Apprendimento LAPPRENDIMENTO Lapprendimento nellambito sicurezza undella fatto personale
Apprendimento L’APPRENDIMENTO L’apprendimento nell’ambito sicurezza È undella “fatto personale” sul lavoro - unico e individuale La motivazione è l’elemento essenziale È un processo dinamico È un atto di cooperazione L’esperienza vi gioca il massimo ruolo Non è direttamente osservabile (J. J. Guilbert) Si. RVe. SS
Apprendimento Condizioni che facilitano l’APPRENDIMENTO Un’atmosfera che… incoraggi ad essere attivi favorisca la natura personale dell’apprendimento ammetta l’idea che essere differenti è cosa accettabile riconosca il diritto all’errore tolleri l’imperfezione incoraggi la apertura di spirito e la fiducia in sè dia l’impressione di essere rispettati e accettati faciliti la scoperta ponga l’accento sull’autovalutazione in cooperazione permetta il confronto delle idee (G. J. Pine, P. J. Horne) Si. RVe. SS
Apprendimento L’apprendimento nell’ambito della sicurezza sul lavoro ALCUNE VARIABILI che condizionano l’apprendimento Fattori soggettivi Età Percezione del rischio Docente Metodologia e tecniche didattiche Si. RVe. SS
Apprendimento Fattori soggettivi CONTEMPLAZIONE si pensa di cambiare PREPARAZIONE Ci si prepara a cambiare cia a c i eff o Aut PRECONTEMPLAZIONE non si pensa di cambiare lità nto i b i pon biame s i D am al c o ne o i z pa u c c Pre RICADUTA AZIONE Si cambia MANTENIMENTO Si mantiene il cambiamento Modello degli stadi del cambiamento (Di Clemente Prochaska) Si. RVe. SS
i nt a tt u ril ri Apprendimento giato oreg temp La diffusione di una innovazione ib on sp di ili ri e s on c ri o at ip tic an Si. RVe. SS to a rv 2. 5% 13. 5% 34% 16%
Apprendimento ETÀ Si. RVe. SS Pedagogia vs Andragogia PEDAGOGIA ANDRAGOGIA CONCETTO DI SÈ Oggettivamente Autonomia delimitata ESPERIENZA Dipendenza Risorsa PROSPETTIVA TEMPORALE Applicazione posticipata Applicazione immediata ORIENTAMENTO all’apprendimento Centrato sulle materie/abilità Centrato sui problemi
Apprendimento ETÀ – FORMAZIONE DEGLI ADULTI Ha esperienza e un sistema di convinzioni costruito negli anni Lavorare contro le resistenze Si aspetta che quanto apprende gli sia utile immediatamente Bandire le raccomandazioni, attivare processi di convincimento quanto più possibile personalizzati Reagisce meglio in ambiente collaborativo Può costituire una fonte di conoscenze Ha bisogno di convalidare le informazioni basandosi sulle sue opinioni ed esperienze Decide da solo che cosa è importante apprendere Si. RVe. SS Evidenziare i vantaggi, l’utilità del cambiamento Adottare metodi di insegnamento basati sul coinvolgimento, avvalersi di tecniche attive (discussione su problemi avvenuti o su soluzioni trovate, diffondere esperienze positive, esempi di comportamenti sicuri) Valorizzare le conoscenze preesistenti e fare riferimento alla vita reale Permettere la sperimentazione delle nuove conoscenze Assicurare un “ambiente protetto”
Apprendimento PERCEZIONE DEL RISCHIO Dipende da… • Esperienze personali delle conseguenze del rischio • Possibilità individuale di stimare il rischio • Possibilità di partecipare alla regolazione del rischio • Rischio volontario/imposto • Accettazione collettiva del rischio • Aspettative riferite agli effetti del rischio Si. RVe. SS
Apprendimento PERCEZIONE DEL RISCHIO R = (a x Pd x D) – (b x Pb x B) Pd = probabilità che si verifichi il danno Pb = probabilità che si verifichi il beneficio D = entità del danno B = entità del beneficio α e β = coefficienti di “peso” soggettivi Si. RVe. SS
Apprendimento PERCEZIONE DEL RISCHIO NELL'ADOLESCENTE • ha un ruolo rilevante nell’espressione delle emozioni • facilita l’approvazione dei pari • favorisce l’incremento dell’autostima • aiuta a raggiungere indipendenza, identità e maturità
Apprendimento PERCEZIONE DEL RISCHIO NELL'ADOLESCENTE • • • Ridotta percezione del rischio Sensazione di “onnipotenza” Senso di invulnerabilità Ridotta responsabilità Se l’esito del rischio è positivo è bravura, se negativo è sfortuna • Tendenza a “passare all’atto” • Carenza di esperienza di dolore, se non come “virtuale” • Incapacità di rappresentarsi le conseguenze delle azioni • Comportamenti estremi come affermazione di senso e sconfitta della noia • Rappresentazione della morte come “reversibile”
Apprendimento DOCENTE VARIABILI • Oggettive (collocazione di ruolo) • Soggettive (caratteristiche personali) Si. RVe. SS
Apprendimento DOCENTE FACILITATORE DELL’APPRENDIMENTO FORMATORE INSEGNANTE ISTRUTTORE VASO, CRETA O FIORE? Si. RVe. SS
Apprendimento DOCENTE Si. RVe. SS Insegnamento vs Apprendimento
Apprendimento METODOLOGIA Si. RVe. SS EDUCAZIONE CON METODI TRADIZIONALI EDUCAZIONE CON METODI ATTIVI TRASMISSIVA INTER-ATTIVA CHE COSA COME INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO DOCENTECENTRICA DISCENTECENTRICA
Apprendimento METODOLOGIA … sento e dimentico vedo e ricordo faccio e capisco … Si recepisce 20% di quanto si ascolta 30% di quanto si vede 50% di quanto si vede e si ascolta 90% di quanto si vede, si ascolta e si fa Si. RVe. SS
Progettazione didattica 1. ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI - temi indicati dal DLgs 81 e accordo Stato-Regioni (rischi generali e specifici…. ) - competenze necessarie per lo svolgimento dei compiti afferenti ad ogni mansione - verifica delle conoscenze effettivamente possedute e delle abilità responsabilmente agite in autonomia DVR INTERVISTE QUESTIONARI FOCUS GROUP OSSERVAZIONE - rischi di natura comportamentale osservati - aspettative e bisogni percepiti Si. RVe. SS
Progettazione didattica 2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI Alla fine devono SAPERE … SAPER FARE … Definire pertinenti realizzabili misurabili … - chi - cosa - quando - indicatori di risultato Si. RVe. SS
Progettazione didattica TIPOLOGIA DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI Cognitivi Operativi • Elencare • Descrivere • Definire • …………. • Eseguire • Praticare • Applicare • Regolare • Misurare • ……. Si. RVe. SS
Progettazione didattica 3. SCELTA DEI CONTENUTI • selezionati in funzione degli obiettivi • mirati e specifici • scientificamente corretti • indicazioni operative Si. RVe. SS
Progettazione didattica 4. SCELTA DELLE METODOLOGIE DIDATTICHE In funzione degli obiettivi, dei destinatari, delle risorse … Informazione: lezione, opuscoli, video, lavoro di gruppo Formazione: situazioni interattive, lavoro gruppo, simulazione … Si. RVe. SS
Progettazione didattica 5. DEFINIZIONE DEI SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI Indicatori di risultato = impliciti negli obiettivi Indicatori di processo = n. partecipanti, gradimento … Si. RVe. SS
Progettazione didattica LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI CHE COSA VALUTARE? se c’è stato cambiamento se il cambiamento è avvenuto nel senso voluto se il cambiamento è univocamente riferibile all’azione formativa (le variazioni nel comportamento professionale dipendono - spesso - anche da altre variabili) Si. RVe. SS
Progettazione didattica LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI Si. RVe. SS COME VALUTARE? • questionari di verifica dell’apprendimento • prodotto del lavoro di gruppo • se vengono poste domande pertinenti in fase di discussione e se si portano esempi coerenti • osservazione dei comportamenti lavorativi • questionari di valutazione della soddisfazione dei partecipanti all’attività formativa • • osservazione dei comportamenti attinenti • le relazioni
Progettazione didattica LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI QUANDO VALUTARE? - durante - alla fine - a distanza di tempo Si. RVe. SS
Tecniche didattiche IL SETTING L’ambientazione (ubicazione della sede, disposizione sedie, materiale didattico, luminosità, spazi, …) contribuisce alla creazione di un clima favorevole all’apprendimento Si sceglie in relazione alle attività didattiche Si. RVe. SS
… per trasmettere informazioni Articolazione Tecniche didattiche LEZIONE introduzione 5 minuti “corpo” 25 minuti riepilogo 10 minuti Si. RVe. SS
Tecniche didattiche LEZIONE VANTAGGI E SVANTAGGI ã Efficienza ã Adatto alla trasmissione delle conoscenze di base di una certa materia ã Per il docente è facile programmarla, gestirla ä Solo nozioni, concetti e principi (sapere) ä Apprendimento basato su modelli ä Ascoltare è faticoso ä Il docente ha pochi feed-back Si. RVe. SS
Tecniche didattiche LEZIONE Si. RVe. SS ATTENZIONE A Aspetti logistici (sala, sedie, tavoli) Preparazione della lezione (sequenza, argomenti e slide) Gestione in aula (comunicazione verbale e non, uso della lavagna)
Tecniche didattiche BRAIN STORMING … per raccogliere le idee e produrre creativamente Procedura • Il conduttore pone una domanda, individua un argomento o una parola-chiave • Ciascuno esprime le proprie idee, mentre gli altri evitano giudizi o commenti • Il conduttore classifica, riorganizza i contenuti Si. RVe. SS
Tecniche didattiche BRAIN STORMING VANTAGGI È ben accettata dai gruppi Stimola la partecipazione Favorisce lo sviluppo della creatività È applicabile a gruppi di lavoro o in formazione Si. RVe. SS
Tecniche didattiche LAVORO DI GRUPPO … tecnica di formazione che facilita la ricerca di soluzioni e problemi Procedura • il conduttore pone un argomento con un mandato da assolvere • ciascuno esprime le proprie idee e si apre una discussione Si. RVe. SS • Il conduttore classifica, organizza e commenta i risultati del lavoro
LAVORO DI GRUPPO Tecniche didattiche Stimola la partecipazione generale Può essere usato per introdurre un argomento conosciuto almeno in parte dai partecipanti Facilita la comprensione e apprendimento Può essere usato per concludere e riassumere un percorso formativo È applicabile a gruppi di lavoro o in formazione Si. RVe. SS
Tecniche didattiche LAVORO DI GRUPPO INPUT Persone diverse Idee diverse Mentalità diverse Si. RVe. SS PROCESSO Trarre il meglio dalla diversità Considerare i diversi punti di vista OUTPUT Il gruppo trova la propria soluzione
Tecniche didattiche Si. RVe. SS STUDIO DI CASO Procedura Gli allievi sono chiamati ad analizzare/affrontare razionalmente situazioni articolate della medesima natura e complessità che trovano nella realtà La situazione stimolo può consistere in uno scritto, un filmato oppure una presentazione fatta da una persona L’insegnante-facilitatore dovrà rilanciare le domande, evidenziare differenze ed eventuali contraddizioni, senza suggerire soluzioni
VANTAGGI E SVANTAGGI Tecniche didattiche STUDIO Applicazione su un caso DI CASO delle conoscenze acquisite Evita l’applicazione in differita Dà la possibilità di ragionare in gruppo Costituisce la simulazione di una soluzione di problema Se di una certa complessità richiede molto tempo Può scoraggiare se troppo complicato (non deve essere vissuto come un rompicapo) Si. RVe. SS
Tecniche didattiche Si. RVe. SS GIOCO DI RUOLO …. favorisce le dinamiche di gruppo e consiste nell’assunzione di ruoli prestabiliti in una situazione immaginaria Procedura 1 Si predispone la scena specificando i compiti e le parti dei partecipanti 2 I partecipanti devono recitare spontaneamente davanti ad un gruppo di osservatori 3 Gli osservatori devono esaminare quanto avviene sulla scena secondo una griglia di osservazione 4 Deve esserci una sequenza strutturata e concludersi con una verifica degli apprendimenti
VANTAGGI E SVANTAGGI Tecniche didattiche GIOCO DI RUOLO Permette di comprendere e affrontare un problema in una situazione protetta Non si deve entrare troppo emotivamente nella parte Si. RVe. SS
Tecniche didattiche QUESTIONARIO Può essere utilizzato come rinforzo e verifica dell’apprendimento Stimola la partecipazione Dà la possibilità di ragionare in gruppo Si. RVe. SS
Tecniche didattiche DOCUMENTAZIONE Solo quella che serve a mantenere nel tempo l’apprendimento a rinforzare gli stimoli ricevuti durante la formazione a favorire l’autoapprendimento Si. RVe. SS
Tecniche didattiche DOCUMENTAZIONE Una buona documentazione deve essere… chiara e facilmente consultabile comprensibile e leggibile personalizzabile Si. RVe. SS
Tecniche didattiche I TESTI … La leggibilità di un testo dipende da Percentuale di termini riconducibili al vocabolario di base Lunghezza media delle frasi Lunghezza media delle parole Si. RVe. SS
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