Alla scoperta di nuove parole Esperienze di tutoraggio
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Alla scoperta di nuove parole Esperienze di tutoraggio tra bambini di età diverse 15 ottobre 2011 Ilaria Ryolo ilariaryolo@libero. it
La raccolta delle parole OPACO ISPIDO BARCOLLÒ PERIFERIA GRATA CRONACA ABBAINO DISGUIDI AMMAESTRATO RISORSA IMBRUNIRE PROPIZIARE COMPASSIONE
Prima dell’incontro – 5 anni n n n n Come mai questa parola è scritta qui? (indica COMPASSIONE) Nicolò: l’abbiamo trovata nel libro del drago timido in biblioteca. Giulia: la Paola l’ha scritta qui perché non sappiamo cosa vuole dire. Secondo voi cosa vuol dire? Umberto: è per fare un lavoro, per fare i cerchi. Beatrice: questa parola vuole dire come aiutare, aiuto… Come facciamo a scoprire cosa vuol dire? Silvia: si può chiedere a un nonno o alla mamma. Beatrice: si può chiedere a qualcuno che lo sa, anche se non lo conosciamo. Nicolò: a un esperto. Cos’è un esperto? Andrea: eh, un esperto può abitare lontano. Nicolò: è una specie di prete tutto nero con un cappuccio in testa.
Prima dell’incontro – 5 anni n n n n Giulia R. : è chi studia tanto e allora sa tante cose come la mia sorella. Allora possiamo chiedere cosa vuol dire la parola “compassione” agli amici delle elementari… Lorenzo: sììì…. ai nostri amici che sono andati alle elementari, il Davide, il Diego, il Pablo!! Giulia: mia sorella però ha studiato di più perché è tanto che va alle elementari. Andrea: perché fa la terza, come la Federica. Nicolò: allora lo chiediamo a loro che hanno studiato di più. Ma quante classi ci sono alle elementari? Molti: prima, seconda, terza, quarta, quinta. E secondo voi chi ha studiato di più? Alice: quelli di prima. Stefano: no, di sicuro quelli di quinta perché è da cinque anni che studiano alle scuole elementari e sanno un mucchio di cose. Allora che ne dite di chiedere ai bambini di quinta di spiegare il significato della nostra parola? Tutti: sìììì!!!
Invito ai bambini della primaria
5 anni
Durante l’incontro Intestino? Isabella (tutor) – Federica (apprendista) n Isabella: è una parte dentro di noi dove va il mangiare e sta lì dopo che è stato inghiottito n Federica: resta lì e cosa fa? n Isabella: resta fermo, non si muove, non può uscire e non può ritornare su. Torna se tu vomiti. Poi può uscire insieme alla pipì e alla cacca (fa un disegno dell’intestino) n Isabella: Federica, coloralo tu, però devi farlo di tutti i colori perché il cibo è di tutti i colori, come la bistecca impanata che è gialla, quindi un pezzo sarà giallo, un altro marrone…
Gianluca (10 anni) – Mikel (5 anni) n n n n Gianluca: allora… la cronaca del giornale sono le notizie. Cioè, ci sono tanti tipi di cronaca, la cronaca è anche quella che fanno durante le partite di calcio, che c’è quello che spiega chi ha la palla. Quella lì è la cronaca. . hai capito? Fammi un esempio. Mikel: non so… Gianluca: quando vai in macchina con tua mamma, ascolti la radio? Mikel: sì, qualche volta. Gianluca: ecco, lì dicono le notizie di cronaca e di calcio. Mikel: anche alla televisione, quando c’è il telegiornale. Gianluca: sì, bravo. Vedi, la cronaca si può leggere o sentire raccontare alla radio o alla televisione. Cronaca?
Dopo l’incontro n n n n Chi aveva la parola colloquio? Nicolò: non lo sapeva però io penso che sia una visita all’occhio Carlo: io…ma non mi ricordo Stefano: le maestre parlano con i genitori per come mi sono comportato Matilde: sì, quando le mamme si fermano a parlare e dicono se fanno i bravi o i monelli Andrea: a me ha detto dove c’è tanta gente e si parla delle cose importanti ……………. . E liquido urticante? Andrea: non mi ricordo Lorenzo: io sì, liquido urticante è un liquido che punge Carlo: è un’acqua che punge Matilde: come quella delle meduse Nicolò: è un liquido che ti punge un pezzo del corpo
Dopo l’incontro 5 anni
Dopo l’incontro Verso una riflessione metalinguistica n Consideriamo le tre parole più semplici: come le avete spiegate? ARRUFFATO Ø Disegno di una testa con i capelli arruffati Ø Spettinare un compagno Ø Tramite esempi: la puzzola ha il pelo ritto di fronte alla volpe Il riccio ha gli aculei Il gatto dorme con il pelo arruffato CALAMAIO Ø Disegno del pennino e del calamaio Ø Fingiamo che il tavolo sia un “vaso” e il pennarello un pennino
Dopo l’incontro Verso una riflessione metalinguistica Ø Ø Fingiamo che il barattolo dei pennarelli sia un calamaio con l’inchiostro e il pennarello sia il pennino Racconto che in passato si scriveva con la piuma che si intingeva nel calamaio SENAPE Ø Salsa scura simile alla maionese Ø Bottiglietta che si trova vicino agli hamburger Ø Salsa piccante Ø Disegno del barattolo di senape Ø È simile alla marmellata, ma è piccante
Dopo l’incontro Verso una riflessione metalinguistica n Consideriamo le due parole più difficili: come le avete spiegate? PROVENIENZA Ø Esempio…se una persona abita a Bellinzago e viene a Oleggio, allora la sua residenza è Bellinzago non Oleggio Ø Disegno di due luoghi con la freccia che indica lo spostamento da un posto all’altro Ø Disegno: “dalle montagne al mare” SCURE Ø Quando non c’è il sole le cose si vedono buie Ø Esempio…il contadino taglia l’erba con la scure Ø Disegno di un’ascia Ø Oggetto per tagliare il legno
Facile e difficile: per chi? RUZZOLONE (prima di spiegare, Davide legge il brano da cui è stata tratta la parola) n Davide: scelgo questa parola per prima perché è la più difficile e vuol dire cadere n Enrico: ma sul disegno non è caduto, è ancora in piedi n Davide: ma cadere è un verbo, ruzzolone no. È uno scivolone o una scivolata (riproduce poi il disegno di un gatto che scivola da un albero)
Facile e difficile: per chi? FOLLIA n n n Davide: tipo quando un bambino è ad una festa e fa un po’ delle cose folli, cioè vuol dire un po’ pazze, stupide. Ad esempio: scoppiare un petardo, scoppiare i palloncini addosso agli altri, buttare i palloncini pieni d’acqua tipo o i gavettoni. Oppure se ti inciuchi e vai fuori di testa. A me capita a basket, quando perdo le partite, mi parte la testa, urlo, faccio il matto Enrico: una volta ero con mio nonno e lui parlava con un signore e hanno detto “folle”, ma poi non ho capito perché (alla fine i bambini insieme fanno un disegno ad acquarelli per riprodurre uno stato di follia)
Avverbi Jessica (10 anni) – Luca (5 anni) n n n Jessica: allora, provo a farti una frase con “evidentemente” …per esempio stava piovendo, evidentemente era brutto, vuol dire che mentre pioveva…vuol dire che mentre pioveva il tempo non era bello e quindi evidentemente vuol dire… Luca: sì perché adesso piove! Jessica: ma adesso non piove, però non è bellissimo il tempo ok? Quindi evidentemente. . . , non so bene spiegartelo però…passiamo alla prossima: “impalcatura”.
Senso e significato Andrea (5 anni) - Marta (8 anni) n n n Marta: indifferente è… ad esempio quando tu sei in ospedale da sola e arriva la sera, non so se ti è mai capitato… Andrea fa cenno di con la testa Marta: bene te lo spiego: tu sei da solo in ospedale e passano vicino a te delle infermiere, alcune si avvicinano a controllare i macchinari, ma non ti parlano, non ti sorridono. Questo vuol dire indifferenti. non prestarti nessuna attenzione. Essere indifferente non è bello, per me a volte le infermiere sono indifferenti
Più contesti d’uso n n n VENDICARSI Marta (legge il brano in cui è inserita la parola): in questo caso, visto che il coniglio aveva preso le carote, il cavallo si è arrabbiato e allora voleva fargli un dispetto. Il cavallo si è vendicato. Ha fatto un’altra cosa che ha fatto arrabbiare il coniglio. Il cavallo gli fa qualcosa, quindi si è vendicato ……. Marta: vendicarsi può essere in tanti casi, questi sono degli esempi, provo a raccontartene uno: ti piace quando ti tirano i capelli? Se ti fanno male? Tu ti vendichi con la tua amica che ti ha fatto male
Stessa parola, più significati ATMOSFERA n n n n n Lorenzo: a me ha detto che è un’aria che gira intorno alla terra. Giulia B. : che è un’aria fredda. Sara: il Nicola mi ha detto la stessa cosa. Beatrice: a me ha detto che è una cosa bella, così, come quando si mettono gli addobbi per fare una bella festa. Provate a cercare un’altra parola invece di “bella”. Lorenzo: si può dire “allegra”. Giulia R. : “contenta”…”simpatica”, come alla festa dei nonni. Allora cos’è l’atmosfera? È l’aria che gira intorno alla terra o quando si preparano situazioni allegre, contente, simpatiche? Beatrice: secondo me, ma senza quelli delle elementari, l’ho pensato io, è che sulla luna non c’è l’atmosfera, sulla terra si: senza l’atmosfera non si può respirare. Allora secondo te l’atmosfera è l’aria?
Stessa parola, più significati n n n Beatrice: sì. Ma se guardiamo sul nostro biglietto…noi eravamo sulla scala di Palazzo Bellini… Lorenzo: stavamo aspettando l’artista che era già entrato. Allora l’artista era entrato a preparare l’aria per farci respirare? Tutti: no… Lorenzo: l’aria ce l’abbiamo sempre in giro. E allora? Lorenzo: secondo me l’artista Giuseppe doveva preparare accese le luci e vedere se la sculture erano a posto. Beatrice: e va bene, allora atmosfera vuole dire tante cose. Lorenzo: sì perché l’artista aveva messo anche intorno all’isola delle luci blu, che poteva essere l’atmosfera per respirare sull’isola. Beatrice: allora c’erano due atmosfere alla mostra: l’artista aveva spento le altre luci e acceso quelle blu e le altre speciali per fare
Modalità di spiegazione Uso del disegno oltre alle parole n Uso del vocabolario n Uso dei gesti n Rilanciare il problema all’apprendista n
Uso del disegno
Uso del vocabolario n n n n n Sentiamo un po’ come se la sono cavata Danny e Fabio: noi abbiamo spiegato FISSARE, ASTEROIDE E YOGA Danny: fissare l’ho spiegato io e ho detto che significa guardare sempre in un punto oppure qualcuno negli occhi per un po’ di tempo. Poi ho fatto il disegno di due bambini che si fissavano E per le altre parole come avete fatto? Danny: abbiamo cercato sul vocabolario E le spiegazioni come erano, facili o difficili? Beh Yoga era difficile. Non capivamo niente e allora a Fabio è venuto in mente che forse era la brioche si chiamava YOGO. Ma io ho detto che non poteva essere perché finiva con la O non con la A E allora come avete proseguito? Danny: allora abbiamo riletto la spiegazione del vocabolario, ma non ci capivamo niente (YOGA: complesso di pratiche ascetiche indiane che hanno lo scopo di sottomettere il corpo alla volontà dello spirito; insieme di esercizi respiratori e ginnici tesi a sviluppare la meditazione e la concentrazione) Poi la maestra Roberta e tu maestra Andreina ci avete chiesto se conoscevamo qualcuno che faceva yoga e abbiamo risposto di no. Però, proprio in quel momento, a me è venuta in mente la pubblicità di una cicca dove si vede un signore che stava in posizione yoga e si concentra
Uso dei gesti BARCOLLÒ n Gianluca: allora guarda, quando uno cammina e non riesce a stare bene in piedi. Cosa dici, glielo faccio vedere? (rivolgendosi all’insegnante) n Mi sembra una buona idea! n Gianluca: (si alza) ecco, allora, io cammino così e barcollo. (Mikel lo guarda e sorride). Dai, fallo anche tu, così vedo se hai capito n (Mikel si alza e imita ridendo)
Rilanciare il problema all’apprendista Federica (8 anni) – Giulia (5 anni) n n n INDIFFERENTE Federica: dove l’hai sentita? Giulia: veramente l’ha sentita un altro bambino, ma io non so cosa è Federica: secondo te cosa vuol dire? Giulia: per me vuol dire diverso Federica: da cosa lo hai capito? Giulia: ho pensato Federica: questa parola l’avevi già sentita in famiglia? Giulia: no Federica: l’indifferente secondo te che espressione ha? Giulia: non sono capace a farla Federica: prova a fare un disegno dove si capisce che indifferente è diverso. Se vuoi, puoi provare a fare anche un fumetto dove dice che è diverso
Il grande piccolo vocabolario
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