AMBIENTE DI LAVORO AMBIENTI DI LAVORO Si intendono
AMBIENTE DI LAVORO
AMBIENTI DI LAVORO Si intendono per luoghi di lavoro i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell’azienda o dell’unità produttiva accessibile al Lavoratore nell’ambito del proprio lavoro I luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati nell’ALLEGATO IV del DLgs 81/08 e devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, dei lavoratori disabili, con particolare riferimento a porte, vie di circolazione, ascensori e relative pulsantiere, scale e accessi alle medesime, docce, gabinetti e posti di lavoro utilizzati da lavoratori disabili. In caso vi siano particolari vincoli urbanistici o architettonici che non consentano di adeguare completamente i posti di lavoro a quanto prescritto, il Datore di Lavoro, previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza (RLS) e previa autorizzazione dell’organo di vigilanza territorialmente competente, adotta le misure alternative che garantiscono un livello di sicurezza equivalente.
AMBIENTI DI LAVORO In generale è vietato destinare al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei. E’ ammessa deroga – autorizzata dagli organi di vigilanza – nel caso in cui ricorrano particolari esigenze tecniche e non vi sia emissione di agenti nocivi; in tali casi il Datore di Lavoro provvede ad assicurare idonee condizioni di aerazione, di illuminazione e di microclima. È vietato consentire l’accesso dei Lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei Lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera, i Lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L’apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.
AMBIENTE DI LAVORO E DISABILITA’ L’art. 63 del DLgs 81/08 stabilisce che: • I luoghi di lavoro devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, dei lavoratori disabili. • L’obbligo vige in particolare per le porte, le vie di circolazione, gli ascensori e le relative pulsantiere, le scale e gli accessi alle medesime, le docce, i gabinetti ed i posi di lavoro utilizzati da lavoratori disabili.
AMBIENTE DI LAVORO E DISABILITA’ Oltre alla disabilità cronica, dovuta a delle menomazioni permanenti, vi possono essere delle disabilità temporanee o non manifeste:
AMBIENTE DI LAVORO E DISABILITA’ MOTORIA LE DISABILITÀ MOTORIE DERIVANO DA ALTERAZIONI MORFOLOGICHE DELLO SCHELETRO, DEGLI ARTI, LEGAMENTI, TESSUTI, MUSCOLI E DEL TESSUTO NERVOSO, CHE LIMITANO LA CAPACITÀ DI MOVIMENTO. TIPOLOGIE DI DISABILITÀ MOTORIA: • MANCANZA O NON UTILIZZO PARZIALE O TOTALE DEGLI ARTI SUPERIORI E/O INFERIORI • RIDOTTA O IMPEDITA FORZA NELLE BRACCIA E/O NELLE MANI PARAPLEGICI EMIPLEGICI TETRAPLEGICI ANZIANI PERSONE CONVALESCENTI A SEGUITO DI INTERVENTO CHIRURGICO CARDIOPATICI - ARTRITICI
AMBIENTE DI LAVORO E DISABILITA’ MOTORIA I PRINCIPALI PROBLEMI RISCONTRATI IN PERSONE AFFETTE DA DISABILITÀ MOTORIA, SONO: • DIFFICOLTÀ AD AZIONARE OGGETTI E/O MECCANISMI CHE RICHIEDONO L’USO DI ENTRAMBE LE MANI • DIFFICOLTÀ/IMPOSSIBILITÀ NEL SUPERARE DISLIVELLI ECCESSIVI E SCALE • DIFFICOLTÀ NEL PERCORRERE UNA RAMPA IN DISCESA • DIFFICOLTÀ DI PASSARE ATTRAVERSO SPAZI ECCESSIVAMENTE STRETTI • IMPOSSIBILITÀ DI SUPERARE GRANDI PENDENZE
AMBIENTE DI LAVORO E DISABILITA’ SENSORIALE LA DISABILITÀ SENSORIALE O PERCETTIVA SI RIFERISCE A PERSONE CHE HANNO L’IMPOSSIBILITÀ DI UTILIZZARE UNO O PIÙ SENSI, CON VARI LIVELLI DI GRAVITÀ. TIPOLOGIE DI DISABILITÀ PERCETTIVA: • RIDUZIONE O MANCANZA DELLA CAPACITÀ UDITIVA • RIDUZIONE O MANCANZA DELLA CAPACITÀ VISIVA NON UDENTI / IPOUDENTI NON VEDENTI / IPOVEDENTI
AMBIENTE DI LAVORO E DISABILITA’ SENSORIALE I PRICIPALI PROBLEMI RISCONTRATI DALLE PERSONE AFFETTE DA RIDUZIONE O ASSENZA DELLA CAPACITA’ UDITIVA SONO: • • • DIFFICOLTA’ NELL’IDENTIFICAZIONE DI SEGNALI ACUSTICI (ALLARMI, VOCI, RICHIAMI, ECC. ) SENSAZIONE DI ISOLAMENTO RISPETTO ALL’AMBIENTE CIRCOSTANTE I PRICIPALI PROBLEMI RISCONTRATI DALLE PERSONE AFFETTE DA RIDUZIONE O ASSENZA DELLA CAPACITÀ VISIVA SONO: • DIFFICOLTA’ NELL’IDENTIFICAZIONE DEGLI OGGETTI UTILI • DIFFICOLTA’ NELL’IDENTIFICAZIONE DEGLI OSTACOLI, E/O DI OGGETTI PERICOLOSI E/O DI DISLIVELLI LUNGO I PERCORSI • DIFFICOLTA’ DI MUOVERSI AUTONOMAMENTE IN SPAZI APERTI NON STRUTTURATI O PRIVI DI INDIZI PERCETTIVI (ACUSTICI E(O TATTILI)
AMBIENTE DI LAVORO E DISABILITA’ MENTALE LA DISABILITÀ MENTALE È RELATIVA AD UN DANNO O A UN MALFUNZIONAMENTO DEL CERVELLO. LE PERSONE CON QUESTO TIPO DI DISABILITÀ HANNO LIVELLI DI ABILITÀ MOLTO PIÙ BASSI DI QUELLI CHE DOVREBBERO AVERE IN CONSIDERAZIONE DELLA LORO ETÀ ANAGRAFICA. IL TIPO DI DISABILITÀ PUÒ ESSERE: • DISABILITÀ INTELLETTIVA • DISABILITÀ COGNITIVA • DISABILITA’ RELAZIONALE
BARRIERE ARCHITETTONICHE L’art. 1 del DPR 503/96 (Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici) definisce le barriere architettoniche come:
BARRIERE ARCHITETTONICHE I principali riferimenti normativi sono:
BARRIERE ARCHITETTONICHE Il DM 236/89 stabilisce che un edificio, a seconda della sua destinazione di uso, deve rispettare tre condizioni: • ACCESSIBILITÀ • VISITABILITÀ • ADATTABILITÀ Tale decreto si applica sia ad edifici pubblici che privati, anche per quanto riguarda gli spazi esterni. Si intende per ACCESSIBILITÀ la possibilità, anche persone con ridotta o impedita capacità motoria e sensoriale, di raggiungere un edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di poter fruire di spazi e attrezzature in condizione di adeguata sicurezza e autonomia. (ad es. presenza di un ascensore con caratteristiche adeguate). Si definisce VISITABILITÀ la possibilità, anche persone con ridotta o impedita capacità motoria e sensoriale, di accedere agli spazi di relazione ed almeno ad un servizio igienico (gli spazi di relazione sono luoghi di lavoro, servizio e incontro nei quali il cittadino entra in relazione con la funzione ivi svolta).
BARRIERE ARCHITETTONICHE Si intende per ADATTABILITÀ la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, per renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parsone con ridotta o impedita capacità motoria e sensoriale. PER QUANTO RIGUARDA L’EDILIZIA SCOLASTICA:
REQUISITI SPECIFICI DEGLI AMBENTI DI LAVORO I REQUISITI SPECIFICI SI APPLICANO A: • PAVIMENTI E PERCORSI ORIZZONTALI; • PORTE, VIE ED USCITE DI SICUREZZA; • INFISSI; • SCALE; • SERVIZI IGIENICI; • ASCENSORE; • SEGNALETICA.
REQUISITI SPECIFICI DEGLI AMBENTI DI LAVORO. Pavimenti e percorsi orizzontali Sono raccomandati: • • • pavimenti orizzontali e complanari tra loro e non sdrucciolevoli l’assenza di sporgenze e dislivelli: se presenti non devono superare i 2, 5 cm la chiara individuazione dei percorsi, anche tramite variazioni di materiali e colori Eventuali differenze di livello devono essere contenute ovvero superate tramite rampe: nel primo caso si deve segnalare il dislivello con variazioni cromatiche; lo spigolo di eventuali soglie deve essere arrotondato La larghezza minima dei corridoi è di 1 metro; devono essere previsti degli allargamenti ogni 10 metri per consentire l’inversione di marcia ad una persona su sedia a ruote Non viene considerato accessibile il superamento di un dislivello superiore a 3, 20 m ottenuto esclusivamente mediante rampe • La larghezza minima di una rampa deve essere: • 0, 90 cm per consentire il transito di una persona su sedia a ruote • 1, 50 m per consentire l’incrocio di due persone Ogni 10 metri di lunghezza ed in presenza di interruzioni mediante porte la rampa deve prevedere un ripiano orizzontale. La pendenza delle rampe non deve superare l’ 8% (raccomandato 5%)
REQUISITI SPECIFICI DEGLI AMBENTI DI LAVORO. Porte, infissi, vie e uscite di sicurezza Le porte devono essere facilmente manovrabili, di tipo e luce netta tali da consentire un agevole transito anche da parte di persone su sedia a ruote. Sono consigliabili porte scorrevoli o con anta a libro, mentre devono essere evitate le porte girevoli, a ritorno automatico non ritardato e quelle vetrate se non fornite di accorgimenti per la sicurezza. La luce netta della porta di accesso di ogni edificio deve essere almeno di 80 cm. La luce netta delle altre porte deve essere almeno di 75 cm. L’altezza delle maniglie deve essere compresa tra 85 e 95 cm. Devono inoltre essere preferite soluzioni per le quali le singole ante non Abbiano larghezza superiore a 120 cm. L'altezza delle maniglie o dispositivo di comando deve essere compresa tra cm 100 e 130 (consigliata 115 cm). Nelle finestre lo spigolo vivo della traversa inferiore dell'anta apribile deve essere opportunamente sagomato o protetto per non causare infortuni. Le ante mobili degli infissi esterni devono poter essere usate esercitando una pressione non superiore a kg 8.
REQUISITI SPECIFICI DEGLI AMBENTI DI LAVORO. Scale Le scale devono presentare un andamento regolare ed omogeneo. Per ogni rampa di scale i gradini devono avere la stessa alzata e pedata, le rampe devono contenere possibilmente lo stesso numero di gradini. I gradini devono avere una pedata antisdrucciolevole a pianta preferibilmente rettangolare e con un profilo preferibilmente continuo a spigoli arrotondati. Le scale devono essere dotate di parapetto e di corrimano. Le rampe di scale che costituiscono parte comune o siano di uso pubblico devono avere una larghezza minima di 1, 20 m. Le restanti rampe di scale devono avere una larghezza minima di 80 cm. Un segnale al pavimento (fascia di materiale diverso o comunque percepibile anche da parte dei non vedenti), situato almeno a 30 cm dal primo e dall’ultimo scalino, deve indicare l’inizio e la fine della rampa. Il parapetto deve avere un’altezza minima di 1, 00 m ed essere inattraversabile da una sfera di diametro di cm 10.
REQUISITI SPECIFICI DEGLI AMBENTI DI LAVORO. Servizi igienici Deve essere previsto l'accostamento laterale alla tazza w. c. , bidet, vasca, doccia, lavatrice e l'accostamento frontale al lavabo. Devono essere rispettati i seguenti minimi dimensionali: • lo spazio necessario all'accostamento e al trasferimento laterale dalla sedia a ruote alla tazza w. c. e al bidet, deve essere minimo 100 cm • lo spazio necessario all'accostamento laterale della sedia a ruote alla vasca deve essere minimo di 140 cm lungo la vasca • lo spazio necessario all'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo deve essere minimo di 80 cm Relativamente alle caratteristiche degli apparecchi sanitari inoltre: • i lavabi devono avere il piano superiore posto a cm 80 dal calpestio • i w. c. e i bidet preferibilmente sono di tipo sospeso, in particolare l'asse della tazza w. c. o del bidet deve essere posto ad una distanza minima di cm 40 dalla parete laterale, il bordo anteriore a cm 75 -80 dalla parete posteriore e il piano superiore a cm 45 -50 dal calpestio Qualora l'asse della tazza w. c. o bidet sia distante più di 40 cm dalla parete, si deve prevedere, a cm 40 dall'asse dell'apparecchio sanitario, un maniglione o corrimano per consentire il trasferimento
REQUISITI SPECIFICI DEGLI AMBENTI DI LAVORO. Ascensore Negli edifici di nuova edificazione, non residenziali, l'ascensore deve avere le seguenti caratteristiche: • cabina di dimensioni minime di 1, 40 m di profondità e 1, 10 m di larghezza; • porta con luce netta minima di 0, 80 m posta sul lato corto; • piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1, 50 x 1, 50 m; • le porte di cabina e di piano devono essere del tipo a scorrimento automatico. In tutti i casi le porte devono rimanere aperte per almeno 8 secondi e il tempo di chiusura non deve essere inferiore a 4 secondi. L'arresto ai piani deve avvenire con autolivellamento (tolleranza massima ± 2 cm). Lo stazionamento della cabina ai piani di fermata deve avvenire con porte Chiuse. Nell'interno della cabina, oltre il campanello di allarme, deve essere posto un citofono ad altezza compresa tra 1, 10 m e 1, 30 m e una luce d'emergenza con autonomia minima di 3 ore.
REQUISITI SPECIFICI DEGLI AMBENTI DI LAVORO. Ascensore I pulsanti di comando devono prevedere la numerazione in rilievo e le scritte con traduzione in Braille: in adiacenza alla bottoniera esterna deve essere posta una placca di riconoscimento di piano in caratteri Braille Si deve prevedere la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e, ove possibile, l'installazione di un sedile ribaltabile con ritorno automatico I servoscala sono consentiti in via alternativa ad ascensori e, preferibilmente, per superare differenze di quota non superiori a 4 metri Nei luoghi aperti al pubblico e di norma nelle parti comuni di un edificio, i servoscala devono consentire il superamento del dislivello anche a persona su sedia a ruote Lungo tutto il percorso di un servoscala lo spazio interessato dall'apparecchiatura in movimento e quello interessato dalla persona utilizzatrice, deve essere libero da qualsiasi ostacolo fisso o mobile quali porte, finestre, sportelli, intradosso, solai sovrastanti ecc.
REQUISITI SPECIFICI DEGLI AMBENTI DI LAVORO. Segnaletica di sicurezza Nelle unità immobiliari e negli spazi esterni accessibili devono essere installati, in posizioni tali da essere agevolmente visibili, cartelli di indicazione che facilitino l’orientamento e la fruizione degli spazi costruiti e che forniscano un’adeguata informazione sull’esistenza degli accorgimenti previsti per l’accessibilità di persone ad impedite o ridotte capacità motorie. In generale, ogni situazione di pericolo deve essere resa immediatamente avvertibile anche tramite accorgimenti e mezzi riferibili sia alle percezioni acustiche a quelle visive Negli edifici aperti al pubblico deve essere predisposta una adeguata segnaletica che indichi le attività principali ivi svolte ed i percorsi necessari per raggiungerle. Per i non vedenti è opportuno predisporre apparecchi fonici per dette indicazioni, ovvero tabelle integrative con scritte in Braille. Per facilitarne l'orientamento è necessario prevedere punti di riferimento ben riconoscibili in quantità sufficiente ed in posizione adeguata. La percezione dell’allarme e del pericolo può essere resa difficile dall’inadeguatezza dei relativi sistemi di segnalazione. In particolare, è frequente il caso in cui deve rientrare nella valutazione la mancanza di misure alternative ai segnali acustici. E’ necessario altresì, che l’allarme e il pericolo siano segnalati anche con segnali visivi, permettere la loro percezione ai soggetti che utilizzano solo tale modalità percettiva.
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