Accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globale
Accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globale Anna Galluzzi
«Organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e utili» È la nuova formulazione del programma bibliotecario internazionale che si occupa del "controllo bibliografico universale”? È la mission dichiarata di un sistema cooperativo internazionale delle biblioteche?
È la mission che Google si autoattribuisce e propone in bella evidenza sul proprio sito
Cosa sta accadendo? da un lato, convergenza al digitale e una rete strutturata intorno a hub gravitazionali dall’altro, approccio distribuito delle biblioteche imposto fin qui dalla fisicità dei contenuti
Chiudiamo questi mausolei ridondanti e obsoleti e utilizziamo il denaro per migliorare le strutture educative della nazione oppure ripaghiamo il nostro enorme debito. Internet ci ha dato accesso all’informazione a un livello inimmaginabile anche solo qualche decennio fa. È tempo che le biblioteche facciano la fine dei dinosauri. (Lettore del Guardian, marzo 2010)
Il punto critico Le biblioteche sono istituzioni locali in un mercato dell’informazione e della conoscenza che è globale e viaggia prevalentemente sulla rete
Una mission composita • la mission generale • la mission che accomuna tutte le biblioteche di una medesima tipologia • la specifica mission di ciascuna biblioteca Molteplici livelli di governance e di azione • Istituzione di appartenenza • Territorio/area di interesse di appartenenza • Rete globale
Ciascuna biblioteca risponde alla propria comunità di riferimento e si inserisce nelle politiche dell’ente di appartenenza, ma si inserisce anche in una dinamica globale MA Qual Gli obiettivi possono confliggere? è la scala a cui va perseguito ciascun obiettivo? (access and discovery are web scale!)
Che fare? Competere con i grandi hub gravitazionali (Google, Amazon ecc. ) è del tutto velleitario e inutile Ricongiungere biblioteca fisica e digitale, azione locale e globale Combinare l’approccio “outside-in” e “inside-out” Biblioteche come “apparato circolatorio” più che “cuore” della comunità
Prima “gli utenti costruivano i propri percorsi di lavoro intorno alle biblioteche, ora la biblioteca deve costruire servizi intorno ai percorsi degli utenti, in particolare lì dove questi percorsi si formano attraverso i più ampi servizi di rete” (L. Dempsey)
Ricongiungere biblioteca fisica e digitale, azione locale e globale + Combinare l’approccio “outside-in” e “inside-out” Una strada possibile è quella cooperativa, che consente di creare un ponte tra capillarità e globalità
Il dimensionamento dei sistemi bibliotecari Singola biblioteca e anche sistemi bibliotecari esistenti sono soggetti troppo piccoli per affrontare le vaste aree della rete Sistemi bibliotecari più ampi potrebbero avere le dimensioni e la forza per creare relazioni a livello globale, anche esterne al mondo delle biblioteche
GIANO BIFRONTE dimensione universale vs locale contraddizione delle biblioteche e dei sistemi, dimidiati tra l’aspirazione a garantire l’accessibilità a tutto il sapere del mondo e l’esigenza di incardinare la propria esistenza su un concreto contesto
In un futuro quadro cooperativo che voglia ricongiungere locale e globale, le biblioteche e i sistemi devono puntare a essere: semplici inclusivi partecipativi visibili
Biblioteche e sistemi bibliotecari semplici A livello locale: superare lavorare la frammentarietà su uniformità e complementarietà semplificare one procedure e modalità di accesso stop shop
Biblioteche e sistemi bibliotecari semplici Sul piano globale: rendere accessibili dati, metadati e contenuti digitali attraverso gli strumenti di rete lavorare con i fornitori per semplificare e migliorare l’accesso ai contenuti digitali a pagamento
• Biblioteche e sistemi bibliotecari inclusivi A livello locale: valorizzare costruire spazi capillarità e prossimità servizi personalizzati neutrali e sicuri di confronto delle idee contribuire al superamento del digital divide sia in termini infrastrutturali sia in termini funzionali
Biblioteche e sistemi bibliotecari inclusivi • Sul piano globale: privilegiare l’accesso aperto ai contenuti e ai dati usare licenze creative commons per tutto ciò che si mette in rete
Biblioteche e sistemi bibliotecari partecipativi A livello locale, proporsi come: attori (iniziative) partner (competenze) piattaforme (creatività) interlocutori (governance)
Biblioteche e sistemi bibliotecari partecipativi Sul • piano globale: coinvolgere la comunità della rete nella gestione e nel riutilizzo delle risorse digitali per consentirne il più ampio uso possibile
Biblioteche e sistemi bibliotecari visibili A livello locale, fare rete con: • biblioteche di diversa tipologia • altri soggetti della propria istituzione di area culturale e sociale • altri soggetti – pubblici e privati - del territorio che operano nel settore culturale e sociale
Biblioteche e sistemi bibliotecari visibili Sul piano globale: • stare dentro i grandi progetti della rete che sono in linea con le proprie finalità: digitalizzazione, conservazione del digitale, accesso globale alla conoscenza, formazione informale • smontare i propri dati e servizi e renderli disponibili lì dove possono servire in rete
La singola biblioteca/il singolo sistema bibliotecario può svolgere la fondamentale funzione di anello di congiunzione tra i circuiti globali di accesso alla conoscenza e le esigenze e le caratteristiche della comunità territoriale
Ostacoli interni debolezza delle biblioteche e anche dei sistemi esistenti “switching and stitching costs” (diseconomie di scala) rigidità istituzionali, inerzia e ridotto margine di rischio ammissibile risorse umane ed economiche in diminuzione
Ostacoli esterni condizioni proibitive imposte da editori e fornitori (in termini economici e di fruibilità) normativa sul copyright palesemente obsoleta privatizzazione delle attività di gestione e accesso alla conoscenza
“ La biblioteca, per sua stessa natura [. . . ] è portata a interagire e non è concepibile una biblioteca che viva in uno stato di isolamento. [. . . ] La cooperazione [. . . ] è il naturale modo di essere di una biblioteca che asseconda la sua vocazione all’apertura e all’interazione con il contesto nel quale va ad inquadrarsi la sua esistenza. Giovanni Solimine La cooperazione è parte del DNA delle biblioteche ”
Qualche raccomandazione
Viviamo in un’epoca in cui il problema non è l’accesso all’informazione, ma la sua selezione e comprensione proporsi come spazi fisici e virtuali per l’ “information e la digital literacy” (imparare ad imparare)
Le biblioteche non possono più operare solo come un canale parallelo o alternativo (“apprendimento dappertutto”) offrirsi come spazi fisici di socialità e condivisione ed essere presenti con i propri contenuti dove stanno le persone
Sono i membri della comunità a decidere se lasciarci o meno partecipare ai loro processi di apprendimento e noi ad essere remoti proporsi come piattaforme di partecipazione, sperimentazione e creazione per tutti i modi e gli strumenti della conoscenza e uscire dall’isolamento
Quale sfida per i bibliotecari? comprendere e far comprendere come l'investimento locale sulle biblioteche non risponde solo a obiettivi meramente territoriali ma può ricollocare biblioteca e istituzione in una dimensione di dialogo con l'offerta culturale globale e con gli altri attori che operano a questo livello
anna. galluzzi@gmail. com
- Slides: 32