Centralit e paradossi del cibo per nutrire il
Centralità e paradossi del cibo per nutrire il pianeta Milano, 8/11/2014 Rolando Manfredini Capo Area Sicurezza Alimentare e Produttiva Confederazione Nazionale Coldiretti 1
La centralità del cibo Popolazione Acqua Energia CIBO Suolo disponibile Raccolti Lavoro 2
Popolazione: aspetti critici • LA CRESCITA: Secondo l’ONU, nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9 miliardi, cioè un terzo di bocche in più da sfamare • LA FAME: 870 milioni le persone (una su otto) nel biennio 2010 -2012 hanno sofferto di malnutrizione cronica (FAO, The State of Food Insecurity in the World 2012 ) • Sovrappeso+obesità dei bambini di 8 -9 anni fonte OKkio alla SALUTE 2012 L’OBESITA’: Secondo l’OMS, l’obesità nel mondo è raddoppiata dal 1980 ad oggi; nel 2008 circa 1, 4 miliardi di adulti in sovrappeso (35% della popolazione mondiale) e di questi erano obesi oltre 200 milioni di uomini e 300 milioni di donne (l’ 11% della popolazione mondiale). Nel 2011 nel mondo oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni era in sovrappeso. In Italia il 22, 2 % dei bambini (uno su quattro!) è in sovrappeso e il 10, 6% addirittura obeso, con percentuali più alte nelle regioni del centro e del sud, dove si supera il 40% (fonte: Okkio alla Salute 2012); 3
Acqua: aspetti critici • DOMANDA IN CRESCITA per una risorsa limitata: – All'inizio del '900, l'Umanità utilizzava circa 600 chilometri cubi di acqua, oggi ne utilizza 6. 000: dieci volte tanto. – Negli ultimi dieci anni la popolazione umana è raddoppiata e i consumi di acqua si sono quasi quadruplicati – ogni anno, col suo ciclo idrogeologico, rende disponibile all'uomo da 9. 000 a 14. 000 chilometri cubi di acqua potabile. – l'uomo ne utilizza i 40 - 65%, ma si calcola che nel 2050, quando la popolazione mondiale supererà i nove miliardi di persone, la domanda di acqua potabile potrebbe superare l'offerta della Natura Senza acqua non è possibile • INQUINAMENTO di corsi d’acqua, laghi o falde: produrre cibo e non c’è sicurezza – solo in Italia nel 2011 sono state emesse oltre 140 tonnellate di metalli pesanti direttamente nei corpi idrici e alimentare 2, 8 milioni di tonnellate di sostanze inorganiche (Cloruri Fluoruri e Cianuri), di cui quasi la metà derivanti da attività di tipo chimico (fonte Legambiente) 4
Suolo: aspetti critici • CONSUMO: incremento di territorio occupato nell’Unione Europea fra il 1990 e il 2000 è stata di circa 1000 Kmq l’anno, pari ad un’area come la città di Berlino, ovvero 275 ettari al giorno • CEMENTIFICAZIONE: ogni anno in Italia viene cementificata una superficie pari alla somma di Milano e Firenze • RISCHIO IDROGEOLOGICO: 6. 633 i comuni italiani in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico, l’ 82% del totale; oltre 6 milioni di cittadini si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane o alluvioni. Ogni giorno vengono sottratti 288 ettari (pari a 400 campi da calcio). Sono state tagliate del 15% le campagne e persi negli ultimi 20 anni 2, 15 milioni di ettari di terra coltivata, determinante nel mitigare il rischio idrogeologico. • LAND GRABBING (accaparramento delle terre): negli ultimi 6 anni le multinazionali si sono accaparrate nel mondo 86 milioni di ettari, 5 volte la superficie dell’Italia (dati Food First) 5
Raccolti: aspetti critici • RIDUZIONE CAPACITA’ PRODUTTIVA: per effetto del consumo del suolo e la cementificazione, tra il 1990 e il 2006 l’UE ha perso una capacità di produzione agricola pari a 6, 1 milioni di tonnellate di frumento • CAMBIAMENTI CLIMATICI: i ricercatori prevedono che gli eventi climatici avversi aumenteranno in maniera sostanziale entro il 2060 (fonte NATURE). I rischi causati dai cambiamenti climatici in atto sono brusca riduzione dei raccolti ed evoluzione di malattie, conseguenti spostamenti di popolazioni e conflitti (Summary for Policymakers, Panel intergovernativo dell'ONU sui cambiamenti climatici (Ipcc), 2014) 6
Cibo: aspetti critici • I cibi elaborati industrialmente contano per 3/4 delle vendite mondiali di cibo (per prezzo ma non per quantità). • Complessivamente, includendo i costi energetici per le macchine agricole, i trasporti, l'elaborazione, e il petrolio e il gas naturale usati come materie prime per i prodotti chimici adoperati in agricoltura, il moderno sistema di produzione di cibo consuma circa 10 calorie di energia sotto forma di combustibili fossili per ogni caloria di energia contenuta nel cibo prodotto 7
IL PARADOSSO L’energia immessa lungo la catena alimentare per produrre e rendere disponibile il cibo (dal campo alla tavola) SUPERA l’energia contenuta nel cibo stesso! 8
Cibo: altri aspetti critici Si spende di meno per fare la spesa, si ingrassa di più! • Calano i consumi (in Italia nel 2014 sono allo stesso livello del 1981, frutta e verdura: -20%) e il cibo non è più una priorità per gli italiani • Si afferma anche in Italia il modello globale: i cibi più calorici sono quelli che costano di meno e saziano di più, si abbandona la dieta mediterranea • Aumentano gli sprechi alimentari (dal frigorifero alla spazzatura…) 9
Lo spreco alimentare • Il 42% dello spreco alimentare avviene tra le mura domestiche (Commissione UE 2010) • Il 41% Degli Italiani dichiara di gettare cibo o avanzi (Waste Watcher) • Il cibo sprecato a casa vale 15 miliardi su un totale di 18, 5 miliardi ( Last minute market) • Il 40% di chi spreca dichiara di sbagliare nella conservazione e nella gestione delle scorte(Last minute market) 10
I rischi del sistema di distribuzione del cibo La situazione in Italia: • L'83% dell'energia viene da combustibili fossili • L’ 86% delle merci viaggi su strada • Ogni pasto mediamente percorre quasi 2000 KM prima di arrivare sulle tavole degli italiani! 11
Impatto sull’ambiente import alimenti La top ten dei cibi che sprecano energia ed inquinano PRODOTTI DA Distanza (KM) Emissioni kg. CO 2 Consumo petrolio Ciliegie Cile 11. 970 21, 6 6, 9 Mirtilli Argentina 11. 180 20, 1 6, 4 Anguria Brasile 9. 175 16, 5 5, 3 Noci California (Usa) 8. 657 15, 6 5, 0 More Messico 8. 319 15, 0 4, 8 Salmone Alaska 7. 847 14, 1 4, 5 Asparagi Perù 7. 018 12, 6 4, 0 Meloni Gudalupe 5. 440 9, 8 3, 1 Melograni Israele 2. 324 4, 2 1, 3 Fagiolini Egitto 2. 130 3, 8 1, 2 Elaborazioni Coldiretti, calcoli effettuati sulla base del trasporto aereo 12
Food Security Risk Index RAPPORTO TRA CIBO IMPORTATO ED ESPORTATO 13
Sicurezza alimentare è … Food Security Vi è Food security quando tutte le persone, in tutti i momenti, hanno accesso a cibo sufficiente, sicuro e nutriente al fine di rispondere ai propri fabbisogni alimenteri e alle proprie preferenze per una vita attiva e in salute (FAO) Food Safety: la garanzia che il cibo consumato sia esente da rischi e che possa essere consumato senza pregiudizio alla salute. I rischi possono essere microbiologici, chimici, legati allo sviluppo di nuove tecnologie (OGM, nanotecnologie, irradiazioni, etc). 14
L’aumento del commercio globale Dagli anni ‘ 90 si ha un forte aumento del commercio mondiale di cibo Europa è destinataria del 12% delle importazioni mondiali di cibo (più di USA e Cina) 15
Globalizzazione… ma del rischio LA CLASSIFICA DEI CIBI PIU’ CONTAMINATI Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Efsa 2013 PRODOTTO PROVENIENZA % IRREGOLARITA’ 1) Peperoncino Vietnam 61, 5 2) Melagrana Turchia 40, 5 3) Frutto della passione Colombia 25, 0 4) Lenticchie Turchia 24, 3 5) Arance Uruguay 19, 0 6) Ananas Ghana 15, 6 7) Foglie di Tè Cina 15, 1 8) Riso India 12, 9 9) Fagioli Kenya 10, 8 10) Cachi Israele 10, 7 16 16
Prodotti low cost e Italian sounding allarme per la sicurezza alimentare? L’Italia 1° posto sulla sicurezza alimentare: i residui chimici oltre il limite (0, 3%) sono inferiori di 4 volte a quelli della media UE (1, 5%) e ben 20 volte a quelli dei Paesi terzi (7, 9%). Invece: • I dati RASFF (80% allarmi da Paesi extra UE) evidenziano un pericolo per la sicurezza alimentare connesso alle importazioni di alimenti da Paesi terzi, che non hanno norme così rigide come l’UE (es. fitofarmaci, residui, benessere animale ecc. ) e quindi gli stessi standard di sicurezza alimentare • I prodotti low cost e l’Italian sounding, favoriti dal commercio globale, oltre a danneggiare l’agricoltura, possono creare instabilità nella catena alimentare, favorire la diffusione di diete meno sane e quindi un impatto generale negativo sulla salute dei consumatori 17 17
Conseguenze del commercio sulla Food security e Food safety • Alcuni fattori di rischio si collegano alla FOOD security: commercio globale, aumento o calo dei prezzi, dinamiche della domanda e offerta, delocalizzazione delle produzioni, ecc. • Diminuire la FOOD SECURITY significa allontanarsi dal controllo dell’intero ciclo produttivo, demandandolo agli standard produttivi e di controllo di altri paesi e quindi deteriorare anche la Food safety. 18
Deterioramento della Food Security in Italia • Tra il 1971 e il 2010 l'Italia ha perso il 28% dei suoi terreni ad uso agricolo, per un'estensione di 5 milioni di ettari, pari a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna insieme. • Il dato giornaliero non è più confortante, con la cementificazione che procede al ritmo di 100 campi da calcio • il grado di autosufficienza per quanto riguarda il grano duro è del 60%, grano tenero 50%, mais 70%, latte 64%, leguminose 33%, carne bovina 55%, carne suina 68%, zucchero 30%, olio d'oliva 50%. • Importiamo ed ancora di più importeremo prodotti alimentari e quindi standard di sicurezza alimentare “altri” rispetto ai nostri, imposti (Sudafrica, Cile, Argentina…) 19
Ma i prodotti fatti in Italia… sono tutto «vero» Made in Italy? IMPORTAZIONI TASSO DI AUTOAPPROV. 57, 2 milioni di cosce di maiale per prosciutti 33% 1, 5 miliardi di litri di latte alimentare a lunga conservazione (UHT) 25% 500 milioni di chili di olio di oliva 50% 5, 7 miliardi di chili di grano per fare pane e pasta 60% 167 milioni di chili di derivati di pomodoro 80% Il 50% delle mozzarelle sono fatte con latte/cagliate straniere 30 milioni di chili di concentrato di agrumi per fare succhi di frutta e bevande ? Fonte: Elaborazioni Coldiretti 20
SOVRANITA’ ALIMENTARE Volontà espresse dai Vertici Mondiali sull’Alimentazione • FORNIRE una chiara e accurata etichettatura del cibo e degli alimenti per gli animali, basandosi sui diritti dei consumatori di accedere a informazioni sui contenuti e l’origine dei prodotti usati • REALIZZARE regolamentazioni vincolanti al fine di assicurare trasparenza, responsabilità, rispetto dei diritti umani e dei parametri ambientali • PREVENIRE lo sviluppo di monopoli industriali nell’alimentazione 21
LE TENDENZE DEL COMMERCIO GLOBALE • • • L’Italia ha una posizione di dipendenza sul mercato globale deve puntare sul primato del cibo e non è in condizione di farlo in modo adeguato c’è un sistematico boicottaggio delle proposte di regolamentazione sulla trasparenza dei processi produttivi 22
Conseguenze Stiamo delegando la nostra alimentazione, la nostra dieta ad altri standard alimentari rispetto alla dieta mediterranea e rispetto alla qualità nutrizionale dei prodotti italiani. Ma delegare l’alimentazione, espropriandoci della sovranità alimentare, è un rischio sanitario che stiamo già pagando in termini di obesità e sovrappeso 23
La novità: Campagna Amica La Rete di Campagna Amica è l’espressione di un nuovo modello di produzione e distribuzione incentrato sull’economia di prossimità e la filiera corta in cui: • • l’origine dei prodotti è garantita da un sistema di tracciabilità certificato; esiste un binomio inscindibile tra prodotto e territorio; i cittadini/consumatori condividono, sostengono e apprezzano questa Rete; la Rete è “aperta” a tutte le aziende agricole che condividono il progetto e i valori della Filiera Agricola Italiana e che rispettano il Regolamento del Marchio CA 24
Programma di Coldiretti/Campagna Amica sostenibilità ambientale sostenibilità economica • Energia – km 0 • Emissioni di gas serra – km 0 • Consumi idrici • Biodiversità • Gestione rifiuti • Acidificazione delle acque • Eutrofizzazione • Consumo di risorse non rinnovabili • Sostenibilità economica per l’agricoltore • Sostenibilità economica per il consumatore • Formazione e distribuzione del prezzo lungo la filiera 25
Dall’agricoltura familiare una risposta per il cibo giusto, equo e sostenibile • 9 su 10 delle 570 milioni di aziende agricole nel mondo sono a conduzione familiare* • L'80% del cibo a livello mondiale è prodotto da aziende agricole a conduzione familiare* * Rapporto sullo Stato dell'Alimentazione e dell'Agricoltura (FAO, 16/10/2014) → L’agricoltura a conduzione familiare è un fattore cruciale di cambiamento verso il raggiungimento della sicurezza alimentare e l'eliminazione della fame, che affligge oltre 800 milioni di persone 26
La sovranità alimentare è pertanto fondamentale per valutare l’impegno verso un futuro alimentare, quello dei nostri figli, che possa continuare a essere sano per lo stomaco, libero per le possibilità di scelta del consumatore ed equilibrato nella distribuzione dei redditi in tutta la filiera 27
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