Alessandra Fermani IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO A
Alessandra Fermani IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO A SCUOLA
Ieri Cambiano i termini … Oggi Gioco crudele Crudeltà intenzionale violenta Meno amplificazione Più amplificazione mediatica Modelli deterministici unicausali; nessi disposizionali (border line) e situazionali (degrado economico) facilmente arginabili Modelli multicausali probabilistici (componenti genetiche, maturative, ambientali, relazionali, autoregolazione)
Definire il bullismo… Il “bullismo” è una sottocategoria del comportamento aggressivo, è un comportamento cattivo e cruento in quanto diretto, in modo reiterato verso una vittima particolare che è incapace di difendersi perché o più giovane, o meno forte o psicologicamente più insicura
Elementi che caratterizzano il fenomeno Persistenza Disequilibrio Intenzionalità (Emler e Reicher, 2000) Può essere di tipo fisico o verbale (attaccare direttamente la vittima o isolandola escludendola dalle attività comuni o spargendo dicerie)
Tecnologia usata per Cyberbullying • • • Computer/laptop Tablets e IPads Cellulare Assistente digitale personale/palmare (PDA) Ipods Dispositivi di gioco online / dispositivi di gioco Webcam Macchine fotografiche Telefono fisso
Tipi di Tecnologie utilizzate nel Cyberbullying • • • Text/snapchat Instant Message Blogs Chatrooms Message Boards i. Photos Profile sites Photoshopping Wiki • • • Burnbooks Email Video Hosting Sites Virtual Learning Environments Skype Video conferencing Social media Virtual worlds Weblogs
Social Media Ask. fm Burn Note Blendr Chatroulette Facebook Hot or Not Instagram Kik Linked. In Meet. Me My. LOL Nexopia Omegle oo. Voo Poke Piczo Reddit Shots of Me Skout Snapchat Tinder Tumblr Twitter Viber Vine Voxer Whats. App We. Chat Whisper Yik Yak 4 chan 9 Gag
E’ un problema avere una definizione univoca Cyberbullying definizione di Tokunaga (2010) • Cyberbullying è un comportamento “performed through electronic or digital media by individuals or groups that repeatedly communicates hostile or aggressive messages intended to inflict harm or discomfort on others” (p. 278). • In Italia il MIUR ha emanato: Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo), 2015, MIUR-Prot. no. AOODGSIP 2519. Tokunaga, R. S. (2010). Following you home from school: A critical review and synthesis of research on cyberbullying victimization. Computers in Human Behavior, 26(3), 277– 287. https: //doi. org/10. 1016/j. chb. 2009. 11. 014
How Does Cyberbullying Differ From Bullying? (Cit. L. Hellsten, 2016) Traditional Bullying Cyberbullying Imbalance of power √ √ √ Use of electronic or digital means X √ Anonymity/Accountability X √? √ (limited) √ √ (limited in time/space) √ (extensive audience) √ √ (unlimited in time/space) real world /group digital world/virtual group Intentional harm Repetition Audience Lack of supervision Accessibility to the target Context
Fattori di rischio e di protezione • Il WEB viene considerato un analogo del gruppo dei pari che assolve funzioni simili e a cui vengono riconosciute le stesse potenzialità nella soddisfazione di bisogni adolescenziali (Zani, Albanesi, Giovagnoli, 2012) • Fattori di rischio: genere M ed età (prima adolescenza), frequenza e durata della connessione, problemi emotivi e comportamentali anche al di fuori della sfera tecnologica(Puggelli, Bertolotti, 2012) • Fattore protezione: monitoring genitoriale all’uso di Internet e dell’accesso (Puggelli, Bertolotti, 2012) 28/11/2020 TITOLO PRESENTAZIONE
Unica la piattaforma disadattiva Nella vittima depressione ciò sfocia in Nel bullo sfocia in violenza e aggressività
Bullo Tipizzazioni: Bassa vs alta autostima Educazione permissiva vs autoritaria Vittima Bassa autostima Basso autocontrollo Educazione iperprotettiva Poca competenza sociale Timore Tendenza stabile alla devianza Timidezza Basso senso morale e basso senso Insicurezza di responsabilità Predisposizione alla deumanizzazione che permette di infierire senza sentirsi in colpa Uso Internet per fini ludici Scarsa competenza della grammatica emotiva Ansietà
Ruoli del frame Bullo e vittima Osservatore Sostenitore Difensore “Eminenza grigia” Mediatore UNA QUESTIONE DI IDENTITA’ GRUPPO SOCIALE (altro generalizzato)
Risultati alcune ricerche Fermani et al. Le vittime mostrano un livello di soddisfazione generale della loro vita molto più basso delle non vittime (test T, p<. 001) Le vittime manifestano un più basso livello di aggressività (test F) Una maggiore tendenza a “fare compagnia agli amici” come elemento prosociale La condizione di benessere nella classe è correlata ad un certo grado di “apatia” anche se le ricerche ci dicono che la coesione del gruppo classe è fondamentale I bulli si rappresentano con alta autostima ma poi parcellizzando hanno minore benessere nelle aree relazionali con pari, docenti e familiari
Tra i bulli sembra emergere una relazione maggiormente oppositiva nei confronti dei genitori e meno comprensiva. I bulli tendono significativamente ad un uso di internet di tipo ludico a scapito del suo uso per fini scolastici o di formazione personale, caratteristica non presente nei non bulli Non è possibile distinguere in termini statistici gli elementi maggiori che differenziano i bulli dai non bulli da un punto di vista psicologico, sebbene siano presenti dei punti di riferimento
Elementi di criticità rilevati dalle ricerche I ragazzi sono a conoscenza (39% dei rispondenti) di atti di bullismo nei confronti di soggetti portatori di handicap Le prepotenze perlopiù avvengono nelle aule scolastiche Coloro che intervengono lo fanno perché è coinvolto un amico stretto Al di fuori della scuola i ragazzi non ne parlano, preferiscono gli amici in generale Emerge una generale sensazione di voler fare qualcosa che vada oltre l'azione sul singolo individuo Si configura, con questi dati, la necessità di considerare il comportamento del bullo non come “spinto da” ma “spinto verso”
Conclusioni docenti: Sottovalutano talvolta le azioni scorrette considerandole frutto di “ragazzate”. «Normalizzazione del fenomeno bullismo/game/cyberbullismo» Non posseggono pratiche consolidate per affrontare il problema “bullismo” e considerano la bocciatura l’unica difesa Vorrebbero corsi di formazione mirati Vorrebbero maggiore collaborazione con genitori e adulti significativi (es. allenatori)
Conclusioni genitori: Normalizzazione relativamente all’uso/abuso di Internet e alcuni casi di sottovalutazione del fenomeno Consapevolezza circa il fatto che i ragazzi non si rivolgano ai docenti Falsa credenza che i propri figli si rivolgano ai genitori in caso di violenze o problematiche
Conclusioni studenti Paura che essere vittima sia segno di debolezza. Vergogna per il proprio stato di vittima in una società che pensano ci voglia invulnerabile e che ci porta ad ammirare i deboli. Paura che l’intervento degli adulti non sia risolutivo, anzi che sia peggiorativo della situazione Non si sentono compresi da docenti e genitori che sottovalutano il problema o non sanno come affrontarlo. Desiderio forte, d’altro lato, di interventi d’autorità da parte degli adulti Rifugio nella “narrazione” dei vissuti con i pari poiché ci si sente maggiormente compresi e quindi almeno i racconto diviene terapeutico Proposta di soluzioni drastiche (allontanamento del bullo dalla scuola o, peggio, della vittima stessa per salvaguardarla) Diffuso clima di omertà che può essere rotto con momenti di confronto di gruppo
Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono B. Brecth GRAZIE
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