ANSIE DEI FIGLI E ANSIE DEI GENITORI Che

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ANSIE DEI FIGLI E ANSIE DEI GENITORI Che cosa preoccupa i nostri adolescenti? Che

ANSIE DEI FIGLI E ANSIE DEI GENITORI Che cosa preoccupa i nostri adolescenti? Che cosa possono fare i genitori? Quali risorse offre la Scuola? Dr. ssa Marzia Toselli Psicologa Psicoterapeuta Consulente per il Liceo Corradini

ADOLESCENZA L’adolescenza in quanto epoca di passaggio e di transizione dall’infanzia all’età adulta rappresenta

ADOLESCENZA L’adolescenza in quanto epoca di passaggio e di transizione dall’infanzia all’età adulta rappresenta per antonomasia un momento di profonda crisi; è un momento di specchio sia dei limiti che delle risorse dell’individuo. Il periodo adolescenziale è ricco di cambiamenti ed è caratterizzato dal variare costante delle situazioni e dei vissuti; la persona che lo vive, adesso più che mai, affronta un percorso tutto in divenire, dove sono particolarmente frequenti le delusioni, le frustrazioni e le preoccupazioni, ma dove è anche possibile assaporare il gusto di importanti conquiste. L'adolescente è quindi messo continuamente sotto pressione e rischia più di altri soggetti, impegnati in un'altra fase della vita, di sviluppare un disagio e di manifestare dei sintomi, emblema della sua sofferenza interiore.

ADOLESCENZA La crisi adolescenziale coincide oggi più che mai con la crisi di mezza

ADOLESCENZA La crisi adolescenziale coincide oggi più che mai con la crisi di mezza età del genitore che fatica a staccarsi dai figli non più piccoli e dalla sua idea di non essere più giovanissimo. Nella donna, in particolar modo, l’adolescenza del figlio coincide con un grande periodo di stress (menopausa e genitori anziani da accudire). La relazione che il genitore aveva col bambino, anche se sufficientemente buona, CAMBIA e può divenire a volte disfunzionale (genitori amici dei figli). Il genitore non capisce più quale sia la giusta distanza nella relazione col figlio e a volte non tollera questa distanza. GRANDE FRAGILITA’ EMOTIVA DEGLI ADOLESCENTI GRANDE ANSIA DEI GENITORI

ETA’ ESORDIO DEI PRINCIPALI DISTURBI PSICHIATRICI E’ L’ ADOLESCENZA (DSM V) I disturbi di

ETA’ ESORDIO DEI PRINCIPALI DISTURBI PSICHIATRICI E’ L’ ADOLESCENZA (DSM V) I disturbi di ansia rappresentano la patologia psichiatrica più comune in età evolutiva (fobie specifiche, agorafobia, ansia sociale, ansia generalizzata, attacchi di panico) Si stima che un terzo degli adolescenti soddisfi i criteri per un disturbo d’ansia entro i 18 anni

I disturbi d’ansia sono caratterizzati da sentimenti pervasivi di preoccupazione o ansia con evidenti

I disturbi d’ansia sono caratterizzati da sentimenti pervasivi di preoccupazione o ansia con evidenti sintomi fisici, difficili da controllare che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi. La loro prevalenza corrisponde a circa il 25% nella popolazione normale, si sviluppano precocemente (età media=11 anni), sono più frequenti nelle donne, tendono a cronicizzarsi nel tempo e quindi hanno elevati costi socio-economici.

In ITALIA Studio PRISMA (2004 -2006): unico studio epidemiologico italiano effettuato in ambito scolastico

In ITALIA Studio PRISMA (2004 -2006): unico studio epidemiologico italiano effettuato in ambito scolastico che indaga la prevalenza dei disturbi mentali in pre-adolescenza (10 -14 anni). PRogetto Italiano Salute Mentale Adolescenti (screening effettuato in 40 scuole italiane sul disagio psicologico, esclusi i disturbi specifici di apprendimento) “Ogni 1000 adolescenti circa 90 soggetti soffrono di una patologia/disagio psichico” I disturbi d’ansia sono i più rappresentati. (disturbi d’ansia 7%; disturbo depressivo meno dell’ 1%; disturbo da deficit d’attenzione/iperattività (ADHD) meno del 2%; disturbo della condotta 1% circa).

Ansia in Adolescenza Prevalenza in adolescenza di disturbi d’ansia (ansia generalizzata, fobie, attacchi di

Ansia in Adolescenza Prevalenza in adolescenza di disturbi d’ansia (ansia generalizzata, fobie, attacchi di panico e disturbo ossessivo compulsivo): 7%. L’aspetto che più preoccupa l’adolescente e gli crea ansia sono le difficoltà interpersonali: gli adolescenti infatti temono nelle relazioni con gli altri soprattutto di poter essere rifiutati o di non poter scegliere liberamente. Su questi timori sviluppano il rimuginio che caratterizza il Disturbo d’Ansia Generalizzato: un adolescente che ha l’acne può temere di essere rifiutato da una ragazza che gli piace. Inizierà a pensare a una serie di soluzioni per evitare il rifiuto, ad esempio: “Potrei coprire la fronte con i capelli, però la frangia mi ingrossa il viso…allora potrei utilizzare una pomata ma l’effetto non sarà immediato… sono proprio stupido a pensare a queste strategie… però se non faccio qualcosa verrò rifiutato…” Può essere presente una tendenza al perfezionismo che genera uno stato di tensione, che può causare o un impegno eccessivo o comportamenti di evitamento.

L'ansia trova spesso espressione attraverso il corpo, sotto forma di sintomi somatici, come cefalea,

L'ansia trova spesso espressione attraverso il corpo, sotto forma di sintomi somatici, come cefalea, vomito, dolori addominali o agli arti, oppure può diminuire la capacità di attenzione e manifestarsi in distrazione e svogliatezza, palpitazioni, vertigini. Quando l’ansia crea palpitazioni così forti da generare un senso di oppressione al petto fino a timore di “stare per morire” si parla di ATTACCHI DI PANICO. Bögels e Brechman-Toussaint (2006) hanno messo in evidenza che la sintomatologia del DAG può svilupparsi sin dall’età adolescenziale e spesso è associata a comportamenti interpersonali problematici, soprattutto familiari (i genitori sono vissuti come oppressivi o evitanti). Per questo motivo è necessario conoscere meglio in che modo nella famiglia si creino problemi che rinforzano l’ansia in modo da aiutare i familiari a ridurre il disturbo del figlio.

CAUSE DEI DISTURBI DI ANSIA IN ETA’ EVOLUTIVA Fattori genetici (39 -64%) Fattori ambientali

CAUSE DEI DISTURBI DI ANSIA IN ETA’ EVOLUTIVA Fattori genetici (39 -64%) Fattori ambientali (3 -21%) Temperamento del soggetto (Eley et al. 2003, Hallet et al. 2009)

Nei bambini e negli adolescenti l’ansia si manifesta principalmente con preoccupazioni relative agli impegni

Nei bambini e negli adolescenti l’ansia si manifesta principalmente con preoccupazioni relative agli impegni scolastici o alle prestazioni in generale come gli impegni sportivi o sociali. Cosa succede al liceo…

Il liceo è una scuola ad alta richiesta in termini formativi. Nell’ambito del liceo

Il liceo è una scuola ad alta richiesta in termini formativi. Nell’ambito del liceo la dimensione culturale è fondamentale e si accompagna ad una formazione umana ed intellettuale continua. Il carico di studio è elevato come elevato ne è il ritmo. Accanto a questo impegno formativo ed educativo lo studente si trova a dover far fronte alle dinamiche relazionali con il gruppo dei pari (compagni) e con gli adulti (insegnanti) che quotidianamente frequenta e che non ha scelto. Il liceo è perciò luogo ad alta densità di stress rispetto ad altre scuole: le richieste in termini di performance si sommano alle aspettative relazionali e personali di una persona che sta cercando la propria identità futura. E ALLE ASPETTATIVE GENITORIALI!

ANSIA DEI GENITORI I genitori di oggi non tollerano l’idea né la frustrazione che

ANSIA DEI GENITORI I genitori di oggi non tollerano l’idea né la frustrazione che ai loro figli le cose possano andare storte. Una intervista al preside del liceo Pasteur di Roma: «La tendenza a prevenire ed evitare qualsiasi difficoltà ai figli è diventata patologica: padri e madri sono del tutto impreparati ad affrontare gli insuccessi dei figli, non ci si vogliono trovare perché non sanno come uscirne» . È come se dicessero: «Non create problemi a mio figlio perché li create a me» .

C’è un numero crescente di ventenni ansiosi e depressi. Questi giovani adulti ritengono di

C’è un numero crescente di ventenni ansiosi e depressi. Questi giovani adulti ritengono di aver avuto una infanzia magica, senza problemi.

 «Molti genitori faranno qualsiasi cosa per evitare che i propri figli affrontino il

«Molti genitori faranno qualsiasi cosa per evitare che i propri figli affrontino il benchè minimo disagio, ansia o delusione…tutto cio’ che sia men che piacevole, col risultato che quando poi da adulti si trovano ad esperire i normali momenti di frustrazione della vita, allora si ritrovano a pensare che vi sia qualcosa di terribilmente sbagliato» . Paul Bohn, psichiatra

 «GENITORI SPAZZANEVE»

«GENITORI SPAZZANEVE»

 «Forse anche per la crisi economica, i genitori sono più ansiosi per il

«Forse anche per la crisi economica, i genitori sono più ansiosi per il futuro e si sostituiscono ai figli, come se dicessero: “Scelgo io per te” e preparano loro le strade da seguire. Si aggiunge «l’ansia frenetica» di far primeggiare i figli ad ogni costo, la «ricerca del successo» con l’idea che chi sbaglia sia un fallito» (Silvia Vegetti Finzi, psicoterapeuta). I genitori tendono quindi ad intervenire troppo in fretta, in anticipo rispetto a quanto può accadere ai figli. E’ un dilagare degli adulti sui figli: si trasmettono aspettative e stereotipi per indirizzarli dando un’idea che si traduce in competitività anziché realizzazione di sé.

Prediligendo i benefici a breve termine e sedando le sue ansie il genitore perde

Prediligendo i benefici a breve termine e sedando le sue ansie il genitore perde di vista i benefici a lungo termine di crescita del figlio. Anche se gli sembra di fare al figlio un favore in realtà sta ritardando il suo sviluppo. Le avversità fanno parte della vita e solo affrontandole i figli potranno sviluppare quelle capacità di adattamento di cui avranno bisogno più avanti. Bisogna lasciarli liberi anche di sbagliare, di commettere errori e di essere loro primi responsabili.

COSI’ I LORO INSUCCESSI SARANNO FRUTTO DEI LORO ERRORI MA SOPRATTUTTO I LORO SUCCESSI

COSI’ I LORO INSUCCESSI SARANNO FRUTTO DEI LORO ERRORI MA SOPRATTUTTO I LORO SUCCESSI SARANNO VERI SUCCESSI. Altrimenti sarà sempre colpa vostra o non assaporeranno mai il merito ed il piacere della conquista.

COSA FARE? I disturbi d’ansia spesso sono transitori (crisi evolutive). Possono essere sintomo di

COSA FARE? I disturbi d’ansia spesso sono transitori (crisi evolutive). Possono essere sintomo di disturbo che solo in età adulta evolverà in malattia (non c’è certezza). L’OMS indica che il 75 % dei disturbi mentali diagnosticati in età adulta si sono manifestati in maniera evidente entro i 25 anni e la maggior parte di essi ha avuto origine in adolescenza (Patel, Fisher et al. 2007). Possono essere già indice di malattia (ansia, depressione, disturbo alimentare, etc. ). «Il prezzo di non affrontare la malattia in adolescenza è rinunciare alla felicità» Vicari, 2018

Preoccupiamoci quando: C’è un crollo scolastico improvviso (soprattutto se non giustificato da altri eventi).

Preoccupiamoci quando: C’è un crollo scolastico improvviso (soprattutto se non giustificato da altri eventi). L’adolescente non ha una vita sociale reale. Non ha interessi né piaceri propri della sua età. Nell’adolescente spesso il comportamento è messaggio. Non vi dirà mai cosa gli succede e sente a parole (a volte non lo sa definire con certezza o non vuole dirvelo).

COSA FARE? Il sostegno e la disponibilità all'ascolto e alla comprensione da parte degli

COSA FARE? Il sostegno e la disponibilità all'ascolto e alla comprensione da parte degli adulti significativi nei confronti del giovane possono essere un valido mezzo per diminuire il disagio della persona che sta crescendo e per evitare che una sua lieve sofferenza si trasformi in un disturbo profondo. Molte ricerche hanno dimostrato l’ importanza di un intervento preventivo primario in adolescenza, così come è stato anche raccomandato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità.

LA RISPOSTA DEL LICEO CORRADINI al FATTORI PROTETTIVI NELLA MALATTIA MENTALE IN ADOLESCENZA (Vicari,

LA RISPOSTA DEL LICEO CORRADINI al FATTORI PROTETTIVI NELLA MALATTIA MENTALE IN ADOLESCENZA (Vicari, 2017) Dal gennaio 2007 il offre gestita da esperto del settore (terapeuta) agli stu FATTORI PROTETTIVI: -QI elevato -famiglia -scuola -comunità La scuola e la famiglia devono lavorare in rete! Devono recuperare il rispetto e la stima reciproca. Tale servizio è noto

LA RISPOSTA DEL LICEO CORRADINI al disagio adolescenziale Dal gennaio 2007 il offre consulenza

LA RISPOSTA DEL LICEO CORRADINI al disagio adolescenziale Dal gennaio 2007 il offre consulenza psicologica gestita da esperto del settore (psicologo- psicoterapeuta) agli studenti. COME RISPONDE IL LICEO CORRADINI: Consulenza psicologica rivolta a studenti, insegnanti e genitori «Spazio Ascolto» Gruppo serale «Genitori che si incontrano» Tale servizio è noto come “Spazio Ascolto Studenti” e si occupa di:

SPAZIO ASCOLTO Servizio di consulenza psicologica rivolta ad alunni, genitori ed insegnanti del Liceo

SPAZIO ASCOLTO Servizio di consulenza psicologica rivolta ad alunni, genitori ed insegnanti del Liceo Corradini. Nasce nel gennaio 2007 per volontà della Dirigente Scolastica e di un gruppo di insegnanti e grazie all’associazione “Accanto a Silvia”. MODALITA’ E TEMPI L’attività di ascolto viene effettuata seguendo la tecnica del colloquio psicologico, accogliendo il richiedente in modo non giudicante, aiutandolo nell’analisi del problema e nella comprensione del suo vissuto. Tale colloquio non ha finalità terapeutica, ma di consulenza. (min. 1 max 3 -4 incontri) Accesso diretto previo appuntamento tramite messaggio telefonico.

I contenuti delle singole consulenze sono coperti dal segreto professionale. I genitori acconsentono o

I contenuti delle singole consulenze sono coperti dal segreto professionale. I genitori acconsentono o meno al libero accesso al servizio dei loro figli firmando una circolare ad inizio di ciascun anno. Avere uno psicologo a scuola non significa curare né fare terapia. La scuola non è e non deve diventare un luogo di diagnosi e cura ma deve fornire ascolto specializzato. Tale intervento rimane nell’ambito della prevenzione del disagio.

COMPITI E RUOLO DELLO PSICOLOGO SCOLASTICO I compiti, se non chiaramente definiti da una

COMPITI E RUOLO DELLO PSICOLOGO SCOLASTICO I compiti, se non chiaramente definiti da una legge – che al momento non c’è – dipendono dal contratto che lo psicologo fa con la singola scuola. Infatti, grazie all’ autonomia, ogni scuola potrà definire le tematiche più le interessano e chiederà al professionista una proposta o un progetto limitatamente a certe tematiche. Attualmente avere uno psicologo a scuola non è obbligatorio, ma scelta dell’Istituto. L’ ingresso dello psicologo nell’ istituzione scolastica è in realtà previsto per le attività di Educazione alla salute e prevenzione secondo la legge 162 del 26 giugno 1990. Per questo, a partire dagli anni Novanta, nella scuola media inferiore e superiore sono stati elaborati ed attuati progetti preventivi per tutelare anche dal punto di vista psicologico il benessere e la salute dei giovani.

INTERVENTI IN CLASSE Trattasi di interventi “spot” che difficilmente hanno una ricaduta in termini

INTERVENTI IN CLASSE Trattasi di interventi “spot” che difficilmente hanno una ricaduta in termini di risultati sulla classe. MA possono essere utili agli insegnanti per avere una lettura terza delle dinamiche sottostanti la classe. e utili per i ragazzi problematici che poi trovano il coraggio di “uscire dal loro guscio” e chiedere aiuto qualora siano in difficoltà. Sono sempre concordati con gli insegnanti del consiglio di classe.

Dati inerenti la consulenza psicologica al Liceo Corradini a. s. 2016/18

Dati inerenti la consulenza psicologica al Liceo Corradini a. s. 2016/18

 L’associazione tra alterazioni neuropsicologiche e uso di cannabis riscontrate nei consumatori cronici è

L’associazione tra alterazioni neuropsicologiche e uso di cannabis riscontrate nei consumatori cronici è biologicamente plausibile (Porath-Waller, 2009). Le aree dell’encefalo primariamente coinvolte nel fu La figura riportata illustra tale evoluzione dove le aree giallo, verde, arancione rappresentano le aree di immaturità cerebrale particolarmente presenti nei primi anni di vita che vanno via riducendosi col

PRPROBLEMATICHE EMERSE CON GLI STUDENTI:

PRPROBLEMATICHE EMERSE CON GLI STUDENTI:

LICEO CORRADINI DATI SULL’ATTIVITA’ PASSATA (dati riferiti al periodo aprile 2007 -maggio 2013 compreso):

LICEO CORRADINI DATI SULL’ATTIVITA’ PASSATA (dati riferiti al periodo aprile 2007 -maggio 2013 compreso): N. totale studenti incontrati nel corso degli anni: 293 Colloqui totali con studenti: 537 Colloqui totali con gli insegnanti: 42 Colloqui totali con genitori: 50 Totale interventi in classe: 15 Classi in cui c’è stata la presentazione del Servizio: 69

Distribuzione per sesso del totale dei 293 studenti

Distribuzione per sesso del totale dei 293 studenti

Incremento popolazione maschile che ha richiesto la consulenza presso lo “Spazio Ascolto” negli anni:

Incremento popolazione maschile che ha richiesto la consulenza presso lo “Spazio Ascolto” negli anni: 2007 -2008: 11% 2008 -2009: 15% 2009 -2010: 22% 2010 -2011: 24% 2011 -2012: 32%

LA RISPOSTA DEL LICEO CORRADINI al disagio adolescenziale Dal gennaio 2007 il offre consulenza

LA RISPOSTA DEL LICEO CORRADINI al disagio adolescenziale Dal gennaio 2007 il offre consulenza psicologica gestita da esperto del settore (psicologo- psicoterapeuta) agli studenti. COME RISPONDE IL LICEO CORRADINI/2: Gruppo serale di Genitori «Genitori che si incontrano» Tale servizio è noto come “Spazio Ascolto Studenti” e si occupa di:

IL GRUPPO «GENITORI CHE SI INCONTRANO» Promosso dall’ASSOCIAZIONE ACCANTO a Silvia, riprende la sua

IL GRUPPO «GENITORI CHE SI INCONTRANO» Promosso dall’ASSOCIAZIONE ACCANTO a Silvia, riprende la sua attività a partire dal febbraio 2017

NON E’ UN GRUPPO DI PSICOTERAPIA MA UN GRUPPO DI CONDIVISIONE TRA PARI: SIAMO

NON E’ UN GRUPPO DI PSICOTERAPIA MA UN GRUPPO DI CONDIVISIONE TRA PARI: SIAMO TUTTI GENITORI E’ presente un esperto che svolge il ruolo di facilitatore della comunicazione

DI COSA SI PARLA? Si discute di tutto cio’ che richiami le difficoltà o

DI COSA SI PARLA? Si discute di tutto cio’ che richiami le difficoltà o gioie di vivere coi figli adolescenti. Non ci sono vincoli ma regole: - Il rispetto reciproco - L'ascolto - La tolleranza -Il segreto e la riservatezza del gruppo: «Cio’ che viene detto e discusso in gruppo non deve essere riportato all’esterno o peggio ancora divenire fonte di pettegolezzo»

SCOPO ESSENZIALE: Dare, a persone che vivono in situazioni simili, l’opportunità di condividere le

SCOPO ESSENZIALE: Dare, a persone che vivono in situazioni simili, l’opportunità di condividere le loro esperienze e di aiutarsi a mostrare l’uno all’altro le diverse possibilità che esistono nell’affrontare i problemi comuni. Dare sostegno emotivo. Fare rete tra genitori e con la scuola.

In che modo? Ciascuno riceve sostegno e contemporaneamente dà sostegno emotivo partecipando. Si verifica

In che modo? Ciascuno riceve sostegno e contemporaneamente dà sostegno emotivo partecipando. Si verifica una sorta di effetto per cui chi dà aiuto, in realtà anche ne riceve, e chi cerca di modificare una persona, in realtà lavora su se stesso nel rapporto con l’altro.

 Il fulcro degli incontri del percorso è il GRUPPO. Nel gruppo si ascolta

Il fulcro degli incontri del percorso è il GRUPPO. Nel gruppo si ascolta e si è ascoltati, senza pregiudizi, senza giudizio, in un clima armonioso in cui conta non tanto trovare soluzioni istantanee ai problemi ma, scoprendo le proprie risorse interiori, poterle affrontare positivamente con più forza. Attualmente il gruppo è costituito da circa 20 genitori.

IL FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO - Un luogo e un orario stabili (sede centrale del

IL FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO - Un luogo e un orario stabili (sede centrale del Liceo, ore 20. 30 -22. 30). - La durata (2 ore). - La periodicità: una volta al mese. - La puntualità. - La partecipazione (chi non può venire avvisa tramite mail al facilitatore). - Il verbale. - La riservatezza. - La condivisione delle regole.

IL VERBALE: n n n Segna le presenze Conserva ciò che viene detto in

IL VERBALE: n n n Segna le presenze Conserva ciò che viene detto in gruppo Viene custodito dal facilitatore Viene letto all’inizio di ogni incontro Serve ad avere la storia del gruppo e permette di riprendere gli argomenti

Per concludere…

Per concludere…

La lettera che il tuo adolescente non può scriverti (A letter your teenager can’t

La lettera che il tuo adolescente non può scriverti (A letter your teenager can’t write you, Schmelzer G. , 2015). Caro Genitore, Questa è la lettera che vorrei poterti scrivere. Di questa battaglia in cui siamo, ora. Ne ho bisogno. Io ho bisogno di questa lotta. Non te lo posso dire perché non ho le parole per farlo e in ogni caso non avrebbe senso quello che direi. Ma, sappi, che ho bisogno di questa lotta. Ne ho bisogno disperatamente. Ora ho bisogno di odiarti, e ho bisogno che tu sopravviva a questo odio. Ho bisogno che tu sopravviva al mio odiarti, e al tuo odiare me. Ho bisogno di questo conflitto, anche se, nello stemmo momento, pure io lo detesto. Non importa nemmeno su cosa stiamo a litigare: sull’ora di rientro a casa, sui compiti, i panni sporchi, sulla mia stanza incasinata, sull’uscire, sul restare a casa, sull’andare via di casa, vivere in famiglia, fidanzato, fidanzata, sul non avere amici, o sull’avere cattivi amici. Non ha importanza. Ho bisogno di litigare con te su queste cose e ho bisogno che tu lo faccia con me. Ho disperatamente bisogno che tu mantenga l’altro capo della corda. Che lo mantieni forte mentre io strattono l’altro capo dalla mia parte, mentre cerco di trovare appigli e punti d’appoggio per vivere questo mondo nuovo in cui mi sento dentro. Prima sapevo chi io fossi, chi fossi tu, chi fossimo noi. Ma ora, non lo so più. In questo momento sono alla ricerca dei miei confini e a volte riesco a trovarli solo quando tiro questa fune con te. Quando spingo tutto quello che conoscevo al suo limite. In quel momento io mi sento di esistere, e per un minuto riesco a respirare. E lo so che ti manca quel dolcissimo bambino che ero. Lo so, perché manca quel bambino manca anche a me e a volte questa nostalgia è quello che rende tutto così doloroso in questo momento. Io ho bisogno di questa lotta e ho bisogno di vedere che i miei sentimenti, non importa quanto tremendi o esagerati siano, non distruggeranno nè me e né te. Ho bisogno che tu mi anche quando sono il peggiore, anche quando può sembrare che io non ti ami. In questo momento ho bisogno che tu ami te stesso e me, che tu ci ami entrambi e per conto di tutti e due. Lo so che fa schifo essere antipatici e avere l’etichette di “ragazzo cattivo”. Anche io provo la stessa cosa dentro, ma ho bisogno che tu la tolleri, e che ti faccia aiutare da altri adulti a farlo. Perché io non posso farlo in questo momento. Se vuoi stare insieme ai tuoi amici adulti e fare un “gruppo di auto-mutuo-aiuto-per-sopravvivere-al-tuo-adolescente”, fa’ pure. O parlare di me alle mie spalle, non mi importa. Solo ti chiedo di non rinunciare a me, di non rinunciare a questo conflitto. Io ne ho bisogno. Questa battaglia con te mi insegnerà che la mia ombra non è più grande della mia luce. Questo conflitto mi insegnerà che i sentimenti negativi non significano la fine di una relazione. Questo è il conflitto che mi insegnerà come ascoltare me stesso, anche quando questo potrebbe deludere gli altri. E questa battaglia particolare, finirà. Come ogni tempesta, sarà spazzata via. E io dimenticherò, e tu dimenticherai. E poi tornerà di nuovo. E allora io avrò bisogno che tu regga la corda ancora. Avrò bisogno di questo ancora per anni. Lo so che non c’è nulla di intrinsecamente soddisfacente in questa situazione per te. Lo so che probabilmente non ti ringrazierò mai per questo, o neanche riconoscertelo. Anzi probabilmente ti criticherò per tutto questo duro lavoro. Sembrerà come se niente che tu faccia sia mai abbastanza per me. Eppure, mi affido interamente alla tua capacità di restare in questa battaglia. Non importa quanto io polemizzi, non importa quanto io mi lamenti. Non importa quanto io mi chiuda in silenzio. Per favore, resta dall’altro capo della fune. Sappi che stai facendo il lavoro più importante che qualcuno possa mai fare per me in questo momento. Con amore, il tuo teenager.

CONTATTI Associazione Accanto A Silvia www. accantoasilvia. it terry. sperotto@virgilio. it M. Teresa Sperotto

CONTATTI Associazione Accanto A Silvia www. accantoasilvia. it terry. sperotto@virgilio. it M. Teresa Sperotto 0445/350745 (Presidente Ass. Accanto a Silvia) Prof. G. De Rossi 0445/365882 (docente del Liceo referente per l’Associazione)