere rappresentati da un pixel dipende dal numero di bit per pixel (BPP). Valori comuni sono: 8 bpp (256 colori); 16 bpp (65. 536 colori, noto come Highcolour); 24 bpp (16. 777. 216 colori, noto come Truecolour). Immagini composte da 256 colori o meno, vengono normalmente immagazzinate nella memoria video del computer, in formato chunky o planar, dove un pixel in memoria è l'indice di una lista di colori chiamati palette (tavolozza). Queste modalità sono quindi chiamate modalità indicizzate. Mentre vengono mostrati solo 256 colori, questi sono presi da una tavolozza molto più ampia, tipicamente di 16 milioni di colori. Cambiare i valori della tavolozza permette una specie di effetto animato. Il logo animato di avvio di Windows 95 e Windows 98 è probabilmente il più noto esempio di questo tipo di animazione.
Bits per Pixel (gamma dei colori) Per profondità di colore più ampie di 8 bit, il numero è il totale dei tre componenti RGB (rosso, verde e blu). Una profondità di 16 bit viene di solito divisa in cinque bit di rosso e blu e sei di verde, (il verde ha più bit perché l'occhio è più sensibile a quel colore). Una profondità di 24 bit permette 8 bit per componente. Su alcuni sistemi è disponibile una profondità di 32 bit: questo significa che ogni pixel a 24 bit ha 8 bit extra per descrivere l'opacità. Sui sistemi più vecchi è comune il formato a 4 bpp (16 colori). Quando un file immagine viene mostrato a video, il numero di bit per pixel viene espresso separatamente per il file raster e per lo schermo. Alcuni formati di file raster, hanno una grande profondità in bit rispetto ad altri. Il formato GIF, ad esempio, ha una profondità massima di 8 bit, mentre il TIFF può gestire pixel a 48 -bit. Non ci sono monitor che possano rappresentare colori a 48 bit, e quindi questa profondità viene di solito usata per applicazioni professionali specializzate che lavorano con scanner d'immagini o stampanti. Questi file vengono "renderizzati" su schermo con 24 -bit di profondità.
Fonti: http: //www. informaquiz. it/ http: //www. informaticapertutti. com/ http: //paolo-informatica. blogspot. it/ http: //www. skuola. net/informatica/ https: //it. wikipedia. org/wiki/ http: //www. sapere. it/
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