Autonomia Un principio deontologico e un obiettivo Autonomia

Autonomia. Un principio deontologico e un obiettivo.

Autonomia e auto-determinazione L’autonomia: un concetto apparentemente semplice. Autonomia come capacità di essere sovrani di noi stessi. A livello personale A livello politico

Quale autonomia? Autonomia generale e particolare. Alcune distinzioni utili Autonomia elementare e ideale. Autonomia e libertà personale.

Autonomia morale • L’autonomia ha un ruolo centrale in molte teorie morali, perché l’essere umano in quanto autonomo è sia il soggetto di tali teorie, sia il fondamento dell’obbligo morale stesso. 1. agisci soltanto secondo quella massima che, al tempo stesso, puoi volere che divenga una legge universale. 2. agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo.

L’autonomia nel codice deontologico. Il Codice menziona l’autonomia varie volte, sia in relazione al professionista, sia in relazione all’utente del servizio. • “La professione è al servizio delle persone…ne valorizza l’autonomia …; • l’esercizio della professione si basa…sull’autonomia tecnico-professionale, sull’indipendenza di giudizio…; • l’assistente sociale ha il dovere di difendere la propria autonomia da pressioni e condizionamenti…; • …deve impegnare la propria competenza professionale per promuovere la autodeterminazione degli utenti … la loro potenzialità ed autonomia;

L’autonomia politica: il liberalismo. • L’ordine politico si fonda su un accordo tra soggetti autonomi, in merito alle possibilità di esercizio della loro autonomia e ai limiti di essa. Il contratto sociale. Gli individui, autonomi, decidono per se stessi (e per coloro che essi rappresentano, in quanto non autonomi) in merito ai loro diritti. L’ordine politico si struttura in modo da consentire e proteggere le scelte sostanziali degli individui riguardo al Bene. Il pluraismo. I soggetti elaborano scelte coerenti con l’orizzonte morale comprensivo che essi stessi, in modo autonomo, hanno scelto.

L’autonomia politica: il comunitarismo. • I soggetti esistono sempre all’interno di realtà collettive (gruppi, comunità, famiglie, clan, etnie…) che li definiscono. • Non esistono individui puri, ma sempre individui qualificati in qualche modo. L’esercizio dell’autonomia è condizionato e situato. Preferenze, obiettivi, rapporti, concezioni del bene, sono largamente dipendenti dal contesto comunitario di riferimento. Tale contesto definisce l’ambito entro cui si esercita l’autonomia.

L’autonomia relazionale • I presupposti antropologici dell’autonomia: Non RAZIONALI, perché troppo emotive, condizionate da ormoni, ecc… L’imbecillitas sexus e la riduzione della imputabilità. RAZIONALITA’ INDIPENDENZA Non INDIPENDENTI, perché bisognosi di assitstenza e cura, non auto-sufficienti.

L’autonomia relazionale. AUTONOMIA PREDICATO SOGGETTIVO Caratteristica che il soggetto può AVERE o NON AVERE, una qualità che si può possedere oppure no. CARATTERISTICA ONTOLOGICA Elemento strutturale della persona, che può manifestarsi secondo gradi e modalità diverse, il cui esercizio può essere ostacolato o facilitato dai contesti di vita.

L’autonomia relazionale. • Autonomia come possibilità ontologica, che per essere esercitata ha bisogno del sostegno di altri, in alcune circostanze o fasi della vita. • Collaborazione e sostegno non sono incompatibili con l’esercizio dell’autonomia, ma ne rappresentano il contesto di attuazione. • Autonomia come caratteristica di soggetti in relazione, che perciò la esercitano nell’ambito di tali relazioni.

Autonomia e riconoscimento. Il RICONOSCIMENTO è uno dei presupposti sociali dell’autonomia. Per poter esercitare la mia autonomia, le scelte che faccio devono avvenire all’interno di un contesto che le riconosce come dotate di valore, e devono esprimere un valore che io stesso riconosco come tale. Sono necessarie alcune BASI SOCIALI del riconoscimento: RISPETTO DI SE’ FIDUCIA AUTOSTIMA

Autonomia e riconoscimento. RISPETTO DI SE’ FIDUCIA AUTOSTIMA • Umiliazione, emarginazione ed esclusione sociale, svalutazione, sono fattori che minano le basi sociali del rispetto di sé, e impediscono l’autonomo esercizio della proprie scelte. • Esempi: omofobia, islamofobia, svalutazione o denigrazione delle donne, ecc…

Autonomia e bioetica AUTONOMIA BENEFICIENZA NON MALEFICIENZA GIUSTIZIA AUTONOMIA e principio del CONSENSO. Autonomia come limite negativo alla liceità dei trattamenti sanitari. Autonomia come fondamento positive del necessario coinvolgimento del paziente nella scelta e nella pianificazione dell’intervento clinico. ECCEZIONI: 1. Misure a tutela della salute collettiva e dell’incolumità pubblica. 2. Minori, incapaci (ma cfr. Art. 6 Convenzione di Oviedo).

Autonomia e bioetica. Alcuni problemi… 1. La comunicazione con il paziente: come? Quanto? Quando? 2. La manifestazione del consenso di donne in gravidanza: qual è la posizione del nascituro? 3. Cos’è l’autonomia per una donna sola? e che cos’è per la persona che sviluppa una dipendenza affettiva da un compagno e ne accetta e normalizza ogni atteggiamento? 4. Che cosa produce la dipendenza economica, a quali compromessi induce? 5. Che cos’è l’autodeterminazione per un ragazzo autistico?

Autonomia e ruolo dell’AS. Il percorso verso l'autonomia dell'utente è sostenuto anche dall'aiuto che l'operatore dà, non con lo scopo di favorire comportamenti più corretti da parte degli utenti, ma piuttosto per «renderli più capaci di scegliere comportarsi» (Bianchi, 1995) Come favorire, nel processo d'aiuto, una reale autonomia decisionale dell'utente? Chiarezza sugli elementi della decisione. Considerazione consapevole delle alternative possibili. Cioè… Condivisione ancorché parziale della messa in atto del processo di aiuto.

Autonomia e ruolo dell’AS Nel quotidiano dell’assistente sociale può essere difficile distinguere tra una corretta influenza del professionista sull’utente e una scorretta manipolazione dello stesso. Il caso dei «trucchi a fin di bene»

Autonomia e ruolo dell’AS Un professionista spinge al ricovero ospedaliero un anziano al fine di collocarlo in quella che gli viene presentata come una moderna RSA, ma che in realtà è una tradizionale casa di riposo. Le condizioni igieniche dell'appartamento dove vive la persona appaiono pessime; non c'è più l'energia elettrica a causa di un debito con il fornitore, debito difficilmente sanabile dall’ente; chi si offre di accudirlo è a sua volta semi infermo e appare privo di reale percezione delle difficoltà cui va incontro; l'anziano, nonostante le condizioni in cui versa, si rifiuta nel modo più assoluto di essere collocato in una casa di riposo; ecc…

Autonomia e ruolo dell’AS. Autonomia come controllo sui processi, ovvero come intervento da parte dell'organizzazione sociale finalizzato a favorire l'autoregolazione dell’individuo. Si dà la possibilità all'individuo di fare i conti con la propria realtà. Intervento orientato a aumentare il senso di realtà delle persone, permettere loro di conciliare i loro diritti e le loro responsabilità.

Autonomia e ruolo dell’AS. Autonomia e partecipazione. Contribuire alla promozione di «una cultura della solidarietà e della sussidiarietà, favorendo o promuovendo iniziative di partecipazione volte a costruire un tessuto sociale accogliente e rispettoso dei diritti di tutti» (Codice deontologico, art. 33) La partecipazione (versus la passività) è fondamentale nel processo di aiuto per costruire una rete di fronteggiamento attraverso il coinvolgimento e l'auto attribuzione di compiti da parte della rete informale.
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