1960 1974 Dalla rottura dellequilibrio alla strategia della
1960 -1974 Dalla rottura dell’equilibrio alla strategia della tensione.
Luglio 1960 • Il centro sinistra ha tre passaggi fondamentali – Luglio 1960 – Luglio 1964 – Dicembre 1969
La rottura dell’equilibrio • Il nodo del 1960: Tambroni (monocolore DC con MSI, rimette in gioco la destra politica); apertura a SX dopo il 1956 significa la prima ricerca di un equilibrio più avanzato • Tambroni è anche il risultato di una crisi interna alla DC (si ripresenta la costante delle crisi interne alla borghesia ed alla classe dirigente e politica: 1899, 1914, 1922, 19…. ) • La caduta di Tambroni per opera delle proteste e della crisi interna alla DC (sulla prospettiva di un nuovo equilibrio che coinvolgesse il PSI dopo la rottura con PCI) convince il ventre molle del Paese che la destra non essendo legittimata ad andare al governo politicamente, dovesse conquistare il potere con una sorta di forzatura autoritaria, ancor più perché il PCI aveva dimostrato la forza di mobilitazione • Questa logica della paura si radica del tutto nella classe dirigente (politica ed economica) che non voleva aperture, anzi
L’apertura a sinistra: un equilibrio più avanzato del sistema Moro e Fanfani Il breve clima di distensione internazionale Sono questi gli elementi di fondo e gli ispiratori della svolta Svolta che ha fortissime opposizioni che si coagulano. Nel campo anticomunista (perché il PSI veniva visto come una sorta di cavallo di Troia del PCI): ambienti militari, istituzionali, diplomatici, MSI, settori piccoli ma importanti della DC, PRI, PSDI, PLI, si oppongono sempre più anche al programma di riforme del primo centrosx • Una paura degli ambienti politici che non trova riscontro nelle posizioni di quei leader che l’appoggiavano: Moro, Fanfani, Saragat, La Malfa non erano certo comunisti • • •
L’apertura a sinistra: un equilibrio più avanzato del sistema • • • E’ la filosofia del tintinnio di sciabole che condiziona il secondo governo di centrosx dopo che il primo era caduto per il troppo riformismo di struttura Non è un colpo di stato ma soprattutto una programmazione di intervento in funzione dissuasiva e condizionante Il governo si forma ma ad un punto molto più basso di apertura alle riforme strutturali Rimane oscura la scomparsa delle liste di enucleandi e il malore di Segni nel colloquio con Moro e Saragat (scontro che nasce sulle proteste di Saragat per gli ordini dati da Segni a De Lorenzo). Riflettere sul ruolo del Presidente della Repubblica nelle crisi politiche Gli uomini forti IPOTIZZABILI per una soluzione forte – Merzagora (Pres. Senato avrebbe sostituito Segni alla Presidenza se non si fosse dimesso) uomo dei poteri forti espressione di quel mondo tecnocratico, finanziere con legami internazionali. – Pacciardi: nemico del centro sx, legato alla destra USA, Ministro della Difesa quando Sogno tesseva la rete degli Aylantici. Dal 1964 con il secondo governo di centrosx tesse una trama con la destra italiana con l’obiettivo di una repubblica presidenziale sullo stile De Gaulle. Espulso dal PRI nell’estate 64. Continua a operare contro Moro e il centro Sx
Il centro sinistra. Inizia lo scontro • Pacciardi: repubblica presidenziale stile De Gaulle • Sogno: la sua idea era tenere il Paese vincolato all’anticomunismo ricorrendo a forme di pressione e propaganda psicologica, minacciando pronunciamenti autoritari nel caso di evoluzioni eccessive. • Una minaccia che doveva apparire credibile al massimo per avere il suo effetto di contenimento e di paura nell’evolversi a sinistra del sistema • Secondo Pellegrino è qui che ci fu la saldatura (ad un livello in cui non sono più i valori della Resistenza, la patria e la nazione perché il PCI non era coinvolto e non avrebbe ceduto e il PSI non era rivoluzionario) tra area del partigianato bianco (cambio di generazione rispetto ai protagonisti del fornte orientale del 43 -48 e poi dal 56 in poi) e neofascismo ed ex. RSI inseriti nella rete atlantica. (pellegrino p. 49) • Salto di qualità nell’anticomunismo (megilo antiapertura o contenimento interno, o sovranità limitata interna) avviene nel 1965: convegno Pollio
Il caso Sifar e il Piano Solo (1964) • La tensione che si sviluppa sulle trattative per il centrosinistra organico è tale che i vertici del Sifar (servizio informazioni forze armate) di De Lorenzo progettano un piano per far fronte a situazioni politiche di emergenza. • Al di là della vicenda (di cui si avrà notizia solo nel 1967 grazie all’Espresso di Scalfari e Jannuzzi) va sottolineato come il clima generale della politica, convince parti degli apparati istituzionali che si possa imprimere una svolta autoritaria al paese. • Può essere inteso sia come un’interferenza straniera sia come una manovra interna destinata a premere sulle forze politiche per condizionarne i comportamenti (Moro a rallentare e Nenni a non spingersi troppo avanti). In ogni caso un ombra inquietante si affaccia sull’Italia repubblicana: • – la presenza di forze sleali interne alle istituzioni si spiega con l’immissione in posti delicati di personale formatisi nel fascismo; – il loro passaggio nella Repubblica è agevolato dalla lotta al comunismo (come per il fascismo); – una lotta condotta per tutti gli anni del dopoguerra a fianco della Nato; – un percorso che rende difficile l’accettazione del centro sinistra.
1969 -74 La strategia della tensione
• Eventi della strategia della tensione come se si fossero verificati in un paese normale mentre oggi abbiamo tutti coscienza che questo paese normale non era e forse non le ancora (G. Pellegrino in Segreto di Stato. La verità da Gladio al Caso Moro, Einaudi, 2000, pp. 5)
Il Golpe Borghese • L’instabilità crescente favorisce una crescita di tensione eversiva a destra. • Dopo il caso Sifar e la strage di Piazza fontana, nel 1970 Junio Valerio Borghese – comandante della X Mas – organizza un colpo di stato che viene tentato nella notte tra il 7 e l 8 dicembre. Con lui – a parte un gruppo di guardie forestali – partecipa una struttura eversiva ben più pericolosa denominata la “Rosa dei venti”.
La rosa dei venti • La Rosa dei Venti era stata costituita come struttura di collegamento fra diversi gruppi e movimenti: in essa si collegavano gruppi terroristici della destra extra parlamentare, associazioni d’arma create o rafforzate allo scopo di creare delle reti di sostegno ai militari, ufficiali dell’esercito inseriti nelle strutture di sicurezza, movimenti di opinione pubblica in favore dello Stato forte, gruppi di militari americani facenti parte delle strutture di sicurezza della NATO in Italia, e gruppi di massoni tra i quali alcuni della P 2 e altri facenti parte del vertice dell’obbedienza di Piazza del Gesù.
La rosa dei venti • Non è chiaro se la Rosa dei Venti fosse un’autonoma struttura tesa ad orientare (come potrebbe significare la sua denominazione) i diversi gruppi eversivi o se si trattasse di una specie di coordinamento di 20 diverse organizzazioni. Certo è che essa dipendeva o comunque si coordinava con una struttura interna al servizio segreto ufficiale, il cosiddetto “SID parallelo” , ma non coincideva completamente con essa. • Il dato più grave è che la sua attività di destabilizzazione giunse al 1974. Quasi certamente è stata legata ad un tentativo di colpo di Stato del 1973, successivo a quello denominato "Golpe Borghese", ma mai attuato per l’intervento della magistratura • Anche in questo caso i cittadini scoprono più tardi cosa era accaduto.
La strategia della tensione Finiamo con la definizione di cosa è stata la strategia della tensione • Strategia eversiva basata principalmente su una serie preordinata e ben congegnata di atti terroristici, volti a creare in Italia uno stato di tensione e una paura diffusa nella popolazione, tali da far giustificare o addirittura auspicare svolte di tipo autoritario. • L’espressione fu coniata dal settimanale inglese The Observer, nel dicembre 1969, dopo la strage di piazza Fontana, generalmente considerata il suo inizio, sebbene alcuni studiosi lo retrodatino alla strage di Portella della Ginestra (1947) o al piano Solo (1964). • La bomba di piazza Fontana costituì la risposta di parte delle forze più reazionarie della società italiana, di gruppi neofascisti, ma anche di settori deviati degli apparati di sicurezza dello Stato, non privi di complicità e legami internazionali, alla forte ondata di lotte sociali del 1968 -69 e all’avanzata elettorale del PCI.
Lo stragismo • L’arma stragista fu usata ancora nel 1970 (strage di Gioia Tauro), nel 1973 (strage della questura di Milano), nel 1974, all’indomani della vittoria progressista nel referendum sul divorzio (strage dell’Italicus, strage di piazza della Loggia), e ancora nel 1980 (strage di Bologna) • Lo stragismo non fu la sua unica espressione: passò anche attraverso l’organizzazione di strutture segrete, in alcuni casi paramilitari ed eversive (Rosa dei Venti, Nuclei di difesa dello Stato, loggia P 2 ecc. ), i collegamenti internazionali (le strutture Gladio o Stay-behind), la progettazione e la minaccia di colpi di Stato (il piano Solo del 1964, il tentato golpe Borghese del 1970), e la sistematica infiltrazione nei movimenti di massa e nelle organizzazioni extraparlamentari, comprese quelle di sinistra, al fine di innalzare il livello dello scontro. (Dizionario di Storia Treccani)
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