7 LA COSTRUZIONE DELLA MEMORIA Il Teatro romano

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7) LA COSTRUZIONE DELLA MEMORIA. Il Teatro romano di Sagunto e Giorgio Grassi a

7) LA COSTRUZIONE DELLA MEMORIA. Il Teatro romano di Sagunto e Giorgio Grassi a cura di Lorenzo Leombroni BIOGRAFIA Giorgio Grassi Teatro Romano di Sagunto 1935 Giorgio Grassi nasce a Milano 1960 si laurea in architettura al Politecnico di Milano Dal 1961 al 1964 è stato membro della redazione della rivista Casabella-continuità. Dal 1965 ha insegnato presso le facoltà di architettura di Milano, di Pescara e, come professore invitato, di Valencia, Losanna e Zurigo. Dal 1977 è ordinario di Composizione Architettonica alla facoltà di architettura del Politecnico di Milano. Nel 1985 ha ricevuto il "Premio de Arquitectura de la Comunidad Valenciana" e nel 1992 la "Heinrich Tessenow Medaille in Gold" della Stiftung F. V. S. di Hamburg. Nel 1967 ha pubblicato La costruzione logica dell'architettura (Padova '67, Barcellona '73, Nimega '97, Torino '98), nel 1979 L'architettura come mestiere e altri scritti (Barcellona '79, Milano '80, Bruxelles '83, Atene 1998), nel 1988 Architettura lingua morta (Milano, Amburgo, New York '88), nel 1995 Progetti per la città antica (Milano '95, Basilea '96), nel 1996 I progetti, le opere e gli scritti (Milano '96) e nel 2000 Giorgio Grassi Scritti scelti (Milano 2000, Luzern 2001, Barcelona).

Amsterdam 4714 Hits Unità residenziale Germania, Berlin Edifici per uffici in Potsdamer Platz Spagna,

Amsterdam 4714 Hits Unità residenziale Germania, Berlin Edifici per uffici in Potsdamer Platz Spagna, Santiago de Compostela Scuola “Carme de Abaixo” Spagna, Valencia Biblioteca per il Nou Campus Paesi Bassi, Groningen Biblioteca pubblica centrale Casa dello studente di Chieti Germania, Osnabrück Kulturgeschichtliches Museum Germania, Berlin Neues Museum e completamento della Museumsinsel Italia, Treviglio Edificio pubblico in piazza Garibaldi

CURRICULUM 1970 Restauro 1976 Progetto 1974 concorso 1981 concorso 1984 concorso 1988 concorso 1982

CURRICULUM 1970 Restauro 1976 Progetto 1974 concorso 1981 concorso 1984 concorso 1988 concorso 1982 progetto 1983 progetto 1984 progetto 1985 progetto 1986 progetto 1987 progetto 1989 progetto 1990 progetto 1992 progetto 1993 concorso 1994 concorso 1995 concorso 1996 concorso 1997 progetto e ampliamento sede municipale del castello visconteo di Abbiategrasso per la casa dello studente per l'università di Chieti per il palazzo della Regione a Trieste per Lützowplatz a Berlino per il Prinz-Albrecht Palaisa Berlino per piazza Matteotti a Siena per il padiglione Italia alla Biennale di Venezia per la ricostruzione di Teora per l'Almudin in Spagna per il Belveret in Spagna per la ricostruzione del teatro romano di Sagunto a Xativa per lo Schlachthof di Marburg per Valmarina a Bergamo per un'isola artificiale nel Verbindingskanaal a Groningen per la biblioteca municipale di Groningen per il municipio di Gavà per la biblioteca del Nou-Campus universitario di Valencia per una scuola elementare a Santiago de Compostela per un complesso edilizio a Potsdamerplatz, 1° classificato per l'isola dei musei a Berlino, 1° classificato per la Hypo Bank a Monaco per il Museo 'Felix-Nussbaum-Haus' a Osnabrück per la Biblioteca Hertziana a Roma per il Wallraf-Richartz-Museum a Colonia per la Kunsthalle A. Würth a Schwäbisch Hall per la ricostruzione del castello di Nimega per la sistemazione del nuovo presbiterio del Duomo di Pisa

DESCRIZIONE DELL’OPERA il Teatro Romano di Sagunto si presenta come “una rovina artificiale” sulla

DESCRIZIONE DELL’OPERA il Teatro Romano di Sagunto si presenta come “una rovina artificiale” sulla BIBLIOGRAFIA D’APPROCCIO Saggi teorici di Giorgio Grassi e di Rafael Moneo, in ‘Casabella’, n. 666 (1999). G. GRASSI, L' architettura come mestiere e altri scritti, Milano, 1980. quale sono stati operati nel corso degli anni numerosi interventi di completamento e di consolidamento “di tipo mimetico” che sembrano quasi aver avuto come obiettivo la rovina stessa, cioè l’immagine del teatro in rovina così com’era. Di fronte alla scelta di restaurare le rovine del teatro in un improbabile stile ‘originale’ o di far emergere il problema dell’impossibile ricostruzione, perché una buona risposta conterrà sempre e comunque il segno della rovina da cui proviene, e anche il segno della sua impossibilità (tecnica, espressiva), la sua dichiarazione d’inefficacia”, Grassi non ha dubbi. Il progetto è un teatro ‘alla maniera’ degli antichi romani che intende raccogliere dal manufatto antico ogni traccia, ogni indicazione operativa, ma anzitutto la sua più generale lezione di architettura e cercare di portarla avanti con coerenza”. Tale restituzione avviene attraverso le opere di completamento o di liberazione, delle strutture edilizie esistenti e di ricostruzione di quelle parti necessarie all’individuazione dell’idea del teatro romano e dei suoi caratteri distintivi. Lo scenafronte, uno degli elementi principali dell’impianto scenico del teatro romano, costituisce, con la sua figura imponente ed il ricco apparato decorativo, il “luogo immaginario per eccellenza dell’azione teatrale”, ma anche un impianto architettonico particolare, una scena-fissa costituita da pochi elementi funzionali di composizione (la regia, la porta centrale; le due hospitalia, le porte laterali; le valvae, ecc. ). Il progetto individua gli elementi utili dell’ordine inferiore dello scenafronte e quelli necessari degli ordini sovrapposti. La parte dello scenafronte a diretto contatto con il proscenio, è ricostruita attorno ai pochi frammenti archeologici rimasti, mentre per la parte soprastante - non necessaria all’azione teatrale, si è deciso di mettere in evidenza l’impossibilità di una ricostruzione che non sia in ‘stile’. Anche per lo spazio della cavea la ricostruzione è parziale: viene ripristinata solo la parte centrale (i gradini rivestiti e resi agibili, le scale restaurate, ecc. ) “in modo che anche qui traspaia la rovina”privilegiando una soluzione architettonica di carattere incompiuto ritenuta più coerente con il resto degli interventi.