6 IL REALISMO POETICO FRANCESE Storia e critica

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6. IL REALISMO POETICO FRANCESE Storia e critica del cinema, A-L, L. Marmo

6. IL REALISMO POETICO FRANCESE Storia e critica del cinema, A-L, L. Marmo

IL CINEMA FRANCESE DEGLI ANNI TRENTA: IL CONTESTO PRODUTTIVO Inesistenza di un’organizzazione produttiva distributiva

IL CINEMA FRANCESE DEGLI ANNI TRENTA: IL CONTESTO PRODUTTIVO Inesistenza di un’organizzazione produttiva distributiva integrata come quella hollywoodiana; assenza di modelli cinematografici riconosciuto (generi). Produzione: Ogni anno vengono realizzati in media 125 film, ma la stragrande maggioranza dei produttori riesce a varare un solo film all’anno (si pensi che ogni Studio hollywoodiano ne produce in questo periodo una cinquantina l’anno). Agli inizi degli anni Trenta, le due grandi case di produzione storiche, la Pathé e la Gaumont, risultano fortemente ridimensionate. Il cinema ha una dimensione artigianale anziché industriale. Esercizio: il 95% delle sale è gestito a conduzione familiare. Mercato: nonostante la buona affermazione di alcuni film francesi (Napoleon, La passion de Jeanne d’Arc), all’inizio dei Trenta il cinema francese è negletto dal pubblico: l’ 80% degli incassi va ai film hollywoodiani. Vengono adottate tutta una serie di misure di tipo protezionistico (un sistema di quote teso a limitare la programmazione dei film stranieri, tasse sui film importati), ma il PASSAGGIO AL SONORO favorisce l’ipoteca dell’industria americana (e tedesca) sul cinema francese.

IL REALISMO POETICO: TEMI, SPAZI, ATMOSFERE Tra realismo e astrazione “poetica”: la poesia del

IL REALISMO POETICO: TEMI, SPAZI, ATMOSFERE Tra realismo e astrazione “poetica”: la poesia del marciapiede. Concezione simbolica e simbiotica del rapporto personaggio/ambiente. Temi: disagio, peso del destino, amori infelici. Luoghi: Periferie, stazioni, moli, bistrot, caffè concerto, alberghi di provincia (a destra, il set di Hotel du nord, Carné, 1938) Atmosfere: lastricati piovosi, incombenza della notte RAPPORTO COL CONTESTO STORICO. Oscillazione tra la tendenza ad analizzare le cause dei problemi sociali e politici immediati (depressione, minaccia fascista), e quella opposta, a promuovere un’ideologia basata sul determinismo naturalistico e sulla forza del fato.

IL CINEMA FRANCESE DEGLI ANNI TRENTA: IL QUADRO POLITICO CONTESTO STORICO - Grande depressione

IL CINEMA FRANCESE DEGLI ANNI TRENTA: IL QUADRO POLITICO CONTESTO STORICO - Grande depressione - Ascesa del fascismo in Italia (1922) e in Germania (1933) - Fronte popolare (1936 -38) - Guerra civile spagnola (1936 -39) - Invasione italiana dell’Etiopia (1936) e della Conferenza di Monaco (1938) - Invasione tedesca della Polonia ed entrata in guerra di Francia e Gran Bretagna (sett. 1939) - Sconfitta dell’esercito francese, creazione di un governo controllato dalla Germania a nord e di uno stato collaborazionista a sud (estate 1940) - Sbarco in Normandia, liberazione di Parigi (estate 1944)

IL REALISMO POETICO E LO SPAZIO COLONIALE Un altro dei luoghi preferiti dell’immaginario del

IL REALISMO POETICO E LO SPAZIO COLONIALE Un altro dei luoghi preferiti dell’immaginario del periodo è lo spazio coloniale, luogo di conquista e riscatto, da dove celebrare il culto per una Francia mitizzata e perduta irrimediabilmente.

IL REALISMO POETICO E L’AVANGUARDIA: ELEMENTI DI CONTINUITA’ E ROTTURA CONTINUITA’ con le avanguardie

IL REALISMO POETICO E L’AVANGUARDIA: ELEMENTI DI CONTINUITA’ E ROTTURA CONTINUITA’ con le avanguardie storiche francesi (dadaismo, surrealismo) ma soprattutto con l’impressionismo per nodi tematici e suggestioni ricorrenti: disagio, peso del destino, amori infelici. Continuità mutuata dal lavoro di SCENOGRAFI (Meerson, Trauner) e DIRETTORI DELLA FOTOGRAFIA (Kaufman, Renoir, Alekan), che si erano formati negli anni Venti. ELEMENTI DI ROTTURA/NOVITA’ Il cinema avanguardie era tendenzialmente anti-narrativo; grazie alla maggiore centralità degli SCENEGGIATORI (Jacques Prévert [foto], Charles Spaak, Jacques Sigurd, Henri Jeanson), si torna a una NARRAZIONE COSTRUITA. Ritorno a una centralità degli ATTORI, intesi come fattori di richiamo e di immedesimazione presso il grande pubblico: a sinistra, Jean Gabin.

IL REALISMO POETICO E IL NOIR INFLUENZA DELL’ESPRESSIONISMO TEDESCO (kammerspiel, nuova oggettività) mediata da

IL REALISMO POETICO E IL NOIR INFLUENZA DELL’ESPRESSIONISMO TEDESCO (kammerspiel, nuova oggettività) mediata da alcuni registi importanti immigrati dalla Germania (Georg W. Pabst, Max Ophüls), nonché da vari uomini di cinema francesi reduci da un’esperienza di lavoro in Germania, spinge registi e critici ad invocare il ritorno della centralità dell’immagine. L’ambientazione nei bassifondi e l’ispirazione alla letteratura ‘nera’ di strada fa sì che questi film siano anche i primi ad essere chiamati NOIR. Nella Francia degli anni Trenta insomma nascono sia il noir che il realismo poetico, che spesso – ma non sempre – si sovrappongono. Casi emblematici sono La rue sans nom (Chenal 1933), La bête humaine (L’angelo del male, Renoir, 1938), Le jour sé lève (Alba tragica, Carné, 1939)

IL REALISMO POETICO: MARCEL CARNÉ (1906 -96) Diplomato alla Ecole Technique de Photographie et

IL REALISMO POETICO: MARCEL CARNÉ (1906 -96) Diplomato alla Ecole Technique de Photographie et de Cinéma. Diventa critico cinematografico, assistente di Jacques Feyder e di René Clair. Esordisce nel 1936 con un melodramma realisticosentimentale (Jenny), nel quale inaugura un fortunato SODALIZIO ARTISTICO CON JACQUES PREVERT. TRILOGIA: Il porto delle nebbie (Quai des brumes, 1938), Albergo nord (Hotel du nord, 1938) e Alba tragica (Le jour se lève, 1939)

IL REALISMO POETICO: JULIEN DUVIVIER (1896 -1967) Comincia, nel 1916, come attore di teatro.

IL REALISMO POETICO: JULIEN DUVIVIER (1896 -1967) Comincia, nel 1916, come attore di teatro. Entra nel 1918 alla Gaumont, come assistente e sceneggiatore. Esordisce alla regia nel 1919, ma il muto non fa per lui; i primi successi arrivano dopo il passaggio al sonoro, con i film interpretati da Harry Baur e soprattutto Jean Gabin, con cui forma un sodalizio importante, assistito dallo sceneggiatore Charles Spaak. Con questa formula arrivano infatti i successi: La Bandera (1935), La bella brigata (1936), Il bandito della casbah (1937) e Carnet di ballo (1937).

IL REALISMO POETICO E LA MODERNITA’: JEAN RENOIR (1894 – 1979) Suo padre è

IL REALISMO POETICO E LA MODERNITA’: JEAN RENOIR (1894 – 1979) Suo padre è il celebre pittore espressionista Auguste. 1915 -17: partecipa alla Prima Guerra Mondiale come ufficiale. 1924: co-dirige e produce Catherine, interpretato dalla moglie, Catherine Hessling. E’ il primo dei 41 film diretti da Renoir, fra il 1924 e il 1969 (Le Petit Théâtre de JR). 1931: dirige La chienne (La cagna), con Michel Simon 1934: a partire da Toni, JR si rivolge a soggetti “sociali” 1936: dirige La Vie est à nous, in adesione al Fronte Popolare 1937: esce La Grand Illusion con Gabin. Grande successo. 1939: esce La règle du jeu. Un fallimento commerciale 1941 -46: negli Stati Uniti, realizza fino al 1946 sei film 1951: in India gira The River 1975: Premio Oscar alla carriera 1979: muore a Beverly Hills, California

DIVERSE CONCEZIONI DEL MEDIUM E DELLA REGIA § Registi dell’essenza § Registi dell’esistenza Desiderio

DIVERSE CONCEZIONI DEL MEDIUM E DELLA REGIA § Registi dell’essenza § Registi dell’esistenza Desiderio di controllare la messa in scena fino all’ultimo dettaglio, programmazione delle riprese con storyboard e sceneggiature molto precise, tendenza a girare in studio, con elaborate scenografie Apertura alla casualità del mondo, improvvisazione sul set, sceneggiatura meno cruciale, tendenza a girare in esterni reali Marcel Carné, Fritz Lang, Alfred Hitchcock, Federico Fellini Jean Renoir, Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard Bazin: “registi che credono nell’immagine” Bazin: “registi che credono nella realtà”