ATTUALITA DI BRUNER E LA VOLONTA DI APPRENDERE
ATTUALITA’ DI BRUNER E LA VOLONTA’ DI APPRENDERE LA MOTIVAZIONE INTRINSECA Cinzia Mion 1
MOTIVAZIONE E COMPORTAMENTISMO • L’approccio comportamentista alla motivazione ha trovato la sua più compiuta applicazione all’istruzione nel concetto di rinforzo. Skinner ha dimostrato con esperimenti, soprattutto con animali, che con un uso mirato del rinforzo positivo si possono modellare comportamenti di vario genere anche molto complessi. Il rinforzo consolida una risposta. • Il rinforzo negativo sospende la risposta ma non la elimina. • Rinforzi a scuola: voti positivi o negativi. 2
COGNITIVISMO E MOTIVAZIONE: L’ATTRATTIVA DEL COMPITO • Con l’affermarsi della psicologia cognitiva, negli anni Sessanta, si privilegiano i processi cognitivi complessi (soluzione di problemi, strategie di memoria e di studio, comprensione e produzione del testo) ed allora quale sarà la molla dell’apprendimento? Assumono rilievo gli elementi che rendono attraente un compito cognitivo (sorpresa, novità e disposizione del soggetto). • Viene concettualizzata la motivazione intrinseca come “stato di grazia” del soggetto, bambino o adulto, che avverte il bisogno di acquisire competenza e autonomia. 3
BRUNER E LA TEORIA DELL’ISTRUZIONE • Bruner (1966) nel suo famoso testo “Verso una teoria dell’istruzione” afferma che l’istruzione ha la funzione di stimolare i processi di elaborazione cognitiva e costruzione della conoscenza attraverso l’apprendimento per “scoperta” che muova dalla curiosità e dalla motivazione di competenza. • L’individuo trae soddisfazione dal proprio funzionamento cognitivo. La motivazione estrinseca (lodi, premi, punizioni) è considerata una eredità negativa del comportamentismo e le ricompense esterne possono avere addirittura effetti negativi come sostengono i teorici della motivazione intrinseca. (l’interesse per una attività diminuisce quando questa viene ricompensata) 4
LA VOLONTA’ DI APPRENDERE • L’uomo non può dipendere da un processo casuale di apprendimento: egli deve essere “educato”. Ciò prevede l’Istituzione scuola. • Dovremo studiare quali fattori rendano fonte di soddisfazione il processo di apprendimento scolastico…. così come si attua nell’atmosfera artificiale della scuola. • Per effetto di tutto ciò il problema della “volontà di apprendere”diventa estremamente importante. • Questa affermazione introduce il tema delle motivazioni intrinseche. 5
LA CURIOSITA’ • La curiosità è un tipico esempio di motivazione intrinseca (Bruner). • La nostra attenzione viene attratta da qualcosa di non chiaro, di indefinito, di incerto su cui si sofferma la nostra curiosità. • La soddisfazione alla nostra curiosità risulta “autogratificante”. • Questo tipo di curiosità si chiama “epistemica” 6
LEGGI DELL’ATTENZIONE PRIMARIA • I bambini della scuola dell’infanzia si dice che siano “troppo curiosi” perché rispondono alle leggi dell’attenzione primaria, ossia agli elementi più vistosi e mutevoli dall’ambiente. • Un po’ alla volta l’attenzione deve diventare “Attenzione primaria derivata”. Impresa difficile ma non impossibile: es. “rapimento” durante la lettura o narrazione di fiabe. • Per convogliare la curiosità verso più importanti occupazioni intellettuali è precisamente necessario che vi sia un passaggio dalla forma passiva, recettiva, episodica della curiosità, ad una forma attiva e continuativa. 7
LA COMPETENZA • Secondo Bruner “il desiderio di competenza” è un’altra importante motivazione intrinseca. • “…vi è la “competenza” come motivazione accanto a quella intesa nel senso consueto, come espressione di una raggiunta capacità. Il comportamento che conduce alla formazione di adeguate capacità di afferrare, manipolare e lasciar andare degli oggetti, non è un comportamento casuale di una sovrabbondanza di energia. Esso è orientato, selettivo, persistente e si protrae non perché soddisfi dei bisogni primari, cosa che non è in grado di fare finchè non è quasi perfetto, ma perché soddisfa una necessità intrinseca di agire sull’ambiente circostante” 8
IL GIOCO METALINGUISTICO • “Il gioco metalinguistico del bambino ben difficilmente può essere interpretato come qualcosa di diverso dal piacere di praticare e sviluppare una nuova abilità” • Ci interessiamo di più alle cose in cui riusciamo meglio. • (v. concetto di autoefficacia di Bandura) • E’ probabile che il desiderio di imparare per poter perseverare abbia bisogno di poter contare sulla conoscenza del nostro grado di rendimento. • Su che cosa è basato il sentimento di piacere e di successo nel padroneggiare determinate attività per il solo gusto di saperle fare bene? Perché riuscire (come capire) è autogratificante! • (Teniamolo presente nell’alternanza scuola-lavoro, più avanti…. . dove capire/riuscire deve essere sempre coniugato) 9
IL MODELLO DI IDENTIFICAZIONE • Tutti i bambini hanno bisogno di amore, approvazione , sostegno. • Esiste una identificazione con le figure primarie (genitori) ma anche quella con figure secondarie (docenti) soprattutto alcuni in particolare. • “In effetti essi (docenti) posseggono in sommo grado una qualità rara, un certo tipo di competenza desiderata, ma il fatto più importante è che tale qualità, tale competenza siano acquisibili mediante interazione” • Il maestro “ben preparato” insegna ad assumere certi atteggiamenti verso l’apprendimento stesso, la passione per la conoscenza, sempre autogratificante… 10
LA MOTIVAZIONE DELLA RECIPROCITA’ • “Questa motivazione si ricollega al profondo bisogno umano di rispondere agli altri e di cooperare con essi in vista di un obiettivo comune. • Questo rispondere sulla base della reciprocità ad altri membri della stessa specie rappresenta il fondamento della società umana. Laddove è richiesta un’azione comune, laddove è necessaria la reciprocità perché il gruppo possa raggiungere un obiettivo, sembrano entrare in gioco processi che inducono l’individuo all’apprendimento, che lo stimolano a conseguire la competenza necessaria per formare il gruppo…(v. la sezione come “comunità”) 11
LA RECIPROCITA’ DEL SAPERE • “Il nostro sistema educativo è rimasto stranamente cieco di fronte alla natura interdipendente della conoscenza. • Noi abbiamo “insegnanti/ discepoli”, “esperti/profani”, ma la comunità di apprendimento è in qualche modo ignorata…. (vedi : la comunità professionale dei docenti nelle “ Indicazioni”) …c’è però una condizione di cruciale importanza; non possono sussistere simultaneamente la reciprocità e il desiderio che ognuno apprenda la stessa cosa o che sia globalmente formato sempre allo stesso modo” 12
COME SOLLECITARE LA “CURIOSITA”E LE ALTRE MOTIVAZIONI INTRINSECHE? • La curiosità si attiva di fronte a situazioni di “discrepanza cognitiva”o un “inciampo” che appare attraverso : • -il dubbio • -l’incertezza • -l’interrogazione • -la problematicità • -la contraddizione • -la scoperta di analogie e differenze • -la formulazione di ipotesi 13
STRATEGIA LINEARE: PROGRAMMAZIONE PER OBIETTIVI -dai prerequisiti -agli obiettivi -attraverso contenuti di attività -per mezzo di diverse modalità didattiche -verifica del risultato (raggiunto o non raggiunto l’obiettivo) • -nuova unità didattica per cui l’obiettivo raggiunto risulta essere prerequisito all’obiettivo successivo • • • 14
STRATEGIA RETICOLARE= PROGETTAZIONE -si parte da una situazione-problema - ricognizione sulle preconoscenze (mis-concezioni) - ipotesi riflessiva e laboratoriale (didattica del fare) -elaborazione -confronto informazioni, proposte, attività -creazione “nessi” e “relazioni” (analogie, differenze, ecc) Documentazione del processo (TRACCE della COCOSTRUZIONE) • -verifica = descrivere e ricostruire il PROCESSO (BRUNER e la narrazione) • NUOVA RIPROBLEMATIZZAZIONE • • 15
Quali competenze con questo modello di progettazione? • • • Saper problematizzare, attivare la “curiosità” - saper domandare spiegazioni - saper osservare - “ipotizzare” - saper confrontare - saper individuare analogie e differenze - saper rappresentare graficamente le azioni compiute - saper narrare il percorso realizzato - saper riflettere - saper dare spiegazioni 16
Intelligenza connettiva competenze del pensiero riflessivo Insegnare a rielaborare Trovare un filo ordinatore Individuare nessi e relazioni Individuare modalità di archiviazione (memoria semantica non solo meccanica) • Ridimensionare i contenuti • Promozione di situazioni di autenticità • • 17
Grazie dell’attenzione Cinzia Mion 18
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