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3. 2 La dieta nelle malattie metaboliche
pag. 96 Malattie del metabolismo Le malattie del ricambio, o metaboliche, sono dovute ad alterazioni delle modalità con cui l’organismo trasforma e utilizza i nutrienti. Si distinguono in: - malattie metaboliche di tipo congenito, se a monte c’è una anomalia genetica, e quindi si manifestano già alla nascita o nei primi anni di vita - malattie metaboliche di tipo acquisito, vale a dire se la causa è multifattoriale, quindi correlate a fattori genetici, ambientali e allo stile di vita
pag. 97 Sindrome metabolica La sindrome metabolica è una situazione clinica ad alto rischio CV che si caratterizza perché nel soggetto si presentano contemporaneamente al meno tre tra le seguenti alterazioni: - obesità o circonferenza alla vita > 94 cm nei maschi, e > 80 cm nelle femmine (valori validi per l’etnia europide) - trigliceridi ematici > 150 mg/dl - colesterolo HDL: negli uomini < 40 mg/dl, nelle donne < 50 mg/dl - pressione arteriosa > 130/85 mm Hg - intolleranza al glucosio (glicemia a digiuno > 110 mg/dl) Colpisce un’elevata percentuale della popolazione a livello mondiale, principalmente di età avanzata. Le componenti della sindrome metabolica.
pag. 98 Diabete mellito È una patologia cronica del metabolismo glucidico, il quale è regolato da due ormoni pancreatici: - insulina - glucagone È caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl Sintomi frequenti nel diabete: - poliuria - aumento della sete - aumento della fame - glicosuria
pag. 99 Tipi di diabete mellito Diabete di tipo 1 Distruzione cellule β pancreatiche Diabete di tipo 2 I tessuti non rispondono adeguatamente all’azione dell’insulina. È la forma più frequente di diabete
pag. 100 Indice glicemico L’Indice Glicemico di un alimento indica la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito alla sua assunzione, rispetto a uno standard di riferimento (glucosio o pane). L’IG varia in funzione di: - tipo di glucide assunto - preparazione del cibo (tipo di cottura, struttura del cibo, ecc. ) - assunzione di più nutrienti contemporaneamente La dieta del diabetico deve privilegiare gli alimenti a basso IG.
pag. 101 Indicazioni dietetiche Il trattamento del diabete mellito richiede una dieta equilibrata e uno stile di vita corretto. In particolare: - se si è in sovrappeso, aumentare l’esercizio fisico - le fibre sono utilissime nel controllo glicemico, incrementare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali - evitare i dolci (saccarosio) e la frutta zuccherina (glucosio) - consumare pesce 2/3 volte alla settimana - evitare l’alcol o assumerlo eventualmente in piccolissime quantità Distribuzione giornaliera dei pasti e delle calorie nella dieta del diabetico: colazione 12%, spuntino 8%, pranzo 40%, merenda 10%, cena 30%.
pag. 102 Obesità È una malattia a carattere multifattoriale dovuta a fattori: - genetici - ambientali - individuali È un’alterazione del bilancio energetico conseguente ed eccessivo accumulo di tessuto adiposo. Il metodo più diffuso a livello mondiale per valutare il peso corporeo è l’indice di massa corporea.
pag. 103 Malattie correlate all’obesità
pag. 104 Tipi di obesità In base alla distribuzione del grasso si distinguono: - o. gluteo-femorale o periferica o ginoide o a pera - o. addominale o centrale o androide o a mela (quando il giro vita è > 102 cm per l’uomo e > 88 cm per la donna: aumento rischio CV) In base alla causa: - o. essenziale (multifattoriale) - o. secondaria (conseguente ad altri stati patologici) In base all’età di insorgenza: - o. giovanile o iperplastica - o. dell’età matura o ipertrofica
pag. 105 Indicazioni dietetiche nell’obesità Ridurre le entrate energetiche e aumentare le spese energetiche: - lieve restrizione calorica - esercizio fisico regolare di tipo dinamico - modificazione delle abitudini alimentari Evitare le diete dimagranti drastiche, poiché producono: - elevate perdite di massa magra - disfunzioni organiche molto pericolose (ipotensione, disidratazione, anemia, aritmie, insufficienza cardiaca) - forte riduzione del MB che, in breve tempo, determina la perdita dell’efficacia della dieta Caratteristiche devono avere le diete ipocaloriche: - fornire almeno 1200 kcal/die - adoperare alimenti facilmente reperibili, economici, facili da preparare - modificare le abitudini alimentari - programmare un’attività motoria almeno 3 volte/sett.
pag. 106 Iperuricemia e gotta Gotta = alterazione del metabolismo purinico Aumentano i livelli uricemici oltre il limite di solubilità dell’acido urico. Formazione di cristalli di urati che precipitano in varie sedi corporee: - articolazioni - reni La gotta si manifesta in forma: - acuta (attacchi gottosi) - cronica: tofi e possibili complicanze renali (nefropatie)
pag. 107 Indicazioni dietetiche nella gotta - Mantenere un adeguato peso corporeo - Bere abbondantemente acqua al fine di assicurare una buona diuresi (~ 2 l/die) - Evitare gli alcolici e una dieta troppo ricca in purine - Limitare il consumo di fruttosio e di proteine animali - Ridurre il consumo di grassi
pag. 108 Osteoporosi È una patologia dello scheletro, caratterizzata dalla diminuzione della massa delle ossa; queste diventano più fragili e quindi più esposte a frattura per traumi anche banali. Le fratture interessano con più frequenza: - il polso - le vertebre - il femore
pag. 109 Tipi di osteoporosi Osteoporosi di tipo 1 o postmenopausale È la forma di gran lunga più diffusa Osteoporosi di tipo 2 o senile Può colpire entrambi i sessi dopo i 70 anni di età
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