ASTRATTISMO VASILIJ KANDINSKIJ PAUL KLEE Cricco Di Teodoro

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ASTRATTISMO VASILIJ KANDINSKIJ PAUL KLEE Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli

ASTRATTISMO VASILIJ KANDINSKIJ PAUL KLEE Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

Vasilij Kandinskij è il padre dell’Astrattismo Personalità di rilievo della pittura e della riflessione

Vasilij Kandinskij è il padre dell’Astrattismo Personalità di rilievo della pittura e della riflessione sull’arte, cui dedica Lo spirituale nell’arte (1912), protagonista di Der Blaue Reiter e del Bauhaus, Kandinskij pone le basi per la nascita di un’arte astratta, liberata dall’imitazione della realtà e, come la musica, volta a «esprimere la vita psichica dell’artista» Le tappe della biografia: • • • Nasce a Mosca il 4 dicembre 1866 Si laurea in Giurisprudenza ma rifiuta la cattedra universitaria e si sposta a Monaco di Baviera dove rimane fino al 1914 quando rientra in patria In Russia partecipa alla riorganizzazione culturale dopo la Rivoluzione d’Ottobre Tornato in Germania è professore al Bauhaus fino alla chiusura a opera dei nazisti Trascorre gli ultimi 10 anni in Francia e muore a Neuilly-sur-Seine il 13 dicembre 1944 Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

Il cavaliere azzurro Giunto a Monaco di Baviera, Kandinskij subisce le influenze dello Jugendstil,

Il cavaliere azzurro Giunto a Monaco di Baviera, Kandinskij subisce le influenze dello Jugendstil, come dimostra Il cavaliere azzurro del 1903, ancora ricco di fascino decorativo Gli alberi nei colori dell’autunno, il grumo bluastro della foresta e l’azzurro del cielo concorrono alla grazia idillica della scena Una collina verdedorata, che occupa quasi tutta la tela, è disegnata da una curva linea continua Un cavaliere dal mantello azzurro è lanciato al galoppo su un bianco destriero I cavalieri sono un soggetto molto amato dall’artista, che era legatissimo alle storie e alle tradizioni popolari del Medioevo russo

Coppia a cavallo Il soggetto del cavaliere ritorna in Coppia a cavallo, dipinto nel

Coppia a cavallo Il soggetto del cavaliere ritorna in Coppia a cavallo, dipinto nel 1906 -1907 nei modi di una decorazione art nouveau ma secondo una tecnica divisionista Degli alberi dalle foglie giallo-oro formano una quinta aerea e armoniosa che separa la coppia dal corso del fiume Al di là si erge una città circondata dalle mura, con le sue cupole multicolori e i tanti campanili In primo piano una coppia di giovani innamorati in abiti tradizionali russi L’artista accosta punti e linguette di tinte accese e vivaci che sembrano brillare sul fondo scuro La composizione appare semplice e fiabesca come le stampe popolari L’incedere calmo e solenne del cavallo ricorda quello dei monumenti equestri

Murnau. Cortile del castello Nel 1908 Kandinskij scopre Murnau am Staffelsee, sulle Alpi bavaresi:

Murnau. Cortile del castello Nel 1908 Kandinskij scopre Murnau am Staffelsee, sulle Alpi bavaresi: l’anno dopo Gabriele Münter compra una casa dove trascorreranno molte estati assieme a Marianne von Werefkin e Alexej von Jawlensky La gran massa gialla della facciata del castello occupa il centro del dipinto Le ombre blu su fasce inclinate sono pretesto per il colore, più che per creare piani di profondità In Murnau. Cortile del castello del 1908 Kandinskij mostra l’avvicinamento alle avanguardie artistiche e in particolare alla pittura fauve

L’Astrattismo Primo acquerello astratto del 1910 Nel 1910 Kandinskij scrive Lo spirituale nell’arte (edito

L’Astrattismo Primo acquerello astratto del 1910 Nel 1910 Kandinskij scrive Lo spirituale nell’arte (edito nel 1912) in cui formula l’idea che la pittura deve essere come la musica e i colori assimilarsi a suoni Come la musica è espressione di esigenze interiori e non imita la natura, così la pittura deve essere astratta, cioè non figurativa, per dare vita alla spiritualità Sul foglio di carta ci sono solo chiazze e segni: i toni dominanti grigio-azzurro e giallo aranciato creano una sorta di tema musicale che varia con il variare delle gradazioni di colore Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017 La bellezza e la perfetta espressione del mondo interiore dell’artista sono ottenute attraverso le sole forme colorate

Composizione VI del 1913 si basa su un dipinto su vetro dal titolo Diluvio

Composizione VI del 1913 si basa su un dipinto su vetro dal titolo Diluvio universale: nulla è ormai riconoscibile, la visione del colore è emotiva e spirituale Gruppi di tratti divergenti e fasci di linee curve parallele si allontanano dalla concentrazione del blu-notte I colori accesi si combinano per mostrare la fine del mondo, il diluvio, con le forze naturali trasformate in puri colori che, mentre distruggono, creano anche qualcosa di nuovo

Alcuni cerchi Il lavoro al Bauhaus rivoluziona le idee di Kandinskij e indirizza la

Alcuni cerchi Il lavoro al Bauhaus rivoluziona le idee di Kandinskij e indirizza la sua pittura verso binari precisi in cui l’astrazione si fa colore in forma geometrica In Alcuni cerchi del 1926 dei cerchi colorati si muovono in forma isolata o in agglomerazione in un campo scuro e profondo come l’universo, come attratti dal grande cerchio azzurro dall’alone biancastro Il movimento segue linee attrattive – due forti (diagonali) e due deboli (mediane) – mentre i colori sono disposti secondo il mutamento di tonalità dovuto alla sovrapposizione Il formato quadrato della tela concorre alla geometrizzazione del dipinto Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

Blu cielo del 1940 è dominata assolutamente dall’azzurro Alla geometria del Bauhaus si è

Blu cielo del 1940 è dominata assolutamente dall’azzurro Alla geometria del Bauhaus si è sostituita la monocromia dello sfondo sulla cui superficie fluttuano forme primordiali «amebiche» Ciascuna di esse è un piccolo microcosmo, a cui si associano linee (rette, curve, ondulate), reticoli, scacchiere etc. : pure decorazioni racchiuse entro forme isolate e sostenute dal blu Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

Paul Klee è l’altro grande protagonista dell’Astrattismo Diversamente da Kandinskij Klee non fu un

Paul Klee è l’altro grande protagonista dell’Astrattismo Diversamente da Kandinskij Klee non fu un astrattista puro: occorre mantenere un legame con la natura, perché l’artista è un mezzo di cui essa si serve per proseguire la propria attività creatrice; l’arte però mostra altri mondi possibili, perché le conoscenze passano attraverso le sensazioni e gli occhi dell’artista Le tappe della biografia: • Nasce a Münchenbuchsee, nei pressi di Berna, il 18 dicembre 1879 • Figlio di musicisti, nel 1898 si reca a Monaco per il suo apprendistato artistico • Nel 1911 viene in contatto con Der Blaue Reiter e partecipa alla seconda mostra • Nel 1914 compie un viaggio in Tunisia e dal 1921 inizia a insegnare al Bauhaus • Muore a Muralto, presso Locarno, il 29 giugno 1940 Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

Il Föhn nel giardino di Marc del 1915 riflette la conquista del colore da

Il Föhn nel giardino di Marc del 1915 riflette la conquista del colore da parte di Klee, come già Delacroix, durante il viaggio in Tunisia compiuto l’anno precedente L’acquerello è formato da quadrati, losanghe e triangoli fusi in uno schema perfetto per forme e colori La casa di Marc è l’ampia striscia sul margine destro (1), mentre le sagome puntute sono gli alberi della foresta (2) al limitare della quale c’è un casolare dal tetto rosso (3); in alto la sagoma violacea della montagna (4) è preceduta da rilievi azzurri (5) e il cielo (7) è solcato da nuvole chiare e leggere (6) Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

Adamo e la piccola Eva Nell’acquerello del 1921 Adamo e la piccola Eva Klee

Adamo e la piccola Eva Nell’acquerello del 1921 Adamo e la piccola Eva Klee recupera la dimensione infantile seguendo sia la sua inclinazione sia l’esperienza di Der Blaue Reiter La testa di Eva è un ovoide Quella di Adamo è un rettangolo dagli spigoli stondati Il soggetto è la nascita di Eva dalla costola di Adamo Le orecchie sono rettangolini con due semicerchi Klee blocca la maturazione di Eva che resta bambina mentre Adamo è un omone baffuto con gli occhi spalancati come quelli delle marionette Gli occhi sono due rettangolini e l’iride una circonferenza nel rettangolo Anche l’ambientazione con la tenda a mo’ di sipario ricorda i giochi dei bambini La bocca due frecce sfalsate in verticale

Fuoco nella sera Nel 1929 Klee trascrive i ricordi del suo viaggio in Egitto

Fuoco nella sera Nel 1929 Klee trascrive i ricordi del suo viaggio in Egitto creando una serie di dipinti omogenea, come Fuoco nella sera, in cui il legame con la realtà si fa flebile L’Egitto è una terra dove i tracciati dei canali e di campi, o anche dei monumenti antichi, sono dipendenti dalla geometria Leggendo il dipinto da destra a sinistra le strisce suggeriscono l’immenso spazio desolato del deserto, i grandi monumenti che ne contrastano l’avanzata e i campi fertili irrigati dai canali Il fulcro è il rettangolo rosso spostato a destra dell’asse verticale, attorno a cui si infittiscono o si fanno più ampie le strisce orizzontali colorate Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

Monumenti a G. Nell’altro dipinto della serie, Monumenti a G. , le grandi piramidi

Monumenti a G. Nell’altro dipinto della serie, Monumenti a G. , le grandi piramidi di El Giza (la «G» del titolo sta per Giza) sono ben riconoscibili ma la loro geometria è resa astratta Le grandi piramidi di El Giza sono individuate da cunei… …che interrompendone la ripetizione, stabiliscono un ritmo sfalsato delle fasce orizzontali Del piano i cunei/piramide assumono i caratteri formali e cromatici (le strisce verdi, viola, ocra e rosse) In basso i palmizi sono resi con segni grafici essenziali

Ragazzo in costume Al gioco e al disegno infantile rimanda la tempera Ragazzo in

Ragazzo in costume Al gioco e al disegno infantile rimanda la tempera Ragazzo in costume del 1931 C’è il ricordo dei mosaici di Ravenna ammirati durante un viaggio in Italia compiuto nel 1926: in una tecnica prossima a quella divisionista, Klee stende il colore per piccoli rettangoli, che imitano le tessere musive, su un fondo monocromo grigio simile all’intonaco Con una straordinaria economia di mezzi espressivi l’artista recupera il disegno e il colore, individuando la figura di un ragazzo in costume di fronte a un tavolo Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017