Anno scolastico 201516 Aprilesettembre APPRENDIMENTO COOPERATIVO Federica Granelli
Anno scolastico 2015/16 Aprile-settembre APPRENDIMENTO COOPERATIVO Federica Granelli Pedagogista, Counsellor, Formatore Patrizia Belloi Psicopedagogista, Formatore, Supervisore in Counselling Medici Cristina Formatore, Pedagogista e Counsellor
Calendario incontri Corso base 12 ore 1° incontro 26/4/2016 - Ore 16. 30/18. 30 2° incontro 9/5/2016 - Ore 16. 30/18. 30 3° incontro 16/6/2016 - Ore 9. 00/12. 00 4° incontro - 3 ore a settembre 2016 5° incontro - 2 ore a settembre 2016
L’apprendimento cooperativo nasce… L’A. c. è un vasto movimento educativo che parte dalle idee dei grandi pedagogisti e psicologi che si sono occupati di apprendimento e gruppi nei primi anni del 900: Dewey, Freinet, Pestalozzi, Freire, Rogers, Moreno, Piaget, Vygotsky L’A. c. è una metodologia didattica- educativa sottoposta a numerosissime ricerche negli anni 80 e 90, hanno confermato l’efficacia del metodo nel raggiungere gli obiettivi dichiarati dai suoi principi. Curiosità: parallelamente, in diverse parti del mondo, come spesso succede nelle conoscenza dell’uomo e nelle evoluzioni, Israele, America, Europa ed Australia, nascono grandi metodologie educative che possono essere tutte racchiuse sotto il cappello dell’A. C. : - Lerning together ( Johnson – Johnson, Stati Uniti) - Collaborative Approach (Australia) - Group investigation (Israele: Sharan e Sharan) - Student team learning ( Slavin- Stati Uniti) - Complex istruction ( Choen – Stati Uniti)
Cos’è il Cooperative Learning • Un metodo di insegnamento/apprendimento in cui la variabile significativa è la cooperazione • Tecniche di classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati conseguiti • Esistono diverse scuole di pensiero: – Student Team Learning – Slavin (responsabilità individuale) – Structural Approach – Kagan (interazione simultanea, partecipazione, interdipendenza positiva, responsabilità individuale in relazione ai risultati conseguiti) – Goup Investigation – Sviluppato in Israele (ricerca, interazione, interpretazione e motivazione intrinseca) – Complex Instruction – Piccolo gruppo (stesse opportunità a tutti, correggere pregiudizi sulle abilità, interazione, org. compiti complessi, ruoli stabiliti, valutazione e miglioramento) – Collaborative Approach – Vasto movimento (org. in gruppi eterogenei, educazione alle Comp. Sociali, gestione positiva del conflitto)
Perché il Cooperative Learning • Intende proporsi come metodo in grado di raggiungere risultati scolastici efficaci ed obiettivi educativi richiesti dalla società contemporanea – Il rafforzamento dell’interazione di tipo cooperativo è un’esigenza imposta dalla crisi delle istituzioni delegate al processo di socializzazione (famiglia e scuola) – La trasformazione dell’economia e della scienza – I cambiamenti demografici
Perché il Cooperative Learning • Tre modelli di interazione: – Insegnate – Studenti – Contenuti del curricolo – Studente (Considerate normalmente fonte di disturbo – Importanti solo nell’extra scolastico) • Necessità di recuperare la relazione studente-studente perché fondamentali per lo sviluppo cognitivo, relazionale e sociale dei bambini e dei ragazzi) – Imitazione e identificazione – Modeling di comportamenti sociali – Abbandono tendenze egocentriche – Autonomia – Condivisione di sentimenti, aspirazioni, speranze, sogni, fantasie, gioie e difficoltà – Varietà di ruoli – Maggiore apprendimento e rendimento scolastico – Efficaci nell’orientamento alle scelte per il futuro – Sviluppo di accettazione, fiducia e aiuto reciproci
Disponetevi a seconda di ciò che pensate delle seguenti affermazioni: • • Ho letto un libro sull’apprendimento cooperativo Ho usato in classe l’apprendimento cooperativo L’apprendimento cooperativo è difficile da usare Voglio usare in classe l’apprendimento cooperativo L’apprendimento cooperativo a volte è ingiusto L’apprendimento cooperativo fa perdere tempo L’apprendimento cooperativo crea confusione
…. IL CONTENUTO DEL CORSO È CIÒ CHE ACCADE …. I principi dell’apprendimento cooperativo Differenze tra un lavoro di gruppo tradizionale e l’apprendimento cooperativo Il ruolo dell’insegnante nell’A. C. Cosa fa un gruppo che apprende Progettazione condivisa divisi in gruppi Verifica delle attività di A. C. realizzate
…. IL CONTENUTO DEL CORSO È CIÒ CHE ACCADE …. L'apprendimento cooperativo è una metodologia didattica trasversale, applicabile a tutti i contenuti curricolari Il corso è in apprendimento cooperativo I docenti sono sollecitati e stimolati a sperimentare concretamente attività da realizzare e trasformare a misura degli alunni, in apprendimento cooperativo È intenzione del formatore fornire alcune tecniche e modalità concrete applicabili e sperimentabili in classe
Fondamenti teorici Il gruppo • • • Interdipendenza sociale La competenza comunicativa La leadership distribuita e le funzioni di leadership La gestione costruttiva dei conflitti La soluzione dei problemi Il processo decisionale
Fondamenti teorici Il ruolo dell’insegnante • La formazione dei gruppi • L’insegnamento diretto delle competenze sociali • Il controllo durante il lavoro di gruppo (monitoring) e dopo (processing) • La valutazione individuale e/o di gruppo • Le competenze dell’insegnante nel Cooperative Learning
La disposizione dell’aula
PREMESSE NECESSARIE Il nostro corso serve per iniziare a conoscere l’apprendimento cooperativo Non può essere che un “assaggio” per favorirne la conoscenza Nell’applicazione del metodo occorre gradualità
ATTIVITA’ 1 QUALE CLASSE VOGLIO? ? ? Sostanzialmente le diverse tipologie di clima che l’insegnante può promuovere con il suo atteggiamento, possono essere di tre tipi: Clima individualistico (rinunciatario) Clima competitivo (aggressivo) Clima cooperativo (democratico)
COOPERIAMO? ? ? La lezione in percentuale Tempo dedicato alle attività cooperative 50%; Tempo dedicato alle attività individuali 30%; Tempo dedicato alle attività competitive 20%. … quindi non si tratta di stravolgere il proprio metodo …
I VANTAGGI CERTI Più adatto a processare l’enorme mole di conoscenze che gli allievi devono possedere, registrando migliori risultati degli studenti attraverso: Innalzamento del tempo di lavoro sul compito e con risultati multisfaccettati, Innalzamento della motivazione intrinseca attraverso un protagonismo più consapevole (leadership): autoanalisi, autocontrollo, autovalutazione … feed-back continuo Sviluppo di capacità di ragionamento e di pensiero critico (imparare ad imparare), risolvere problemi complessi, prendere decisioni, esprimere pensieri più elevati, Più adatto ai cambiamenti della società e alla complessità ed eterogeneità delle classi Relazioni più positive tra gli studenti e migliora il clima di classe: gli studenti sono coscienti dell’importanza dell’apporto di ciascuno al lavoro comune e sviluppano, pertanto, il rispetto reciproco e lo spirito di squadra Certezza del coinvolgimento attivo di ciascuno e maggiore benessere psicologico: gli studenti sviluppano un maggiore senso di autoefficacia e di autostima, sopportano meglio le difficoltà e lo stress. L’A. c. riduce la violenza.
VANTAGGI NON ANCORA DIMOSTRATI Risponde ad una nuova urgenza di sviluppo di capacità di interazione faccia-faccia, empatiche, di riconoscimento delle emozioni proprie e degli altri Migliora il lavoro e l'inserimento di alunni con handicap grave, le modalità in relazione a specifici obiettivi trasversali, la possibilità di sviluppare questo metodo combinandolo con altri e con l'uso delle nuove tecnologie. Si può affermare con certezza che l’A. C. può essere applicato proficuamente su soggetti di ogni età, in scuole di ogni ordine e grado e che funziona in maniera eccellente anche nell’educazione degli adulti.
PUNTI DI DEBOLEZZA Prevede molto “lavoro” iniziale per rivedere il metodo Prevede l’osservazione continua dei processi, dei meccanismi e delle relazioni all’interno del gruppo e della classe Non se ne vede l’efficacia se non dopo un po’ di allenamento … L’insegnante deve sentirlo come un suo stile, un suo modo di intendere e vivere la lezione Più si è meglio è, meglio funziona e meno fatica si fa!
L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO È… Mario Comoglio, nella sintesi italiana degli approcci più “collaudati” definisce il cooperative learning come un metodo che, insegnando, educa e che segue i seguenti principi base: Il gruppo cooperativo deve essere UN RAGGRUPPAMENTO ETEROGENEO - casuale ( numeri, colori, animali, mesi, stati e capitali ecc, interessi comuni, interesse per l’argomento, per scelta di un leader…. ) - eterogeneo per valutazione - eterogeneo attraverso il sociogramma NUMERICAMENTE ATTENTAMENTE VALUTATO - 2 -3 per iniziare - 4 per il “mantenimento” - 5 -6 in casi particolari in cui la didattica lo richieda NECESSARIO! Materiali: Documenti per la formazione dei gruppi
2^ attività Metodologia: Intermittenza di microlezioni ee n o i raz zione o l Esp forma tras Come … fare da guida Come … lavorare in gruppo cooperativo 1. Microlezione di 10 minuti Ascoltare 2. Prendere appunti Sintetizzare 3. A coppia si verifica e si integra per 5 minuti e si fanno le domande Condividere 4. Si ripete la stessa struttura per max 3 volte Integrare 5. Si consegna l’elaborato Esporre e domandare Quando Studiare un contenuto Lasciare materiale di studio Insegnare a prendere appunti Perché Rendere il contenuto relazionale rispettare i tempi di attenzione di tutti Insegnare a studiare
LAVORO DI GRUPPO leggere gli appunti presi revisionarli rappresentarli secondo una mappa fornita dal docente o secondo una immagine che contenga tutti i concetti esposti Pr e n o i z a t n e es
L’Apprendimento Cooperativo è…
PRINCIPI DELL’A. C. MICROLEZIONE N. 2
I PRINCIPI DI BASE INTERDIPENDENZA POSITIVA INTERAZIONE FACCIA-FACCIA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE e l’AUTONOMIA DEL GRUPPO LEADERSHIP DISTRIBUITA ACQUISIZIONE DI ABILITÀ SOCIALI Si propone, come un modello cooperativo di gestione democratica della classe in grado di formare negli alunni abilità e competenze sociali REVISIONE E CONTROLLO DELLE ABILITA’ SOCIALI VALUTAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO
PRESUPPOSTI E PRINCIPI Motore propulsore dell’impegno dei gruppi è l’ INTERDIPENDENZA POSITIVA (reciproca dipendenza fra i componenti, che debitamente strutturata dal docente spinge a cooperare anche se ci sono resistenze iniziali); LEADERSHIP DISTRIBUITA (non esistono studenti leader, non si assegnano ruoli di leader, né ci si preoccupa che ce ne sia uno in ogni gruppo, ma ciascuno agisce avendo chiara la sua RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE e VERSO IL GRUPPO ) INTERAZIONE FACCIA-FACCIA l’AUTONOMIA DEL GRUPPO Slide “Interdipendenze” e sperimentazione
ESERCIZIO: INDIZI IL PESCE È A DESTRA. L’UCCELLO È VICINO AL PESCE. IL CANE È LONTANO DALL’UCCELLO. IL LEONE È VICINO ALL’UCCELLO. IL LEONE È IN MEZZO ALL’UCCELLO E AL PESCE. IL CANE È LONTANO DAL PESCE. IL CANE È A SINISTRA. IL LEONE È VICINO AL CANE. L’UCCELLO È IN MEZZO AL LEONE E AL PESCE. IL CANE È VICINO AL PESCE. L’UCCELLO E IL PESCE SONO VICINI. IL LEONE È LONTANO DAL CANE. Soluzioni Pesce, uccello, leone, cane. Pesce, leone, uccello, cane. Cane, leone, uccello, pesce. Cane, pesce, uccello, leone
INTERDIPENDENZA POSITIVA Per poter avviare una attività di A. C. si dovrà tener conto prima di tutto di due fattori: Costruire l'interdipendenza positiva predisponendo le attività con almeno 3 tipi di interdipendenze Senza interdipendenza, generalmente, il lavoro di gruppo non funziona perché non necessario!! Le interdipendenze vanno pensate, progettate e strutturate dal docente prima dell’inizio del lavoro di gruppo; non sono casuali, ma sono riferite al modo con cui il docente vuole si realizzino l’interazione faccia a faccia, la responsabilita’ individuale, l’autonomia del gruppo, la leadership distribuita e L’APPRENDIMENTO DI COMPETENZE CURRICULARI E DI ABILITA’ SOCIALI
L’INTERDIPENDENZA POSITIVA L'interdipendenza positiva esiste quando la realizzazione del proprio compito contribuisce positivamente alla realizzazione del compito degli altri L’interdipendenza positiva indica “un rapporto con” un “legame con” una “dipendenza da”. Stabilire interdipendenza significa che per raggiungere uno scopo o svolgere un compito non è possibile agire da soli. Gli altri sono necessari e indispensabili. L’interdipendenza positiva è il fattore più rilevante di una attività cooperativa. Questa si realizza quando i ragazzi, di un piccolo gruppo, comprendono che il raggiungimento di uno scopo richiede cooperazione tra loro ed esige impegno da parte di tutti. E’ IL PUNTO EVOLUTIVO PIU’ ALTO DI UN GRUPPO
… ALLA PROSSIMA …. “Certamente nella natura esiste l’aggressività, ma esiste anche la sana competizione ed esiste pure un certo istinto verso il comportamento sociale e cooperativo. Queste forze non agiscono in modo indipendente, ma insieme, come un tutto. Vi sono pure forti evidenze ad indicare che nello sviluppo sociale e biologico di tutte queste creature viventi, di questi istinti, l’istinto alla cooperazione è il più dominante e biologicamente il più importante … E’ probabile che l’uomo debba più all’operare di questo principio che a qualsiasi altro nella sua evoluzione biologica e sociale”. A. Montagu, 1966
Il “valore aggiunto” dell’A. C. rispetto ai gruppi di apprendimento tradizionali Gruppi di cooperative learning Gruppi tradizionali Almeno 3 Interdipendenze Interdipendenza libera Valutazione individualizzata e di gruppo (75%-25%) Valutazione di gruppo Eterogeneità Omogeneità Leadership condivisa Un unico leader scelto Tutti sono responsabili di tutti Ognuno è responsabile del compito Si enfatizzano il compito e la qualità dei rapporti fra i membri del gruppo Si enfatizza solo il compito Le competenze sociali si insegnano direttamente Le competenze sociali sono supposte o ignorate L’insegnante osserva ed interviene con domande di problem solving L’insegnante sollecita il gruppo a cooperare I gruppi controllano la loro efficacia L’insegnante controlla il lavoro dei gruppi
Jig saw e slide J-S
LE ABILITA’ SOCIALI Competenza e abilità = saperci fare Sociali = con gli altri Parlare di competenze sociali significa parlare di “saperci fare con gli altri” Predisporre l'insegnamento anche diretto delle competenze sociali: la capacità di stare in gruppo e di lavorare assieme ad altri in modo efficace non può essere data per scontata, non tener conto di questo significa esporre il gruppo stesso ad un’elevata possibilità di fallimento. Vi è, pertanto, la necessità di insegnare le abilità sociali utili al lavoro di piccolo gruppo, cioè formare gli allievi ad un insieme di comportamenti comunicativi, relazionali e operativi che sono legate dal comune denominatore della loro funzionalità al lavoro di gruppo.
LE ABILITA’ SOCIALI Il gruppo, per essere in apprendimento e raggiungere obiettivi deve saper: COMUNICARE (riassunto) NEGOZIARE per superare il conflitto ( schema) AGIRE una LEADERSHIP DISTRIBUITA ( cosa non fare…) RISOLVERE PROBLEMI (problem solving) pensiero laterale o verticale PRENDERE DECISIONI (decision making) stili decisionali Consegna materiale abilità COME SI INSEGNANO?
COME SI INSEGNANO? Con le simulate ( problemi divertenti e coinvolgenti in cui ci si può mettere in gioco) in cui si dichiara cosa si osserva, lo si osserva e lo si revisiona. Lavorando in A. c. Usando schede e t-Chart Lodando, ignorando, correggendo Revisionando al termine dei lavori : autovalutazione, feed-back degli osservatori, brevemente, sui comportamenti e non sulla persona Con l’obiettivo di migliorare e non mortificare ( Giulia e le bermuda fucsia)
ESEMPI DI COMPETENZE SOCIALI: Parlare sottovoce Alzarsi silenziosamente dal banco Parlare uno alla volta Rispettare i turni di parola Stare concentrati sul compito Sapere chiedere aiuto Aiutare il compagno in difficoltà
LA T-CHART Cosa vedo -Alunni seduti vicino -Alunni che parlano tra loro -Alunni che ascoltano -Alunni che sono tranquilli Parlare sottovoce Cosa sento -Bisbiglio di sottofondo -Silenzio
LA COSTRUZIONE DELLA RUBRICA Parlare sottovoce 10 9 7 -8 6 5 L’alunno rispetta tutte le indicazioni concordate nella t-chart e si spende perché tutti i compagni del gruppo migliorino le loro prestazioni L’alunno rispetta tutte le indicazioni concordate nella t-chart L’alunno rispetta le indicazioni anche se non sempre è in grado di ascoltare i compagni e di rispettare il proprio turno di parola L’alunno cerca di rispettare le indicazioni anche se spesso deve essere richiamato L’alunno non rispetta le indicazioni concordate nella t-chart
Esercitazioni sulle Abilità Sociali Cieco guida Storie di ordinaria cattiveria Seduti intorno ad un tavolo I diversi usi di una ….
IL RUOLO DEL DOCENTE L’insegnante, nel apprendimento cooperativo non assume il ruolo di depositario e trasmettitore di conoscenze, ma di facilitatore, organizzatore e guida dell’apprendimento creando le condizioni di un apprendistato cognitivo.
Il ruolo dell’insegnante in A. C. • Progettare e predisporre le interdipendenze • Fare i gruppi • Potenziare le abilità sociali • Osservare e decidere quando intervenire • Curare la restituzione del feed-back • Valutare
IL RUOLO DEL DOCENTE L’insegnante, nel apprendimento cooperativo non assume il ruolo di depositario e trasmettitore di conoscenze, ma di facilitatore, organizzatore e guida dell’apprendimento creando le condizioni di un apprendistato cognitivo. Grande attenzione dovrà essere posta nella formazione dei gruppi il cui scopo è quello di incoraggiare i bambini ad aiutarsi tra loro anziché competere.
Quando interviene il docente nei gruppi? Quando gli viene chiesto All’inizio per ribadire struttura, ruoli e tempi Dopo qualche esperienza nel caso non si stia agendo ruolo e consegna Per dare e sollecitare feed-back Per fare domande di problem solving e di restituzione: Tu cosa faresti? Ti vedo in difficoltà, cosa sta succedendo? Qualcuno del gruppo ti può aiutare? …
LA VALUTAZIONE La valutazione non è un compito straordinario del docente che applica l’A. C. , ma un compito comune a tutti i docenti. - Stabilire obiettivi - Predisporre prove che misurino il raggiungimento dell’obiettivo - Contestualizzare le richieste - Distinguere il momento di raccolta delle info da quello della valutazione
LA VALUTAZIONE Nell’A. c. il docente privilegia la valutazione formativa a quella sommativa. Del miglioramento. Nell’A. c. il docente privilegia la valutazione individuale a quella al gruppo Prevede spesso una doppia valutazione composta da 70% individuale 30% di gruppo Più una integrazione se le valutazioni individuali sono tutte superiori alla media Nell’A. c. il docente privilegia una valutazione trasparente
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