Cera una volta un bambino di nome Michele
C’era una volta un bambino di nome Michele , era un bambino intelligente , simpatico e molto sveglio. . . . anche troppo !!!! Vi chiederete il perché, allora ascoltate la sua storia!
Michele nacque in una giornata scura e piovosa, e quando venne alla luce aveva gia’ un’espressione dispettosa in volto. Crescendo , gia si vedeva che Michele non era un bambino come tutti gli altri.
Nei giorni in cui iniziò a gattonare si nascondeva nei posti più impensabili : sotto il letto, dentro l’armadio , dietro il divano e la mamma impazziva per cercarlo.
Con i primi passi iniziarono anche i primi guai!!! Una mattina , la mamma entrando in casa , vide il gatto tutto triste e disse: Gigi cos’hai ? avvicinandosi a lui , si accorse che non aveva più i baffi: Caspiterina , cosa e’ successo? Chi e’ stato a farti questo ?
In quel momento usci’ dalla sua camera Michele con un paio di forbici in mano, la mamma allora gli spiegò : Quello che hai fatto non e’ una cosa giusta !!Ricordati bene che i bambini che fanno male agli altri rischiano di rimanere da soli per sempre.
Michele sembrò non sentire le parole della mamma e non pensò di aver fatto una cosa poi cosi’ grave , anche perché si era divertito molto. Passarono gli anni e iniziarono le prime amicizie ma il carattere di Michele non era affatto cambiato , il suo gioco preferito rimaneva sempre quello di dare fastidio agli animali.
Durante le vacanze estive Michele si divertiva a catturare le cicale , legandole poi con un filo per poterl portare con se fingendo che fossero aquiloni , Uno dei suoi passatempi preferiti era quello di recarsi nel bosco a cercare gli uccellini , che ignari cinguettavano sui rami , e tirare loro dei sassolini con la fionda. Vederli volare impauriti provocava in lui una grande soddisfazione.
Ma ciò che più lo divertiva arrivava quando la zia Pina andava a fargli visita in compagnia del suo cagnolino Sparki. Proprio lui era l’oggetto delle sue malefatte , il povero malcapitato era costretto a subire ogni tipo di scherzo come correre da una parte all’altra della casa con delle lattine legate alla coda. La mamma disperata lo rimproverava ogni volta e cercava di fargli capire che quello che faceva al povero Sparki era sbagliato , ma come sempre Michele se ne andava soddisfatto senza provare il minimo rimorso per ciò che aveva fatto.
Michele si vantava raccontando agli amici le sue bravate , un giorno però Luca , un suo amico , gli disse : “Guarda Michele mi ha detto la mia mamma , che non e’giusto dare noia agli animali. ” e lui rispose : “Io faccio quello che mi pare , se a te non sta bene puoi anche andartene” !!Luca se ne andò a casa sua e Michele rimase da solo a giocare pensando a un modo per vendicarsi dell’amico che l’aveva rimproverato.
Fu cosi’ che pensò di nascondere tutti i giochi preferiti di Luca dove non potesse più trovarli. Il giorno dopo gli amici si rincontrarono e subito Luca si accorse che i suoi giocattoli erano spariti , e disse: “Dove sono i miei giocattoli , chi li ha presi? ” Tutti gli altri bambini si guardarono incuriositi mentre solo uno di loro rideva sotto i baffi. . . era Michele !! Luca piangendo arrabbiato se ne tornò a casa.
Michele continuando a giocare si vantava con gli altri amici di ciò che aveva fatto , a qualcuno di loro , però , non era affatto piaciuto ciò che era successo a Luca , rimproverandolo: “Lo sai che se maltratti gli altri rischi di rimanere da solo con la tua cattiveria ? ” Michele stufo di sentirsi dire sempre le stesse cose decise di fare dei dispetti anche agli altri. Fu cosi’ che prese un chiodo appuntito e quando gli altri bambini tornarono a casa bucò le ruote delle loro biciclette.
Il giorno seguente i bambini volevano fare un giro in bicicletta, ma trovarono una brutta sorpresa. . . le ruote erano tutte sgonfie tranne quelle della bici di Michele, capirono cosi’ che lui era il colpevole. I bambini andarono tutti via a giocare da un‘ altra parte , perché non volevano più con loro Michele.
I bambini andarono tutti via a giocare da un’ altra parte , perché non volevano più con loro Michele. In un primo momento egli non dette al fatto troppa importanza , ma dopo un po’…ripensando alle parole che tempo prima la mamma gli aveva detto, si rese conto che restare da solo non era poi cosi’ divertente , anzi. Si avvicinò agli altri ma fu nuovamente respinto!
Capi’ allora che quello che aveva fatto era una cosa molto grave , non tanto per il danno alle biciclette , ma per l’amicizia che aveva perso con i suoi compagni per colpa del suo atteggiamento scorretto. Da quel giorno Michele cambiò totalmente , iniziò ad aiutare gli amici , soprattutto quelli in difficoltà , si accorse che fare dispetti poteva anche essere divertente , ma che allo stesso tempo portava delle conseguenze negative e perdere gli amici era la cosa più grave di tutte ,
Michele capi’ cosi’ che aiutare gli altri , pur essendo più faticoso, gli permetteva di farsi tante amicizie e di essere apprezzato e benvoluto da tutti.
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