28 5 2013 LA COSCIENZA NELLA VITA E

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28 -5 -2013 LA COSCIENZA NELLA VITA E NEL MINISTERO DEL PRESBITERO 1

28 -5 -2013 LA COSCIENZA NELLA VITA E NEL MINISTERO DEL PRESBITERO 1

PREMESSE Può sembrare un argomento aereo o astratto o troppo spirituale; in realtà, è

PREMESSE Può sembrare un argomento aereo o astratto o troppo spirituale; in realtà, è decisivo per bene impostare tutti i temi della teologia morale speciale (pensiamo alla bioetica ed alla morale matrimoniale). 2

UNA TEOLOGIA MORALE CON ALCUNE CARATTERISTICHE Vi propongo una teologia morale: • strettamente collegata

UNA TEOLOGIA MORALE CON ALCUNE CARATTERISTICHE Vi propongo una teologia morale: • strettamente collegata con la filosofia morale e la teologia spirituale. • fondata a livello biblico, dogmatico, antropologico. 3

 • È molto importante il rapporto tra la coscienza e le virtù (pensiamo

• È molto importante il rapporto tra la coscienza e le virtù (pensiamo alla prudenza ed alla carità). • La coscienza è un punto decisivo per il sacramento della penitenza. Basti pensare all'esame di coscienza. Ovviamente è decisiva la catechesi in gruppi giovanili e gruppi famiglia. . . 4

Il nostro Vescovo ha fatto più volte riferimento all’importanza della coscienza. Per esempio, ci

Il nostro Vescovo ha fatto più volte riferimento all’importanza della coscienza. Per esempio, ci ha detto spesso: “Il vescovo non governa per decreti”. 5

Credo che questa frase non metta in discussione il ruolo del vescovo, ma voglia

Credo che questa frase non metta in discussione il ruolo del vescovo, ma voglia sottolineare che la predicazione, l’insegnamento, le varie decisioni del vescovo sono più efficaci se passano per le coscienze, i cuori delle persone (sacerdoti, religiosi, laici …) 6

 • Qualche volta il Vescovo ci ha messo in guardia da atteggiamenti del

• Qualche volta il Vescovo ci ha messo in guardia da atteggiamenti del tipo: “è peccato rubare; ma, se rubi con me, non è peccato”. • È chiaramente un’affermazione paradossale. Io la vedo molto collegata col tema della coscienza. 7

Dobbiamo evitare di creare una doppia morale: una molto rigida e precisa per gli

Dobbiamo evitare di creare una doppia morale: una molto rigida e precisa per gli altri, un’altra molto più elastica e con varie eccezioni per noi stessi, e magari per i nostri più stretti collaboratori. 8

A me pare che ci sia anche un forte collegamento col tema della coscienza

A me pare che ci sia anche un forte collegamento col tema della coscienza erronea e della formazione della coscienza: questo è uno dei compiti principali di ogni pastore. 9

Dopo il mio intervento seguirà una riflessione sulla situazione economica della nostra diocesi. È

Dopo il mio intervento seguirà una riflessione sulla situazione economica della nostra diocesi. È bello vedere la connessione fra questi due argomenti. 10

LE FONTI PRINCIPALI • Gaudium et Spes. • GIOVANNI PAOLO II, Riconciliazione e penitenza,

LE FONTI PRINCIPALI • Gaudium et Spes. • GIOVANNI PAOLO II, Riconciliazione e penitenza, 2 -12 -1984. • - Veritatis Splendor, 6 -8 -1993. • Il Catechismo della Chiesa Cattolica. 11

ALTRI TESTI UTILI • BORGONOVO G. (a cura di), La coscienza, Libreria Editrice Vaticana,

ALTRI TESTI UTILI • BORGONOVO G. (a cura di), La coscienza, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1996. • CAMISASCA M. , Padre. Ci saranno ancora sacerdoti nel futuro della Chiesa? , San Paolo, Cinisello Balsamo 2010 (in particolare le pp. 109 -115 sulla confessione). 12

 • CAPEZZUTO E. , Lo Spirito Santo e la coscienza morale nel rinnovamento

• CAPEZZUTO E. , Lo Spirito Santo e la coscienza morale nel rinnovamento attuale della catechesi in Italia, in Studia Moralia 44 (2006) 165 -180. • CENCINI A. , Vivere riconciliati. Aspetti psicologici, Dehoniane, Bologna, 1986 (specialmente le pp. 43 -51 sull'esame di coscienza). 13

CICCONE L. , L’inconfessabile & il confessato. Casi & soluzioni di 30 problemi di

CICCONE L. , L’inconfessabile & il confessato. Casi & soluzioni di 30 problemi di coscienza, Ares, Milano 2007. MELINA L. - NORIEGA J. - PÉREZ - SOBA J. J. , Camminare nella luce dell’amore. I fondamenti della morale cristiana, Cantagalli, Siena 2008. 14

“Talvolta si finisce per considerare obbedienza alla coscienza quello che in realtà è attaccamento

“Talvolta si finisce per considerare obbedienza alla coscienza quello che in realtà è attaccamento alla volontà propria” (CANOPI A. M. , Costruire la casa sulla roccia, Paoline, Milano 2005, pp. 85 -97 ). 15

LEGAME TRA LUCE, COSCIENZA, VERITÀ “In lui era la vita era la luce degli

LEGAME TRA LUCE, COSCIENZA, VERITÀ “In lui era la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1, 4 -9). Ci sono anche false luci! 16

VERITÀ E GRAZIA Gv 1, 14. 16 -17 “E il Verbo si fece carne

VERITÀ E GRAZIA Gv 1, 14. 16 -17 “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo”. 17

ALCUNI INTERROGATIVI • Se con la legge morale e con la parola di Dio

ALCUNI INTERROGATIVI • Se con la legge morale e con la parola di Dio io conosco la volontà di Dio, a che serve la coscienza? • Come si conosce la volontà di Dio? • Perché fare la sua volontà? 18

COSCIENZA E LEGGE • La coscienza verso la legge civile. • La coscienza verso

COSCIENZA E LEGGE • La coscienza verso la legge civile. • La coscienza verso la legge morale. • Può esserci conflitto tra coscienza e legge? Come si risolve? • È sufficiente seguire sempre la propria coscienza? 19

COSCIENZA INFALLIBILE? • E se la coscienza mi dice il male? • Chi sbaglia

COSCIENZA INFALLIBILE? • E se la coscienza mi dice il male? • Chi sbaglia in buona fede, commette peccato? • Se commetto il peccato e penso che non è peccato, il peccato non mi reca danno? • Che differenza c’è tra coscienza erronea e peccato? Cosa è peggio? 20

COSCIENZA E PRUDENZA • La coscienza serve solo a distinguere tra bene e male?

COSCIENZA E PRUDENZA • La coscienza serve solo a distinguere tra bene e male? Posso accontentarmi di non fare il male? • La coscienza serve a distinguere anche tra bene e meglio? Ecco il rapporto tra coscienza e carità. • Qual è la novità portata da Cristo? 21

IL PROBLEMA DEL MALE • Dio interviene nella storia? E come? • È assente,

IL PROBLEMA DEL MALE • Dio interviene nella storia? E come? • È assente, è solo spettatore e giudice o Lui interviene e noi siamo ridotti a burattini? • Interviene sull’agire? / sull’essere? 22

COSCIENZA: OCCHIO O LUCE? La coscienza può essere paragonata agli occhi, i quali non

COSCIENZA: OCCHIO O LUCE? La coscienza può essere paragonata agli occhi, i quali non sono capaci di vedere con le sole proprie forze, ma hanno bisogno della luce, la quale non soffoca l'azione degli occhi, ma permette loro di funzionare rettamente (cf Paolo VI). 23

PASCAL E L’UOMO PECCATORE • “Se tu conoscessi i tuoi peccati, ti perderesti d'animo.

PASCAL E L’UOMO PECCATORE • “Se tu conoscessi i tuoi peccati, ti perderesti d'animo. • Allora mi perderò d'animo, Signore! • No, non ti perderai d’animo perché i tuoi peccati ti saranno rivelati nel momento in cui ti saranno perdonati”. 24

RAPPORTO LUCE – VERITÀ- COSCIENZA - AMORE Siamo luce del mondo e sale della

RAPPORTO LUCE – VERITÀ- COSCIENZA - AMORE Siamo luce del mondo e sale della terra (cf Mt 5, 13 -16). In che rapporti sto con la Luce? Posso essere luce per gli altri, se sto nella luce. 25

Parlerò di una coscienza collegata con le virtù, specialmente con la carità (cf Lc

Parlerò di una coscienza collegata con le virtù, specialmente con la carità (cf Lc 10, 29 -37): il samaritano lo vedo dotato di una coscienza davvero vivificata, spinta dall’Amore, un Amore che non si accontenta mai! 26

COSCIENZA / AMORE Lc 10, 25 -37 Gesù con la parabola del buon samaritano

COSCIENZA / AMORE Lc 10, 25 -37 Gesù con la parabola del buon samaritano vuol far capire al dottore della legge che per vivere nell’amore “occorre trasformare il proprio cuore, in maniera che recepisca e si lasci interpellare prontamente dalla necessità di chiunque si incontra”. In ultima analisi “i veri discepoli dovranno strutturare il proprio cuore sul suo” (MAJORANO S. ). 27

LE DIMISSIONI DEL PAPA: LA COSCIENZA “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti

LE DIMISSIONI DEL PAPA: LA COSCIENZA “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino” (11 -2 -2013 declaratio). 28

27 -2 -2013 udienza generale “In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie

27 -2 -2013 udienza generale “In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa”. 29

PAPA BENEDETTO A NAPOLI 21 -10 -2007 Dopo aver parlato di varie forme di

PAPA BENEDETTO A NAPOLI 21 -10 -2007 Dopo aver parlato di varie forme di violenza e di illegalità, esortava così: “Quanto è importante allora intensificare gli sforzi per una seria strategia di prevenzione, che punti sulla scuola, sul lavoro e sull’aiutare i giovani a gestire il tempo libero. 30

È necessario un intervento che coinvolga tutti nella lotta contro ogni forma di violenza,

È necessario un intervento che coinvolga tutti nella lotta contro ogni forma di violenza, partendo dalla formazione delle coscienze e trasformando le mentalità, gli atteggiamenti, i comportamenti di tutti i giorni”. 31

CURARE IL PROPRIO SACERDOZIO Prima di ogni nostro impegno pastorale (culturale, intellettuale, liturgico) è

CURARE IL PROPRIO SACERDOZIO Prima di ogni nostro impegno pastorale (culturale, intellettuale, liturgico) è importante che ognuno curi il proprio sacerdozio, la propria vita interiore. Io sono del parere che è di importanza decisiva il cap. XV del vangelo secondo Giovanni. Se rimaniamo nel Signore, se siamo tralci ben uniti alla vite, non potremo non produrre frutti. 32

Del resto, una penna scrive bene se è bene impugnata da chi scrive e,

Del resto, una penna scrive bene se è bene impugnata da chi scrive e, se verranno scritte cose buone, il merito … non sarà della penna, ma appunto di chi scrive. 33

Infatti, la beata Teresa di Calcutta amava ripetere: “Sono come una piccola matita nelle

Infatti, la beata Teresa di Calcutta amava ripetere: “Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient'altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive”. 34

Questo nostro incontro odierno non è soprattutto dottrinale, culturale, ma ha lo scopo di

Questo nostro incontro odierno non è soprattutto dottrinale, culturale, ma ha lo scopo di aiutarci a lavorare sulle nostre coscienze, ovviamente in relazione ad un adempimento sempre più umile e fecondo del nostro ministero, cercando di avere relazioni gioiose e fraterne con le persone che Il Signore ci affida. 35

Perciò ora vi presento alcuni passi dell’omelia tenuta nella Domus Sanctae Marthae da papa

Perciò ora vi presento alcuni passi dell’omelia tenuta nella Domus Sanctae Marthae da papa Francesco lo scorso 25 maggio. A tale omelia è stato dato il seguente titolo: «Nella Chiesa ci siano porte aperte, non dei doganieri della fede» . 36

“Se tu vuoi sapere chi è Maria vai dal teologo e ti spiegherà bene

“Se tu vuoi sapere chi è Maria vai dal teologo e ti spiegherà bene chi è Maria. Ma se tu vuoi sapere come si ama Maria vai dal Popolo di Dio che lo insegnerà meglio”. 37

Il cieco di Gerico, rimproverato dai discepoli perché gridava verso il Signore: “Il Vangelo

Il cieco di Gerico, rimproverato dai discepoli perché gridava verso il Signore: “Il Vangelo dice che volevano che non gridasse, volevano che non gridasse e lui gridava di più, perché? Perché aveva fede in Gesù! Lo Spirito Santo aveva messo la fede nel suo cuore. E loro dicevano: ‘No, non si può! Al Signore non si grida. Il protocollo non lo permette. È la seconda Persona della Trinità! Guarda cosa fai…’ come se dicessero quello, no? ”. 38

“Pensiamo ai cristiani buoni, con buona volontà; pensiamo al segretario della parrocchia, una segretaria

“Pensiamo ai cristiani buoni, con buona volontà; pensiamo al segretario della parrocchia, una segretaria della parrocchia … ‘Buonasera, buongiorno, noi due – fidanzato e fidanzata – vogliamo sposarci’. 39

E invece di dire: ‘Ma che bello!’. Dicono: ‘Ah, benissimo, accomodatevi. Se voi volete

E invece di dire: ‘Ma che bello!’. Dicono: ‘Ah, benissimo, accomodatevi. Se voi volete la Messa, costa tanto…’. Questi, invece di ricevere una accoglienza buona – ‘E’ cosa buona sposarsi!’ – ricevono questo: ‘Avete il certificato di Battesimo, tutto a posto…’. E trovano una porta chiusa. 40

Quando questo cristiano e questa cristiana ha la possibilità di aprire una porta, ringraziando

Quando questo cristiano e questa cristiana ha la possibilità di aprire una porta, ringraziando Dio per questo fatto di un nuovo matrimonio … Siamo tante volte controllori della fede, invece di diventare facilitatori della fede della gente”. 41

“Pensate a una ragazza madre, che va in chiesa, in parrocchia e al segretario:

“Pensate a una ragazza madre, che va in chiesa, in parrocchia e al segretario: ‘Voglio battezzare il bambino’. E poi questo cristiano, questa cristiana le dice: ‘No, tu non puoi perché non sei sposata!’. 42

Ma guardi, che questa ragazza che ha avuto il coraggio di portare avanti la

Ma guardi, che questa ragazza che ha avuto il coraggio di portare avanti la sua gravidanza e non rinviare suo figlio al mittente, cosa trova? Una porta chiusa! Questo non è un buon zelo! Allontana dal Signore! Non apre le porte! 43

IL SACRAMENTO DELLA DOGANA PASTORALE E così quando noi siamo su questa strada, in

IL SACRAMENTO DELLA DOGANA PASTORALE E così quando noi siamo su questa strada, in questo atteggiamento, noi non facciamo bene alle persone, alla gente, al Popolo di Dio. Ma Gesù ha istituito sette Sacramenti e noi con questo atteggiamento istituiamo l’ottavo: il sacramento della dogana pastorale!”. 44

“Pensiamo oggi a Gesù, che sempre vuole che tutti ci avviciniamo a Lui; pensiamo

“Pensiamo oggi a Gesù, che sempre vuole che tutti ci avviciniamo a Lui; pensiamo al Santo Popolo di Dio, un popolo semplice, che vuole avvicinarsi a Gesù; e pensiamo a tanti cristiani di buona volontà che sbagliano e che invece di aprire una porta la chiudono … 45

… E chiediamo al Signore che tutti quelli che si avvicinano alla Chiesa trovino

… E chiediamo al Signore che tutti quelli che si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte, aperte per incontrare questo amore di Gesù. Chiediamo questa grazia”. 46

VICINI A DIO …CONSAPEVOLI DEL PECCATO C'è uno stretto rapporto tra il senso di

VICINI A DIO …CONSAPEVOLI DEL PECCATO C'è uno stretto rapporto tra il senso di Dio, la preghiera ed il senso del peccato (cf CCC 208). • Esperienza di Mosè presso il roveto ardente. • Es 3, 4 -5. Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!» . Rispose: «Eccomi!» . Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!» . 47

Gb 42, 5 -6 “Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei

Gb 42, 5 -6 “Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono. Perciò mi ricredo e ne provo pentimento sopra polvere e cenere”. 48

Is 6, 1 -8 LA VOCAZIONE DI ISAIA : PURIFICAZIONE VOCAZIONE MISSIONE Allora uno

Is 6, 1 -8 LA VOCAZIONE DI ISAIA : PURIFICAZIONE VOCAZIONE MISSIONE Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. Egli mi toccò la bocca e mi disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato» . Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi? » . E io risposi: «Eccomi, manda me!» . 49

Lc 5, 8 • La reazione di Pietro dopo la pesca miracolosa (non aveva

Lc 5, 8 • La reazione di Pietro dopo la pesca miracolosa (non aveva commesso questo o quel peccato, né Gesù lo aveva rimproverato). • Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore» . 50

LA PERSONA GIUNTA AL VERTICE DELLA CRESCITA SPIRITUALE “Qui il sole è così chiaro

LA PERSONA GIUNTA AL VERTICE DELLA CRESCITA SPIRITUALE “Qui il sole è così chiaro che l’anima non solo vede le ragnatele dei grandi peccati ma perfino i minimi pulviscoli. Se quel sole la colpisce in pieno, si vede tutta torbida nonostante ogni suo sforzo per tendere alla perfezione, come l’acqua di un bicchiere che, messa sotto i raggi del sole, appare piena di pulviscoli, mentre tenuta all’ombra, è molto chiara” (S. TERESA DI GESÙ, Vita, cap. 20, 28). 51

Il 7 dicembre 2012 nella Basilica romana di San Giovanni in Laterano è stato

Il 7 dicembre 2012 nella Basilica romana di San Giovanni in Laterano è stato consacrato vescovo, di Reggio Emilia– Guastalla, mons. Massimo Camisasca. 52

Vi segnalo questo suo libro: CAMISASCA M. , Padre. Ci saranno ancora sacerdoti nel

Vi segnalo questo suo libro: CAMISASCA M. , Padre. Ci saranno ancora sacerdoti nel futuro della Chiesa? , San Paolo, Cinisello Balsamo 2010, 109 -115. 53

 • Parla della scomparsa del sacramento della penitenza in (alcune zone di? )

• Parla della scomparsa del sacramento della penitenza in (alcune zone di? ) Germania e Canada. • Le cause: visione legalistica di tale sacramento? Accenti di sessuofobia? 54

“Il peccato, il male, si illumina con chiarezza solo alla luce di ciò che

“Il peccato, il male, si illumina con chiarezza solo alla luce di ciò che Dio ha fatto per noi. È come un’ombra che non c’è, se non c’è luce. 55

Oggi non abbiamo più il senso del peccato perché non abbiamo più il senso

Oggi non abbiamo più il senso del peccato perché non abbiamo più il senso di ciò che abbiamo ricevuto, il senso della presenza di Dio nella nostra vita. Abbiamo perso la consapevolezza della vita come dialogo col Mistero, e quindi, del nostro venir meno a questo dialogo. 56

La rinascita della confessione può perciò partire solo dai sacerdoti. Dove c’è un prete

La rinascita della confessione può perciò partire solo dai sacerdoti. Dove c’è un prete che sente il bisogno di confessarsi, la gente lo troverà in confessionale e dove c’è un prete in confessionale, il popolo torna a confessarsi. 57

Per me la confessione è innanzitutto una necessità dello spirito. Assieme alla comunione e

Per me la confessione è innanzitutto una necessità dello spirito. Assieme alla comunione e al breviario, è la forma di preghiera più alta nella mia vita. 58

La confessione è innanzitutto un incontro con Gesù: “venite a me, voi tutti che

La confessione è innanzitutto un incontro con Gesù: “venite a me, voi tutti che siete affaticati e stanchi” (Mt 11, 28). 59

Un prete che non riscopre per sé la necessità della penitenza non può essere

Un prete che non riscopre per sé la necessità della penitenza non può essere un buon prete. Non sa come agire, né con gli uomini né con Dio. A poco a poco sarà schiacciato dal suo male, diventerà stanco, deluso, cinico. Il nemico quotidiano della vita sacerdotale non è tanto il grande peccato, ma la mediocrità. 60

I preti non confessano perché non si confessano. In tal senso, è singolare che

I preti non confessano perché non si confessano. In tal senso, è singolare che il documento Reconciliatio et penitentia, scritto da Giovanni Paolo II nel 1984, sia pressocché sconosciuto nella chiesa. Chi non vive l’esperienza dell’essere perdonato, non può provare dentro di sé il desiderio di accendere la stessa sete negli altri uomini. 61

Una vita sacerdotale senza la confessione è come una giornata senza colori. A poco

Una vita sacerdotale senza la confessione è come una giornata senza colori. A poco a poco tutto diventa uguale, uniforme, e poi si spegne. Scompaiono le sfumature della vita, perché l’abitudine al male quotidiano toglie sensibilità allo spirito. Nulla più turba o esalta e tutto tende a diventare una grande abitudine. 62

Ma infine, tutto è soverchiato dalla gioia di essere di nuovo riaccolto, come narra

Ma infine, tutto è soverchiato dalla gioia di essere di nuovo riaccolto, come narra la parabola del figliuol prodigo, che è una catechesi sulla confessione”. 63

Sull’importanza del sacramento della penitenza per la vita del sacerdote, forse questo è il

Sull’importanza del sacramento della penitenza per la vita del sacerdote, forse questo è il passo più importante scritto da papa Wojtyla. 64

RP 31 "La vita spirituale e pastorale del Sacerdote, come quella dei suoi fratelli

RP 31 "La vita spirituale e pastorale del Sacerdote, come quella dei suoi fratelli laici e religiosi, dipende, per la sua qualità e il suo fervore, dall'assidua e coscienziosa pratica personale del Sacramento della Penitenza. La celebrazione dell'Eucaristia e il ministero degli altri Sacramenti, lo zelo pastorale, il rapporto con i fedeli, la comunione con i confratelli, … 65

… la collaborazione col Vescovo, la vita di preghiera, in una parola tutta l'esistenza

… la collaborazione col Vescovo, la vita di preghiera, in una parola tutta l'esistenza sacerdotale subisce un inesorabile scadimento, se viene a mancare, per negligenza o per qualsiasi altro motivo, il ricorso periodico e ispirato da autentica fede e devozione, al Sacramento della Penitenza. 66

In un prete che non si confessasse più o si confessasse male, il suo

In un prete che non si confessasse più o si confessasse male, il suo essere prete e il suo fare il prete ne risentirebbero molto presto, e se ne accorgerebbe anche la comunità, di cui egli è pastore. 67

Ma aggiungo pure che, persino per essere un buono ed efficace ministro della Penitenza,

Ma aggiungo pure che, persino per essere un buono ed efficace ministro della Penitenza, il Sacerdote ha bisogno di ricorrere alla sorgente di grazia e di santità presente in questo Sacramento” (Riconciliazione e penitenza, 31). 68

Vi ricordo: - l’esperienza di Giona. Pensava di avere avuto l’incarico di portare le

Vi ricordo: - l’esperienza di Giona. Pensava di avere avuto l’incarico di portare le persone di Ninive alla conversione. Invece, era anzitutto lui che doveva convertirsi. - “chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei” (Gv 8, 7). 69

QUALE RIFERIMENTO A CINEMA E LETTERATURA • Film “Match point” del 2005. • FANTUZZI

QUALE RIFERIMENTO A CINEMA E LETTERATURA • Film “Match point” del 2005. • FANTUZZI V. , Recensione, in La Civiltà Cattolica 157 (2006), 1, pp. 316 -318. • “Protagonista della pellicola è Chris (Jonathan Rhys-Meyers), giovane arrampicatore sociale che dalla natia Irlanda, dove ha avuto origini modeste, si trasferisce a Londra in cerca di fortuna. 70

Il delitto di Chris resterà senza castigo, se si eccettua il rimorso, che può

Il delitto di Chris resterà senza castigo, se si eccettua il rimorso, che può essere inteso come l’equivalente di una condanna alla solitudine perpetua”. 71

I PROMESSI SPOSI • Lucia e l’innominato. • Misericordia, perdono, speranza 72

I PROMESSI SPOSI • Lucia e l’innominato. • Misericordia, perdono, speranza 72

ALCUNE CONSTATAZIONI Possiamo capire l'importanza della coscienza o del cuore (che nel linguaggio biblico

ALCUNE CONSTATAZIONI Possiamo capire l'importanza della coscienza o del cuore (che nel linguaggio biblico è sinonimo della coscienza) cominciando dal negativo. Infatti, forse non c'è rimprovero più duro dell'accusare una persona di essere senza cuore. Ci può essere qualcosa di peggio dell’andare contro la propria coscienza? 73

COSCIENZA / VERITÀ DELL’UOMO Non dobbiamo mai trascurare il fatto che l'uomo è un

COSCIENZA / VERITÀ DELL’UOMO Non dobbiamo mai trascurare il fatto che l'uomo è un essere creaturale, finito. Da tale verità dell'uomo non può non scaturire una coerente visione della coscienza. 74

UN DOVERE È TALE SOLO SE PASSA PER LA COSCIENZA "Da una parte, ciascuno

UN DOVERE È TALE SOLO SE PASSA PER LA COSCIENZA "Da una parte, ciascuno di noi vive quotidianamente l'esperienza che doveri assoluti ed incondizionati, come sono i doveri morali, sorgono e si impongono alla nostra libertà solo mediante il giudizio della nostra coscienza morale. 75

IL DOVERE NON È CREATO DALL’UOMO Dall'altra, solo a prezzo della negazione di fatti

IL DOVERE NON È CREATO DALL’UOMO Dall'altra, solo a prezzo della negazione di fatti incontestabili si può affermare che l'uomo sia la sorgente ultima di questi doveri assoluti ed incondizionati, che sia l'uomo a costituire cioè la verità sul bene e sul male” (CAFFARRA C. , Sottomessi a Dio, quindi liberi, in Avvenire, 3 -12 -1985, p. 10). 76

SCOGLI DA EVITARE • • Considerare solo la legge. Ecco i rischi: minimismo estrinsecismo

SCOGLI DA EVITARE • • Considerare solo la legge. Ecco i rischi: minimismo estrinsecismo autosufficienza nazismo 77

ERRORE OPPOSTO Considerare solo la dimensione psicologica ed affettiva con scarso impegno della volontà

ERRORE OPPOSTO Considerare solo la dimensione psicologica ed affettiva con scarso impegno della volontà ed insufficiente approfondimento catechetico. 78

RISCHI CUI SI VA INCONTRO QUANDO LA COSCIENZA È ASSOLUTIZZATA • • • sentimentalismo

RISCHI CUI SI VA INCONTRO QUANDO LA COSCIENZA È ASSOLUTIZZATA • • • sentimentalismo incostanza spontaneismo soggettivismo relativismo individualismo 79

UOMO / VISIONE DI COSCIENZA C’è uno stretto legame tra errata concezione di uomo

UOMO / VISIONE DI COSCIENZA C’è uno stretto legame tra errata concezione di uomo (perdita della creaturalità e dell'apertura a Dio, immanenza) ed assolutizzazione della coscienza creatrice di norme. 80

UOMO CHIUSO IN SE STESSO La coscienza "è da tanti e spesso letta come

UOMO CHIUSO IN SE STESSO La coscienza "è da tanti e spesso letta come realtà totalmente immanente all'uomo, nel senso che essa fa riferimento all'uomo ripiegato su se stesso e non aperto all'Assoluto: l'uomo non è misurato da niente e da nessuno al di fuori di sé, lui solo è misura di se stesso, del suo essere e del suo agire” (TETTAMANZI D. ). 81

COSCIENZA: ISTANZA SUPREMA INFALLIBILE? "Si sono attribuite alla coscienza individuale le prerogative di un'istanza

COSCIENZA: ISTANZA SUPREMA INFALLIBILE? "Si sono attribuite alla coscienza individuale le prerogative di un'istanza suprema del giudizio morale, che decide categoricamente e infallibilmente del bene e del male. Ci si è orientati a concedere alla coscienza dell'individuo il privilegio di fissare, in modo autonomo, i criteri del bene e del male e agire di conseguenza” (VS 32). 82

DI CHI È VOCE LA COSCIENZA? DI DIO O DELL’UOMO? La risposta a questa

DI CHI È VOCE LA COSCIENZA? DI DIO O DELL’UOMO? La risposta a questa domanda dipende dalla visione che si ha dell’uomo. Da come rispondiamo a questa domanda dipende l’importanza che diamo alla formazione della coscienza. "Non è, la coscienza, voce di Dio [. . . ]: è voce dell'uomo. E nel senso dell'uomo creatore di valori e di norme” (TETTAMANZI D. ). 83

ASPETTI BIBLICI Nell’Antico Testamento il centro della vita spirituale è indicato col termine cuore

ASPETTI BIBLICI Nell’Antico Testamento il centro della vita spirituale è indicato col termine cuore (leb). La libertà dell’uomo è chiamata ad ascoltare e ad accogliere la parola di Dio, ma l’uomo può anche rifiutarsi, indurendo il suo cuore: “Questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me”(Is 29, 13. Cf Mc 7, 6). 84

CUORE DURO • Ez 2, 4. “figli testardi e dal cuore indurito”. • Sal

CUORE DURO • Ez 2, 4. “figli testardi e dal cuore indurito”. • Sal 95 (94), 8. 10 “Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto. […] Per quarant’anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie”. 85

CAINO E ABELE Gen 4, 3 -5. “Nei sacrifici che per primi Abele e

CAINO E ABELE Gen 4, 3 -5. “Nei sacrifici che per primi Abele e Caino offrirono, Dio non guardava ai loro doni, ma ai loro cuori, sicché nell’offerta gli era accetto chi gli era gradito nel cuore” (S. CIPRIANO, Trattato “Sul Padre nostro”, n. 24 = CSEL 3, 285). 86

UN CUORE DA GUARIRE “Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e

UN CUORE DA GUARIRE “Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per rendere a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni” (Ger 17, 9 -10). 87

CHIAMATA DI DAVIDE Samuele era stato inviato dal Signore a Betlemme, per consacrare re

CHIAMATA DI DAVIDE Samuele era stato inviato dal Signore a Betlemme, per consacrare re un figlio di Iesse, ma non sapeva con precisione di chi si trattasse. Pensava di dover consacrare Eliab, ma il Signore gli disse: 88

COSA DIO GUARDA • “Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura.

COSA DIO GUARDA • “Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore”(1 Sam 16, 7). • “Cuore è la sede dell’attività cosciente, sia intellettiva che affettiva” (nota Bibbia di Gerusalemme). 89

VANGELO La vedova apparentemente dà meno degli altri; ma Gesù guarda il suo cuore

VANGELO La vedova apparentemente dà meno degli altri; ma Gesù guarda il suo cuore e sa che “ha messo più di tutti” (Lc 21, 3). Cristo conosce bene i pensieri degli uomini ed anche i loro peccati più nascosti: a casa di Simone il fariseo (cf Lc 7, 39 -40), con gli. . . aspiranti lapidatori dell'adultera (cf Gv 8, 1 -11). 90

FIGLIUOL PRODIGO Lc 15, 17 Rapporto tra coscienza e conversione La vera svolta nella

FIGLIUOL PRODIGO Lc 15, 17 Rapporto tra coscienza e conversione La vera svolta nella vicenda del figliuol prodigo si verifica quando "rientrò in se stesso", cioè quando entrò nella propria coscienza e lì incontrò finalmente se stesso ed il Signore (Cf S. AGOSTINO, Confessioni X, 27). 91

BEATI … I PECCATORI! Gesù può operare con successo nei peccatori, perché essi non

BEATI … I PECCATORI! Gesù può operare con successo nei peccatori, perché essi non sono diventati, dietro il paravento di una coscienza erronea, impermeabili a quel cambiamento che Dio attende da essi, così come da ciascuno di noi. 92

GUAI … AI GIUSTI Invece, Dio non può aver successo con i giusti, perché

GUAI … AI GIUSTI Invece, Dio non può aver successo con i giusti, perché ad essi sembra di non aver bisogno di perdono e di conversione. Questo avviene perché la loro coscienza non li accusa più, ma li giustifica. 93

MORALE / SPIRITUALE Mt 6, 6. “Tu, quando preghi, entra nella tua camera e,

MORALE / SPIRITUALE Mt 6, 6. “Tu, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto”. “Intendi non una camera delimitata da pareti dove venga chiusa la tua persona, ma la cella che è dentro di te dove sono racchiusi i tuoi pensieri, dove risiedono i tuoi sentimenti. 94

SPALANCARE LA PORTA DEL CUORE (= COSCIENZA) Questa camera della tua preghiera è con

SPALANCARE LA PORTA DEL CUORE (= COSCIENZA) Questa camera della tua preghiera è con te dappertutto, è segreta dovunque ti rechi, e in essa non c’è altro giudice se non Dio solo” (S. AMBROGIO, Caino e Abele, Lib. 1, 38 = CSEL 32, 371). Importanza del silenzio, della preghiera, del raccoglimento. 95

PAOLO VI GIOVANNI PAOLO II “L'uomo interiore avverte i tempi di silenzio come un'esigenza

PAOLO VI GIOVANNI PAOLO II “L'uomo interiore avverte i tempi di silenzio come un'esigenza dell'amore divino, e una certa solitudine è a lui normalmente necessaria per sentire Dio che gli parla nel cuore” (Evangelica. Testificatio, 46). 22 ottobre 1978: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!” 96

LA TRINITÀ ABITA IN ME. EFFETTI SULLA COSCIENZA! • Gv 14, 23. “Se uno

LA TRINITÀ ABITA IN ME. EFFETTI SULLA COSCIENZA! • Gv 14, 23. “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. • Ap 3, 20 “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”. 97

COSCIENZA / DISCERNIMENTO Rom 12, 1 -2. "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo,

COSCIENZA / DISCERNIMENTO Rom 12, 1 -2. "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto". 98

PROFETA EZECHIELE 36, 25 -27 "Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io

PROFETA EZECHIELE 36, 25 -27 "Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 99

LA LEGGE DELLO SPIRITO NUOVA ALLEANZA Porrò il mio spirito dentro di voi e

LA LEGGE DELLO SPIRITO NUOVA ALLEANZA Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi”. È in gioco il rapporto tra cuore, Spirito e legge morale. Al centro c’è l’agire di Dio. L’uomo non dovrà contare più solo sulla propria luce e sulla propria forza! 100

GS 16 "Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a

GS 16 "Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce, che lo chiama sempre, ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre, chiaramente dice alle orecchie del cuore: fa' questo, fuggi quest'altro. 101

LEGGE / COSCIENZA L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al

LEGGE / COSCIENZA L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al suo cuore: obbedire ad essa è la dignità stessa dell'uomo, e secondo questa egli sarà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità propria. Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge, che trova il suo compimento nell'amore di Dio e del prossimo”. 102

UOMO: SOLO CON DIO “Il Concilio dice che l'uomo, nella sua coscienza, è solo

UOMO: SOLO CON DIO “Il Concilio dice che l'uomo, nella sua coscienza, è solo con Dio. Si noti: il testo non si limita ad affermare: è solo, ma aggiunge con Dio. La coscienza morale non chiude l'uomo dentro un'invalicabile ed impenetrabile solitudine, ma lo apre alla chiamata, alla voce di Dio. 103

LA DIGNITÀ DELLA COSCIENZA In questo, non in altro, sta tutto il mistero e

LA DIGNITÀ DELLA COSCIENZA In questo, non in altro, sta tutto il mistero e la dignità della coscienza morale: nell'essere cioè il luogo, lo spazio santo nel quale Dio parla all'uomo" (GIOVANNI PAOLO II, Udienza Generale 17 -8 -1983). 104

LA COSCIENZA NON È LA LUCE HA BISOGNO DELLA LUCE "La coscienza è il

LA COSCIENZA NON È LA LUCE HA BISOGNO DELLA LUCE "La coscienza è il luogo in cui l'uomo viene illuminato da una luce che non gli deriva dalla sua ragione creata e sempre fallibile, ma dalla Sapienza stessa del Verbo, nel quale tutto è stato creato” (GIOVANNI PAOLO II, Discorso al II Congresso Internazionale di Teologia Morale, 12 -11 -1988). 105

DIMENSIONE VOCAZIONALE PERMANENTE “È con la coscienza che l'uomo discerne il disegno di Dio

DIMENSIONE VOCAZIONALE PERMANENTE “È con la coscienza che l'uomo discerne il disegno di Dio quale chiamata personalissima che il Signore rivolge a ciascuno posto nella sua unica e irripetibile situazione, e decide di offrire al Signore la sua altrettanto personalissima risposta” (TETTAMANZI D. ). 106

RAPPORTO LEGGE / COSCIENZA "L'attività della coscienza morale non riguarda soltanto ciò che è

RAPPORTO LEGGE / COSCIENZA "L'attività della coscienza morale non riguarda soltanto ciò che è bene e ciò che è male universalmente. Il suo discernimento riguarda in particolare la singola e concreta azione libera che stiamo per compiere o abbiamo compiuto … 107

DA UNIVERSALE A PARTICOLARE … È di essa che la coscienza ci parla, è

DA UNIVERSALE A PARTICOLARE … È di essa che la coscienza ci parla, è essa che la coscienza valuta: questa azione, ci dice la coscienza, che tu, nella tua irripetibile singolarità, stai compiendo (o hai compiuto) è buona o è cattiva" (GIOVANNI PAOLO II, 17 -8 -1983). 108

FALLIBILITÀ DELL'UOMO E DELLA COSCIENZA • L'uomo è un essere creaturale, limitato, aperto a

FALLIBILITÀ DELL'UOMO E DELLA COSCIENZA • L'uomo è un essere creaturale, limitato, aperto a Dio, libero; non è infallibile, ma può giungere alla verità. • La coscienza non è infallibile, ma è esposta all'errore; problema della coscienza erronea. • È necessario che la coscienza sia formata; problema della formazione della coscienza. 109

RISCHIO DI ERRORE “La coscienza morale non è l'ultima istanza morale che decide ciò

RISCHIO DI ERRORE “La coscienza morale non è l'ultima istanza morale che decide ciò che è bene e ciò che è male, ma deve conformarsi alla verità immutabile della legge morale. Insomma, la coscienza non è un giudice infallibile, può errare. Nei giudizi della coscienza si annida sempre la possibilità dell'errore”(GIOVANNI PAOLO II, Udienza Generale 17 -8 -1983). 110

LA COSCIENZA NON È INFALLIBILE (VS 32) “All'affermazione del dovere di segui- re la

LA COSCIENZA NON È INFALLIBILE (VS 32) “All'affermazione del dovere di segui- re la propria coscienza si è indebitamente aggiunta l'affermazione che il giudizio morale è vero per il fatto stesso che proviene dalla coscienza”. 111

COSCIENZA E VERITÀ “Non è dunque sufficiente dire all'uomo: segui sempre la tua coscienza.

COSCIENZA E VERITÀ “Non è dunque sufficiente dire all'uomo: segui sempre la tua coscienza. È necessario aggiungere subito e sempre: chiediti se la tua coscienza dice il vero o il falso, e cerca instancabilmente di conoscere la verità. 112

COSCIENZA: LUOGO SANTO Se non si facesse questa necessaria precisazione, l'uomo rischierebbe di trovare

COSCIENZA: LUOGO SANTO Se non si facesse questa necessaria precisazione, l'uomo rischierebbe di trovare nella sua coscienza una forza distruttrice della sua umanità vera, anziché il luogo santo ove Dio gli rivela il suo vero bene” (GIOVANNI PAOLO II, Udienza Generale 17 -8 -1983). 113

IGNORANZA INVINCIBILE La coscienza “non è un giudice infallibile: può errare. Nondimeno, l'errore della

IGNORANZA INVINCIBILE La coscienza “non è un giudice infallibile: può errare. Nondimeno, l'errore della coscienza può essere il frutto di una ignoranza invincibile, cioè di una ignoranza di cui il soggetto non è consapevole e da cui non può uscire da solo” (VS 62). 114

COSCIENZA RETTA (O VERA) Nel caso della coscienza retta (o vera): la verità oggettiva

COSCIENZA RETTA (O VERA) Nel caso della coscienza retta (o vera): la verità oggettiva è accolta dall'uomo. La coscienza valuta rettamente il bene e il male, in aderenza alla legge morale. I princìpi morali sono applicati correttamente ai singoli atti. 115

COSCIENZA ERRONEA (O FALSA) Nel caso della coscienza erronea (o falsa) la verità è

COSCIENZA ERRONEA (O FALSA) Nel caso della coscienza erronea (o falsa) la verità è solo ciò che l'uomo sbagliando ritiene soggettivamente vero. La coscienza, in tal caso, dissente dall’ordine morale. 116

NELLA COSCIENZA DEVE ABITARE LA VERITÀ "Se l'uomo non ascolta la propria coscienza, se

NELLA COSCIENZA DEVE ABITARE LA VERITÀ "Se l'uomo non ascolta la propria coscienza, se consente che in essa prenda dimora l'errore, egli spezza il vincolo più profondo che lo stringe in alleanza con il suo Creatore” (GIOVANNI PAOLO II, Udienza Generale 17 -8 -1983). 117

VERA REALIZZAZIONE DELL’UOMO "L'errore, quando prevale sulla coscienza, diviene causa del più grave danno

VERA REALIZZAZIONE DELL’UOMO "L'errore, quando prevale sulla coscienza, diviene causa del più grave danno per la persona umana: impedisce che l'uomo realizzi se stesso, subordinando l'esercizio della libertà alla verità" (ID. , Udienza Generale 24 -8 -1983). 118

IL VERO BENE DELL’UOMO La conseguenza che deriva da tale errore è molto seria:

IL VERO BENE DELL’UOMO La conseguenza che deriva da tale errore è molto seria: quando l'uomo segue la propria coscienza errata, la sua azione non è retta, non realizza obiettivamente ciò che è bene per la persona umana”(ID. , Udienza Generale 17 -8 -1983). 119

DIFFERENZA TRA PECCATO E COSCIENZA ERRONEA Ci sono alcune possibilità: • che l'uomo abbia

DIFFERENZA TRA PECCATO E COSCIENZA ERRONEA Ci sono alcune possibilità: • che l'uomo abbia una coscienza rettamente formata e faccia non il bene che la coscienza gli suggerisce, ma il contrario: ecco il peccato. • che l'uomo segua la propria coscienza erronea. 120

DUE FORME DI COSCIENZA ERRONEA • C’è grande differenza tra coscienza erronea per ignoranza

DUE FORME DI COSCIENZA ERRONEA • C’è grande differenza tra coscienza erronea per ignoranza invincibile e coscienza erronea per responsabilità propria. • "Succede non di rado che la coscienza sia erronea per ignoranza invincibile, senza che per questo essa perda la sua dignità. E l'uomo che ne segue il giudizio non pecca. Ma ciò non si può dire quando l'uomo poco si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all'abitudine al peccato” (GS 16). 121

COSCIENZA ERRONEA PER IGNORANZA INVINCIBILE Nel caso della coscienza erronea per ignoranza invincibile io

COSCIENZA ERRONEA PER IGNORANZA INVINCIBILE Nel caso della coscienza erronea per ignoranza invincibile io faccio il male pensando di fare il bene e non è colpa mia l’avere tale coscienza erronea. Ebbene, quando il male è commesso per ignoranza invincibile, non si commette peccato e la coscienza non perde la sua dignità. 122

MALE OGGETTIVO È anche vero, però che in questo caso il male, anche se

MALE OGGETTIVO È anche vero, però che in questo caso il male, anche se non è imputato alla persona che lo compie, “non cessa di essere un male, un disordine in relazione alla verità sul bene. Inoltre, il bene non riconosciuto non contribuisce alla crescita morale della persona che lo compie: esso non la perfeziona e non giova a disporla al bene supremo” (VS 63). 123

COSCIENZA COLPEVOLMENTE ERRONEA C'è: • "quando l'uomo poco si cura di cercare la verità

COSCIENZA COLPEVOLMENTE ERRONEA C'è: • "quando l'uomo poco si cura di cercare la verità e il bene, • quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all'abitudine al peccato” (GS 16). Non solo il pensiero, le idee influenzano la vita, ma è anche vero l'inverso. Infatti, se non vivi come pensi, finirai col pensare come vivi. 124

LA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA MORALE a) Il punto di partenza per la formazione della

LA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA MORALE a) Il punto di partenza per la formazione della coscienza morale: l'amore della verità. b) L'esigenza che il nostro spirito sia libero da una malattia mortale oggi molto diffusa: l'indifferenza verso la verità. c) Alcuni momenti significativi del cammino verso una coscienza morale matura. 125

UNA MALATTIA SPIRITUALE MORTALE “Il cammino verso una coscienza morale matura [. . .

UNA MALATTIA SPIRITUALE MORTALE “Il cammino verso una coscienza morale matura [. . . ] non può neppure avere inizio, se lo spirito non è libero da una malattia mortale, oggi molto diffusa: l'indifferenza verso la verità. Come potremmo, infatti, essere preoccupati che la verità abiti nella nostra coscienza, se riteniamo che l'essere nella verità non sia un valore di importanza decisiva per l'uomo? ” (GIOVANNI PAOLO II, Udienza Generale 24 -8 -1983). 126

ORIGINE DELLA MALATTIA L'origine di "questa gravissima malattia spirituale è l'orgoglio, nel quale, secondo

ORIGINE DELLA MALATTIA L'origine di "questa gravissima malattia spirituale è l'orgoglio, nel quale, secondo la tradizione etica della Chiesa, sta la radice di ogni male umano. L'orgoglio porta l'uomo ad attribuirsi il potere di decidere, come arbitro supremo, di ciò che è vero e di ciò che è falso; 127

I FRUTTI DELL’ORGOGLIO a negare, cioè, la trascendenza della verità nei confronti della nostra

I FRUTTI DELL’ORGOGLIO a negare, cioè, la trascendenza della verità nei confronti della nostra intelligenza creata ed a contestare, di conseguenza, il dovere di aprirsi ad essa, di accoglierla non come propria invenzione ma come dono che le è fatto dalla luce increata". 128

AMARE PER CONOSCERE Insomma, "l'origine dell'indifferenza verso la verità risiede nelle profondità del cuore

AMARE PER CONOSCERE Insomma, "l'origine dell'indifferenza verso la verità risiede nelle profondità del cuore umano. Non si trova la verità, se non la si ama; non si conosce la verità, se non si vuole conoscerla". 129

SINTOMI DELLA MALATTIA "L'indifferenza verso la verità si manifesta: • nel ritenere che la

SINTOMI DELLA MALATTIA "L'indifferenza verso la verità si manifesta: • nel ritenere che la verità e la falsità, in etica, siano soltanto una questione di gusti, di decisioni personali, di condizionamenti culturali e sociali. • nel ritenere che sia sufficiente eseguire ciò che pensiamo, senza preoccuparci ulteriormente se ciò che pensiamo sia vero o falso. 130

SINTOMI • nel ritenere che il nostro essere graditi a Dio non dipenda affatto

SINTOMI • nel ritenere che il nostro essere graditi a Dio non dipenda affatto dalla verità di ciò che noi pensiamo di Lui, ma solo dal credere sinceramente in ciò che noi professiamo. • nel ritenere più importante per l'uomo cercare la verità che raggiungerla, giacché questa, in definitiva, gli sfugge irrimediabilmente. • nel confondere il rispetto dovuto ad ogni persona, qualunque siano le idee che professa, con la negazione dell'esistenza di una verità oggettiva”. 131

ESITO DELLA MALATTIA "Se una persona umana è indifferente, nel senso sopraddetto, verso la

ESITO DELLA MALATTIA "Se una persona umana è indifferente, nel senso sopraddetto, verso la verità, non si darà pensiero della formazione della propria coscienza, e finirà, presto o tardi, per confondere la fedeltà alla propria coscienza con l'adesione ad una qualsiasi opinione personale o all'opinione della maggioranza“ (fine della citazione dell’Udienza Generale 24 -8 -1983). 132

I MEZZI PER LA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA • La Parola di Dio, soprattutto annunziata

I MEZZI PER LA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA • La Parola di Dio, soprattutto annunziata nella Liturgia. • Il sacramento della Penitenza: ruolo diverso e complementare del confessore e del padre spirituale. Né autonomismo indocile, né passività (rischi di transfert o di plagio). Forse ho paura di prendere coscienza del mio passato? 133

MEZZI • Il Magistero della Chiesa. • La preghiera, personale e comunitaria. • Il

MEZZI • Il Magistero della Chiesa. • La preghiera, personale e comunitaria. • Il dialogo con gli altri e la correzione fraterna, fatta con verità e umiltà. • Quel deserto interiore capace di farci incontrare Dio nel decidere di noi stessi. 134

MEZZI La partecipazione alla storia e alla vita degli altri, soprattutto dei più poveri

MEZZI La partecipazione alla storia e alla vita degli altri, soprattutto dei più poveri ed emarginati, scandita dai segni dei tempi (cf MAJORANO S. , La coscienza. Per una lettura cristiana, Paoline, Cinisello Balsamo, 1994, pp. 123 -145). 135

LA COSCIENZA VERSO LA LEGGE CIVILE • Pensiamo al caso di Antigone: si tratta

LA COSCIENZA VERSO LA LEGGE CIVILE • Pensiamo al caso di Antigone: si tratta di una splendida obiezione etica contro una prevaricazione giuridico – politica. • Atti 4, 19 Ma Pietro e Giovanni replicarono (ai capi, agli anziani e agli scribi): “Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi”. • Atti 5, 29 Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”. 136

Potremmo avere un dubbio: per avere una coscienza ben formata, bisogna essere molto colti,

Potremmo avere un dubbio: per avere una coscienza ben formata, bisogna essere molto colti, molto intelligenti, aver studiato molto? Forse stiamo presentando un cristianesimo … per pochi addetti ai lavori? 137

Giovanni Paolo II, alla scuola di s. Tommaso d’Aquino, nell’Udienza Generale del 24 -8

Giovanni Paolo II, alla scuola di s. Tommaso d’Aquino, nell’Udienza Generale del 24 -8 -1983, parla di connaturalità: "Il cuore convertito al Signore ed all'amore del bene è la sorgente dei giudizi veri della coscienza morale. 138

Infatti, [. . . ] per poter discernere la volontà di Dio è, sì,

Infatti, [. . . ] per poter discernere la volontà di Dio è, sì, necessaria la conoscenza della legge di Dio in generale, ma questa non è sufficiente: è indispensabile una sorta di connaturalità fra l'uomo ed il vero bene 139

Continua papa Wojtyla: "In forza di questa connaturalità, la coscienza diviene capace, quasi per

Continua papa Wojtyla: "In forza di questa connaturalità, la coscienza diviene capace, quasi per una forma di istinto spirituale, di percepire da quale parte stia il bene e quale sia perciò la scelta che s'impone nel caso concreto. 140

Ebbene, la grazia del Sacramento della Penitenza, assiduamente e fervorosamente celebrato, produce nella persona

Ebbene, la grazia del Sacramento della Penitenza, assiduamente e fervorosamente celebrato, produce nella persona umana questa progressiva e sempre più profonda connaturalizzazione con la verità ed il bene“ (fine della citazione). 141

 • Siccome papa Wojtyla segnala un passo di s. Tommaso, preferisco riportarlo: •

• Siccome papa Wojtyla segnala un passo di s. Tommaso, preferisco riportarlo: • "La sapienza implica una rettitudine di giudizio secondo criteri divini. Ora, la rettitudine del giudizio può derivare da due fonti diverse: dal perfetto uso della ragione; da una certa connaturalità con le cose di cui si deve giudicare. 142

In materia di castità, per esempio, può giudicare rettamente uno il quale ha imparato

In materia di castità, per esempio, può giudicare rettamente uno il quale ha imparato la morale, mentre chi ha la virtù della castità giudica rettamente per una certa connaturalità. 143

Perciò avere un retto giudizio delle cose di Dio, conosciute mediante la ricerca razionale,

Perciò avere un retto giudizio delle cose di Dio, conosciute mediante la ricerca razionale, appartiene alla virtù intellettuale della sapienza; ma avere un retto giudizio su codeste cose mediante una certa connaturalità appartiene alla sapienza, che è un dono dello Spirito Santo: 144

cioè come Dionigi afferma di Jeroteo, che è perfetto nelle cose di Dio non

cioè come Dionigi afferma di Jeroteo, che è perfetto nelle cose di Dio non soltanto imparando, ma sperimentando le cose divine“ (S. Th. II-II, 45, 2, respondeo). 145

CONCLUSIONE “Fratelli, voi appartenete al nostro stesso popolo, eppure uccidete i vostri fratelli contadini.

CONCLUSIONE “Fratelli, voi appartenete al nostro stesso popolo, eppure uccidete i vostri fratelli contadini. Davanti a un ordine di uccidere che viene da un uomo deve prevalere la legge di Dio che dice: Non uccidere! Nessun soldato è obbligato a obbedire a un ordine che sia contro la legge di Dio. . . 146

COSCIENZA / LEGGE … Una legge immorale nessuno deve adempierla. È ora, ormai, che

COSCIENZA / LEGGE … Una legge immorale nessuno deve adempierla. È ora, ormai, che recuperiate la vostra coscienza e obbediate anzitutto ad essa, piuttosto che all'ordine del peccato”. 147

DUE SACRIFICI DAVVERO UNITI • È l’omelia tenuta da Oscar Arnulfo Romero il 23

DUE SACRIFICI DAVVERO UNITI • È l’omelia tenuta da Oscar Arnulfo Romero il 23 -3 -1980, cioè il giorno prima di essere ucciso mentre celebrava la s. Messa. • Ecco il commento di monsignor Ravasi: “È il tema del primato della morale, della coscienza dei grandi valori umani e spirituali. 148

PERSECUZIONI MENO SANGUINOSE, MOLTO SUBDOLE Noi non siamo martellati da ordini militari ma, in

PERSECUZIONI MENO SANGUINOSE, MOLTO SUBDOLE Noi non siamo martellati da ordini militari ma, in modo sottile, nella nostra società alcuni imperativi vengono introdotti nella mente e nel cuore e sono spesso segnati da una radicale immoralità. 149

ESAME DI COSCIENZA Le leggi del successo a tutti costi, del godimento sfrenato, della

ESAME DI COSCIENZA Le leggi del successo a tutti costi, del godimento sfrenato, della prepotenza sugli altri, del guadagno più avido, del materialismo più volgare, del consumismo inarrestabile vengono martellati senza tregua, creando un vero e proprio ordine del peccato alternativo a quello della morale naturale e cristiana”. 150

IL VESCOVO ROMERO Un testimone davvero autentico del primato della coscienza e della legge

IL VESCOVO ROMERO Un testimone davvero autentico del primato della coscienza e della legge di Dio sulla politica, sullo Stato, sugli interessi personali. 151